Kiave di lettura n° 279 |
Nel cercare di tenere il passo, in modo molto difficoltoso e lento, delle produzioni di Paper First (casa editrice del Fatto Quotidiano) oggi la mia Kiave di lettura si dedica ad uno degli ultimi libri pubblicati.
DAVIDE VECCHI - "Lady Etruria" - Paper First
Il mio personale Katalogo si arricchisce di un nuovo volume, ma soprattutto il mio personale ripiano a marchio FQ (vedi foto precedente post) si allarga.
La penna di Vecchi è meno sarcastica ed ironica rispetto a quella di Scanzi (di cui ho provato a scrivere qui) ma più puntuale e precisa nelle descrizioni. Nonostante lo stile più da cronista/giornalista d'inchiesta, il libro riesce a prendere il ritmo ed il percorso di una vera e propria storia con un inizio, un percorso ed un finale (semi-aperto).
Come in un vero e proprio racconto e con gli occhi e la penna di un cronista i protagonisti fanno il loro ingresso sulla scena del libro con la giusta dose di descrizione oggettiva e di abbinamento ai fatti che piano piano girano intorno. "DI TUTTE QUELLE STRADE" che il percorso di crescita politica le ha messo davanti, quali sono state quelle decisive per l'ascesa vertiginosa di Maria Elena Boschi? Si parte dalle premesse e dalle prime esperienze come figura politica fino al ruolo di ministro delle Riforme Costituzionali, attraverso i ruoli più o meno oscuri nella e della fondazione Open (alla base dell'esponenziale crescita politica di Matteo Renzi) e di quelli più o meno defilati nello scandalo Banca Etruria. Nel mezzo ci sono gli elementi per valutare l'attendibilità della sua parola e delle sue "promesse": vedi le querele annunciate (e poi mai apparse) a De Bortoli oppure le parole d'onore spese sul suo non conflitto d'interesse per la vicenda della banca a lei vicina e il suo non interessamento presso le alte sfere oppure la parola data (non solo da lei) sul ritirarsi dalla vita politica in caso di sconfitta al referendum. Accanto a queste anche le opinioni di altri analisti della vicenda (Saviano) "...il conflitto d'interessi del ministro Boschi è un problema politico enorme del quale un esponente di primissimo piano del governo del cambiamento non può sfuggire...abbiamo assistito a crociate sui media per molto meno contro esponenti di terza fila del sottobosco politico di centrodestra..." e la rilettura di precedenti analisi della stessa Boschi per la vicenda Cancellieri "..non spetta a me dire che si deve dimettere, io posso dire che al suo posto l'avrei fatto...ancora una volta si è data l'immagine di un Paese in cui la legge non è uguale per tutti e che ci sono delle corsie preferenziali per gli amici degli amici...".
La forza di Vecchi è quella di non scivolare nel giudizio ma di lasciar parlare fatti e vicende, dall'ingresso con capitali nella fondazione e nella "direzione" del partito alle contraddizioni nel ruolo di soggetto con conflitto d'interessi nel richiedere interventi per la Banca Etruria a lei (ed alla sua famiglia) così cara. Emergono fattori sconfortanti per il livello delle istituzioni del Paese e spunti di riflessioni notevoli sul grado e la competenza della classe dirigente italica. E' un libro che disegna una storia che può essere portata ad esempio per questi aspetti ed è una vicenda raccontata senza sconti ma per il totale che deriva dalle vicende descritte "...i ragazzi di Firenze si sono seduti tutti insieme con un sacco di entusiasmo, hanno buttato montagne di fiches sul tavolo...i vecchi marpioni li hanno accolti offrendo entusiasmo e genuflessioni...i ragazzi hanno pensato che fossero impauriti...ed invece erano solo contenti di aver individuato i nuovi sprovveduti della politica che con la loro rozza furia innovatrice avrebbero semplicemente allungato la vita professionale dei rottamandi...". Esordio con Vecchi, che conoscevo solo per gli articoli del FQ, che quindi ha soddisfatto la curiosità rientrando nella versione positiva del termine novità, in una frase "è valso il prezzo del biglietto" o meglio del libro.
BIGNAMI: valutazione ormai costante per i libri di questo tipo che raccontano o meglio fotografano perfettamente i fatti e portano conoscenze ed informazioni; giudizio appunto costante: 5 stelle su cinque la mia personale valutazione.
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