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venerdì 29 marzo 2013

Per Patrizia

Kiave di lettura n° 24

Troppo spesso ci dimentichiamo della bellezza femminile che ci circonda, troppo spesso permettiamo che venga in qualche modo oscurata o peggio. Oggi voglio puntare il mio sguardo su una di queste bellezze femminili, una bella donna che riesce ad illuminare questo povero Paese. La forza, il coraggio e la capacità intellettiva di essere un esempio. Lo spessore morale da prendere ad esempio e da insegnare a chi nella vita deve affrontare una difficoltà piccola o una immensa come quella a lei accaduta. Parlo di Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi di cui purtroppo ho già scritto e dico purtroppo ovviamente per il motivo della sua notorietà. Suo figlio è stato barbaramente ucciso da quattro (supposti)agenti di polizia che lo hanno strappato alla sua vita a suon di calci, botte e manganellate. Questa meravigliosa donna è stata messa di fronte ad "IL GIORNO DI DOLORE" più grande che si possa immaginare per un essere umano, quello di dover riconoscere la salma del proprio figlio. A questa tragedia si è aggiunto lo strazio di vedere come il corpo di suo figlio era stato ridotto in una notte che doveva essere una di tante della vita di Federico e che si è rivelata essere invece purtroppo l'ultima. 
A tutto questo, come se potesse essere poco, si è aggiunta l'atrocità di dover lottare per fare chiarezza sui fatti che hanno portato a questo evento.La necessità di impegnarsi e lottare per capire cosa era successo a Federico e per vedersi riconosciuto il diritto alla giustizia. Dopo lotte ed umiliazioni subite da chi aveva tutto l'interesse a non far emergere le reali colpe è arrivata la condanna che stabilisce che si trattò di omicidio. 3 anni e 6 mesi per aver ucciso un ragazzo. Ripeto, 3 anni e 6 mesi hanno valutato la vita di Federico.
Nonostante tutto questo, Patrizia non ha mai perso la sua dignità. Non ha mai perso la sua grandezza di donna e di mamma ed il suo enorme senso della giustizia;  ha vissuto tutto questo con la voglia di regalare al suo Federico quello che meritava: giustizia. Ma purtroppo in questo povero Paese evidentemente non ci vogliamo bene per niente. 
Patrizia era intenzionata a chiudere questa brutta storia, come se potesse essere mai possibile per una mamma, ma l'idiozia italica non gliel'ha permesso. Da circa un mese infatti gira per Ferrara un manipoli di figuri che dicono di essere un sindacato di polizia che manifesta con striscioni solidarietà ai quattro poliziotti condannati per omicidio. Ripeto: condannati per omicidio. Un paio di giorni fa a questa ignominia si è aggiunta una vera e propria provocazione con dei riflessi anche di avvertimento minaccioso; 
Questi figuri infatti hanno manifestato sotto il comune di Ferrara dove Patrizia lavora ed a domanda "perchè proprio qui? Non avete nessun rispetto" hanno risposto con "vogliamo manifestare qui, dobbiamo manifestare qui". Per non farsi mancare niente pare che a questa manifestazione fosse presente anche quel grande statista del parlamentare europeo PDL che già avevo avuto modo di "apprezzare".
Al tutto hanno aggiunto anche urla e minacce contro il sindaco che si è mobilitato (bravo sindaco, per fortuna) e cercato di far allontanare il gruppo. A me pare un film dell'orrore ma purtroppo invece è accaduto davvero. A questo punto allora è di nuovo intervenuta Patrizia che è scesa in piazza con alcune colleghe e, non degnata neanche di uno sguardo dai figuri, ha mostrato il manifesto con la foto di Federico e a quello si è aggrappato con tutto l'amore del mondo per allontanare il (supposto)sindacato.
Io non so come questi figuri possano riuscire a guardarsi anche solo un secondo allo specchio, proprio non riesco a capirlo. E non voglio aggiungere commenti o definizioni perchè sarebbero sprecate per persone del genere. Riesco invece a capire che di provocazione e minaccia si sia trattato e voglio nel mio piccolo denunciarla ed esprimere la totale solidarietà a Patrizia ed invocare che qualcuno faccia qualcosa. Perchè la mamma di Federico ha ringraziato per gli attestati di solidarietà aggiungendo però "Ho tutta la solidarietà del mondo e poi?". Ecco e poi? 
Qualcosa deve essere fatto e sono sicuro che nei suoi poteri Laura Boldrini, presidente della Camera, farà perchè è stata la prima ad adoperarsi nei giorni scorsi per telefonare a Patrizia ed a dire parole forti, nette ed inequivocabili verso i responsabili di questo oltraggio.
Adesso però un'altra donna dovrebbe fare qualcosa, quella Cancellieri ministro dell'Interno che ha manifestato solidarietà non può farla passare liscia a questi figuri. Non può non prevedere una sanzione disciplinare. Non può permettere che ad una donna così già violentata con l'assassinio del figlio venga fatta di nuovo violenza. Non può permettere che possa anche lontanamente immaginarsi questa forma di provocazione e minaccia. E deve poi stabilire che chi  viene condannato perchè ha ucciso vestendo una divisa, quella divisa non può più portarla, per rispetto delle vittime e degli altri colleghi in divisa che fanno della correttezza il loro stile lavorativo.
Sarebbe bellissimo che a fare questo gesto così "scontato" in un mondo civile e così difficile invece oggi fosse una donna a tutela della bellezza della giustizia. E porterebbe forse un minimo di serenità e di tranquillità meritata in quella splendida donna che è Patrizia Moretti, a cui dedico la mia totale ammirazione e la mia vicinanza, in nome di Federico.

3 commenti:

  1. Da donna e mamma non posso che unirmi alla solidarietà totale pre la signora Aldrovandi.
    Da.

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  2. Solidarietà alla mamma di Federico. Ed un disgustato vergogna per quei poliziotti.

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  3. Da twt: 1 Donna con 1 Dignità enorme."Condannati per omicidio,cos'altro ci vuole per definirli delinquenti?"
    Maso

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