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domenica 5 gennaio 2020

Basi su cui costruire

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 369

Tensioni internazionali tra Iran e Stati Uniti che mettono in allarme ed aprono scenari possibili da brividi veri. La mappa geografica australiana tragicamente colorata del rosso accesso degli incendi che stanno imperversando, provocando danni e morti. Un attacco aereo in Libia che registra trenta morti tra i cadetti dell'accademia di polizia di Tripoli.
Un inizio dai contorni drammatici quello del 2020. Tragicamente fulminante a livello internazionale. E purtroppo anche in "UN'ALTRA REALTA'", nel piccolo del nostro stivale, il nuovo anno ha lasciato il segno. Con preoccupante costanza. Sono infatti quattro i giorni del nuovo 2020 alle spalle. E quattro gli episodi da brividi che in questo breve inizio anno si sono susseguiti in una singola città italiana.
A Foggia infatti dalla notte di San Silvestro in poi si sono registrati tre esplosioni di ordigni contro auto e locali ed l’omicidio di un commerciante. Gli ordigni sono andati a colpire due bar ed un suv di un dirigente di una RSA. L'omicidio ha visto come vittima un commerciante ucciso con colpi di pistola in piena città mentre era alla guida della sua auto. Intimidazioni, avvertimenti, omicidi. La matrice sembra avere la stessa purtroppo nota caratteristica: mafia, detta quarta mafia o mafia foggiana.
Nel 2019 la città di Foggia ha visto le luci della ribalta giudiziaria per i numerosi arresti e le operazioni di magistratura e polizia che hanno colpito numerosi esponenti di organizzazioni criminali che stavano imperversando in città. Evidentemente gli stessi clan hanno deciso di "marcare nuovamente il territorio" e dare un segnale forte. "Davanti a questa violenza bisogna schierarsi e chiamare il male per nome" ha annunciato e denunciato don Luigi Ciotti che con Libera in tempi non sospetti aveva evidenziato il grado di criminalità presente nella cittá pugliese. A tal fine ha organizzato per venerdì prossimo una manifestazione "per rispondere alla violenza criminale" chiamando a raccolta tutti: associazioni, forze sindacali, studenti ed il mondo della Chiesa. "Nessuno si senta escluso" ha sottolineato, evidenziando la necessità di un intervento coordinato da parte di tutta la comunità. Una comunità impaurita e provata, testimone nè è il fatto che solo un imprenditore  tra le decine di vittime del racket delle organizzazioni si è costituita parte civile nei processi che sono da poco partiti.
Non possono quindi, vista la situazione, certo bastare le manifestazioni o le parole. Ma possono essere degli elementi di svolta. Nella forza delle parole di Don Ciotti è giusto quindi rintracciare quella base su cui ricostruire la speranza delle vittime degli attacchi criminali. E più in generale della comunità tutta, così duramente provata. Mi tornano alla mente le parole che ho avuto la fortuna di sentir più volte pronunciate da parte di Renato Natale, attuale sindaco di Casal di Principe e fondatore dell'associazione Jerry Essan Masslo impegnata nella tutela dei diritti degli immigrati. Da sempre oggetto delle minacce camorristiche e dei relativi avvertimenti (come un camion di letame scaricato davanti a casa) per la sua indisponibilità a scendere a patti, non ha mai piegato la testa. Anzi. Ha dato alla sua attività nuova spinta e linfa creando momenti ed iniziative per la cittadinanza. Il tutto sempre con il coraggio di non vedere mai nella propria azione qualcosa di epico, ma solo la "normalità" della ricerca della dignità. Un esempio che ho sempre trovato altissimo da seguire in modo ammirato, chiedendomi se in quelle condizioni sarei stato in grado anche io di tenere la testa alta alla stessa maniera. Quando è capitata l'opportunità di mostrargli solidarietà e portargli vicinanza lui ha sempre risposto "ciascuno di voi non sta qui per me, sta qui per se stesso". A volte rendersene conto è la base di partenza. Quella base che Libera sta provando a costruire, partendo dalla giornata di venerdì. Buona costruzione, ce n'è davvero un gran bisogno.

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