#KdL - KIAVE di LETTURA n° 550 |
Poche parole.
Difficile trovarne molte e soprattutto non già mille volte buttate giù provando a raccontare lo schifo e l'orrore di quella tragedia chiamata femminicidio.
Solo in ordine di tempo e purtroppo solo provvisoriamente "l'ultima" si chiama Sofia. Ed è la terza in due giorni.
In ordine di tempo invece questo è il mio ultimo post sull'argomento ma so già che purtroppo non sarà l'ultimo. Mi è capitato infatti di scriverne in passato ma sono qui ancora una volta. Inutilmente e con poca fantasia ma di nuovo colpito dalle vicende continue ed ogni volta più sconvolgenti di violenza diretta verso le donne.
Ripetitività che mostrano, tra le altre orribili caratteristiche penali, tutti gli assassini del caso.
Sempre lo stesso iter, sempre lo stesso scenario, sempre la stessa vittima, sempre la stessa comunicazione, sempre la stessa finta indignazione.
Cambia il nome della donna in questione ma ogni tre/quattro giorni "QUESTA MERDA INTORNO SEMPRE MERDA RESTERA'". 70 volte dall'inizio dell'anno.
Ma in fondo evidentemente va bene così, visto che non cambia niente e niente di concreto viene fatto al riguardo. Cade l'attenzione dopo pochi istanti e spariscono i passaggi concreti che dovrebbero seguire le parole di impegno opportunisticamente dette sul momento. Tragicamente tutte le violenze e le morti non servono nemmeno ad insegnare qualcosa.
La Kiave di Lettura di oggi non ha molto altro da aggiungere. E' ripetitiva rispetto a mille altre e come tutti gli altri post chiude con un senso di rabbia, schifo e vergogna davvero totale e doloroso.
Vergogniamoci tutti visto che non riusciamo ad essere umani.
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