SANDRO VERONESI - "La forza del passato" - Bompiani
Comincio questo post, non sapendo ancora se sono soddisfatto o meno della lettura appena conclusa. Incuriosito dal fatto che fosse sullo scaffale degli sconti un autore noto ma non per "conoscenza diretta"; qualche settimana fa infatti ho acquistato questo libro di Veronesi con la voglia di scoprire un autore di cui avevo sentito grandi cose ma di cui non avevo ancora letto niente.
La storia mi sembrava promettere bene e lasciava spazio all'immaginazione ed alla curiosità per una trama diversa dal solito. Le confidenze di uno sconosciuto infatti mettono dubbi sulla storia del padre del protagonista e, "SARA' CHE IL PASSATO" esercita sempre un notevole fascino in tutti noi, clamorosamente il normale vivere giornaliero di Gianni viene sconvolto da queste presunte rivelazioni. Si intrecciano a queste anche altre realtà nuove con cui lo stesso Gianni dovrà convivere in una sorta di scoop continuo misto tra il vero ed il presunto. Il racconto scorre molto bene e lo stile di Veronesi arricchisce la curiosità del lettore con una scrittura bella densa di descrizioni e riflessioni. Probabilmente per il mio stile ideale è un po' "trascurata" la parte dei dialoghi che sono molto spesso sostituiti da pensieri "...perchè ci sono verità terribili che stanno scritte solo nei tetti delle ambulanze, e uno riesce a vederle solo quando ci si ritrova sdraiato sotto..." o atteggiamenti dei protagonisti "..fa impressione pensare a quanta continuità d'azione richiedano le cose pratiche in una vita normale. Uno non ci fa caso finchè non se le ritrova schierata davanti tutte insieme dopo averle trascurate per un pò..". I dubbi che sorgono in Gianni al momento delle rivelazioni sono dubbi di chi da sempre conosce il paesaggio che lo circonda e d'improvviso gli viene detto "guarda non è un paesaggio ma un cartone che copre altro". Resistenze logiche e resistenze di convenienza si sposano e danno vita ad una riflessione a più largo raggio che comprende anche le novità che il destino gli mette davanti proprio mentre deve decidere chi era davvero suo padre. Tra l'ironia dei fatti e l'ironia di Gianni anche le parti un pò troppo "descrittive" riescono a scorrere ed a "far richiedere" lo sviluppo della storia per sapere "cosa succederà" nel futuro del protagonista ma soprattutto cosa è successo davvero nel passato.
Sapete cosa? Mentre scrivo mi accorgo che il libro un pò misterioso da "valutare" è riuscito ad entrare dentro di me dandomi spunti ed analisi di lettura...che non immaginavo....potenza della lettura e della scrittura!
BIGNAMI: giudizio non da spellarsi le mani dagli applausi ma libro che fa azionare comunque i neuroni e tiene interessati alla storia....
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