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venerdì 13 novembre 2020

Peccato non sia stato un grande esempio

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 410

Spesso consideriamo quello americano come il paese "ESAGERATO PROPRIO IMPOSSIBILE" da raggiungere per la sua democrazia e la sua organizzazione. Quasi sempre lo prendiamo ad esempio e immancabilmente da molti viene visto come l'obiettivo da porsi per migliorare. Eppure.
La sensazione che emerge invece dalle ultime votazioni americane non è esattamente quella di un'organizzazione impeccabile. Un sistema elettorale "a grandi elettori" che ha visto come protagonista il voto per posta, uno dei candidati che continua a parlare di brogli elettorali dalla poltrona più importante del mondo, uno scrutinio infinito che definitivamente ancora non si è concluso. Ed allora un po' di dubbi su questo clamoroso super esempio da seguire vengono. 
Sicuramente saranno stati più organizzati e con maggiori controlli di quelli da noi previsti o immaginati ma provate a pensare cosa sarebbe successo anche solo a livello di giudizio e critica se fosse stato così determinante per il voto italiano la percentuale di un ipotetico voto per posta. Provate ad ipotizzare cosa sarebbe accaduto se in Italia l'ex presidente sbraitasse da settimane su brogli elettorali e non riconoscesse la sconfitta. Accaduto eh in passato. Sia il voto degli italiani all'estero come ago della bilancia per la vittoria sia l'ex presidente del Consiglio che sbraitava di brogli e di ricorsi (poi finiti magicamente nel nulla). Ma sempre con quel commento "eh...siamo sempre i soliti...". Con quel sottointeso "mica come in altri Paesi, magari in America, lì sì...." Ecco. Questa volta il buon esempio non viene dall'estero.
Conosco poco la politica italiana, figuriamoci quella americana. Credo che uno dei due candidati fosse oggettivamente impresentabile, bastava ascoltarlo per più di due secondi negli anni del suo primo mandato e poi nella sua campagna elettorale. Ha tenuto a confermare questa impressione  di impresentabilità anche nella valutazione dei risultati elettorali e della sconfitta. Ma ripeto non è un discorso di valutazione politica o sui candidati. E' solo una questione di decenza nel suo caso. 
Il discorso di fondo è invece una valutazione più generica e generale su quella che da sempre viene vista come la meta e l'obiettivo di qualità da porsi. Che non mi pare abbia fatto una figura così brillante. E dire che di buoni esempi in questo periodo invece ce ne sarebbe davvero bisogno. Un punto di riferimento da seguire per guardare oltre una situazione che da grigia si sta trasformando in grigia molto scura tendente al nero. Ogni giorno un pochino di più.

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