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sabato 15 maggio 2021

Infinita tragedia

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 436

Passano anni. Direi decenni. Cambiano (ma davvero cambiano?) politiche e politici. Arrivano, si accentuano, rallentano pandemie. Ma sembra che ci sia qualcosa, anzi più di qualcosa, che resta immutabilmente tragico.
Si alternano periodi di crisi forse meno intensa con periodi in cui i contrasti sfociano in conflitti. Anzi, chiamiamoli con il proprio nome: guerra. Quella che da un tempo infinito è in essere tra Israele e Palestina. Bombardamenti, morti, distruzioni.
Ragioni e posizioni che ormai si sono talmente incancrenite da non riuscire ad essere distinte e distaccate dai soprusi e dagli errori. Una situazione talmente intricata e ormai indefinita che anche solo il numero delle vittime è complicato da stabilire o anche solo da valutare. Civili, bambini, donne. Ormai anche le cosiddette categorie "da tutelare" fanno parte integrante del mattatoio a cielo aperto che quelle zone sono tornate ad essere.
"IL MIO NOME E' MAI PIU'" non è mai stata una frase "di moda" nella striscia di Gaza e comunque tra Palestina ed Israele. Come in un drammatico loop a comandare nel vocabolario della zona sono i termini suddetti intrisi di sangue.
Quello che nel frattempo invece è cambiato è il posizionamento di alcune rappresentanze politiche. Guardando ieri sera Propaganda Live ho sentito analizzata da Zoro una particolare foto apparsa nei giorni scorsi dove su un palco di Roma si sono radunate praticamente tutte le forze politiche per solidarizzare con il popolo israeliano. La cosa che lasciava perplesso Diego Bianchi era la stessa che aveva suscitato in me identico stupore: la presenza di un alleato di Casapound (Salvini) alla manifestazione pro-Israele nel ghetto di Roma a braccetto del leader del principale partito di (area almeno) sinistra (Letta).
Come in parte anticipato sopra, le motivazioni e tutte le varie ragioni sono troppo complicate e numerose da essere analizzate con precisione ed accuratezza in un singolo post e soprattutto da parte mia che non ho certamente le conoscenze dovute. Quel che invece posso e voglio esprimere è lo stupore rispetto a quella foto che mette insieme Tajani, Letta, Salvini, Boschi e rappresentanti di M5S. Tutti in prima fila dalla parte di Israele che nel frattempo ha oggi fatto saltare in aria il palazzo dei media....ma aveva avvisato prima.
Ecco in questa costante guerra infinita, questo schieramento pro Israele che mette mano nella mano un alleato di Casapound con il segretario del Pd è una novità e mi ha oggettivamente sorpreso. Nonostante ormai la politica italiana non mi sorprenda più per nulla. Non si finisce mai di imparare evidentemente.

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