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martedì 28 settembre 2010

Riflessioni che portano frutti...

CRISTIANO CAVINA - "I frutti dimenticati" - Marcos y Marcos

Da sempre penso che ogni libro ha il suo passo, ed “OGNI PASSO FA L’IMPRONTA”. Conseguentemente ogni libro lascia un’impronta diversa dentro o anche solo alla lettura. Il passo di questo libro è stato imprevisto. Perché la scelta era stata fatta sull’esperienza della precedente lettura di questo autore (“L’ultima stagione da esordienti”) ed il libro scorreva leggero come un racconto dei ricordi dell’epoca della squadra di calcio giovanile dell’autore con relative avventure ed episodi. Libro leggero, divertente ma anche un filo malinconico. Qui invece il passo del libro è volutamente lento, riflessivo. E la mia lettura è stata di paripasso. Lenta, riflessiva. Quasi a cercare di capire per bene le parole. La storia va aventi su due piani paralleli, uno dell’infanzia dell’autore, uno attuale. Uomo maturo ed adulto che sta per diventare padre, incontra per la prima volta in vita sua suo padre che lo ha abbandonato da piccolo e che sta per morire. Quindi mentre sta per conoscere la persona più importante della sua vita (suo figlio) incontra chi la vita gliel’ha data ma che descrive come qualcuno che “per me non è niente, non è nessuno”. Ed allora tornano alla memoria le fantasticherie su un padre immaginario ed idealizzato che adesso gli si pone di fronte nella sua malattia e nel suo dolore. Tante le sensazioni che lo assalgono, dalla rivalsa, alla curiosità, alla paura, all’inadeguatezza. A questo si sommano altri sentimenti che si acuiscono proprio nel momento in cui la storia di suo padre viene fuori perché “certe cose quando si spezzano non c’è acqua benedetta che possa aggiustarle”. Ed allora tornano a galla i giochi da bambino di un sommozzatore che si inabissa alla ricerca dei tesori nascosti quei tesori che solo i sentimenti veri possono trovare…“le nostre due mani appartenevano per sempre a mondi che non sarebbero più entrati in contatto tra loro”….un abisso personale di avventure reali ed immaginarie come reale ed immaginaria è la fotografia di quel padre apparso improvvisamente con il quale bisogna confrontarsi anche non volendo. E da questo “confronto” con se stesso il buon Cristiano comincia a guardare anche il resto che lo circonda scoprendo di dover affrontare più cose di quante ne potesse immaginare…..

BIGNAMI: un bel libro, pieno di spunti di riflessioni. Probabilmente non leggerissimo e da affrontare “una pagina alla volta” ma che lascia qualcosa, una traccia….da ricercare ognuno nel proprio pozzo nascosto….

3 commenti:

  1. "le nostre due mani appartenevano per sempre a mondi che non sarebbero più entrati in contatto tra loro", solo per queste righe sono invogliato a leggerlo. Grazie.

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  2. Enzo io un ce la fo a starti dietro con la lettura e leggendo le tue recensioni son quasi sempre invogliato a comprarli, ma a "causa" tua ho libri da leggere fino al 2049!!! Mi sa che mi butterò sugli audiolibri....

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  3. Son contento che la mia pubblicità "funzioni"!!! Chiederò una percentuale sulle vendite!!!
    :-)

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