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domenica 26 giugno 2022

Sentenze catapultate indietro

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 493

Così, in una sorta di indifferenza velata da indignazione q.b. come nelle ricette, dagli USA arriva una sentenza che dovrebbe invece sconvolgere in modo clamoroso e totalizzante.
La Corte Suprema ha di fatto abolito la legge che fino ad oggi rendeva legale l'aborto in America, rendendo i singoli Stati liberi di decidere. Anche di cancellare un diritto riconosciuto da quasi cinquant'anni dalla stessa Corte.
Così Missouri e Texas, in tempo zero, hanno dichiarato illegale l'aborto nei loro stati e Louisana, Idaho e Michigan sono pronti a far diventare legge bozze e proposte in tal senso.
Ci sono state reazioni di vari Paesi ed anche di una parte di Stati Uniti, ma la decisione non ha visto una vera sollevazione popolare rispetto alla scelta fatta. Da giudici indicati e scelti dalla precedente amministrazione Trump. Scelta dei componenti che al momento della decisione stessa non ha mosso alcuna reazione da parte di nessuno (magari perché impegnati a pensare e parlare alle leggi sulle armi ed alla possibilità di acquistarle nel supermercato sotto casa) e che adesso si trova a diventare fondamentale per la "rivoluzione" attuata. 
Ovviamente il precedente presidente adesso si vanta della scelta fatta rispetto ai giudici e della loro decisione, invocando anche l'aiuto di Dio nella strada intrapresa. A Trump si è subito accodato il Vaticano sfruttando la scia e chiedendo una riapertura del dibattito indicando questa come "l'ora giusta per riflettere insieme". Questo perché la visione della chiesa sotto Papa Francesco è moderna ed aperta, tu pensa se era antica e chiusa.
La decisione presa apre quindi un pericolosissimo spiraglio e scenario su un argomento che dovrebbe essere tra quelli intoccabili e riconosciuti come grande e legittima conquista civile. Invece evidentemente l'abbiamo colpevolmente dato per scontato questo diritto. Un po' tutti ed in generale nel mondo. Negli Stati Uniti ma anche qui da noi.
In Italia stiamo pericolosamente imboccando la stessa strada, quella del dare per assimilato ed intoccabile qualcosa che nella realtà si sta piano piano (e nemmeno così lentamente) sgretolando. Un pezzetto alla volta e con un'inapplicabilità della legge 194 sempre più evidente tra i silenzi colpevoli di chi la dovrebbe garantire o vigilare sulla stessa. "LE DONNE LO SANNO" quanto il cammino per loro possa essere impervio o addirittura impossibile in molte zone d'Italia. E leggere quella richiesta di "apertura di riflessione" da parte del Vaticano non credo che porterà a miglioramenti a breve, anzi.
Per questo, ogni giorno dobbiamo ricordarci tutti di quanto certi diritti siano importanti e fondamentali. Di quanto debbano essere messi sotto protezione da attacchi più o meno improvvisi. Di come siano da considerare la base su cui costruire qualcosa in più e non il terreno per scavare le fondamenta e creare crateri. Perché la sentenza americana ci ha catapultato all'indietro di molto più dei cinquant'anni di riferimento della precedente sentenza Roe vs Wade proprio sull'aborto. Adesso sta a tutti noi cercare di muoverci da lì. Andando oltre ed impostando la marcia verso la parte opposta rispetto alla direzione data dalla Corte americana ed auspicata dal Vaticano.

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