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domenica 26 febbraio 2012

Bel Patò....

Mi accorgo adesso, iniziando questo post, che è tanto che non scrivo di un film, anche se nel frattempo qualche "serata" al cinema l'ho trascorsa e spesso anche con una buona soddisfazione. Evidentemente non mi viene spontaneo poi mettere per scritto le sensazioni del film, cosa che invece è naturale e quasi "obbligata" dopo la lettura di un libro (specie se mi è piaciuto). Quello che ho visto ieri sera invece mi ha fatto venire voglia di invertire questa abitudine. 
Attirato dal fatto che fosse il primo film tratto da un romanzo di Camilleri, mi incuriosiva vedere come sceneggiatori e regista rendessero in una "pellicola" quello che giudico un buon lavoro (magari non proprio il migliore) di uno dei miti narrativi. Questa curiosità è andata anche oltre il pregiudizio che di solito ho, di non andare a vedere i film tratti da libri che ho già letto visto che di solito esco molto deluso
Leggendo il cast del film, con l'eccezione di Neri Marcorè, mi viene spontaneo sperare che "PROTAGONISTI ANONIMI SI MA INTERPRETAZIONE REALE" visto che di noto ed apprezzato ad una mia lettura non c'erano molti attori. Ed invece. Invece Neri Marcorè, pur interpretando il Patò che dà nome al film ed al romanzo ("La scomparsa di Patò"), alla fine ha un ruolo quasi secondario rispetto al maresciallo dei carabinieri Nino Frassica ed al delegato di polizia Maurizio Casagrande, veri protagonisti e vere rivelazioni di questo film. Interpretazione perfetta di due personaggi che si calano nel giusto modo nello stile di Camilleri, seri dal punto di vista professionale, ironici da quello caratteriale. 
La loro rivalità iniziale è la premessa di un'indagine avvincente che interessa la quasi totalità della cittadinanza vigatese della fine dell'Ottocento. Sotterfugi e cose non dette accompagnano i due "investigatori" alla ricerca di una soluzione che forse non è proprio quello che si augurano tutti. Il film scorre bene e riesce totalmente a fotografare la "penna" di Camilleri: dalle descrizioni delle caratteristiche dei personaggi, all'ironia di certi dialoghi, alla trama di giallo per finire con il brillantissimo uso del dialetto che colora e dà il giusto sapore. Frassica e Casagrande, mi ripeto, davvero notevoli (oltre ogni aspettativa) e ugualmente a loro agio sia come rivali che come complici. Ambientazione che rende perfettamente l'idea della Sicilia di quel periodo e dei paesaggi solitamente descritti da Camilleri, veramente complimenti per aver omaggiato così bene un bel romanzo e finalmente esco non deluso dalla rappresentazione cinematografica di un bel libro.
BIGNAMI: film consigliato e da vedere per passare un'oretta e mezzo con risate e la compagnia di una buona trama giallo....

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