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sabato 17 febbraio 2024

Lutto totale

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 579

Sono notizie che sconvolgono. Lasciano basiti e furiosi allo stesso tempo.
Una vera e propria tragedia si è abbattuta ieri su Firenze e non solo. Sul mondo del lavoro e non solo. Un crollo al cantiere della nuova Esselunga di via Mariti ha provocato il coinvolgimento di otto operai: quattro morti, tre feriti gravi e una persona ancora dispersa dopo oltre ventiquattro ore.
Una trave di cemento crollata, un rumore clamoroso, una botta al cuore di chi ha intuito sin da subito che sotto a quel crollo ci potesse essere qualcuno a lavorare. E' impressionante anche solo scriverlo, non oso e non posso immaginare cosa possa essere stato trovarsi lì a tentare di estrarre da sotto le macerie le vittime e/o i feriti oppure assistere inermi ai drammatici risultati dell'evento. 
Un "BEL PO' DI MALE AL CUORE" e la solita inutile domanda istantanea quando accadono questi eventi: "ma come è possibile?". Come si può vagamente ipotizzare ed accettare che uno possa rimetterci la vita perché sta provando a portare a casa uno stipendio per vivere? Come si può permettere che questi bollettini di guerra dati da quelli che dovrebbero essere "terreni di attività NON belliche" siano sempre più costanti, frequenti e praticamente ineludibili? Eh già, perché la tragedia è un dramma enorme e dalle dimensioni non raccontabili da sembrare unica, ma purtroppo è l'ennesima. Ed è solo l'ultima fino alla prossima, che arriverà immancabile perché di cambiare davvero qualcosa non c'è né la strada imboccata né il reale interesse.
Oggi a Firenze era lutto cittadino, hanno risuonato le chiarine sotto Palazzo Vecchio per onorare le vittime e stringersi intorno ai loro familiari. Un minuto di silenzio alle quindici è stato rispettato un po' ovunque ed in molti esercizi ci sono state serrande abbassate o attività interrotta per quindici minuti attorno alle dodici. Ieri immediata la proclamazione dello sciopero di fine turno ed attivazione di presidi presso sedi istituzionali di lavoratori.
E non puoi che essere d'accordo, che esprimere solidarietà, che fermarti in segno di rispetto e di indignazione. Un lutto che colpisce tutti. Totale. Ma gli atti davvero fondamentali per il non ripetere più di questi lutti, questa conta tragica di morti, feriti e dispersi, dovrebbero partire da domani quando si ripiegherà la bandiera listata a lutto appunto e si dovrebbe provare ad aprire altro. Un "foglio pulito" su cui scrivere, programmare, legiferare ed attuare tutti quelli che sono gli elementi fondamentali affinché si interrompa la catena dell'immancabile tragedia. Come ieri nel cantiere fiorentino, come ieri l'altro altrove, come purtroppo sarà domani.
Affinché il lutto possa servire davvero anche oltre oggi, dobbiamo domani provare a renderlo non più attuabile. Altrimenti sarà solo un ripetersi di uno straziante dolore colpevolmente non evitato.

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