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lunedì 25 aprile 2011

Altro che Pasqua

Altro che Pasqua. Altro che uovo benedetto e sorpresa in quello di cioccolata. Come mi faceva notare l'omino dei disegnini (tanto per farlo inca**are un pò) "Buona Pasqua? Semmai buona Liberazione". Eh già. Con la sovrapposizione del calendario tra pasquetta e liberazione è quasi passata in secondo piano, una data che in secondo piano proprio non può andare. Una data che rappresenta qualcosa che mai come oggi deve essere evidenziato, ricordato e raccontato. Ed allora penso alle testimonianze dei reduci e non solo dell'ANPI, ai racconti di chi ha vissuto quei giorni e che vede la data del 25 aprile come la pietra fondante di questo paese e di questa repubblica. Quella resistenza che ha permesso di consolidare una coscienza costituente ed una voglia di "democrazia", quella liberazione dal fascismo che ha finalmente permesso a questo paese di alzare la testa. In questa giornata torna alla mente il periodo in cui stiamo vivendo, alla voglia di dittatura moderna che è nel DNA del nostro re e dei suoi sudditi al Governo.
Ed allora capisci "CHI HA PAURA DI RESTARE FERMO" a quel 1945 lontano solo come calendario ed hai voglia di impegnarti affinchè quel gene e e quella coscienza possa ritornare di attualità e possa essere riportata in primo piano. Ed allora in questa giornata mi piace segnalare tre gesti:
- quello di Renzi che ha espresso con forza, a nome di tutta Firenze, l'impossibilità di cancellare dalla nostra Costituzione il divieto di riformare il partito fascista. Lo so, banale e scontato. Ma sentirlo dire dal primo cittadino di Firenze, con la fascia tricolore e col giglio nel salone dei Cinquecento ha fatto un bell'effetto, MOLTO. E siccome non sono mai stato tenero co'ì Renzi, questo mi sembrava dovuto.
- quello di una signora 99enne alla manifestazione di Roma: la voglia di democrazia e lo spirito da "liberazione" di una partigiana 99enne che oggi nella manifestazione di Roma ha richiamato tutti a quei principi e quella voglia di combattere con una frase da incorniciare "Questo non è il paese per il quale abbiamo combattuto durante la resistenza, io ho 99 anni e non voglio morire sotto Berlusconi"
- quello di chi ha fischiato il discorso di LaRissa oggi all'Altare della Patria perchè con questa gente "neanche un caffè al bar" figuriamoci le riforme condivise e soprattutto perchè chi si vanta di essere fascista oggi (e gli altri 364 giorni, ma oggi soprattutto) non può che prendere fischi
BIGNAMI: ora e sempre Resistenza...nei principi, nello spirito, negli ideali...

4 commenti:

  1. Dall'ANPI di Roma: Testamento, di Kriton Athanasulis

    Non voglio che tu sia lo zimbello del mondo.
    Ti lascio il sole che lasciò mio padre a me.
    Le stelle brilleranno uguali ed uguali ti indurranno
    le notti a dolce sonno.
    Il mare t’empirà di sogni. Ti lascio

    il mio sorriso amareggiato: fanne scialo
    ma non tradirmi. Il mondo è povero
    oggi. S’è tanto insanguinato questo mondo
    ed è rimasto povero. Diventa ricco
    tu guadagnando l’amore del mondo.
    Ti lascio la mia lotta incompiuta
    e l’arma con la canna arroventata.
    Non l’appendere al muro. Il mondo ne ha bisogno.
    Ti lascio il mio cordoglio. Tanta pena
    vinta nelle battaglie del tempo.
    E ricorda. Quest’ordine ti lascio.
    Ricordare vuol dire non morire.
    Non dire mai che sono stato indegno, che
    disperazione mi ha portato avanti e son rimasto
    indietro, al di qua della trincea.
    Ho gridato, gridato mille e mille volte no,
    ma soffiava un gran vento e piogge e grandine
    hanno sepolto la mia voce. Ti lascio
    la mia storia vergata con la mano
    d’una qualche speranza. A te finirla.
    Ti lascio i simulacri degli eroi
    con le mani mozzate,
    ragazzi che non fecero a tempo
    ad assumere austere forme d’uomo,
    madri vestite di bruno, fanciulle violentate.
    Ti lascio la memoria di Belsen e Auschwitz.
    Fa presto a farti grande. Nutri bene
    il tuo gracile cuore con la carne
    della pace del mondo, ragazzo, ragazzo.
    Impara che milioni di fratelli innocenti
    svanirono d’un tratto nelle nevi gelate
    in una tomba comune e spregiata.
    Si chiamano nemici; già. I nemici dell’odio.
    Ti lascio l’indirizzo della tomba
    perché tu vada a leggere l’epigrafe.
    Ti lascio accampamenti
    d’una città con tanti prigionieri,
    dicono sempre si, ma dentro loro mugghia
    l’imprigionato no dell’uomo libero.
    Anch’io sono di quelli che dicono di fuori
    Il sì della necessità, ma nutro, dentro, il no.
    Così è stato il mio tempo. Gira l’occhio
    dolce al nostro crepuscolo amaro,
    il pane è fatto di pietra, l’acqua di fango,
    la verità un uccello che non canta.
    E’ questo che ti lascio. Io conquistai il coraggio
    d’essere fiero. Sforzati di vivere.
    Salta il fosso da solo e fatti libero.
    Attendo nuove. E’ questo che ti lascio.
    -ominodeidisegnini

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  2. Credo che la frase "Ho 99 anni e non voglio morire sotto Berlusconi" sia una delle cose più belle e commoventi che ho sentito ultimamente...

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  3. Non dimenticheremo mai e faremo in modo che anche i nostri figli lo facciano a loro volta, il 25 aprile, la liberazione, i partigiani morti per darci un futuro migliore, anche se poi siamo riusciti a rovinarlo.

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  4. L'omino dei disegnini ha fatto un gran regalo a questo blog con quel pezzo....che in qualche modo "riutilizzerò" prima o poi lo so....
    La frase di quella signora mi ha così colpito che sono andato subito a cercarla su youtube, per fortuna che l'avevano già messa su!
    Hai ragione Maso...sta a noi portare avanti questo importante testimone che l'ANPI (tanto per dirne una ad esempio) cerca di trasmettere...speriamo di essere "all'altezza"...

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