Sommario

giovedì 25 aprile 2019

Ed anche l'ultima partita dell'anno...

Kiave di lettura n° 335

Coppa Italia - Semifinale ritorno
ATALANTA - FIORENTINA = 2 - 1
GOAL: MURIEL, ILICIC (R), GOMEZ
LE PAGELLE
LAFONT 5
Poco impegnato nel primo tempo, nella ripresa c'è su Pasalic ma compie un clamoroso errore sul gol
MILENKOVIC 6
Tiene botta e posizione
PEZZELLA 5,5
Non si fa schiacciare da Zapata, ma nella ripresa soffre l'ondata atalantina
CECCHERINI 5
Fallo da rigore e costante apprensione su Ilicic
MIRALLAS 5,5
Nervoso e molto impreciso, ce la mette tutta ma non basta
BENASSI 4,5
Alle solite, partita davvero trasparente; ad inizio ripresa spreca una grande occasione
VERETOUT 5,5
Nel coast to coast è bravissimo e un po' poco cattivo, nel resto della gara poco incisivo
GERSON 4
Perde la palla che porta il pareggio atalantino, sul resto sorvolo
BIRAGHI 5,5
Spinge un po' ma soprattutto prova a dar mano a Ceccherini, non riesce però a lasciare traccia positiva
CHIESA 6
Assist perfetto e costante corsa ad impensierire gli avversari. Molto più impreciso del solito
MURIEL 6,5
Cecchino perfetto alla prima occasione, trova anche un assist per Benassi
DABO 5,5
Entra ma soffre in mezzo al campo
SIMEONE SV
EDMILSON SV
ALL. MONTELLA 5,5
Partenza perfetta della gara viola, poi la squadra si sgonfia e non tiene l'onda avversaria
IL MIGLIORE: MURIEL
IL Peggiore: GERSON
LA PARTITA
Arrivata. Dopo averla attesa per un tempo incredibile è arrivata anche la gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia. "I CAMPI IN APRILE" (ma anche in marzo e in febbraio) per la Viola hanno avuto poco da dire, essendo ormai fuori dai giochi che contano. Magicamente questa era la partita della stagione e si ricominciava a respirare l'aria di una partita con un "senso"
Mister Montella decide di affrontarla con il 3-5-2 ormai provato in questo periodo con Mirallas esterno e Gerson tra i tre centrocampisti. Nemmeno il tempo di stappare l'HB che Chiesa si gioca subito la giocata di qualità, palla in profondità per Muriel che parte perfettamente per un taglio splendido che lo porta solo davanti a Gollini: 0-1. La migliore partenza possibile e dopo nemmeno un altro minuto ancora Chiesa tocca di punta di sinistro e manda fuori di poco. L'Atalanta sembra capirci poco e ci lascia tanti spazi, uno clamoroso su una ripartenza di Veretout (nonostante per tutto il primo tempo per i commentatori "trattasi di Mirallas") che si fa tutto il campo da solo ma solo davanti al portiere si allarga troppo e trova proprio Gollini a dirgli no. Nemmen il tempo di dire "maikkècisiamomangiatiiolaeeeeeeee" che Gerson decide finalmente di farsi notare, palla persa a metà campo e ripartenza atalantina che finisce con un fallo di Ceccherini su Gomez. Rigore (pare che l'ultimo in Coppa Italia l'Atalanta lo avesse avuto una quindicina di anni fa....strano no?). E chi potrebbe batterlo se non Iliciccio? 1-1 e come dice Montella in panchina "la partita comincia ora". La partita sembra in realtà rallentare con entrambe le squadre impaurite del gol avversario. Una punizione di Muriel alle stelle imitato da Ilicic da fuori. E' poi l'Atalanta con due splendide azioni a provare ad andare avanti ma prima Gosens non trova la porta dopo un bel colpo di testa poi Ilicic dà la colpa ad una zolla per aver sprecato alto una splendida azione orchestrata dai neroazzurri. Finisce in parità il primo tempo.
Si riparte con un  inizio sprint molto simile al primo tempo. Muriel diventa assistman per Benassi che tira su Gollini da dentro l'area. L'Atalanta reagisce subito con un tiro potente di Gomez che Lafont respinge. Piano piano la squadra bergamasca prende campo con Ilicic praticamente imprendibile. Mirallas avrebbe un'occasione su respinta da calcio d'angolo ma sparacchia male. E' il 55esimo e da lì parte una serie di azioni e giocate di marchio atalantino. Zapata prima (deviata fuori da Milenkovic), Pasalic respinta da Lafont, un paio di cross e controcross che non trovano il tocco finale. E' nell'aria e Gomez lo rende reale con l'aiuto di un clamoroso errore di Lafont che non solo non trattiene ma smanaccia verso la propria porta. Mancherebbero venti minuti ma la partita è di fatto chiusa. Il tiraccio di Mirallas quasi quaranta minuti prima resta l'ultimo (quasi) pericolo nostro. Finita. Sigillata. Come la nostra stagione più o meno da gennaio. 2-1 e finale per l'Atalanta.
Da due mesi "ci stiamo preparando per la partita di Bergamo" mentre l'Atalanta ha continuato a giocare trovando il quarto posto ed una continua crescita. Noi ci siamo sempre più affievoliti nell'intensità e nella forza, tanto che anche stasera, nella partita dell'anno, abbiamo tenuto pallino e partita per i quindici minuti iniziali. Preso il gol del pari ci siamo spenti. Nella ripresa abbiamo anche cominciato ad imbarcare acqua fino a prendere il secondo gol e non abbiamo avuto neanche la forza di provare a rispondere. E' andata in finale la squadra che ha meritato e merita, peccato non abbia la maglia viola.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...ci siamo preparati per la semifinale di coppa...del 2020...comunque meglio così, tanto 'untulavincevi...ora si spera ci sia un ripulisti generale, a partire dal Corvo..."

mercoledì 24 aprile 2019

Colori


Ci sono dei punti della mia Firenze che aprono ricordi. Dentro. Scavano tra immagini viste e vissute "E NON E' OBBLIGATORIO ESSERE EROI" per dire che ci vuole un respiro più profondo per andare oltre il ricordo e la sensazione relativa. In questo caso è un punto di sosta. Di quelli "scontati" per chi visita Firenze e per chi di Firenze è innamorato. Un piccolo scorcio che se trasformi in personale diventa subito un'istantanea in bianco e nero, di tempo fa...diverso tempo fa...che qualcuno ti ha fatto vedere tra il pacco di altre immagini che custodisce gelosamente. Ed allora con il telefono in mano e qualche filtro in aiuto, quello scorcio perde il suo colore reale e ne acquisisce uno diverso. Più adeguato al ricordo, più consono a quello che ti si muove dentro. Comunque la giri, comunque la "colori"....sei proprio bella....Fiorenza mia, tu, i ricordi che scaturisci e chi li sa custodire così bene.

domenica 21 aprile 2019

Al solito...

Kiave di lettura n° 334
Campionato - 33^
JUVENTUS - FIORENTINA = 2 - 1
GOAL: MILENKOVIC, Alex Sandro, Pezzella (AUT)
LE PAGELLE
LAFONT 6 - -
Sui gol non fa niente di clamoroso, per il resto un intervento importante e poi il niente
MILENKOVIC 7
Si fa sentire in difesa e trova la giusta discesa per il gol
PEZZELLA 6
Stenta un po' a trovare la giusta posizione ma mette sempre la giusta grinta
CECCHERINI 6,5
Ha il cliente peggiore e gioca una bella ed attenta partita
HANCKO 5,5
In sofferenza ma comunque non affonda contro avversari non facili
CHIESA 7,5
Incredibile la forza del suo tiro sulla traversa, bellissimo il palo. Corre e tiene in apprensione gli avversari da solo
DABO 7 - -
Ci mette fisico e grinta. Presenza importante in mezzo al campo, peccato per alcune giocate imprecise
VERETOUT 5,5
Confermo i miei dubbi sul nuovo ruolo
BENASSI 5
Trasparente e poco incisivo
MIRALLAS 5
Vedi Benassi
SIMEONE 5
Vedi Mirallas
MURIEL 6
Qualche giocata lascia ben sperare, purtroppo non si concretizza
GERSON SV
EDIMILSON SV
ALL. MONTELLA 6 + 
Un tempo davvero notevole poi la squadra accusa il colpo e si sgonfia un po'
IL MIGLIORE: CHIESA
IL PEGGIORE: SIMEONE
LA PARTITA
Sinceramente pensavo che l'unica logica a questa partita potesse essere quella di prendere nota delle bestemmie prevedibili del circolino che trasmetteva il match sul fantascientifico DAZN. Invece "DAL CORRIDOIO FILTRA QUALCHE FLASH" ed ad entrare in campo è una squadra compatta che ha intenzione di far male alla annunciata vincitrice del campionato. Pronti via e siamo in vantaggio con una discesa notevole di Milenkovic che sfutta al meglio un assist straordinario di Chiesa.
I gobbi sono ancora scossi dalla sconfitta di mercoledì (AHAHAHAHAHAHAHHAAHAHAHHAAHHAHAHAHHAAH) e ci lasciano il fianco per almeno tre ripartenze che non sfruttiamo per centimetri ma che ci vedevano in netta superiorità numerica. A queste occasioni si sommano due straordinarie giocate del nostro grandissimo Fede che trova il modo di smontare i pali della porta con un tiro perfetto e troppo preciso e con un missile che abbatte la traversa. Così, come era più che normale immaginare, alla prima occasione paghiamo dazio. Semi colpo di testa di Alex Sandro da angolo e rete con noi che siamo senza nessuno sul palo e con un Lafont non reattivissimo. Molto reattivo invece Pezzella che ad inizio ripresa su un cross di Ronaldo fa tunnel a Lafont e completa il ribaltamento della partita, oltre che dell'umore. Così da un primo tempo che doveva vederci sopra per tre a zero, siamo ad inizio ripresa sotto. Come sempre a Torino va così. Non so quante partite così ho visto contro la #juvemerda e quindi da un certo punto di vista rabbia e meraviglia sono anche limitate. Ci sarebbe anche tempo per pareggiarla ma togliendo Chiesa le nostre arme vengono praticamente annullate o quasi. Non soffriamo praticamente mai (si nota solo una buona respinta di Lafont su Pjanic) ma davanti non siamo così pungenti come nel primo tempo. Sono infatti un paio di assoli di Muriel a lasciarci sperare, ma l'incisività scarseggia. L'occasione vera ce l'ha Dabo al primo di recupero quando solo davanti al codice fiscale polaccojuventino tira anche abbastanza bene ma il portiere si supera. Finisce due a uno, con i festeggiamenti per l'ennesimo scudetto gobbo e con la nostra testa a giovedì. Il primo tempo ha fatto intravedere qualcosa. Speriamo sia di buon auspicio e che Chiesa abbia finito di giocare al tiro al bersaglio coi pali ; - )
FORZA VIOLA...SEMPRE...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...io riparto da zero a settembre con Montella, senza Corvino e tanto ciarpame in meno e magari un po' di tecnica in più...salutami il Delle Alpi... : - ) ..."

giovedì 18 aprile 2019

Silenzio

...a volte il silenzio accompagna nel migliore dei modi pensieri ed emozioni. Ti permette di far da sfondo ai raggi di sole che riscaldano la giornata che ormai da anni non riesci a far scivolare via come le altre 364 ed in fondo nemmeno vuoi che possa essere così. Uno strano silenzio quello che circonda quel panorama da sempre pieno di significato, di quelli che ti lasciano tutto il tempo di far tornare alla mente percorsi e ricordi ma è come se permettesse anche a loro di farsi strada soltanto in modalità "mute". Arrivano le immagini ma sono prive di sonoro, così come i tuoi pensieri sono privi di voce. Il sole fa il suo dovere, gli occhiali da sole anche ed il tuo ricordo della prima spiegazione del perché e come sistemare un mazzo di fiori dentro un vaso è senza parole. Ma è talmente dentro, che adesso sei proprio te a ripetere quei gesti in maniera naturale. Rivedi quella promessa delle colazioni al bar vicino al parcheggio dopo aver sistemato i fiori, pulito la cornice e salutata con una piccola carezza. Ed alloro ripeti lo stesso percorso, ma il saluto non ti esce proprio e ti fermi a guardare quella foto. Con un piccolo sorriso malinconico, con qualche piccolo brivido più o meno nascosto. Resti fermo lì in quella posizione "...FIN QUANDO FA MALE FIN QUANDO CE N'E'..." a guardare la sistemazione dei fiori, la foto, il panorama. Ed a sentire il sole accompagnare quel silenzio. Senza muoverti ma correndo con le immagini nella tua testa. Con quella sequenza che ormai è diventata tua, una di mille che tornano in circolo a darti un saluto. Proprio oggi, che non riesci in nessuno modo a far scivolare via. Che non vuoi far diventare come gli altri 364. A volte il silenzio è amico. E sa esattamente quello di cui hai bisogno... 

martedì 16 aprile 2019

Come sempre, ciao merde...


Potete vincere solo in un campionato più mediocre di voi e sabato sicuramente lo vincerete per l’ennesima volta, proprio contro di noi. Ma nel calcio che conta, anche quest’anno, vincete il prossimo”. Come sempre quando conta. CIAO MERDE.
A casina #juvemerda .
P.s. - Mostrale ora le “huevos” Ronalduccio.
P.s. II - Il prossimo anno provate a comprare anche Messi...

lunedì 15 aprile 2019

Ma....di preciso...

Campionato - 32^
FIORENTINA - BOLOGNA = 0 - 0
GOAL: -------
LE PAGELLE
LAFONT 6
Nel finale un'uscita per cuori forti ma alla fine efficace
MILENKOVIC 6
Il suo lo fa
PEZZELLA 6
Più o meno come Milenkovic
CECCHERINI 6 +
Il più grintoso del trio difensivo
CHIESA 6
Corre e si sbatte, sbagliando anche molto ma sempre dando il massimo
DABO 5,5
Scarso il contributo qualitativo
VERETOUT 5
Son tutti convinti che sia il suo ruolo quello davanti alla difesa, a me pare di no ma mi sbaglierò
GERSON 4,5
A questo punto credo sia chiaro che giochi per contratto
BIRAGHI 5
Ogni cross un ferito
MURIEL 5,5
Opaco si vede poco nel primo tempo, nel secondo si smangiucchia un gol e colpisce un palo "fortuito"
SIMEONE 5
"Generoso" ma veramente poco efficace 
MIRALLAS 6 - -
Entra volenteroso ma combina pochino
BENASSI SV
VLAHOVIC SV
ALL. MONTELLA 6
Il 6 come saluto e come bentornato. La partita si commenta un po' da sé.
IL MIGLIORE: CECCHERINI
IL Peggiore: GERSON
LA PARTITA
curva durante la lettura
delle formazioni
Settimana lunga in casa viola, in cui il "trammetramme" e le sue "REGOLE SONO SALTATE" ed hanno lasciato il posto a comunicati, conferenze, dimissioni e....ritorni. 
Tornava a casa Montella, che non si era lasciato esattamente benissimo con tifoseria e società, ma tant'è. Tornava la contestazione che per un tempo ha portato la maggior parte della Fiesole sotto le gradinate. Tornava il "cambio d'allenatore per dare una scossa (...)" e provare a ripartire verso l'unica/ultima partita importante che c'è rimasta da disputare in questa stagione. Tornava anche la pioggia a rallegrare una domenica piena di spettacolo ed ilarità.
Il nuovo/vecchio mister decideva di ripartire con un 3-5-2 che di fatto spostava solo Chiesa sulla fascia ed inseriva Dabo per Benassi e Ceccherini per Hugo. Il risultato è stato....più o meno uno sbadiglio. Che ha accompagnato nell'ordine: la corsa di Simeone in un contropiede depositato in bocca al portiere bolognese, un tiro secco di Dabo ben respinto sempre da Skorupski e un cross rossoblu prima guardato poi respinto da Lafont. Nel mezzo noia e qualche coro partito dalla Maratona e dalla Tribuna e zittito dalla Curva - zona parterre e bar. Nel frattempo cominciava a piovere con "degna costanza" e metteva ancor più sbadigli addosso. Nella ripresa, con il ritorno della Curva almeno lo sbadiglio era ritmato dai cori di protesta e contestazione e con quelli in sottofondo Muriel prima si mangiava il gol del vantaggio e poco dopo poi lo sfiorava con un tiro/cross mentre il Bologna solo sul finale con un contropiede si faceva vedere e veniva stoppato da un Lafont uscito fino a centrocampo e rientrato di corsa in area per respingere. 
Terminando qui le "emozioni" (e ci vuole fegato per chiamarle così) e la partita che altro non poteva finire che 0-0, l'attrazione della giornata è stata in realtà la declinazione della frase "ma di preciso noi....icchècisifa qui?" ripetuta e scambiata con i colleghi di giallone sulle gradinate. Importanza zero, divertimento quasi, motivazione anche e soprattutto un secondo tempo con un vero e proprio diluvio che lo splendido ed avveniristico Franchi ci ha fatto godere fino in fondo ("occhio alle pozze uscendo 'unvorrei tu'ti bagnassi, la s'è scansata finora..."). Ecco, di "preciso" non ci siamo dati risposta visto che, nonostante tutti i buoni motivi per "gettare la spugna e vista la giornata la comoderebbe anche una spugna", siam rimasti lì fino ai minuti di recupero. E non c'è bisogno di aggiungere altro.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...ma sciopero CGIL, CISL, UIL o quello della Polverini ??..."

venerdì 12 aprile 2019

Domande e risposte

Kiave di lettura n° 333


Per concludere una settimana di post tendenti al verdeacido, mi sembra coerente dedicare anche la Kiave di lettura a questo colore. "Potrebbe non essere facile trovare qualcosa all'altezza delle giornate in viola" ho pensato, visti gli spunti innumerevoli che la squadra col giglio (e la società soprattutto)  riesce sempre a regalarci, soprattutto di recente. Ed invece, cercando cercando "GIRA GIRA GIRA" ...ma nemmeno poi tanto...riuscire a trovare qualcosa "degno" è tutto meno che impossibile.
............
Dal niente ti tocca spiegare....che so....come hai scritto il tuo ultimo blocco di appunti. Allora provi a cominciare "in questo blocco di appunti ho provato a tenere traccia solo degli eventi degni di nota e..." ed arriva la puntualizzazione fondamentale "hai comprato la penna per scrivere?". Verrebbe da rispondere "no, il blocco ha la funzione autoscrivente" ma provi a non abboccare e rispondi solo che "sì" l'hai comprata.
Dato che fermarsi alla prima fondamentale puntualizzazione sembrerebbe troppo poco, guardando la prima pagina del blocco arriva il secondo determinante appunto sugli appunti "ma l'hai comprata blu la penna?" e la risposta spontanea sarebbe "no l'ho presa verde ma per reazione chimica ha scritto in blu" ma ti trattieni a stento e rispondi di nuovo "si".
A questo punto ti aspetteresti che il repertorio fosse concluso ma invece, mentre senti leggere a voce bassa alcuni spunti, arriva immancabile la terza puntata "ma gli appunti li ha scritti in italiano?" e scansando la risposta automatica "e che sono italiano? No, in portoghese ma ho la funzione translate inserita sul moleskine" ti tocca confemare per la terza volta "sì".
E quando pensi di averle ormai scansate tutte le domande trabocchetto, convinto ormai che sul merito la domanda non può venirti fatta, arriva il "ma quindi sarebbe tipo un blocco appunti?" che ti impedisce anche l'ormai risposta automatica "sì" capendo che sarebbe ininfluente. Certe domande infatti denotano l'interesse, la considerazione e la valutazione che chi le fa ha dell'argomento e di chi ha di fronte. Ed allora l'unica risposta all'ultima domanda è "no, non sono appunti è un anagramma per complimentarmi con il livello della tua genialità" seguita da un saluto con tanto di sorriso, sapendo che questa risposta sì che verrà ascoltata e soprattutto presa per buona pavoneggiandosene.
............

mercoledì 10 aprile 2019

Pare....


Voci di corridoio a poche ore dalla presentazione:
"...pare c'abbiano già ripensato...riparte i'giro..."
qualcuno aggiungerebbe....'baia'ballae....

martedì 9 aprile 2019

Tra i minimi


Si dimette l'allenatore della Fiorentina (a cui ho da sempre imputato molti errori ma a cui riconosco alta umanità e dignità) in evidente contrasto con la società che aveva fatto uscire un comunicato ancora più polemico con squadra e tecnico, mentre la tifoseria risponde con l'ennesima presa di posizione forte, netta e definitiva contro Della Valle e c. Il tutto a quindici giorni dal ritorno di una semifinale di Coppa Italia ancora in bilico.
Ecco, in tutto questo, il mio interesse per la cosa e per gli sviluppi della stessa è tra il minimo sindacale ed il minimo storico. Penso che questo sia il più grande fallimento di questa gestione societaria, aver portato il livello d'interesse......tra i minimi.

lunedì 8 aprile 2019

Sorpresa....per qualcuno...

Campionato - 31^
FIORENTINA-FROSINONE = 0 - 1
GOAL: Ciofani
LE PAGELLE
LAFONT 5,5
Nel primo tempo è andato vicinissimo alla frittata, nella ripresa immobile su due colpi di testa e sul gol
LAURINI 5,5
Nella migliore delle ipotesi tiene la posizione e la tira in touche
MILENKOVIC 6 -
Non soffre troppo in marcatura, visto il livello degli avversari. In impostazione Enry conia il soprannome "sbilenkovic", perfetto.
PEZZELLA 6 -
Perde Ciofani sul gol, per il resto tra i meno peggio
BIRAGHI 5,5
Non becca un cross dal girone d'andata, spinge e ci prova, sembra dare il massimo ma è davvero impreciso
BENASSI 5
Non apporta niente ne in fase di contenimento nè in avanti
VERETOUT 5,5
Come regista non rende il gioco fluido e non porta grandi verticalizzazioni
GERSON 4
Vedi il commento di quasi tutte le partite
CHIESA 7 +
Non meriterebbe questo voto ma è giusto darglielo per mettere la giusta differenza tra lui ed il resto della squadra
MURIEL 5,5
Meno pimpante e scattante del solito
MIRALLAS 5
Continua nella rincorsa a Gerson come oggetto misterioso
DABO 5,5
Fatica a trovare passo e giocate
SIMEONE 5
Al solito ininfluente
VLAHOVIC SV
ALL. PIOLI 4
Partita non commentabile, squadra svuotata di tutto
IL MIGLIORE: CHIESA
Il Peggiore: GERSON
LA PARTITA
Partita senza obiettivi, orario da sempre scomodo come quello di pranzo, tempo con previsioni grigie e di pioggia. Per chi conosce la storia della Viola, tutti questi elementi portavano dritti al pensiero che quella col Frosinone poteva diventare una di quelle partite da ricordare con definizione da reduci "io c'ero anche l'anno dei mille pareggi contro il Frosinone". La concomitanza degli elementi infatti sembrava lasciar presagire una di quelle partire dai contorni romanzeschi e così "QUESTA STORIA E' ANDATA". Senza troppe sorprese, almeno per una buona parte (totalità?) di tifosi, abbiamo poi capito invece che è stata sorprendente per altri.
E' abbastanza inutile parlare di occasioni e schemi. La pochezza si riassume velocemente. Nel primo tempo un colpo di testa del Frosinone ed uno di Chiesa. Un tiro mal parato da Lafont ed una girata alta di Benassi di testa. In queste quattro occasioni che certo non hanno il marchio del clamoroso è racchiuso tutto il primo tempo. Ma la cosa che infastidisce ancora di più è la sensazione di assenza totale della squadra. Lenta, senza cambi di ritmo e soprattutto senza mai essere pericolosa contro una squadra che da inizio campionato si gioca l'ultimo posto col Chievo. Nella ripresa la noia è interrotta soltanto da qualche goccia di pioggia. Il  niente in viola prosegue ed il Frosinone strada facendo capisce che può puntare a portare via il bottino pieno (un paio di colpi di testa finiscono fuori di un niente). In tutto il secondo tempo è il solito ed unico Chiesa che nonostante non sia al cento per cento riesce a tenere vagamente viva la nostra spinta offensiva, tanto da cogliere anche un gran palo con una giocata delle sue. Su di noi cala il sipario. Sul Frosinone invece arrivano le luci della vittoria dopo una girata bella ma non impossibile di Ciofani. La partita va in archivio con la clamorosa, solo per il prestigio e non per quanto visto in campo, vittoria ciociara. 
Non c'è molto da aggiungere. Credo che il commento migliore sia del nostro mister nel post-partita: "non mi aspettavo una partita del genere, eravamo in un buon periodo". E' la fotografia di come in Fiorentina, Pioli ma non solo, si abbia una visione distorta di quello che questa squadra è e di quello che sta facendo. Ad anni luce dal settimo posto che l'ambiziosa società aveva posto come obiettivo per festeggiare un'annata di "successi". Senza gioco e senza spunti, con giocatori non presentabili. 
Tutti hanno la propria responsabilità, proporzionale ovviamente. C'è ancora una partita da giocare, importante. E proviamo a sperarci. Ma il nulla assoluto che ha avvolto questa squadra da mesi non può essere cancellato con una finta sorpresa o con la solita solfa del "in fondo non abbiamo giocato male" che ha accompagnato la quasi totalità delle nostre gare e che è stata la premessa al "non mi aspettavo" di oggi. Ripeto, detto da Pioli ma che è una fotografia perfetta non solo per lui.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...quando vi dicevo 'se mi fate rivedere un altro spettacolo così vi denuncio' era proprio il Frosinone...un girone fa... : - ) ..."

venerdì 5 aprile 2019

...alla meno...

Kiave di lettura n° 332
Campionato - 30^
ROMA - FIORENTINA = 2 - 2
GOAL: PEZZELLA, Zaniolo, GERSON, Perotti
LE PAGELLE
LAFONT 6
MILENKOVIC 6
PEZZELLA 6,5
VITOR HUGO 6 -
BIRAGHI 5
BENASSI 5
VERETOUT 6
DABO 6 -
GERSON 6 +
SIMEONE 5
MURIEL 6
CHIESA 5,5
MIRALLAS 5
ALL. PIOLI 6
IL MIGLIORE: PEZZELLA
Il peggiore: BIRAGHI
LA PARTITA
C'era prima della partita, una sorta di gara con l'inviato romano al "ciapaNO" o detto alla fiorentina una sfida "alla meno"
copyright inviato romano
"Siamo alla frutta, ci asfalterete come l'ultima volta" partiva il guanto di sfida da Roma, "Chi meglio di noi per farvi rinascere, siamo bravissimi nel rianimare quelli in difficoltà" veniva accettato da Firenze. Con queste premesse iniziava la preparazione alla sfida infrasettimanale nella Capitale, non proprie le basi sul "COME SI FA UNO SHOW".
Nonostante la decisione dell'inviato romano di frequentare postacci per la visione della suddetta sfida alla meno (vedi foto qui accanto), il divano era comunque condiviso con la tifoseria avversaria che mi portava addirittura in minoranza nella visione. L'inizio era promettente e prima Benassi con un bel tiro e poi Muriel (che poi prenderà anche un palo sonante con un tiro da fuori) su assist di Gerson impegnavano la sorpresa Mirante. Così quando Pezzella è staccato più alto di tutti portandoci in vantaggio la sorpresa è stata meno clamorosa del previsto ed anche la mia esultanza ha risentito dei giusti doveri di ospitalità. Stessi doveri che dopo appena due minuti (la nostra innata capacità di tenere i risultati infatti ha colpito ancora) babbo e figlio vestiti di giallorosso hanno restituito al mittente quando Zaniolo ha firmato il pari.
E mentre sono ancora intento a riflettere con chi ho accanto "Zaniolo non segnava di testa da 142 anni" metto al corrente del mio stato d'animo anche chi è a Roma "Bada...Zaniolo...ex...strano" che risponde prontamente "tranquillo c'è Gerson". Il buon inviato romano, nel segnalare la presenza di un ex anche in casa nostra fa una cosa da stigmatizzare, copiando cioè il mio "guarda Gerson" di circa un anno e mezzo fa quando il fenomenissimo militava con la maglia giallorossa (per accertarsi del misfatto basta cliccare qui). Ovviamente il plagio, come tutte le copie non originali, è di qualità inferiore visto che la previsione DOCG aveva portato ad una doppietta del funambolo brasiliano (credo l'unica nella sua storia e nel suo CV, playstation compresa) mentre in questo caso è solo un suo mezzo tiro centrale che deviato da Juan Jesus ci riporta in vantaggio. Plagio "puntuale come una bestemmia" sentenziano da Roma, mentre a Firenze l'interrogativo è "Quanto si durerà a questo giro?" pensando al vantaggio del primo tempo durato appena centoventi secondi. La risposta arriva  con un po' di ritardo, dopo addirittura sei minuti, quando Perotti decide di far pareggiare di nuovo la Roma. Adani dai microfoni Sky continua a dire che la sfida è "ricchissima di spunti tecnici interessantissimi" ma sinceramente noi ce ne accorgiamo poco, tanto che sul finale quando la partita sembra diventata un match di ping pong tra rinvii sballati e sbagliati ed appoggi imprecisi, si rimpiange fortemente le emozioni dell'intervallo e della improvvisata sfida familiare ad un improvvisato "calcino""Le serate non di turni infrasettimanali ma di altro si fanno sentire" si sentenzia dal divano per giocatori che faticano a correre e sembra anche a stare in piedi nel finale di una partita che non rilancia nessuno e conferma un'annata grigia: "continuiamo a non essere una squadra" si commenta direttamente dallo stadio "manco ho voglia di scrivere il post" si risponde da Firenze per commentare una partita iniziata alla meno e conclusa ancora più alla meno.
La compagnia (reale e virtuale) ha trasformato il turno infrasettimanale in una bella serata tra amici ed aiutato ad affrontare l'ennesimo pareggio. Questa "X" allunga clamorosamente la striscia di non vittorie (due sole nel 2019.....e con Chievo e Spal....) e rende sorridente solo il nostro mister e parte della dirigenza che continuano ad essere fiduciosi e contenti dell'andamento della squadra. Contenti non si sa di cosa, visto che ad esempio, con ancora otto partite da giocare, ipotizzando due vittorie in casa nelle prossime due partite consecutive (Frosinone e Bologna) riusciremmo nella straordinaria impresa (in caso di concomitante crollo della Samp) di acciuffare il nono posto. Tra l'altro, vittorie nemmeno così scontate dato che per il nostro ultimo successo al Franchi bisogna tornare a quando non era ancora arrivato Babbo Natale (leggi sedici dicembre). Poi dice perchè uno perde la voglia...
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...io mi son sempre fidato di te...tanto che non ho visto nulla ma mi pare di capire che non mi son perso niente..."

lunedì 1 aprile 2019

Due minuti

Due minuti. Come quelli che gli bastavano per cambiare il senso ad una domenica. Sono quei due minuti successivi all'ingresso in scena sul palco di Piazza Signoria che mi porto dentro gelosamente dalla serata di ieri. Una piazza lì per lui. A diciannove anni dal suo ultimo gol in viola, a due mesi dal suo 50° compleanno, in un orario ed in una domenica assurdi per scelta/logica/organizzazione, una piazza piena era lì a salutarlo. E non solo.
C'erano i ragazzini che non l'hanno mai visto giocare, c'erano i giovani che di lui non possono che avere un ricordo leggero, c'erano i ragazzini dell'epoca che avevano gli occhiali da sole a proteggere gli occhi da un'immancabile commozione, c'erano quelli che vent'anni fa erano babbi ed ora erano lì con i nipoti. C'era il cuore viola che batteva, come non vedevo da tempo. Ecco, quella piazza era in attesa del suo numero nove, del suo capitano, del suo bomber, dell'ultimo (l'unico per molti a livello di anagrafe) che gli ha fatto vivere "LACRIME E BRIVIDI" d'alta quota e da sogni contornati di vittorie. Ho avuto la fortuna di vedere dal vivo praticamente tutti i suoi gol al Franchi (ed alcuni fuori) e ripensandoci ieri è davvero tanta ma tanta roba. La definirei una fortuna sfacciata. 
"Vedi, qui Edmundo gliela tocca di tacco e lui la spara al sette" ho sentito raccontare da un babbo emozionato al figlio accanto a me mentre sullo schermo passava uno dei 152 gol in maglia viola. 
"Mettiti i pantaloncini, in dieci minuti tu insegni calcio a tutti" ho sentito urlare a chi dietro di me dava voce alla mia nostalgia.
"MACCHE'S'E'GRULLO!!!!!" ho sentito sintetizzare perfettamente da un paio di ex-ragazzi emozionati alle immagini del gol di Wembley.
Quel "Bati Bati Bati Bati gol" che ho finalmente potuto cantare di nuovo, quel "m'innamoro solo se vedo segnar Batistuta, corri alla bandierina BOMBER della Fiorentina" che ho mandato in loop per anni è tornato a far da colonna sonora ad un pomeriggio domenicale.
Tutto splendido, magnifico, nostalgicamente intenso. Ma mai come quei due minuti. Quando Bati è salito sul palco ed è partita l'ovazione che sembrava non terminare mai. Due minuti di applausi, cori e lacrime mal nascoste da parte di chi era a guardarlo e centoventisecondi di impossibilità a parlare per lui, emozionato e fiero. Quelli saranno indimenticabili, come i ricordi ed i pensieri che sono passati nella testa mentre le mani si spellavano per gli applausi e la gola bruciava per i cori. Indimenticabili come i suoi gol, il suo essere leader, il suo regalarci NOVE anni con in casa il migliore numero NOVE della storia. Alla prossima Bati.