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venerdì 5 aprile 2013

Dopo "non ti muovere", ancora un successo

Kiave di lettura n° 25

Affrontare libri dal numero di pagine imponente richiede alcuni fattori per non venire sopraffatti: un pò di tempo a disposizione per non allungare troppo i tempi di lettura, una "penna" molto capace di tenere sempre vivo l'argomento, una storia coinvolgente e magari anche un argomento del libro non troppo pesante. In questo caso non tutti gli elementi erano presenti visto che ho interrotto la lettura in un paio di circostanze per un paio di libri/riviste più leggeri e di attualità e visto che l'argomento di fondo del libro non è proprio tra quelli più leggeri.
Nonostante questo........
MARGARET MAZZANTINI - "Venuto al mondo" - Mondadori
Il confronto con la scrittura della Mazzantini non è mai scontato, riesce a scavarti dentro e non puoi rimanere neutro al suo racconto. La sua scrittura ricca di parole e di descrizioni quasi fotografiche non ti permette una lettura veloce o leggera ma ti tiene ben dentro la storia con ogni pagina che diventa una dopo l'altra fondamentale per la storia. La storia è un "PIATTO PIENO DI VITA" dai sapori agrodolci; si mescolano le storie di un amore che travalicano differenze e confini, la voglia e la continua ricerca per una nuova vita, l'orrore e lo strazio della guerra e le difficoltà interiori che accompagnano pensieri non sempre assecondabili.
La storia si svolge tra l'attuale ed il ritorno alle radici della vicenda, tra un viaggio a Sarajevo ed il ricordo della stessa città jugoslava all'epoca della guerra. Una storia in cui si intrecciano i volti buoni  "una di quelle persone benefiche che incontri per caso e ti viene voglia di abbracciare, perchè ti sorridono dal fondo della loro esperienza umana e di colpo ti risarciscono dell'altra metà del mondo" ed i sentimenti impauriti della guerra "la granata cadde così vicina che sembrò entrarmi nella pancia, squassarmi. Sparavano sulla Bascarsija. Per un pò restammo morte a guardarci. Il piccolo viso di Velida rattrappito in una fissità ebete, come un volto già defunto" ai quali si aggiungono i dubbi interiori e le paure di una vita tanto ricercata "galleggio nel mondo senza ottimismo, con gli occhi pieni di domande. Quel bambino perso è lontano da me, scacciato in fretta, però forse è lì, su quella ruga" e un amore dai colori ed i risvolti forti "ci diamo la mano sotto al tavolo. Sono mani che scottano, vibrano. Di nuovo le nostre mani insieme. Lui è sorpreso di ritrovarmi così arresa. Forse non mi crede. Suda e beve."
Il libro scorre tra la storia attuale ed il salto indietro ma non perde mai il suo percorso, grazie alla capacità della Mazzantini di tenere perfettamente il "filo" anche tra tante vicende e mille nomi. Non è stato facile completare la lettura soprattutto per la mole, oltre 500 pagine ma soprattutto per la densità della sua scrittura, ma il libro è maledettamente bello. Coinvolge totalmente, ti tiene aggrappato alle vicende di Gemma, Gojko, Diego e Pietro quasi come in un giallo o in un noir ma ha la scrittura di un romanzo bello ed intenso. Il grigio della guerra e della paura si mescola col rosso ed il giallo acceso di una bella storia d'amore o di un bene intenso come quello di una madre per il proprio figlio. Come in "non ti muovere" la banalità non è un termine conosciuto all'autrice e la particolarità della storia mescolata con la non banale ambientazione fanno di "venuto al mondo" un libro particolare, speciale per tanti aspetti. Superati i momenti in cui il libro si fa un pò difficile e la non leggerezza di alcuni argomenti rischia di rallentare la lettura, la storia è di quelle che restano dentro ed occupano un posto importante tra i libri letti.
BIGNAMI: dopo "Non ti muovere" la Mazzantini riesce nell'intento di piazzare di nuovo un colpo da maestra. "Venuto al mondo" è un libro molto impegnativo, da non iniziare in momenti di poca voglia/tempo da dedicare alla lettura, ma da non perdere tra le letture da fare "prima o poi", di quelli che alla fine dell'ultima riga ti fa dire "sono contento di averlo letto fino alla fine". 

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