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venerdì 7 giugno 2013

La vergogna è diversa per tutti

Kiave di lettura n° 34

Ero stato tentato di scrivere questo post mercoledì pomeriggio. Ma non ho trovato le parole. Si bloccavano all'altezza delle dita e forzandole rischiavo di "sputarle" fuori più che scriverle. "A PARTE CHE HO ANCORA IL VOMITO" anche adesso, forse con qualche ora di distanza riesco a non far prevalere il solo urlo di rabbia.
Perchè questo ha accompagnato la sentenza di primo grado sul caso Cucchi, rabbia e schifo. E' vero che vale il principio "le sentenze non si commentano" ma vale anche il principio "la legge è uguale per tutti" e questo secondo è stato tragicamente violentato per Stefano Cucchi. Un ragazzo a cui è stata tolta la libertà mentre era in salute e che non è più uscito dal carcere non per una condanna definitiva ma per una condanna a morte. La sentenza dice che la colpa è dei medici e della loro incuria nel curare e nel nutrire Stefano mentre gli agenti sono stati assolti per insufficienza di prove. Evidentemente la vita spezzata in un carcere non è sufficiente. Evidentemente i pestaggi a cui è stato sottoposto Stefano non sono sufficienti. Evidentemente i lividi e lo strazio del corpo martoriato di Stefano non sono prove sufficienti.
E' una rabbia sorda quella che mi prende da mercoledì pensando alla famiglia Cucchi ed alla vergogna di sentenza che hanno dovuto ascoltare. Alla nuova sfida del buongusto a cui sono stati sottoposti in un'aula di Tribunale dove avvocati ed imputati festeggiavano l'assoluzione. Mi ero già occupato di questo caso, tanto tempo fa quando chiedevo GIUSTIZIA PER STEFANO ma mai mi sarei immaginato di rimpiangere quella richiesta, visto come è stata interpretata. E' questa la Giustizia che merita un ragazzo colpevole o innocente che nelle mani dello Stato muore ed il cadavere è nelle condizioni in cui era Stefano? Questa?
Mi piacerebbe trovare le parole giuste per onorare almeno in questo post il ricordo e la memoria di Stefano Cucchi, di dargli nel piccolo un minimo di Giustizia, ma non ce l'ho. Non credo che esistano purtroppo. Mi piacerebbe trovarle/averle per invocare la sorella Ilaria e la sua famiglia di andare avanti nella loro lotta e nella loro richiesta di una giustizia che finora gli ha sputato in faccia; ma so che possono trovarle solo dentro di sè.
Mi piacerebbe invece sapere chi ancora dà spazio e voce mediatica a quel tizio senza dignità che dice di fare il parlamentare, che è stato anche sottosegretario e che ancora oggi rappresenta la nostra classe politica (il suo nome non lo faccio per pudore e per non dire parolacce).
Mi piacerebbe infine trovare una giusta frase per esprimere lo sdegno restando nei termini leciti che è giusto mantenere.....e qui per fortuna sono più fortunato perchè ho una risposta. 
Mi affido infatti alle parole di Patrizia Moretti, una grandissima donna anche lei fatta oggetto di incredibili ingiustizie e vergogne con il tricolore, che dall'alto del suo profilo morale invidiabile e per me oggetto di ammirazione ha commentato in maniera perfetta così: 

"La sentenza è un oltraggio alla Giustizia, al buon senso e alla logica ,
del resto il processo è partito dalla fine, dal ricovero in ospedale,
tutto il contrario della realtà, 
come se Stefano Cucchi non avesse subito il pestaggio che si vede dalle foto. 
Il tutto è stato coperto dal peggior nulla che ci sia: 
quello di chi non vuol vedere e sentire.
E poi , le amiche dei Cucchi (e mie) circondate 
da guardie armate e sorvegliate a vista.
Temo che ci siano da parte dei potenti alcuni problemi nel discernere i delinquenti;
ve lo dico io: gli assassini sono quelli che ammazzano di botte la gente,
 se non lo capite cambiate mestiere, 
ci fate paura e non vi vogliamo nella nostra Italia onesta”.

BIGNAMI: giustizia VERA per Stefano Cucchi.

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