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lunedì 26 dicembre 2011

Libro "tosto" ma notevole

ANTONIO PENNACCHI - "Canale Mussolini" - Mondadori (numeri primi)
Dopo un'impegnativa lettura sono arrivato alla fine del libro di Pennacchi. E l'idea di commentarlo mi spiazza un pò, perchè non so davvero da dove cominciare. 
Libro dall'imponente numero di pagine (più di 450), dalla scrittura densa (tre soli capitoli) e dal numero imprecisato di apertura e chiusura di "parentesi" all'interno della storia principale. Le caratteristiche per fiancare la mia resistenza ed il mio interesse c'erano tutte, invece....
Invece eccetto un'iniziale difficoltà ad immedesimarmi nella storia la storia affascina ed invoglia nella continuazione della lettura. In certi punti ti trovi nella situazione di una storia che "NON CAPISCI E QUINDI NON SOPPORTI", ma la bravura e la capacità di Pennacchi è quella di tenere viva comunque l'attenzione con il suo metodo di scrittura e la sua capacità di fotografare un mondo che comunque sia è lontano dall'attuale. La storia raccontata (nel vero senso della parola visto che lo scrittore parla direttamente con un ipotetico lettore) infatti si snoda nelle Paludi Pontine nell'epoca del fascismo. Racconta di una famiglia molto numerosa che si è trasferita lì dal Nord dopo aver ricevuto dal fascio la terra da lavorare. I diversi caratteri dei numerosi protagonisti danno vita a storie familiari che si intrecciano con le vicende del fascismo e con la sua rapida ascesa e altrettanto rapida discesa. "Ma zio, non erano esseri umani anche loro? E non eravate voi, a casa sua di loro?" "Erano i tempi, fiòlo.." appena fuori però zio Adelchi richino di nuovo il capo su Manrico e gli disse "Hai ragione tu nipote. Non ci avevo mai pensato. Ognuno ghevà le sò razon. Sia lòri che nantri." I dialoghi familiari e le vicende dei gerarchi tengono sveglia l'attenzione su una storia che sale e scende come sulle montagne russe (cit. il Capo) e di conseguenza porta anche a diverse reazioni d'interesse ma non ti fanno mai veramente prevalere l'idea di abbandonare il libro. E menomale direi, perchè alla fine il libro scorre più velocemente ed invoglia a vedere come la storia si chiude, trovando nel finale anche una piccola/grande sorpresa. Quindi il giudizio non può che essere complessivamente molto positivo, per un libro certamente impegnativo ma che porta in risalto una storia forse nota a pochi e con uno stile comunque da apprezzare. Sono contento di essere arrivato alla fine e di aver smentito chi (conoscendo la sua perfidia) regalandomelo sperava di mettermi in difficoltà.... : - )
BIGNAMI: certamente non da consigliare per chi cerca un libro "svuotacervello"...storia tosta e modo di scrittura non leggero, ma superato l'impatto e capito il meccanismo, un notevole romanzo da leggere e conservare. Pennacchi davvero unico nel suo stile....

2 commenti:

  1. Te l'ho regalato perché sono convinto che sia un libro che merita la fatica che si fa all'inizio ed un pò mi ci riconosco: sembro una merda ma se uno ha pazienza... in fondo in fondo...
    Insomma ci vuole l'amatore e soprattutto tanta pazienza!
    Visto che non lo sopporti e per non perdere il vizio: auguri a te e allo strazza!

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  2. Ah per volerci pazienza....ce ne vuole e parecchia....e non parlo del libro! :-)
    Grazie per gli auguri...riceverli nel post di un libro l'è come riceverli da Signorini all'arena di Verona ad ottobre....tanto per non citare cose reali!!!!
    :-)

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