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venerdì 14 dicembre 2012

Il mio Olimpico

Kiave di lettura n°9

In casa Viola quelli dell'Olimpico "SON STATI GIORNI CHE HAN LASCIATO IL SEGNO": per la sconfitta, la prima vera musata nella nuova era Viola, lo strascico polemico (anzi "strasciho polemiho") su VivianoUnoDiNoi e la paura di essere ridimensionati dopo un brillante avvio. A fronte di questo continuo riferimento all'Olimpico di questi giorni, a me però viene in mente altro.
Un ricordo ormai datato, che va oltre i dieci anni fa e riguarda quel centravanti che mai avevamo avuto e che mai più avremo. Immagini ed emozioni ancora così forti solo perchè legate a qualcosa di enormemente forte come tutto quello che riguardava quel magico numero 9.
Lo so, sono malato, fissato ed anche un filino malinconico, ma la mia Kiave di lettura questa settimana non può che essere questa.
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L'ultima immagine che abbina il MIO bomber e la mia Viola che avrei voluto ricordare è quella di un centravanti che al momento dell'ennesimo record infranto si infrange (gioco di parole voluto e dovuto) contro la rete e stremato si mette a piangere. 
Rappresentava in modo evidente l'atto finale di una splendida storia d'amore durata nove anni, ma io sul momento non volevo crederci, non potevo crederci. Non poteva finire, non quella storia d'amore. E mentre praticamente tutta la curva mi diceva che dovevo cominciare ad abituarmi all'idea, io scuotevo la testa testardo rinchiudendomi nella mia convinzione.
Solo sentendolo parlare ho capito che era un'illusione sperare in qualcosa di diverso. Batistuta se ne andava e con lui per me svaniva il Sogno, quello più grande con la S maiuscola, di arrivare lassù dove sembrava solo un'utopia anche solo avvicinarsi con il pensiero. 
Oltre l'enorme danno la beffa. Bati andava non lontano, ma maledettamente troppo vicino. A Roma, sponda romanista, impensabile anche solo vagamente immaginarlo con quella maglia giallozozza, eppure. Eppure pochi mesi dubbi mi sarei tolto ogni dubbio sul fatto che la cosa fosse possibile. 26 novembre 2000. Olimpico. Posticipo. Come altre volte nel settorino ospite a cantare viola alè, ma per la prima volta prima della partita un brivido intenso per una maglia diversa da quella Viola.
Il suo saluto verso quei tifosi che per nove anni lo avevano idolatrato ed ora  si dividevano tra chi lo fischiava e chi lo applaudiva (potenza dell' irriconoscenza). Ed io quasi immobile, con il naturale applauso partito, una quasi lacrimina che faceva capolino, mentre il compagno di viaggio mi diceva "te tu sei tutto grullo, è voluto andare via e per me è un avversario. Che posso applaudirlo?!?!". Una botta allo stomaco dritta ed intensa. 
L'unica cosa che ebbe così forza come quella frase in quella domenica, avvenne circa due ore dopo, a pochi minuti dalla fine della partita. 0-0 abbastanza noioso, con il tentativo di non guardare troppo a quel 18 avversario tanto noto. Ed invece il destino ci mette lo zampino e il Bati la sua innata caratteristica: l'istinto da killer.
Palla che balzella poco fuori dall'area di rigore, un assist sporco palla che cala perfetta sul suo destro e come in un attimo avevo già visto tutto. 
Collo pieno e palla in rete. E l'Olimpico che viene giù per la gioia giallorossa.
Mi metto a sedere e sconsolato scuoto la testa e mi sale la rabbia acida di aver preso gol che tutte le volte che la mia Viola va sotto mi  rende amara la bocca. Ma questa volta accanto all'acido, spontaneamente si forma un sorriso amaro sulle mie labbra. Un mezzo sorriso che accompagna la mia testa a guardare verso il basso mentre i seggiolini tremano ancora dal botto romanista. Non riesco a farlo andare via e quindi, a costo di sembrare grullo per davvero, sorrido,  amaramente ma sorrido, come mai mi era capitato per un gol preso. 
Potenza del Bati, non solo nel tiro in porta. Potenza nel riuscire in qualcosa di impossibile. Esattamente come quello che rappresentava, l'impossibile.
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BIGNAMI: unico e grande numero 9 viola

7 commenti:

  1. Da twt: vorrei fare una battutina acida ma non ci riesco adesso nei confronti del più grande giocatore che abbia mai visto al Franchi
    Maso

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  2. Da twr: ma unn'è che per averlo nominato vole un tanto a tweet eh?
    Maso

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    1. Son disposto anche a pagare diversi euro per ogni tweet per rivedere quell'immensità in maglia viola!!! Per la tua acidità sorvolo che è meglio...per te e per me!
      ;-)

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  3. Da fb: Passione pura.. Ricordi che ti si attaccano e non spariscono più cominiciando a far parte del tuo quotidiano..
    Ale

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    1. Ricordi nitidi come una sensazione attuale....

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  4. Da twt: confermo unico grande inimitabile 9 viola
    come scrissi tempo fa era "il profumo della vittoria"
    Galga

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    1. La sensazione di essere grandi e competitivi e di poter competere con tutto il mondo solo grazie a quel 9 !!!!!!

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