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giovedì 8 febbraio 2018

A brigante, brigante e mezzo


Scrivere di quanto accaduto a Macerata è difficile, duro e sicuramente inutile, vista la "rilevanza" del mio pensiero. Ma vorrei lo stesso puntualizzare un po' di cose. 
Che non è la sparatoria frutto di un pazzo quella che ha ferito sei persone l'altro giorno, bensì la mano di un terrorista/fascista/nazista
Che il silenzio e l'assenza di Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio/Camera/Senato (forse oggi s'è mosso Grasso), Governo e leader politici di PD e M5S (gli altri non li cito nemmeno visti gli ovvi motivi di schieramento politico e di appartenenza dello stesso fascista) al capezzale delle persone vittime dell'attentato sono una mancanza vergognosa.
Che al ministro Orlando, unico a recarsi a Macerata e per questo oggetto di sberleffi politici e minacce fasciste, va il mio più sincero ringraziamento e la mia più totale e GRANDE stima.
Che la decisione del Governo e del Ministero dell'Interno di vietare le manifestazioni antifasciste fa pensare e fa paura, tanto è sbagliata.
Che la richiesta del Sindaco di Macerata di evitare nuove manifestazioni può anche essere comprensibile dal suo punto di vista per provare a riportare tranquillità nella città. Ma la decisione di associazioni come ad esempio ANPI di lasciare di fatto la piazza a Forza Nuova e Casapound, annullando le manifestazioni antirazziste ed antifasciste, per me è gravemente sbagliata.
Che la linea da seguire secondo me doveva essere dettata dal motto di Sandro Pertini "a brigante, brigante e mezzo" e manifestare in piazza lo sdegno per il fascismo del nuovo millennio era il miglior modo per seguirlo e realizzarlo.

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