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sabato 10 aprile 2021

Pare sia il 2021

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 431
Con le continue vicende che si susseguono tra vaccini e restrizioni non c'è il rischio di perdere di vista l'argomento principale e l'epoca in cui viviamo. Ormai da un anno è chiaro. Certo (tanto per prendere l'ultima settimana) i continui girotondi su tipologie di vaccino e categorie a cui somministrarlo, possono creare degli sfasamenti temporali, ma alla fine gli eventi ti riportano all'elemento centrale. 
Le continue manfrine politiche tra posizioni di facciata ed idee diverse di gestione dell'emergenza fanno tornare invece alla memoria anche altri periodi "storici" in una sorta di continuo loop politico che "NON CAMBIA MAI NON SMETTE MAI" nel suo incedere, come se si fosse bloccato il tasto "ripeti". In questo caso quindi può essere utile uno sguardo al calendario per avere conferma della data e dell'anno in cui ci si trova. E da lì arriva la risposta. Aprile 2021.
Ovvia diranno in molti. Ma in realtà non lo è così tanto se si osservano alcuni fatti. Ad esempio quello che è successo in Turchia pochi giorni fa dove un capo di stato (Erdogan) ed il Presidente del Consiglio Europeo (Michel) hanno dato dimostrazione di essere sì ancorati agli anni venti, ma dell'Ottocento. La loro apertura mentale li ha portati a ritenere la Presidente della Commissione UE (Ursula von der Leyen) non degna di una sedia nel loro summit. Della serie "ora gli uomini parlano di cose serie, tu fatti da parte". "Detto" tra l'altra alla persona, tra i tre, con più potere e dal ruolo più importante. Reazioni? Ovviamente a parole si sono detti tutti scandalizzati. Il nostro presidente del Consiglio tra i primi. Chissà che ne penserà invece uno dei leader delle forze che sostengono il suo governo (tale Matteo Salvini) che fino a poco tempo fa girava nei suoi comizi con una bambola gonfiabile raffigurante Laura Boldrini. E chissà se tutta questa indignazione troverà riscontro anche nei fatti concreti dopo l'inizio traballante in tal senso (vedi ministeri e nomine).
Allora dicevamo. Siamo nel 2021. Ma insisto, non sembrerebbe. Altro esempio? Basta guardare l'iter della legge Zan. Legge contro l'omotransfobia già approvata alla Camera ma che la commissione Giustizia del Senato sta bloccando. Pardon commissione giustizia con la g minuscola perché nel loro operato non c'è niente che meriti la definizione di maiuscolo. La legge non è complicata e la sua comprensione dovrebbe essere alla portata di tutti, addirittura anche degli esponenti del centro destra. Previsione o meglio speranza vana. Tanto che dagli stessi partono posizioni.....di tutto rispetto. "E' discriminante verso gli eterosessuali" "dà il via alla pratica degli uteri in affitto" "ci sono altre priorità" "proprio ora in periodo di pandemia dobbiamo perdere tempo per approvare una legge divisiva?". Capite che di fronte a cotanta scienza, degna dei primi del Settecento, il primo istinto è alzare le braccia ed arrendersi. Segnalo tra l'altro, a margine, che due delle tre forze politiche autrici di queste illuminate teorie sostengono questo "governo dei migliori" ed hanno esponenti dei loro partiti che occupano importanti sedie governative.
Ma nonostante questo sconforto automatico non possiamo permetterci di fare quanto ci verrebbe naturale. Non dobbiamo cioè arrenderci e/o alzare le mani. Dobbiamo far sentire la nostra voce affinché la suddetta commissione porti questa legge in Senato e che lo stesso voti per una volta in modo da renderci orgogliosi o perlomeno finalmente "attuali". Perché le discriminazioni di chi ostacola l'approvazione della legge Zan (e di chi non fa niente di concreto per impedire che le donne siano trattate come Ursula von der Leyen l'altro giorno) non potevano essere accettate né nel settecento né nell'ottocento. Figuriamoci nel 2021. Perché pare si sia davvero nel duemilaventuno, nonostante qualcuno continui a provare a nascondercelo. 

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