#KdL - KIAVE di LETTURA n° 457 |
Atteso il 15 ottobre, oggi è il 16. Tutti giustamente preoccupati per l'avvento del Green Pass e l'introduzione dell'obbligo per i lavoratori, oggi è il giorno dopo.
Ci sono state manifestazioni ed intoppi ma il blocco generalizzato è stato scongiurato. Non finisce certamente qui. Manifestazioni sono attese anche oggi sperando che il livello e la qualità sia totalmente diversa da quella vergognosa di una settimana fa. Altre sicuramente ne verranno e la speranza è che siano affrontate nel giusto spirito democratico e con istanze "ammissibili". Dubbi e perplessità restano in molti per la gestione e per mille aspetti che, da persona comunque favorevole alla sua introduzione, in parte arrivo anche a comprendere/condividere.
Oggi però è il giorno dopo e soprattutto la giornata della manifestazione a Roma che più che dei sindacati dovrebbe essere di tutti. Sotto lo striscione del "Mai più fascismi" si dovrebbe stringere tutta l'Italia. "QUANDO C'E' DA STARE INSIEME" per queste finalità e motivazioni non sono ammessi distinguo. Su certi argomenti e con certe finalità la politica, la società civile, il mondo italico tutto dovrebbe riunirsi e sfilare se non per mano almeno nello stesso corteo. Ed invece.
Ormai è passato nel distorto linguaggio comune che le posizioni devono essere rappresentate tutte, anche quando sono fuori dalla costituzione. Il giusto "è lecito manifestare" non presenta mai l'aggiunta "se le motivazioni non sono fuori dalla legge". Il fascismo e l'antifascismo sono diventati due estremismi. Sì, avete letto bene. Le posizioni del "si certo i fascisti hanno sbagliato ma anche gli antifascisti" ormai sono all'ordine del giorno e da più persone/analisti di quello che si possa pensare/temere. Come se portare avanti un'idea che è quella di rispettare la Costituzione pesi ed abbia la stessa dignità di chi la stessa carta costituzionale la viola. Chissà cosa ne penserebbe il partigiano (e non solo) Sandro Pertini e con quanto fiato urlerebbe il suo "a brigante, brigante e mezzo" mentre per le strade e nelle piazze telematiche continuano a circolare paragoni osceni tra chi l'Italia l'ha distrutta (fisicamente e moralmente) e chi l'ha liberata. Sicuramente sarebbe in prima fila oggi a Roma, laddove l'Italia democratica dovrebbe oggi ritrovarsi. Tutta. Ed invece, come sempre, la priorità ce l'ha altro ed opportunisticamente per molti non tutte le strade portano a Roma. Per quelli che se dicessero "mai più fascismi" probabilmente scomparirebbero (mediaticamente) il giorno dopo o forse prima. Siccome io non corro di questi rischi, sono (purtroppo solo virtualmente) con le migliaia di persone che sfilano a Roma e rivendico il diritto di dire che non tutte le idee sono ammesse. Quelle fasciste sono vietate. Che qualcuno se ne faccia una ragione. MAI PIU' FASCISMI.
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