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venerdì 25 gennaio 2013

Interesse vicino allo zero

Kiave di lettura n° 15

Finalmente è entrate nel vivo del suo percorso la campagna elettorale. Se ne sentiva proprio il bisogno in effetti, come se fosse una novità.
E' più o meno dalla caduta di Berlusconi di un anno e qualche mese fa che i partiti sono in pratica in campagna elettorale, da allora infatti giocano a darsi "il paro e lo sparo", come direbbe Camilleri, muovendosi solo ed esclusivamente per cercare di guadagnare quello 0,qualcosa% che gli possa permettere di non sparire completamente. Ma adesso è cominciata quella "ufficiale" con tanto di data di scadenza tipo il latte: il 24 febbraio infatti si apriranno i seggi. 
Quindi è partito tutto il caravanserraglio delle macchine organizzatrici: liste e candidati, alleanze e leader e soprattutto partiti e partitini. Perchè se è vero che da quando c'è la riforma maggioritaria tutti ci avevano rassicurato "ci saranno solo due grandi coalizioni/partiti e se ne gioverà la chiarezza" è altrettanto vero che da allora, puntualmente, i partiti si sono moltiplicati e le coalizioni pure. Potenza della lungimiranza della politica italiana e dei relativi analisti. Così ai "normali" centrodestra e centrosinistra si sono affiancati il centrocentro, la sinistrasinistra, la destradestra e vari movimenti (movimento 5 stelle, rivoluzione civile, il movimento di Giannino ed alcuni di estrema destra di cui mi vergogno anche a scrivere il nome). Con questo panorama chiaro e lineare parte la campagna elettorale.
La voglia di seguirla con attenzione capirete è pari ad una lezione di astrofisica tenuta in polacco da un professore ubriaco, ma l'atteggiamento di lasciare andare tutto e non interessarsi non rientra nelle mie corde e quindi alla fine prevale l'aspetto masochista di farsi il sangue amaro pur domandandosi "ma ci meritiamo davvero tutto questo?". Onestamente credo di no, non credo che ci meritiamo di passare il prossimo mese con una continua passerella di pseudoscienziati, pseudopolitici e similari che cercheranno di farci intendere che negli anni scorsi loro non c'erano e non hanno alcuna responsabilità sul disastro attuale. Ecco per quanto mi riguarda questi partono con il difetto di fabbrica ed in automatico sono da catalogare con la scritta: inascoltabili.
Cercando quindi altrove le motivazioni e gli argomenti per affrontare senza svenire questo mese di pre-elezioni, tra le altre cose mi sono imbattuto in questo post che prova a ricostruire in maniera un pò diversa i movimenti dei partiti dell'ultimo periodo.
Trovo interessante l'analisi pur non condividendola totalmente, non ho infatti la convinzione che ci sia un complotto generale come può emergere da questo post ma è certo che offre degli spunti interessanti e condivisibili. Un mesetto fa infatti i risultati infatti aprivano la porta ad una situazione drastica: il PD primo partito ma non con una % stratosferica, il Movimento Cinque Stelle quasi al 20% e gli altri partiti in via di sparizione, scenario che non permetteva grandi possibilità per grandi alleanze o convergenze su emergenze europee.
Adesso lo scenario si è modificato, dall'autosfiducia di Mari&Monti di fine anno si sono "inseguiti" diversi eventi: il ritorno di ReSilvio, la "salita" in campo del signore col loden, la nuova alleanza Lega/PDL. Insomma una girandola di clamorose novità e colpi di scena totalmente inaspettate più o meno come un rigore decisivo nella partita che conta a favore dei gobbi
Quindi, dalla situazione di "partenza" di dicembre siamo passati a queste novità ovvero il desiderio di "VOLER TORNARE INDIETRO" rispetto alla volontà di abbandono della leadership politica da parte di ReSilvio e l'ingresso del supertecnico detto anche "mai mi candiderò".
Ora in un paese normale ad un tizio come il Re sarebbe stata fatta una pernacchia sesquipedale e si sarebbe andati oltre mentre si costringerebbe il supertecnico senatore a vita per grazia ricevuta da Giorgino a fare i conti con il fatto che si presenta come leader senza mettere in discussione una poltrona già acquisita e per un ruolo che ha sempre rifiutato e garantito non avrebbe mai ricoperto.
Ma questo è il Belpaese e non solo questi si (ri)candidano ma succede che dettino legge diventando padroni di ogni trasmissione, ovviamente non perchè le dirigono per proprietà (ReSilvio) o in quanto persona che gestisce le reti pubbliche (Mari&Monti) ma per reale capacità attrattiva nel pubblico..........certo.......
E qui colpisce ancora il Belpaese perchè sembra che i sondaggi gli diano anche ragione. Così la nascita di un terzo polo vero e la risalita (per ora minima, speriamo resti tale...) del Re depotenzia di fatto il Movimento 5 Stelle, reale pericolo per tutti perchè (condivisibile o meno nelle sue linee programmatiche) l'unico fuori dal coro. In tutto questo il PD si trova a rivestire il ruolo di vincitore annunciato che però rischia di non riuscire a governare, evidenziando ancor più la grande saggezza politica di cui è titolare da sempre che ha fatto sì che un anno fa alla caduta del Re invece di andare di corsa alle elezioni per decretarne la fine politica reale, ha preferito stare nelle retrovie appoggiando un governo tecnico che ora contesta (ma con cui vorrebbe fare un'alleanza dopo le elezioni) e santificando come tecnico quel Mari&Monti che adesso ha portato all'incasso la cambiale in bianco che gli è stata firmata; per dirla cit. Scanzi "il PD assomiglia sempre di più all'Inter del 5 maggio".
In tutto questo le due vere novità appaiono il Movimento 5 Stelle e la Rivoluzione Civile di Ingroia che, condividendo o meno linee politiche e/o programmi, almeno propongono qualcosa di diverso senza partire da responsabilità pregresse puntando a fare gara a sè, otterranno qualcosa o saranno stritolati dal solito marasma politico che sembra inghiottire tutto e tutti?
Difficile da dire adesso, quello che invece sembra abbastanza chiaro è che il risultato possibile di queste elezioni appare ancor più incerto e la possibilità di una grande alleanza post-elezioni ancora più probabile, tanto che i partiti sono già a prendere/rifiutare/trattare accordi con quelli che dovrebbero essere gli "avversari" prima ancora di votare e vedere i risultati.
Ed allora sembra abbastanza naturale che per la maggioranza degli italiani il sentimento spontaneo legato all'avvicinarsi delle elezioni sia quello ben descritto in questo post  che sentenzia semplicemente che la vita reale di questo paese è altrove rispetto a questo teatrino abbondantemente inguardabile.
BIGNAMI: ancora un mese alle elezioni e già la voglia di interessarsi, seguire, informarsi è pericolosamente vicina allo zero assoluto.....

6 commenti:

  1. Ah, ma perchè, si vota? Scherzi a parte, il mio problema è, oltre alla completa mancanza di entusiasmo, che ogni volta che provo un pò di affinità per questo o quel movimento\partito, subito esce una dichiarazione o una notizia che mi rigetta nello sconforto.
    Quasi quasi chiedo una proroga....

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    1. L'informarsi è snervante anche per quello, i nervo vengono messi a durissima prova...
      Ps se ottieni la deroga, fammi sapere che mi puó essere molto utilr anche a me!!!
      ;-)

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  2. Ciao K! VIsto che sei anche su instagram... ti va di partecipare? http://www.shoot4change.net/?p=9444 daje

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    1. Molto interessante!!! Grazie per la segnalazione!
      Daje sempre!

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  3. Risposte
    1. Troppo facile così!!! Non vale partire e lasciarci qui con "questi" che imperversano!!!
      :-(

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