#KdL - KIAVE di LETTURA n° 576 |
Oggi si celebra la giornata della memoria, giorno di commemorazione di tutte le vittime dell'Olocausto. La scelta della data deriva dalla ricorrenza dell'ingresso e la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte dell'Armata Rossa. Scegliere proprio il 27 gennaio come riferimento di questa tragedia mondiale identifica nel momento della fine della stessa il punto giusto per ricordare e non solo "festeggiare". Anche perché di festeggiamenti purtroppo è davvero difficile parlare.
Ed allora il momento in cui quell'atroce incubo si è interrotto è stato ritenuto quello più adatto ad evidenziare il percorso mentale del "non cancellare" quanto accaduto e tenere bene in evidenza errori e drammi.
Per questo in ogni anniversario è giusto ripetersi. Ripercorrere. Rivedere. Riascoltare. Risentire. Ripensare. Rianalizzare.
Per non rivivere.
Questo è importante che sia fatto e che venga tenuto presente come cardine della giornata di una memoria che non può mai velarsi di oblio. Ed allora, proprio in questo senso, il passato dovrebbe diventare una sorta di linea guida per presente e futuro. Specie quando certi percorsi sembrano ripresentarsi tetri ed oscuri come qualcosa di già vissuto e drammaticamente subito.
"UN DOMANI CHE ARRIVA MA CHE SEMBRA IN APNEA" dovrebbe infatti allertare tutti e ricordare quello che dovremmo aver imparato dalla storia. Dalle leggi razziali e la responsabilità del mondo (molto rilevante quella italiana) nella deportazione nei campi di concentramento alle colpe di chi si "voltò" dall'altra parte, dalla forza di chi si oppose a tutto ciò rischiando del proprio all'importanza della cultura e dell'impegno per uscire da quel buio fitto.
Venti pericolosi soffiano sul riproporsi di certe ignominie. Alcune già verificate e denunciate, altre in atto ma sostanzialmente più nell'ombra. Eppure oggi tutti dovrebbero avere le conoscenze di cosa vuol dire "non riconoscere" i diritti altrui, le terre altrui, le vite altrui. Chi un tempo le ha subite, chi le ha viste subire. Tutti. E tutti dovrebbero impegnarsi affinché i semi pericolosi di quelle piante infestanti di un tempo non germoglino. Più e mai. O la giornata della memoria sarà stata una scelta inutile. O il passato sarà stato solo un capitolo del libro di storia e non la base della nostra cultura e coscienza.
Per non dimenticare bisogna anche dimostrare di aver capito quello che la memoria ci ricorda.
Ogni giorno.
Nessun commento:
Posta un commento