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venerdì 22 novembre 2013

Un particolare contratto

Kiave di lettura n° 58

Ritorno al classico per la kiave di lettura di questa settimana, sia per l'etichetta del post che per l'autore del libro. Chi ha lo sfortuna di frequentare questo blog sa che Marco Vichi è uno degli autori più presenti nel mio personalissimo Katalogo; oggi aggiungo "PER L'OCCASIONE LA" nuova puntata alla sua lunga e gradita serie.
MARCO VICHI - "Il contratto" - Guanda
Tra le letture accumulate nel periodo "estivo e dintorni" c'è anche un breve racconto di Vichi. Qui il commissario Bordelli, fiore all'occhiello della sua produzione, non è il protagonista e si passa ad uno scrittore che cerca di capire come rimanere a galla nel mondo letterario visto che la sua personale penna ha un pò "terminato l'inchiostro" (cit. Nanne).
Improvvisamente gli si apre una porta che gli mette a disposizione la possibilità di un'uscita e di una pubblicazione che però metterebbe a dura prova il suo orgoglio e la sua anima "e l'onore, il mio onore? Mi sembrerebbe di vendere l'anima". La voglia della fama e la invitante e provocante presenza femminile avranno la meglio sulla integrità e l'onore dello scrittore Ronzini un pò caduto in disgrazia?
Dal protagonista "astro che doveva ancora sorgere" alla musa particolarmente interessata alla sua produzione letteraria "mezza nuda mi sorrideva e m'invitava a scrivere", dalla coppia "Zabulon ed Abandon" inquietante e preoccupante come la sede misteriosa in cui si deve recare per discutere l'importante ed imperdibile occasione "una viuzza lunga cinquanta metri, non capivo come potesse esserci il numero 333" il libro viaggia su un percorso che intreccia realtà e fantasia con amore per la scrittura e desiderio di successo. La seduzione di un'avvenente e provocante musa, la rassicurazione di un successo già "scritto" e l'obiettivo della fama da raggiungere sono il piatto che viene messo davanti allo scrittore Ronzini, che dovrà paragonarlo e soppesarlo all'altro piatto della bilancia che è composto dai freni del proprio orgoglio e della propria etica. Ma si sa che spesso il diavolo ci mette lo zampino......
L'idea del libro e lo spunto di trama che ne consegue è un "filone" già usato in diverse opere letterarie e non solo, ma il libro "non sa mai di vecchio o già visto"; anzi con piacere e curiosità la mia memoria abbina questo libro ad un vecchio film di Totò, con cui condivide punti ed in parte trama anche se motivazione dei protagonisti e finale sono ben diversi, risultando quindi interessante ed apprezzabile.
Libro curioso e molto scorrevoe che si legge rapidamente nonostante la presenza anche di tracce di poesie e rime non del tutto nel mio stile; ma l'ironia che fa da filo conduttore e la penna di Vichi superano l'ostacolo abilmente. L'ennesimo suo libro che lo conferma tra i preferiti ed i più apprezzati anche quando "lascia" il beniamino commissario Bordelli. Consigliato per una lettura veloce che vuole unire storia semplice ma particolare ed ironia. Magari non con i voti altissimi con la lode come in altri suoi libri ma Vichi viene promosso ancora una volta e come sempre con voti alti....

1 commento:

  1. da fb:
    In un grande blog non poteva mancare un bell'articolo per un grande scrittore!
    Bollins

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