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mercoledì 20 gennaio 2016

Peccato non saper chi scegliere

Se, "NEL NOME DI" una scelta ipotetica in un qualsiasi campo, mi avessero detto qualche giorno fa che avrei dovuto scegliere tra Sarri e Mancini, mai mi sarei immaginato che sarei stato in qualche modo dubbioso. Avrei risposto che "non c'era gara" tra il ciuffino piangina che a Firenze nell'anno ultimo di Cecchi Gori ne fece più di Carlo in Francia (non ho mai capito esattamente cosa volesse dire ma mi pareva rendesse bene l'idea) e che negli anni successivi si è sempre distinto per arroganza, vittimismo e superbia spesso totalmente immotivata ed il toscanaccio in tuta che a 57anni si sta prendendo la ribalta per le sue capacità tecniche, per la sua schiettezza e la sua non banalità precotta da mister costruito in batteria ed un po' plastificato. Invece ieri il campo è stato trovato ed oggi il dubbio c'è.
Pur con queste premesse di spiccata parte sarriana, è impossibile negare che Sarri ha fatto un clamoroso scivolone, una madornale mancanza di rispetto ed una dimostrazione di maleducazione/ignoranza nei confronti non solo di Mancini ma anche di un argomento che in troppi continuano a vedere come "secondario" o non pericoloso. 
Tutti noi che "frequentiamo" gli stadi e che abbiamo frequentato i campi di calcio, anche e solo a livelli amatoriali o giù di lì, sappiamo che molto spesso i luoghi non sono da educande da convento e chi scrive, tanto per non tirarmi fuori e fare lo splendido, molto spesso ha detto cose mai ripetute poi fuori da lì e neanche troppo pensate davvero, pur avendo sempre attenzioni su certi argomenti.
Resta il fatto che il comportamento di una persona con un ruolo come Sarri non può essere paragonato/paragonabile a quello di un tifoso o simile, la responsabilità ed il peso delle sue azioni è diverso, è uno degli oneri legati agli onori. Ed onestamente al toscanaccio gl'è partita un po' la brocca, tanto che alle spiegazioni post gara era visibilmente impacciato e con una linea difensive tra le più deboli mai viste, pari forse solo alla coppia Verga/Luppi contro il Milan di Van Basten e Gullit
Che Mancini possa "tirartele fuori dalla bocca" può essere vero e comprensibile; non lo sono però certe parole, che sembrano per alcuni aspetti non essere lontane da altre già dette in tempi lontani e non proprio graziose nei confronti della considerazione degli omosessuali. Perchè Mister Maurizio sa bene che se si fosse limitato ad usare uno "stronzo" o similare sarebbe stato altro affare, magari maleducato ma ben altro affare forse davvero catalogabile con "cose di campo" dettate dal furore del momento che invece ora e con anche un noioso (per lui ma soprattutto per il suo modo di parlare e pensare e per certe latenti considerazioni) precedente è ben più difficile. Da un "innovatore" e "rivoluzionario" ci si aspettava qualcosina di meglio, Mister Sarri, per dire....un "ciuffino rifatti lo shampoo invece di protestare" o un "se son troppi cinque minuti, pensa io che ti reggo da novanta" oppure un "chiagni e fotti come i democristiani" (quasicit) adatto all'area partenopea.
Tutto questo nonostante a definire cose di campo che devono restare in campo in passato sia stato lo stesso "ciuffino" , chissà che ne pensa ora Mancini delle sue stesse parole, quando diceva che in campo ci può stare dare di negro di merda o di zingaro di merda come, sembra, fecero Vieira e Mihajlovic all'epoca avversari in un Lazio-Arsenal che vennero definiti come "screzi di campo che lì devono restare" o quando definiva "semplici sfottò" gli striscioni del tipo "partenopei tubercolosi" esposti a San Siro e come tali non dovevano essere amplificati. Verrebbe da chiedere allo stesso Mancini "nel calcio non deve starci chi grida frocio ma chi grida negro di merda sì?" ed anche "le storie/offese di campo devono essere o meno riportate fuori?". Io credo che ieri il Mancio fosse davvero amareggiato e toccato dallo scontro/scazzo avuto con Sarri e non ci fosse una pilotata delegittimazione a tavolino di un mister che sta andando alla grande, credo anche però che così schifo adesso non gli faccia e che insistere sul "mai scuse da lui" vada in quel senso, che non si può fare il "buonista" a corrente alternata e che dire "se essere uomo è essere come te meglio gay" è un po' come dire "ho molti amici gay...sottotitolo possibile/probabile...li tratto come se fossero normali come me". L'episodio da allenatore della Fiorentina di diversi anni fa che pubblica violanews conferma il buonismo a corrente alternata del mister ciuffino.
Questo non giustifica Sarri o non diminuisce la gravità delle sue parole, che probabilmente(?)/sicuramente(?) sono date da una vena tappata e da un'eccessiva e sboccata toscanità ma allo stesso tempo non possono essere allineate alle offese reciproche che ragazzini si fanno in campetti con le porte fatte coi giubbotti. Un vero peccato perchè è stata davvero una pagina brutta, per Sarri, per Mancini, per il calcio italiano in generale. In molti lo definiscono uno scazzo da campo e di non esagerare, forse però a forza di "non esagerare" in questo calcio è passato davvero di tutto ed a giudicare su potenziali frasi omofobe è la federazione guidata da un presidente dalle ripetute frasi razziste ed omofobe. Sarri si è scusato, ma secondo me poteva farlo meglio senza quel "son cose di campo" e chiedere scusa comunque al mondo omosessuale per la (seconda) scivolata grave. Mancini dovrebbe oggi non fare il duro e puro senza averne il pedigree e dire "all'epoca sbagliavo son maturato e dire negro o tubercolosi non è accettabile". Non l'hanno fatto, non lo faranno, per questo non saprei da che parte "stare". Un vero peccato.

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