Kiave di lettura n° 336 |
GIANLUCA MOROZZI HEMAN ZED - "Lo scrittore deve morire" - Guanda
Il "mittente romano" del pacchetto contenente questo libro, è un po' un'arma a doppio taglio per la scelta dei volumi da leggere: ad occhi chiusi per la capacità di proporre novità e spunti riflessivi ma con il rischio di non avere sempre gusti allineati su autori e trama.Quello che invece mi stupisce sempre è la sua gamma di conoscenze, di scrittori e di volumi, che sembra davvero infinita. Con questo quesito sull'esame da superare rispetto al doppio taglio e con questa sicurezza sulla conoscenza infinita del mittente, mi sono avvicinato alla lettura di "Lo scrittore deve morire", incuriosito anche dal titolo e dalla quarta di copertina che riassumeva la storia.
I protagonisti del libro sono, non è un errore o una ripetizione, i protagonisti di un libro nato per la "stravaganza è dir poco" di un editore che assembla "a freddo" due proposte di romanzo che arrivano sulla sua scrivania, entrambe da lui commissionate (e dimenticate) con la stessa identica trama definita "la storia del secolo". Dalle proprie e personali situazioni di difficoltà, i due scrittori non riescono a rifiutare le follie dell'editore relative all'idea di romanzo, al suo successivo nascere da un "copia e incolla casuale", ad un tour "TRA PALCO E REALTA'" che segue le città di una giornata calcistica particolare e che si realizzerà in posti davvero poco convenzionali (tanto per fare un esempio di percorso, si parte da un'elettrauto per arrivare ad un negozio di pompe funebri). Dall'iniziale punto di partenza difficile di Tanzi e Portali (i due autori) "...semplice paura: paura di non essere all'altezza di completare ciò che hai iniziato..." l'editore e la sua follia ci accompagnano nella realizzazione di un romanzo dalle caratteristiche letterarie evidenti "...se avete un minimo di cognizione letteraria penso sappiate che questo romanzo è imbarazzante...". Personaggi stravaganti "...Agatha con allunaggi e sovietici c'entra una fava. E questa la dice lunga sul tuo livello culturale..." dalle teorie altrettanto bizzarre "...un numero incredibile di svolte del destino, di eventi imprevedibili, di colpi di sfortuna, di colpi di fortuna, sono stati originati da un pompino..." accompagnano i due scrittori nel tour sconclusionato previsto dall'editore che ovviamente non manca di riservare sorprese, nuove conoscenze, p.r. improvvisati "..ho il dovere morale di assistere i miei ragazzi durante la presentazione, oltre il fatto che sono leggermente obnubilato dal vinello degustato quest'oggi. E tale condizione non ti sarebbe d'ausilio in questura. Accetta questo abbraccio fraterno e che la madonna t'accompagni..." e misteri "...l'ombra è un varco in sogno...". La scrittura è di quelle che accompagnano al meglio evoluzioni fantasiose e con il giusto mix tra eccessi ed ironia. La trama diventa familiare quando leggendo lo svilupparsi delle pagine ti abitui al meglio all'alternarsi delle voci narranti. Alcune parti diventano meno scorrevoli per un pizzico di ripetitività o di dejavù che arrivano in alcuni punti della storia o meglio nel susseguirsi delle tappe del tour promozionale, ma di fondo la capacità di tenere viva l'attenzione non viene mai meno. L'intrecciarsi del racconto e dei punti di vista portano ad un finale non scontato e soprattutto ad una lettura che non annoia ed incuriosisce, proprio come il titolo. Esame superato quindi, per gli autori per me nuovi e per il mittente romano (...ecometesbaji...).
BIGNAMI: al solito, il mittente romano non ha sbagliato ed ha proposto una novità davvero interessante, che mi sento di consigliare anche io. La mia personale valutazione è quattro stelle su cinque.
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