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domenica 4 ottobre 2015

Per niente fuori tempo

kiave di lettura n° 151

Da un regalo con tanto di dedica (che mi augurava che le pagine che andavo a leggere mi potessero fare buona compagnia) frutto di un'improvvisata di un funambolo dei regali, mi sono trovato con curiosità ed interesse a leggere il romanzo di Andrea Scanzi, giornalista del FQ che ho imparato ad apprezzare in questi anni di lettura costante del giornale. In questa kiave di lettura provo a darvi il mio parere sul suo libro.
ANDREA SCANZI - "La vita è un ballo fuori tempo" - Rizzoli
L'inizio della lettura di questo libro è stata sorprendentemente difficoltosa, per un motivo che può sembrare opposto alla logica. La conoscenza della penna dell'autore infatti mi ha un po' spaesato inizialmente e fatto sembrare il libro un lungo articolo di quelli che leggo spesso sul Fatto o nei vari post scritti dal buon Andrea. Poi piano piano il libro prende campo ed anche la scrittura sembra quasi sciogliersi nel racconto che a colpo d'occhio sembra prendere spunto dal BarLume di Malvaldi ma si snoda per altre strade, su vie ironiche ma di una diversa tipologia. I riferimenti che nei libri di solito sono riconducibili al "puramente casuale" qui sono prettamente voluti ad attualità "ricordati che oggi è sempre stato meglio di niente" politico governativa "occorre che i cittadini si liberino delle scorie negative e guardino con fiducia al futuro"; per di più emergono dal libro le passioni dell'autore, dal buon vino "il verdicchio era finito e il Timorasso andava anch'esso in quella direzione" alla sorta di feticismo per i piedi "o del feticismo che è più rilassante e meno brutale" e le scarpe "il profumo della pelle e del cuoio era uno dei suoi preferiti, già da bambino quando si incantava a guardare oltre la vetrina e la nonna non capiva", dalla passione per l'ironia sarcastica portata all'accesso al malpancismo nei confronti del "comune pensiero unico" con qualche pizzico di calcio qua e la che non guasta mai.
Nel percorso della storia Stevie, il protagonista, passerà in rassegna le caratteristiche dei suoi amici, gli amori impossibili passati "Violet era splendida, lo era sempre stata" ed attuali "e poi quel gesto. Quel suo modo di portarsi i riccioli dietro l'orecchio, un gesto perfetto", un lavoro creatore di bocconi amari da ingoiare e la fantasia per un riscatto tanto lontano quanto temuto, il tutto mischiato dal sarcasmo marchio di fabbrica della casa e dal romanticismo di una penna che sa anche essere dolce e profonda "l'inconsueta e probabilmente dolorosa maturità anticipata" con riferimento e citazioni obbligatori e piacevoli "la speranza è una trappola, un tempo era stata una delle sue frasi preferitr, una frase di Mario Monicelli". A far da sfondo, ma nemmeno così lontano, un simpatico gruppo di vecchietti terribili che dall'idea rivoluzionaria messa in atto hanno creato una fortuna ed un motivo in più di passare una seconda parte di vita interessante e viva e non da "problema sociale". Contrariamente a quanto sembra per una buona parte della storia, il protagonista alla fine uscirà da una vita ordinaria "ognuno scrive quel che può" e si troverà a dire a voce alta che restera "PER DI QUA COMUNQUE VADA SEMPRE SULLA MIA STRADA" alla faccia del più comodo o del convenzionale modo comune di una società gestita da un Premier invadente e dal pensiero unico. L'organizzazione da parte del gruppo meno giovane di protagonisti di una sorta di finale zingarata, altra citazione perfettamente riuscita, per sbeffeggiare il Premier Unico è il giusto accompagnamento al gesto di Stevie e porta il giusto mix ironico e riflessivo per una conclusione in crescendo.
BIGNAMI: Superato l'iniziale senso di dèjà-vu, per la penna di Scanzi che ormai è di famiglia e per certe similitudini con i libri di Malvaldi, il libro prende ritmo e abbina la giusta risata ironica con il giusto velo di malinconica commedia. Esordio romanzesco davvero positivo, da 4 stelle su cinque nella mia personale scheda di valutazione; funambolo del regalo quindi che ha azzeccato il suo personale colpo. 

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