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lunedì 15 marzo 2010

Un "volo" nel tempo

FABIO VOLO - "Il tempo che vorrei" - Mondadori
Il suo primo libro l'ho letto con il presentimento che mi sarebbe piaciuto ma non sarebbe passato "alla storia", aspettandomi un libro "leggero", con l'umorismo che lo contraddistingue ma di quelli che probabilmente in modo abbastanza rapido " POI TE NE SCORDERAI PERCHE' " almeno per me è quello l'effetto che hanno i libri "umoristici" ma senza una vera e propria storia sotto. Ed in effetti con "esco a fare due passi" la reazione è stata un pò quella. Ma lo stile mi piaceva e nei libri successivi mi sono ricreduto. Secondo me il suo modo di scrivere si è evoluto enormemente ed anche se lo stile lo riconosci perchè inconfondibile, la modalità e quello che scrive, sempre a mio giudizio, hanno fatto un salto di qualità. Tanto che i successivi "il giorno in più" ma soprattutto "un posto nel mondo" sono diventati miei in molti passaggi ed in molti significati. Tanto miei da volerli regalare anche, con alterne fortune, a chi pensavo potesse leggerci le mie stesse emozioni. Quest'ultimo libro come gli altri due citati ha fatto nuovamente, totalmente, CENTRO. Almeno dentro me. Impossibile raccontarlo, non ci sono trame da descrivere, una storia da spiegare, ambientazioni particolari o suggestive. O meglio non sono "raccontabili" o si rischierebbe di raccontare la STORIA senza i colori che Fabio Volo riesce a dargli nella sua scrittura diretta ma fotografica. Difficile anche "estrapolare" alcune frasi come faccio sempre perchè o faccio un post "più Kilometrico" del solito o rischio di non dare l'idea. Ci sono frammenti in cui mi sono rivisto, altri in cui mi sarebbe piaciuto essere il protagonista, altre che ho solo commentato con un sorriso. E' l'intrecciarsi di due vere e proprie storie d'amore. Diverse. Di tipo diametralmente opposto. "...ha messo la mano sinistra sulla mia spalla, come se volesse appoggiarsi per alzarsi. Ma non si è alzato. L'ha lasciata lì senza dire niente, sentivo il suo calore. Sentivo che se mi fossi voltato sarei scoppiato a piangere e non dovevo, non in quel momento. Dovevo essere forte, ero lì per stargli vicino e sostenerlo e dovevo essere all'altezza.....ad un tratto, non sò dove, ho trovato la forza, sono riuscito a posare la mano destra sulla sua gamba. Non ci siamo guardati e non abbiamo detto nulla. Ero fragile e sentivo che stavo per crollare. Proprio allora lui ha tolto la mano dalla mia spalla per afferrare la mia mano ed ho cominciato a sentire una sensazione stranza. Alla fragilità è subentrata una forza...." - "...era buio e non riuscivo a vederla, sentivo solo la sua voce e il calore del suo corpo. La stanza buia, le labbra morbide, l'odore della sua pelle che insieme al mio dava vita a un terzo profumo, che era il risultato di un'unica combinazione al mondo. Noi due mischiati. Io e lei..." Di quelle storie che forse sembrano non potersi "mescolare" ma che insieme invece fanno un quadro ancor più colorato. Mescolando amicizia, amore, sesso, famiglia, lavoro ma soprattutto sentimenti provati lasciandosi andare a chi i sentimenti dovrebbe comandare: IL CUORE. Con le sue sfaccettature giuste, quelle sbagliate, quelle altruiste, quelle egoiste, quelle "corrette", quelle "scorrette", quelle serie, quelle ironiche, semplicemente quelle "proprie" ma comunque siano quelle che naturalmente derivano dal cuore che batte. Forte e di un rosso intenso.
BIGNAMI: anche questo libro mi è entrato dentro. Per mille aspetti, per mille frasi, per tante sfumature, per intensità e sorrisi. Libro MOLTO consigliato....almeno da me....

3 commenti:

  1. ..anche per me è giunta l'ora di leggerlo...d.cencio

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  2. per Fabio Volo ho sempre un occhio di riguardo.. vale anche per me quel che dici per i primi libri.. quest'ultimo non lo so.. forse perchè l'ho letto subito dopo un altro (la nostra storia di Enrico Brizzi) che mi aveva rapito per almeno un mese, mi è sembrato lento da morire.. profondo come nn lo sono stati i primi ma lento.. un pò come gli ultimi film del Pieraccioni.. bellini ma lontani anni luce da I Laureati e il Ciclone.. Ho avuto l'impressione che avesse finito la penna per così dire.. o forse sta davvero cambiando registro abbandonando l'umorismo da sentirsi male dei primi scritti.. voto 7.. non basso, ma i suoi precedenti per me valevano almeno 8..

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  3. Ci stà che abbia un pò "finito" la penna iniziale ed invece di comprarne una "uguale" abbia cambiato il "colore".....ma la calligrafia resta la stessa.....io inverto, sul mio personale tabellino, i voti....7 ai primi due....8 agli altri tre...con un "+" speciale ad "un posto nel mondo"....

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