#KdL - KIAVE di LETTURA n° 473 |
Non parlo dell'altro evento che ha bloccato il Paese questa settimana cioè il Festival di Sanremo, ma di qualcosa accaduto negli ultimi giorni della scorsa settimana.
In molte città italiane infatti si sono organizzate e realizzate manifestazioni di studenti che protestavano o meglio facevano sentire la loro voce a sostegno della memoria di Lorenzo Parelli. Lorenzo, come ho scritto qui qualche settimana fa, era un ragazzo impegnato in alternanza scuola-lavoro ed è deceduto durante un lavoro di carpenteria, schiacciato da una trave. I suoi compagni di scuola e molti altri studenti hanno deciso di provare a farsi sentire, nel suo nome e nel rispetto della vita per chi lavora ed in questo caso anche per chi studia o almeno dovrebbe farlo.
Come purtroppo spesso accade, chi governa questo Paese, che si riempie la bocca con le ipocrite e fasulle parole di interesse nei confronti dei giovani, ha dato l'ennesima pessima dimostrazione di sé.
I ragazzi di tante città infatti hanno manifestato il loro pensiero e fatto sentire la loro voce e come risposta hanno avuto l'accoglienza che di solito si stenta a riservare anche a terroristi, facinorosi, criminali. Nelle piazze di Torino, Roma, Milano, Napoli la polizia ha caricato giovani studenti che manifestavano la loro contrarietà alla mancanza d'interesse generale verso elementi fondamentali come lavoro e scuola. Disinteresse che ha portato e porta ad una scarsa o inesistenza cultura del controllo dei luoghi di lavoro ed una totalità afonia rispetto ad eventi che dovrebbero invece risaltare per crudezza ed ingiustizia.
Sono decine i video che mostrano le violenze gratuite ed offensive delle forze dell'ordine di cortei che non davano nessun segno di aver superato i limiti. Ragazzi con braccia alzate o distesi in terra che vengono inseguiti o colpiti violentemente. Sono immagini che hanno riportato alla memoria la Genova di oltre venti anni fa. Ragazzi in ospedale, fratture, prognosi di settimane/mesi, ricoveri, shock. In tutto questo, i canali informativi hanno dedicato giusto qualche ritaglio dei propri palinsesti agli eventi accaduti, evidentemente troppo impegnati ad inseguire accordicchi fumosi, preghiere a Mattarella e preparativi per il vitale Festival. Non una parola delle istituzioni, silenzio assordante della presidenza del consiglio e del ministero dell'interno. Mentre evidente invece la cosa in altri suscitava (giusta) preoccupazione tanto che Amnesty International ha voluto "controllare" l'andamento delle manifestazioni di questi giorni successive a quelle violente di una settimana fa.
La ministra dell'Interno ha degnato il popolo italiano di una sua considerazione sui fatti dopo interminabili giorni di mutismo, dando la colpa agli immancabili "infiltrati". Il leader del PD ha definito il tutto fatto "abbastanza grave". Abbastanza, troppa grazia. Non pervenuti, e ci mancherebbe, gli altri leader, tranne il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che ha usato le parole che c'erano da usare. "Lo Stato la smetta di manganellare gli studenti. Depositeremo un'interrogazione parlamentare al governo, così magari la titolare del Viminale si ricorderà di dover dare spiegazioni e scuse a tanti studenti, alle loro famiglie e più in generale ai cittadini".
Nello scempio totale descritto, come detto i ragazzi sono di nuovo scesi in piazza in questi giorni ed hanno dimostrato, di nuovo, di essere loro la parte giusta. Manifestazioni di protesta pacifica senza nessuna caduta nelle provocazioni vili e violente di cui LORO erano stati vittime.
La considerazione dei giovani parte dal rispetto verso di loro. La dimostrazione di essere Governo/Stato/Ministri credibili e meritevoli di quei ruoli e di quelle responsabilità parte dalla capacità di mettere a disposizione di tutti garanti di sicurezza ed ordine pubblico degni di questo nome. Comporta inoltre l'impegno e la capacità di prendersi responsabilità e metterci la faccia davanti ad errori ed orrori, indicando colpevoli e non proteggersi dietro fittizi infiltrati. Altrimenti si può tornare a far altro e lasciare spazio e ruoli ad altri. Magari meritevoli. Magari giovani. Magari stufi di essere presi a bastonate, metaforiche e non. Visto che lo Stato in questi giorni sono stati loro e gli infiltrati evidentemente erano nelle forze dell'Ordine.
da fb:
RispondiEliminasshhhhhh, tranquilli, va tutto bene!
Raya