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domenica 2 aprile 2023

Non si può dire tutto

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 533
Ogni secondo si sgretola un pezzetto di quella che un tempo veniva chiamata la base comune dell'ovvio.
Qualche anno fa c'erano degli argomenti e dei fatti che non erano neanche vagamente toccabili, figuriamoci ribaltabili. Quando qualcuno, molto raramente, andava a sfiorarli con delle posizioni o delle considerazioni immotivate o senza una base né storica né logica era messo in una sorta di angolo. Giustamente. E considerato fuori contesto e totalmente inattendibile.
Non c'era la "moda" che le definiva fake news (o feicchegnius a scelta) ma tutti sapevano che erano delle boiate inascoltabili e chi le pronunciava veniva un po' considerato come "i'grullo di'paese" (in fiorentino rende meglio) e come tale trattato.
Adesso che invece la fondamentale categoria delle bufale è stata istituzionalizzata e resa nota in modo generale, è stata contemporaneamente anche sdoganata la possibilità di dire sostanzialmente "la qualunque". E purtroppo Cetto, il personaggio di Antonio Albanese, non c'entra niente. 
E neanche la libertà di espressione o la visione ampia di far vedere dove "ARRIVA IL MIO PENSIERO". Perché ogni opinione è bello ascoltarla e rispettarla ma altrettanto doveroso e prezioso è sottolineare quelle che non invece non sono analisi personali ma semplici stravolgimenti di realtà ed eventi.
Peggiore ed ancora più grave l'abitudine di farlo con eventi storici che sono stravolti nella base che non è toccabile: i fatti appunto. Particolarmente violento e vile farlo con tragedie che hanno portato sangue, morti e terrore. Non solo. Chi lo fa per mero interesse "di bottega" (tanto per rimanere con la modalità fiorentina accesa) dovrebbe essere catalogato come suddetto ed invece.... 
Invece non solo questi autori di costruite e fasulle revisioni storiche non sono isolati e derisi ma vengono ascoltati, considerati, non chiamati con il loro nome e piano piano l'opinione pubblica generale si abitua e trova normale che ci siano opinioni diverse su tutto. "E' una visione diversa" "è un'analisi magari sbagliata ma rispettabile" "sono punti di vista ugualmente degni di rispetto" "opinioni politiche diverse ma che non vanno isolate o escluse"
Eh no. Proprio no. Su fatti storici e verità date dagli eventi che hanno fatto il percorso costituente di questo Paese non si può stravolgere la realtà a proprio gusto. A proprio tornaconto. A sostegno di una propria area politica nata e sostenuta da movimenti e partiti fuori costituzione. 
Ma non è tutto. A quei pochi che fanno notare qualcosa, si risponde che non si possono "non considerare le idee diverse" e che se qualcosa è stato letto come irrispettoso è stato per l'errata interpretazione data da comunicatori e/o lettori di turno, che mai l'intento era quello di offendere qualcuno e se così è stato si è disposti anche a chiedere scusa. Mostrando quindi anche una profonda magnanimità. Ed il gioco è fatto. 
La dichiarazione folle è passata/legittimata, per colpa di una cattiva lettura è stata mal interpretata e l'autore della dichiarazione si prende anche il merito "di essere disposto a scusarsi" se qualcuno ha capito male. Fino alla puntata successiva, alla nuova dichiarazione o atto irricevibile, alla finta polemica con alla base "tutti possono dire tutto" ed alle ancora più finte scuse.
Perché "gli uomini e le donne di coraggio e dalle idee alternative" fanno così senza soluzione di continuità, tanto da fare carriera fino alle più alte cariche istituzionali nonostante pensieri, passioni e CV pieni zeppi di elementi ed esempi che da quei ruoli li dovrebbero allontanare anni luce.

ps. ovviamente ogni riferimento alla presidente del consiglio, alla seconda carica dello stato ed alle loro fantasiose, false ed irricevibili/offensive teorie su partigiani, Via Rasella e Fosse Ardeatine NON è puramente casuale.

3 commenti:

  1. da twt:
    Dai però a fantasia son messi bene, chissà come cazzo gli vengono in mente
    Andrea

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