Kiave di lettura n° 8 |
Kiave di lettura basata non su articoli o letture ma sulle sensazioni scaturite da un discorso fatto domenica sera e che troverete "linkato" più avanti (tanto per obbligarvi perlomeno a scorrere il post).
Torno su un argomento di non troppa attualità, visto che è trascorsa quasi una settimana, ma queste primarie hanno avuto il successo di farmi avvicinare di nuovo a qualcosa di simile alla "passione politica". Certamente con dubbi e con mille scetticismi, ma alla fine devo ammettere che sono tornato a scrivere post di questo genere ed a parlarne con un certo interesse, merito che devo riconoscere al successo di queste primarie, qualcosa senza dubbio di "innovativo", spirito mio ma non solo, dato che in un periodo di crisi della politica e della fiducia dei cittadini nella stessa, portare tre milioni ad esprimere il proprio gradimento su delle candidature è un gran successo.
Sulle mie opinioni sui candidati ormai ho detto, sui dubbi circa la mia partecipazione al ballottaggio pure, mi soffermo sui risultati di domenica. Alla fine, quasi in omaggio ai risultati del sondaggio che avevo lanciato, sono andato a votare ed ho messo quella "X" sul cognome del sindaho. Lo so, non ne vado fiero, ma l'ho fatto. E' già la seconda volta che mi accade con lui, sempre ad un ballottaggio e sempre in una sorta di "ad occhi chiusi" (cit. Boccia). L'altra volta contro Giovanni Galli, questa volta no, ma questo parallelismo mi spaventa, molto. Ho infatti votato con la stessa logica, escludendo quello per me INvotabile ed ho scelto quello che era rimasto. Lo so che il paragone Galli/Bersani è forte, irriguardoso e forse da denuncia ed oggettivamente "UN PO' TROPPO PER" il segretariocrozzato (quasi cit. Marco) ma è quello che mi è venuto spontaneo pensare: "è troppo tempo che ci stiamo accontentando di votare il meno peggio" (cit. Leonardo) ma anche a questo giro è andata così. In questo purtroppo le primarie non hanno portato novità o ottenuti rilevanti successi, chi per uno chi per l'altro ma in molti hanno votato cercando di evitare il male più grande. Dalla mia piccola platea di conoscenze, in pochi sono andati a votare convinti di aver trovato DAVVERO chi votare, quasi tutti hanno dato un segnale opposto: il voto contro. Chi impaurito dal "pericolo deriva di destra" di Renzi ha votato Bersani, chi non sopportando più una dirigenza arcaica e dannosa ha votato Renzi. Come me. Io di questa gente che ci ha governato per tutti questi anni non ne voglio più vedere nemmeno l'ombra e certamente il segretariocrozzato non potevo votarlo.....purtroppo dall'altra parte della scheda c'era il nome del "sindaho". Questo credo sia la vera clamorosa sconfitta di Bersani e di quello che rappresenta, aver portato persone che hanno nel dna la scritta made in sinistra (non parlo solo di me molti altri sono gli esempi ancor più lampanti, ma il voto è segreto e non infrango il segreto delle urene....) a votare per il sindaho, e per fotografare il tutto come sempre mi affido alla penna perfetta di Scanzi che in due frasi racchiude tutto: "in un partito normale di sinistra il fenomeno Renzi sarebbe durato due ore" "votare Renzi solo per votare tra un anno qualcuno migliore di lui, magari decente". Purtroppo, e sottolineo purtroppo, questa voglia di cambiare si è fermata all'uscio dei circoli. Alla fine ha spaventato di più la deriva a destra di un famigerato pericolo renziano e il "guarda come ci hanno ridotti" è stato dimenticato. Quindi ha fatto più paura la possibile deriva di destra che non l'obiettivo di fare un'alleanza con Casini, le prospettate politiche sul lavoro renziane che non i voti a favore della Fornero, i sospetti sui finanziamenti di certi industriali piuttosto che Penati, le cene con i banchieri che non i finanziamenti da parte dei padroni dell'ILVA, il giovane rampante piuttosto che un ex tutto (ex Ministro più volte, ex Presidente di Regione, ex Consigliere Regionale). Da non renziano, dico peccato. Davvero peccato.
Detto questo a fine serata, mentre D'alema e la Bindi sorridevano giustamente per la vittoria di Bersani e per un futuro garantito,
Sicuramente sarà un discorso prestampato, preconfezionato ed adeguatamente preparato dai vari comunicatori a sua disposizione, ma è stata una ventata di nuovo. Sorvolo sui passaggi oggettivamente mielosi e smielati del significato delle cicatrici e della carezza ai figli di cattolica memoria, ma vado al nocciolo del discorso.
Ha ringraziato (e qui era abbastanza scontato) chi l'ha sostenuto dichiarando di aver ricevuto più di quanto abbia dato, spronando gli stessi volontari/sostenitori a non smettere di crederci ed invitando altre facce nuove a non essere timide ed a mettersi a disposizione/in discussione. E fin qui, niente di clamorosamente nuovo.
Invece dopo qualcosa di innovativo l'ha detto. Mai sentito, ad esempio, dire ad un politico italiano "HO perso e con qualunque altra regola avrei comunque perso", ed invece è stata la prima cosa con cui ha cominciato il suo discorso. Si obietterà (già li sento) che aveva fatto carte false per cambiare le regole criticando anche ciò che aveva accettato, può anche essere vero ma vogliamo parlare della regola per cui serviva la giustificazione scritta come a scuola per andare a votare?
Il riconoscimento della vittoria di Bersani è totale, l'autocritica pure. Non più tardi di qualche mese fa, il segretariocrozzato dopo l'elezione a sindaco del rappresentante del M5S a Parma aveva commentato con un "non abbiamo perso, abbiamo NON vinto" che aldilà di essere una battuta fenomenale mi pare fotografi perfettamente differenze abissali.
Ha ampiamente riconosciuto quali erano i suoi obiettivi, confermandoli anche dopo la sconfitta, cosa stranuova visto il gioco del salto sul carro dei vincitori presente in tutte le salse. Ha di nuovo dichiarato e confermato la lealtà al partito e il personale impegno per il vincitore ma sempre nel rispetto di quelle che erano e sono le sue posizioni, non appiattendosi a diventare vice di o diventando leader della milionesima corrente interna.
Credo che il discorso di domenica sia il migliore sentito fare a Renzi da quando è in politica. Detto questo, resto non renziano e con una sorta di "non fierezza" nell'averlo votato, ma questo discorso mi ha confermato che non potevo fare altro domenica che mettere quella "X" dove l'ho messa.
Soltanto parole? Può darsi. Può darsi che si dimostri incapace di rispettare le promesse e le parole dette, ma è una possibilità. Dall'altra parte effettivamente ci sono le certezze, quelle date dal fallimento di una politica immutata da venti anni.
BIGNAMI: peccato, credo sia stata un'occasione persa di testare qualcosa di nuovo/diverso per vedere se poteva essere ance qualcosa di migliore. Opportunità persa.....e per il PD anche voto perso, perchè se per il PD di Renzi avrei fatto davvero molta fatica a votare ma ci avrei pensato, per il PD di Bersani non mi pongo nemmeno il dubbio.....
Da twt: bello sto romanzo...... hai centrato perfettamente la questione sinistra! @matteorenzi ti consiglio di leggerlo
RispondiEliminaMaso
Da twt: come sempre condivido tutto, ma la vedo sempre più buia
RispondiEliminaLeo
Grazie ad entambi...meno alla situazione!!
RispondiElimina;-)