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lunedì 7 ottobre 2019

...tra marketing e realtà...

Kiave di lettura n° 356
Può succedere che il percorso "TRA PALCO E REALTA'" si trasformi in un più profano tra marketing e realtà.  In questi casi, sarebbe bello avere la penna carica, la qualità necessaria e la testa giusta per raccontare in modo organico e neanche troppo romanzato quello che la trasformazione può comportare (e qualche idea in testa sul possibile autore già ce l'avrei).
In mancanza di ciò non ti rimane che osservare e di cose da guardare ce ne sono davvero tante. Il "mirador" speciale a cui sei destinato ti permette di partire da un numero di colli che nemmeno un'idra mitologica, numero che tra l'altro non è nemmen buono da giocare al Superenalotto perchè a tre cifre. E menomale che c'è chi, eletto come te, non si tira indietro nel darti una mano "ad osservare" e non sta a controllare cosa è dovuto e cosa no, ma semplicemente c'è. Il tutto è invece allietato dal solito grande classico "oh mi raccomando salutamelo tanto eh" mentre te sei lì a tentare l'equilibrismo con un mezzo di trasporto sufficiente come un autobus trasformato in minicar che passa nella periferia più affollata nell'ora di punta oppure dall'ancora più classico "sai ho un problemino sennò ti davo una mano ad osservare". Mentre con il rinforzino di mascettiana memoria arrivano ulteriori colli per l'idra di cui sopra, ti viene da analizzare i potenti mezzi a tua disposizione e vedi che per fare la spedizione sulla Luna ti hanno riservato un Atari e che per far passare il messaggio  moderno ti hanno fornito un film muto ed in bianco e nero. Ma siamo solo all'inizio e già lo sai che alla fine per la tua difesa potresti perfino rimpiangere Laurini come terzino. 
Quando la sfida entra nel vivo partono le vere giocate di classe, quelle che ti illustrano che il loro bagaglio personale è quasi al completo perchè "hobbell'ècomprato i 4/3 dicchèv'avete" che sei accusabile di razzismo "opperchè solo quattroX io che vesto cinque devo essere discriminato?" o di mancata tutela delle categorie più deboli "scarpe no, ma nemmeno quelle per bambini?" che il messaggio su chi sei è passato pienamente "è da molto che siete aperti come ditta di abbigliamento?" che i prodotti ipotizzati non saranno mai avvicinabili ai desiderati "mi serviva quella polo con la zip che ho visto in vetrina" per non parlare ovviamente delle taglie "no la l è piccola...la xl?!?! ti sembro così grassa?!!?" delle linee nuove "ma per lo sci possibile che non ci sia proprio niente?" e delle novità proposte "di nuovo abbiamo questo che è arrivato ieri....ma questo l'avevobell'ècompratol'annoscorso...". Mentre la luce da discoteca ti accompagna delicatamente con la strobo proprio davanti agli occhi incessantemente per quei due/tre minutini che sei lì, ti accorgi che forse la tua vista può averne risentito dato che ti sembra addirittura di veder intraprendere percorsi opposti rispetto agli obiettivi dichiarati, un po' come se uno volesse instaurare un rapporto di amicizia chiamando #gobbodimerda il possibile amico; ma la soluzione è dietro l'angolo, sono stati solo invertiti sinonimi e contrari nelle funzioni di word, figurati se non rimedieranno. Tirato il sospiro di sollievo capisci che è l'ora di affrontare nuovamente l'idra ed i suoi colli (che nel frattempo magicamente sono figliati). Ma siccome l'idra non viaggia mai sola, anche le perle di saggezza son dietro l'angolo e così ti appare quella che prevede che il problema con il mostro dalle mille teste di cui sopra è dato dalla tua scarsa praticità con i giochini elettronici di un tempo che avrebbero dovuto formarti. Ed è proprio in quel momento che, accanto al tatuaggio del tuo riferimento corretto così difficile da imparare evidentemente, vorresti tatuarti la massima sentita da una ventata di fresco che poco prima è venuta dall'Ardenza "dè, invece che gratis fatecele pagare le birre, ma non ci togliete anche l'alcool". E sia. Magari continua, magari anche no.

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