Sommario

venerdì 28 febbraio 2014

Tra sbadigli e qualificazione

Kiave di lettura n° 72

Doveva essere una formalità, una semplice tappa intermedia verso LA partita e per fortuna a questo giro non ci sono state spiacevoli sorprese. Dopo il risultato dell'andata infatti la qualificazione sembrava scontata e normale, ma nel calcio di scontato non c'è mai niente e quindi la sorpresa poteva essere dietro l'angolo. Per fortuna invece a questo giro le previsioni vengono confermate. Certo, non è esattamente La partita non è esattamente quella "CHE VORRESTI E CHE" ti rimarrà impressa nella memoria come la partita del secolo, se il pericolo più grosso è venuto dalla compagnia dei porri dell'aperitivo alla Guerrina e la giocata più interessante resta la salita dei gradoni della Fiesole a due a due per smaltire un pò di birra. In molti punti del match l'abbiocco è stato concretamente l'avversario contro cui combattere e una tranquillità da amichevole ha regnato sovrana per tutti e 90 i minuti (recupero annesso), tanto da non sembrare nemmeno una partita della Viola, abituata di solito a tenerci sulle spine anche nelle partite del giovedì.
Così il tentativo era di cercare di risvegliare il buon centravanti tedesco con il Mariooooooo ormai noto ai più ma le uniche risposte che arrivavano erano quelle dei vicini di seggiolini con un Gomez, riGomez, triGomez, pokerGomez, pentaGomez, dadoGomez, ecc ecc.
In realtà il buon Marioooooooooo il gol lo realizzerebbe anche e sarebbe pure regolare, ma il periodo negativo a livello arbitrale evidentemente vale anche in Europa e quindi niente. Ci pensa Iliciccio a trovare la buona punizione del vantaggio e dell'ulteriore sicurezza, che dormite difensive soprattutto di un Compper molto negativo ("ma icchè l'ha fatto? che gli hanno prestato la moglie di Yakovenko?" cit. Maso) cercano in qualche modo di minare, facendo impegnare il deb Rosati e facendoci prendere il gol del pari.
Alla fine non cambia niente, con la velocità di un film bulgaro la partita finisce e noi vediamo all'orizzonte LA sfida. 9-13-20 marzo tripletta di impegni con i gobbi. Roba per cuori forti. Roba che metterà alla prova nervi e corde vocali. Firenze c'è è pronta e chiede l'impresa. AVANTI VIOLA adesso è il momento
Europa League - Sedicesimi - Ritorno
GOAL: Ilicic
Rosati 6,5
Esordio con un buon intervento ad evitare un gol 
Roncaglia 6
Senza troppi rischi
Gonzalo 6 
Sembra giustamente risparmiarsi
Compper 5
Il più negativo, bruttabrutta serata
Pasqual 6
Molti appoggi errati, buon tiro nella ripresa
Ambrosini 6
Rientro sufficiente senza troppi lampi
Pizarro 6,5
Il migliore. Non sbaglia un passaggio ed è sempre nel vivo del gioco
Borja Valero 6,5
Acclamato da tutto lo stadio gioca la sua partita di tocchi raffinati e sostanza
Ilicic 6,5
Non troppo preciso ma comunque pericoloso, trova un bel gol su punizione
Gomez 5,5
Spiace ma è davvero TANTO indietro, con pazienza tornerà il bomber che 
Matos 6
Volenteroso ma poco incisivo
Tomovic 6
Senza sbavature
Bakic 6
Buon impatto con la gara
Vargas sv
All. Montella 6,5
Tiene viva la tensione nel gruppo e porta a casa anche questo risultato

martedì 25 febbraio 2014

Orgoglioso di BORJA

4 giornate. Per "SPUTARE VIA IL VELENO" di questa coppia di giornate di campionato, invece ci vorrà molto di più. La cosa che mi stupisce di più è il mio mancato stupore (ripetizione voluta), sono talmente vergognosi che non riesco neanche a meravigliarmi più di tanto. Schifarmi sì, ma non sorprendermi. In questo calcio italiano così scandalosamente gestito è ormai noto come vanno le cose, cosa conta e cosa no. Tiene a galla solo quella cazzo di passione Viola che merita un voto ben più alto del dieci assegnato in #unapassioneda10. A galla per non dire "giocate e divertitevi da soli in questo troiaio io vò ai cine". A galla in un mondo calcistico che fa sempre più vergogna. "Ma 'unci potean piacer gli scacchi" è la frase condivisa con il Boccia durante la partita con l'Inter e che mi pare perfetta, ieri ed oggi, quando Borja Valero si è beccato quattro giornate. Avete letto bene, 4 giornate; non si sa bene per cosa, dato che il referto arbitrale di tal Gervasoni (non quello di Aldo, Giovanni e Giacomo, quello era nettamente più intelligente e vispo) parla solo di una presunta spinta a lui e di una "spinta reiterata con veemenza" ad un avversario e le immagini dell'accaduto invece dicono chiaramente tutt'altro. Guardando il tutto con attenzione sembra davvero roba impossibile, "si chiamerebbe rapina" (cit. l'immenso Benedetto Ferrara) in un mondo "normale". Raddoppia la vergogna pensando che si tratta di Borja.
Proprio a Borja, quello che rappresenta in tutto e per tutto la nostra squadra: grinta, passione, classe e testa alta. Forse non quello più decisivo, ma la vera anima di questa splendida Viola. Quello di un'altra categoria ma che ha adottato Firenze come sua città innamorandosene e di cui Firenze si è innamorata al primo stop impossibile. Un vero capitano, aldilà della fascia più o meno indossata, un gladiatore quando c'è da esserlo ed un rifinitore quando serve lo spunto tecnico. Un campione in campo e fuori dal campo, senza mai una parola di troppo o un gesto fuori dalle righe. Quello che ha fatto da chioccia a Pepito quando è arrivato e non poteva giocare e che ha continuato in campo proteggendolo fin dove possibile dai killer in agguato (fino a quell'essere brutto che gioca col Livorno). Centrocampista stellare apprezzato anche da chi non ha la Viola nel sangue, per capacità di dettare tempi e ritmi. Vero e proprio orgoglio di tutti quelli che impazziscono per questo colore così calpestato in questi giorni. Oggi ancora di più. Molto di più.
Oggi che colpendo lui vogliono colpire noi, io mi sento orgoglioso del mio vero capitano. Schifato da questo schifo (ripetizione voluta) di calcio italiano, ma non sorpreso, ed alla stessa maniera orgoglioso del nostro Borja. Che si becca quattro giornate solo ed esclusivamente perchè indossa la maglia viola, basti pensare a cosa si permette di fare il signor Balotelli e paragonato al "crimine" commesso dal nostro numero venti viene da ridere. Di schifo, ma da ridere. 
Facciamo passare al più presto queste quattro giornate e sono sicuro che Borja tornerà più affamato e voglioso di prima, nel frattempo sicuramente sarà protagonista in Europa (e non aggiungo altro per scaramanzia). Sempre sapendo che Firenze è con lui. Al suo fianco, orgogliosa del suo magico numero venti.

Punto guadagnato o due persi?

Alla fine è la solita domenica che passa con rammarico, anche se è lunedì ed anche se un punto a Parma in inferiorità numerica non è proprio da rammarico. Non è da buttare perchè il Parma si dimostra una buona squadra (infatti in classifica è non lontana dall'Europa League) ed in forma e perchè a cinque minuti dalla fine eravamo sotto ed in dieci. Ma come spesso accade, non è solo quello. C'è anche un primo tempo dove un pò la buttiamo via: gran possesso palla, gioco fluido di quello che fa andare orgogliosi ma conclusioni poche o punte. Ed allora poi vieni punito alla prima occasione vera del Parma. E vai sotto. Per fortuna non ci scomponiamo e la rimettiamo subito in carreggiata con un'azione delle nostre che fa pari e fa applaudire. Giochiamo bene, molto, è un piacere vederci giocare ma non concretizziamo e quasi troviamo un di più tirare in porta, anche perchè Matri è spento e Cuadrado è in giornata positiva ma non sfavillante sottoporta pur segnando. Nella ripresa giochiamo con un altro passo, meno brillanti ed il Parma prende un pò campo. Poi nel giro di pochi minuti i due episodi che indirizzano la partita: Tomovic fa un intervento folle su Biabany e Diakite una follia facendo, da ammonito, un fallo plateale su Cassano. Quindi andiamo sotto e con un uomo in meno. Decisioni che ci stanno, per carità, ma la partita non si esaurisce in queste due decisioni. Da cui lo scoraggiamento per quello che si somma a queste due decisioni. Sono il primo cartellino a Diakite "dubbissimo" dove nella stessa azione è lui a subire fallo da cartellino ovviamente non mostrato, sono i continui falli non sanzionati a centrocampisti e difensori del Parma che fino al primo giallo continuano a picchiare mentre i nostri al primo fallo è giallo, è il giallo al Pek che sicuramente è molto "Enziano" nelle proteste ma vedo continui capannelli attorno all'arbitro dopo alcune decisioni e le ammonizioni si contano sulle dita di una mano, sono gli interventi dubbi (non certi) su Marioooooo e di mano di Lucarelli che restano dubbi ma a volte nel dubbio si sbaglia anche in un altro verso, è l'espulsione da ufficio inchieste di Borja.
Per fortuna alla fine Mati tira fuori dal cilindro un coniglio importante e spettacolare sotto le vesti di una punizione da lontanissimo che finisce esattamente nel sette. Parapiglia finale con comica espulsione a parte, portiamo a casa un punto di quelli che farebbe dire al Poeta "CHI SI ACCONTENTA GODE COSI' COSI'" e ti lascia il dubbio amletico se è più un punto guadagnato o due persi. Certo è che ormai lo scoramento per questo calcio italiano è a livelli preoccupanti, fa quasi fatica anche arrabbiarsi tanto è ripetitivo ed abituale. La cosa di cui possiamo andare fieri ed a testa alta sono quelle maglie viola che danno sempre, o almeno ci provano, la migliore immagine di sè. Allora AVANTI VIOLA, sempre e comunque.
Campionato - 25^ 
GOAL: Cuadrado, Mati Fernandez
Neto 7
Nella ripresa salva il risultato dal gol di chiusura del match
Diakite 5
Primo giallo troppo generoso ma certamente ingenuo sul secondo. Peccato stava giocando bene
Gonzalo 5,5
Errore grave sul gol di Cassano, poi prova a riprendersi ma non ci riesce molto
Savic 5,5
In ritardo sul gol di Cassano e troppo nervoso pur operando diverse chiusure sul centrosinistra
Tomovic 5
Fino alla follia sul rigore non era andato malissimo pur non chiudendo mai un cross essendo col piede sbagliato
Aquilani 6
Corre molto e nel primo tempo è molto positivo poi cala fisicamente
Pizarro 7
Il migliore. Forse meriterebbe anche di più se non beccasse un giallo pesante.
Borja Valero 6,5
Prezioso e sostanzioso come sempre
Cuadrado 7-
Corre e si fa in quattro anche se non sempre in maniera lucida. Splendido sul gol dell 1-1
Matri 5
Non in serata
Joaquin 5,5
Inizia non male poi si perde
Ilicic 5,5
Poco o niente
Gomez 5,5
Ancora lontanissimo parente del Mariooooooo che ci serve
Mati Fernandez 7
Trova un gol splendido ed importantissimo
All. Montella 6,5
Forse la scelta di Tomovic non è azzeccatissimo ma la squadra domina per un tempo in maniera netta e nell'altro è comunque superiore al Parma

venerdì 21 febbraio 2014

Europa League con ospiti

Kiave di lettura n° 71

La Kiave di lettura di questa settimana ospita uno speciale post di commento al sedicesimo di finale viola in terra danese. L'idea di ospitare altre personali kiave di lettura "CHE OGNUNO A SUO MODO" può creare, nasce da lontano, dalla creazione di questa rubrica del venerdì. Nello specifico di questa settimana, l'impossibilità di non poter vedere la sfida europa mi ha fatto venire l'ideainvito da lanciare ad un paio di "speciali osservatori" del match. Ideainvito che è stata raccolta e che quindi ospito molto volentieri; non solo perchè è venuto davvero un bel post (mi tocca dirlo...) ma perchè l'autore è un boccia, ma di quelli speciali a cui appigliarsi sempre.
Il problema l'è solo che ora mi tocca anche ringraziarlo l'autore ed il suo personale esperto di calcio e questo è il punto peggio del post, ma mi tocca. Quindi grazie Maso e grazie Biondino per la collaborazione ed a voi buona lettura.
ps. non vi lanciate in commenti troppo positivi o mi tocca ospitarli tutte le settimane, v'immaginate?!
pps. per l'altro speciale osservatore: prima o poi ci riesco a farti scrivere qualcosa!!!!
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Il precisino per questa partita mi ha riservato l’onore/onere di commentare la viola, addirittura mi ha chiesto un report(ino), ma l’unico che sarei capace di fare sarebbe quello coi’tre peli che c’ho sui’capo. Allora per scrivere du’righe due sul match mi sono avvalso della collaborazione di un esperto di calcio, anzi mi sarei avvalso, perché l’unico che ho trovato disponibile è il biondino che come tutti sanno di calcio…………ma tant’è. Ecco icchè s’è imbastito io e lui, che come maestri ispiratori abbiamo Rick&Gian.
La viola versione europea viaggia a vele spiegate, anche perché onestamente finora non ha incontrato dei grossi scogli da superare. Comunque nella fredda terra danese senza Cuadrado che, come direbbe il Kom, va “veloce come il vento”, senza Gonzalo e Pepito, ma con un Borja in più (“ogni volta” che fa certi stop acrobatici ci lascia tutti “senza parole”), questa stupenda Viola europea vince abbastanza agilmente, anche grazie all’aiuto dell’amico e forte Drobo-Ampem che ne combina di tutti colori.
Venendo alla cronaca dopo un bel gol di Matri, marcatissimo !?!?!, su assist di Mati (per la serie che quelli forti escono sempre fuori nei momenti difficili……..), subiamo il pareggio danese.
Da qui inizia un mini assedio dei danesi che adesso ci credono, con svariati cross dalla loro destra (non ricordo chi giocava in difesa sulla nostra sinistra…………forse Cherubini o Scaglia) ma i nostri reagiscono subito e Iliciccio la piazza all’angolino al 15’ per il 2-1.
La partita si mette in discesa e tra una pizza, una birra (ma che ci va la birra con l’antibiotico?), un rigore realizzato da Aquilani nel secondo tempo, dopo un intervento astuto dell’amico Drobo su Matos, la partita finisce in merda (cit. Biondino) per ragioni extracalcistiche………….mio figlio piccolo mangia che è una bellezza…………….
Ma ecco le tanto attese pagelle:
Sedicesimi Europa League Andata
GOAL: Matri, Ilicicic, Aquilani (R)
Neto 6+ un paio di buoni interventi, deve imparare ad uscire di più nell’area piccola
Savic 6- dorme un po’ sul gol danese, è sulla linea di porta non si sa bene a far cosa
Compper 5,5 non da molta sicurezza al centro della difesa a 4, quest’anno sembra aver avuto un’involuzione rispetto alle buone cose espresse l’anno scorso
Roncaglia 6 sul gol danese è l’unico a cercare di metterci una pezza, si fa notare anche in una bella progressione in avanti
Pasqual 2 alla seconda ++  (voto espressamente richiesto dal Biondino) Tutte le azioni più pericolose nascono dalla sua parte, sarà anche che Matos gli da poca copertura
Borja 7 sarebbe da 6,5 ma fa un paio di stop che io me li sogno tutte le notti da 37 anni, quindi mezzo voto in più
Aquilani 7 il migliore in campo da regista in condizioni climatiche avverse per le sue caratteristiche
Mati 6,5 buona partita, un assist e qualche buona accelerazione (pensa te come andavano gli altri!)
Matos 6+ si impegna tanto ma conclude poco, si guadagna il rigore
Matri 6,5 bel gol e qualche buona giocata, può e deve fare di più
Ilicic 7- ripiega spesso ad aiutare in difesa, tiene diverse palle e la tocca piano all’angolino per il 2-1 nel momento migliore degli esbjerghesi
Mariooooooo Goooooooomez 6+ subentra a Matri. Sarebbe da insufficienza perché non realizza due palle gol (una più difficile), ma a lui va concesso un bonus per un po’ di partite
Bakic SV
Pizarro SV
All. Montella 6,5 la viola vola in EL facendo giocare anche qualche giovane. Dal prossimo turno si fa sul serio!
Extra:
Drobo-Ampem 10 sbaglia tutto e di più, per la serie che Rufo Verga era Beckenbauer a confronto. Generoso!

domenica 16 febbraio 2014

Partita scritta

Ci sono di quelle partite che "è un monte che non ci si vede" "sempre troppo poco" (cit. Enry). Son quelle partite che ti lasciano amaro in bocca e delusione, di quelli che ti fanno passare come "QUELLI CHE SANNO" un pò tutti e soprattutto come vanno le cose. 
Eravamo stanchi e lo sapevamo, l'Inter era una delle avversarie peggiori da incontrare e lo sapevamo, la mano la sorte ce l'aveva già data martedì e lo sapevamo. Non avevamo neanche dubbi che in caso di possibilità di incidere, l'omino con la casacca nera ci avrebbe dato una mano alla sua maniera. 
Così abbiamo giocato un primo tempo disastroso, dove siamo stati schiacciati e meritatamente siamo andati sotto tanto da meritare forse anche il secondo. Ma alla fine ci poteva stare anche un mezzo rigore su Joaquin, ma mezzo rigore per noi corrisponde sempre a zero. Nella ripresa invece partiamo forti, come se il nostro intervallo mangereccio ed alcolico fosse arrivato fino in campo. LambrettaCuadrado trova il pareggio subito (grazie anche ad Handanovic) e sembra un'altra partita, abbiamo il pallino del gioco in mano e pur con un passo diverso dal solito sembriamo in possesso del match ma arriva l'aiutino alla rovescia. Fuorigioco netto di Icardi e gol ovviamente convalidato. Ci spegniamo e non riusciamo a tirare la testa fuori nonostante l'ingresso di Marioooooo Goooomez e Matri, misteriosamente in panchina dall'inizio costringendoci a giocare senza punte e senza punte e senza Pepito e Borja onestamente questa squadra non può giocare. Alla fine altro mezzo rigore non dato e cartellini mirati ad evitare la superiorità numerica e vittoria per piagnina Mazzarri in ghiacciaia. Partita scritta, che non abbiamo giocato bene e dove il primo tempo siamo stati schiacciati ma alla fine l'omino vestito di nero ha inciso. Come col Napoli, col Cagliari, col Genoa, ad Udine. 7 punti che pesano e non poco. Per questo la delusione e l'acido, per l'ennesima conferma che certe partite sono scritte ed il dispiacere di aver affrontato questa gara molto sulle gambe e molto al di sotto delle nostre possibilità. Oggi lecchiamoci le ferite e da domani testa al ritorno dell'Europa League. AVANTI VIOLA, come sempre.
24^ - Campionato
GOAL: Cuadrado
Neto 6-
Non reattivo sul primo gol ma presente in un paio di circostanze
Diakite 5,5
Poco reattivo e poco preciso nelle chiusure
Gonzalo 5,5
Non è al meglio della condizione e si vede
Compper 5
Il meno preciso della difesa specie quando deve sostituire Gonzalo, quando entra in panico
Cuadrado 7
Il migliore. Martoriato dai falli quasi mai puniti come dovrebbe e l'unico che ci regala la sensazione di poter ribaltare la partita.
Aquilani 6-
Inizia male ma poi si riprende e nel secondo tempo gioca una buona partita
Pizarro 6,5
Ci tiene per mano anche se non sempre brillantemente ma regge l'urto della partita 
Mati Fernandez 5,5
Inizia bene poi sparisce
Vargas 5,5
Non è il UanCeres che servirebbe e subisce le folate interiste
Ilicic 4,5
Imbarazzante, non azzecca praticamente niente
Joaquin 5,5
Non al meglio ma sicuramente meglio del collega di attacco
Tomovic 5,5
Entra all'improvviso e non sembra troppo in partita
Gomez 6
D'incoraggiamento, bentornato
Matri sv
All. Montella 5
Sbaglia a far giocare la squadra senza punte, permettendo all'Inter di schiacciarci. Gestione dei cambi poco chiara con l'inserimento di Gomez troppo presto e senza il cambio a centrocampo necessario.

sabato 15 febbraio 2014

Ad occhi chiusi

Kiave di lettura n° 70

Questa è una Kiave di lettura anomala e felice. Di solito infatti, cerco di raccontare di libri dopo averli letti e fatti miei, oggi mi ritrovo invece a promuovere un libro senza (ancora) averlo comprato. Mi basta infatti leggere il nome dell'autrice, mi basta conoscere il suo stile e sapere che posso andare a colpo sicuro. "CONOSCO UNA RAGAZZA", ormai donna, su cui posso giocare tutte le mie fiches in una mano sola ed anche senza vedere le carte e quindi l'avere o meno letto il libro è come se non cambiasse poi molto.
Chi mi segue su questo blog mi ha già sentito parlare di lei (e non solo) più volte: è quella che ormai io definisco "la mia sposina" (tanto Pi sa che dietro questa definizione non c'è niente di malizioso), è quella forza della natura che risponde al nome di Irene. Un gran bel nome, adatto per una persona speciale come lei, tanto bello che non poteva non esserci nel titolo del suo libro.
"Quello che piace ad Irene" è il suo libro, uscito ieri, ed anche se ancora non ho potuto vederlo è già così carico di "cose" da volerne parlare. Perchè so di cosa tratta e soprattutto so chi l'ha creato e scritto. Ed allora è altrettanto scontato che mi piacerà e che mi emozionerò a leggere quelle nome sulla copertina per poi farlo nuovamente leggendo le sue pagine. Parla delle sue passioni, dei suoi desideri, dei suoi sogni...ma anche della sua vita quotidiana e del tentativo, giorno dopo giorno, di raggiungere quei desideri con il "normale trascorrere delle giornate". Probabilmente, anzi sicuramente, gli argomenti trattati nel libro non rientrano nel mio standard di lettura e/o non sono tra le cose di cui amo leggere, ma l'Ire riesce in una cosa speciale come lei. Riesce a trasmettere la passione che mette nelle cose che fa ed a farle diventare belle per tutti. Ci sono innumerevoli prove, basti vedere cosa è riuscita a creare con il valdirose.
E' un dono grande, mette in tutto quello che fa un amore ed una passione sempre e costantemente al 100% delle sue possibilità, con la disponibilità e la voglia di comunicare ed apprendere da tutto quello che ha intorno e che vede e sente. Un movimento continuo che ha creato qualcosa di unico, grazie anche ad una persona UNICA e non ripetibile che ha accanto e con lei condivide la sua specialità ed integra i suoi elementi mancanti e grazie ad una famiglia da cui trae ispirazione, conoscenze ed a cui non finisci mai di dire grazie. 
Il sapore romantico di cose dimenticate, la bellezza segreta di dettagli che danno carattere a una stanza, il profumo discreto e confortante di un dolce che cuoce in forno mentre tutti ancora dormono… 
E poi il buffo “ciaf-ciaf” di piedini nudi sulle assi del pavimento, al mattino, mentre il giorno comincia e tutto sembra nuovo e brillante e pieno di promesse. Irene crea atmosfere sognanti, in cui mescola ricordi, ispirazioni e un’eleganza spontanea, priva di retorica. Un invito a sorpresa, la semplicità di un piatto, la bellezza di un fiore di campo e di un ortaggio sono celebrate attraverso immagini splendide e parole che sanno trasformare in emozione le piccole gioie di ogni giorno. Quello che piace a Irene è un libro dedicato a chi ama rendere straordinaria la normalità: troverete, suddivise per stagione, non solo le sue ricette e le sue decorazioni preferite, ma anche una quotidianità intima e familiare come l’atmosfera che lei ama ricreare a tavola. Come un’amica che si racconta, questo libro sarà una dolce scoperta del valore dell’accoglienza e dell’ospitalità.
Questa è la descrizione del libro di Irene ed io vedendo la sua faccia felice nella foto, non posso che immaginare la sua emozione, la sua felicità e la sua voglia di condividerla con le persone che ama. E sorrido pensando al Campione che la guarda orgoglioso ed a sua volta le sorride, con la risata inconfondibile, proprio come nel finale del video.
In attesa di stringere tra le mie mani il suo ennesimo successo, impaziente per vedere il suo sorriso dolce e sinceramente emozionato quando le chiederò l'autografo, fiero ed orgoglioso di leggere su quella prima pagina la sua firma e le sue parole, non posso che complimentarmi con la mia sposina per questo traguardo raggiunto, convinto che sarà da stimolo e trampolino per altri progetti speciali come lei.
Non hai bisogno del mio in bocca al lupo Ire, ma mi viene dal cuore fartelo. In bocca al lupo #quellochepiaceairene.

mercoledì 12 febbraio 2014

Sogni di martedì sera

Dai Poetici "SOGNI DI ROCK AND ROLL" siamo passati ieri sera ai Viola sogni di martedì sera. Era fondamentale la partita di ieri per tanti motivi: per un posto in Europa già conquistato praticamente a febbraio, per la possibilità di andarci a giocare un trofeo per la prima volta nell'era Della Valle ma soprattutto per il meritato riscatto di una città intera e la giusta soddisfazione per una proprietà che tra errori e grandi scelte ha comunque riportato Firenze ad accendersi per la sua passione (da 10)
I sogni di martedì sera sono proseguiti con un gol che il 23 nemmeno nei sogni ripeterà e con una partita che ha visto dalla nostra anche la sorte. Bisogna ammetterlo, oltre un Neto in serata di grazia, la fortuna ci ha dato una mano negando all'Udinese quel gol che per gioco e partita avrebbe invece meritato. Ce la giochiamo, con un mirto in più nel motore "se poi si vince, vi tocca prenderlo tutte le partite" che fa quasi pensare al "sarà grave se si perde?", ma si vede che abbiamo una fottuta paura del peso di questo match. Nel tennis si chiama "il braccino del vincitore" che viene di solito sul set(match)point, a noi a pochi passi da uno degli obiettivi della stagione, oltre al sentire la partita un grande peso ce l'hanno anche le assenze che pesano parecchio dato i nomi degli assenti (Borja, Mario e Pepito non sono proprio tre riserve). Giochiamo un buon inizio che ci porta al gol del vantaggio poi, quasi come se mancasse poco alla fine, ci chiudiamo a difesa del gol e becchiamo l'ondata friulana: gol mangiato, miracolo di Neto, palo, occasione. Sembriamo in balia delle onde ma non affoghiamo e tiriamo la testa fuori per gli ultimi minuti del primo tempo e per trovare un eurogol di Cuadrado nella ripresa. Nonostante il 2-0 però l'Udinese è sempre a portata di beffa, perchè con un gol ci manderebbe ai supplementari, e quasi riesce a metterla in pratica alla fine quando ancora Neto ed un Nico Lopez in versione splendida (per noi) non vanno oltre il grandissimo spavento che ci fanno prendere. La partita finisce e Firenze può esplodere, perdonando una partita fatta di più sofferenze che sorrisi che invece adesso si aprono per il traguardo raggiunto. Siamo in finale, di nuovo dopo una vita. Avevamo sfiorato quella di Coppa Uefa con Prandelli e con lo stesso avevamo raggiunto delle qualificazioni Champions sul filo di lana che sembravano trofei vinti (per chi non ricordasse perfettamente i rigori contro i Rangers in coppa Uefa o le qualificazioni in Champions con rovesciata di Osvaldo consiglio un testo completo al riguardo), adesso ci siamo di nuovo.
Non sarà facile, visto che chiunque troveremo sarà giocarcela in trasferta (se sarà Roma) o in neutro ostile (se sarà Napoli che porterà più tifosi giocoforza), che sarà comunque contro una squadra in questo momento più avanti di noi in classifica, che arriverà dopo un lungo periodo di partite importanti di campionato e si spera anche di europa, che non sapremo se tutti i lungodegenti saranno presente ed al meglio delle forze.
Ma sono preoccupazioni che affronteremo più avanti, adesso Firenze si gode il ritorno a qualcosa di grande e la soddisfazione di essere considerata finalista. AVANTI VIOLA, orgogliosi di questi colori.  
Semifinale - Ritorno - Coppa Italia
GOAL: Pasqual; Cuadrado
Neto 8 
Il migliore, ci salva nel primo e nel secondo tempo. Le parate all'ultimo minuto lo rendono l'eroe della serata.
Diakite 5,5
In calo rispetto alle precedenti apparizioni, soffre la spinta friulana
Gonzalo 6+
Un pò appannato e meno scintillante del solito, comunque positivo
Savic 6,5
Il più puntuale della difesa, peccato per l'infortunio
Cuadrado 7-
Non sembra la solita "lambretta" viola ma trova un eurogol che ci mette più tranquilli e nel finale ci fa respirare con le sue sgroppate. Il meno per quel giallo inutile che gli farà saltare la finale.
Aquilani 6 
Rientra e non gioca al meglio ma nel secondo tempo preziosa la sua presenza in mezzo
Pizarro 7+
Rischia, ma è il suo modo di giocare. Prende la squadra per mano nei momenti che contano e i due gol partono da sue aperture da applausi.
Mati Fernandez 6,5
Lavoro oscuro ma prezioso
Pasqual 6,5
Trova un gran gol ma poi, pur dando tutto, soffre tutta la partita con chiunque passi dalla sua parte.
Joaquin 7
Preziosissimo nelle ripartenze e nel lavoro di far salire la squadra.
Matri 5,5
La più brutta partita da quando è arrivato
Matos 5,5
Non entra in partita
Compper 6
Si fa trovare pronto nell'emergenza cambio
Vargas sv
All. Montella 7
Non la Viola più scintillante ma quella che ottiene una finale. Assenze pesanti e la paura di sbagliare hanno condizionato ma l'obiettivo è raggiunto.

domenica 9 febbraio 2014

Si riparte col piede giusto...

C'era da rialzarsi alla svelta dopo i due ko di Cagliari ed Udine. C'era da ricominciare a vincere e mettere un pò di convinzione addosso vista la decisiva partita di martedì e i futuri impegni di Europa League dietro l'angolo. E l'abbiamo fatto. Con il nostro gioco protagonista, con la voglia di giocare, con qualche amnesie difensive che potevano costarci caro ma ci siamo riusciti. Neto prima ci fa prendere un coccolone con "UN NUMERO ESAGERATO PROPRIO IMPOSSIBILE" con un'uscita alla karate kid poi salva il risultato nella parte centrale del primo tempo, quando il gol di Iliciciciciciciccio finalmente decisivo fa svoltare la partita verso di noi. 
Partita che non potevamo non vincere, per i motivi suddetti e per festeggiare degnamente il Capitano (quello con la C maiuscola) che oggi 8 di anni ne fa trentotto/son cotto/bertotto/di sotto/un botto/suo motto
E così sfoderiamo una buona gara dove praticamente nessuno è insufficiente ed i rischi atalantino si contano veramente in due e tre e comunque dentro una gara totalmente positiva che potevamo chiudere prima ed evitare timori di brutte sorprese. A chiuderla come "una schiacciatina con due sotto o due sopra", ma si sà "è cambiato il focacciere", è quel Wolsky che evidentemente si trova bene solo con l'Atalanta "peccato si giochi dù volte l'anno e basta con l'Atalanta" visto che aveva dato segni di vita solo nella partita di andata proprio a Bergamo. Buona gara quella Viola, fatta di sicurezze e di un gioco magari non spumeggiante ma con il marchio di qualità nostro. E' vero non chiudendola abbiamo un pò rischiato la beffa ma è anche vero che nella ripresa non rischiamo praticamente mai e sfioriamo il raddoppio.
Giochiamo la partita giusta per lanciarci nella sfida di martedì contro l'Udinese dove vincere e qualificarci è l'imperativo. Si entra nel vivo purtroppo senza tre grandi frecce al nostro arco (Pepito, Marione e Borja), altre pesanti assenze probabili (Tomovic, Aquilani, Ambro) sperando che Gonzalo 'unfaccia ì bischero e Cuadrado ritrovi lo sprint giusto però questa squadra ce la può fare, anzi ce la deve fare. 
AVANTI VIOLA, testa alta e nostro gioco ed avanti il prossimo.
23^ giornata - Campionato
GOAL: Ilicic, Wolsky
Neto 6,5
Fa prendere due grandi spaventi con uscite poco precise ma compie anche due interventi decisivi
Diakite 6
Meno preciso rispetto ad Udine ma positivo
Savic 6,5
Da centrale di impostazione gioca bene anche sorprendendo
Compper 6,5
Quando non ha la responsabilità di comandare la difesa il suo lo fa sempre con buoni risultati
Cuadrado 6
Non è nel miglior periodo, ormai si è capito ma non demerita migliorando le precedenti partite
Anderson 6
Ancora non al 100% fisicamente ma positivo il suo ambientamento
Pizarro 6,5
Fascia al braccio comanda la squadra e detta i ritmi
Borja Valero 7
Il migliore. Calamita tutti i palloni smistandoli con la solita enorme maestria.
Vargas 6
Regge bene tutta la fascia e soffre poco in difesa. Cala nel finale
Ilicic 6,5
Gran bel gol ed alcune pregevoli giocate. Cala con il passare dei minuti
Matri 6
Eccetto qualche sponda positiva pochi palloni giocabili
Mati Fernandez 6+
Buon ingresso ed impatto con la gara
Wolsky 7
Impatto positivo col match e gol da ricordare
Matos sv
All. Montella 6,5
Squadra concentrata che si riprende dopo i due capitomboli.  

venerdì 7 febbraio 2014

La conferma di Simone

Kiave di lettura n° 69

Ormai comincia ad essere un "cavallo sicuro" quello di Simone CristicchiNon è il primo spettacoloneanche il secondo, anzi cominciano ad essere diversi gli appuntamenti con Simone ed anche questa volta l'uscita dal teatro è di quelle che ti lascia qualcosa di positivo, uno spettacolo da ricordare. L'inizio sembra "TRA PALCO E REALTA'" vista l'improvvisata di un gruppo di contestatori (e relativo striscione polemico) che han deciso di criticare lo spettacolo a prescindere e senza vederlo dato che non hanno accettato l'invitato di vedere prima di giudicare; contestare e criticare solo perchè riguardante un argomento a loro dire "pericolosamente equivocabile" è parso il miglior modo per fare la figura ridicola che hanno fatto. Sembrava talmente stupida e senza senso come contestazione che per diversi momenti sia io che i "colleghi di spettacolo" dell'Aurora abbiamo pensato ad una cosa organizzata dagli organizzatori dello spettacolo per ironizzare sulle critiche ricevute. 
Sulla modalità dei contestatori, la loro completa irrazionalità ed il successivo irreale dibattito polemicopseudopolitico ritengo perfetto quanto scritto dall' Ila, anche lei sorpresa e convinta in un primo momento che l'arrivo di quel gruppo di persone con striscione "fosse tutto all'interno della sceneggiatura" e poi rammaricata per tutto il resto  "...leggo in tutto questo per l'ennesima volta la sola voglia di politicizzare un evento che invece dovrebbe essere portato alla luce molto più per l'importanza che merita. Io e ad esempio le 2 persone che erano sedute accanto a me, direi che abbiamo poco a che fare con le frange del fascismo o dell'estrema destra, anzi, ma eravamo lì giovedì sera per goderci un signor Spettacolo, una pagina di Storia d'Italia magistralmente raccontata da Cristicchi, con massimo rispetto e da tutti i punti di vista, Spettacolo che consiglio a tutti di vedere il 10 Febbraio su Rai1. Per tutto il resto, con rammarico, noto che ancora il nostro Paese ha, ahimè, ancora tanta strada da fare verso la maturità politica che meriteremmo tutti quanti..." 
Chiusa la parentesi polemica ed andando sullo spettacolo, è davvero tanta roba quella che si è perso, chi si è perso (scusate il gioco di parole) in inutile polemiche preventive e fuori luogo, invece che guardare e poi valutare. Cristicchi prova a raccontare con il suo stile e le sue caratteristiche una storia molto "oscura" e che è rimasta molto in disparte nel percorso storico del nostro paese. Ammetto di essere rimasto sorpreso non poche volte durante la serata, per i fatti citati e per le conseguenze drammatiche che gli stessi fatti hanno avuto su una vera e propria parte del Paese. 
Al porto vecchio di Trieste arriva uno spaesato archivista con il compito di catalogare ed "archiviare" appunto un magazzino (18) di roba accatastata lasciata dagli esuli in cerca di una nuova dimora. Pensa di trovare oggetti freddi e pieni di polvere ed invece trova ricordi vivi, storie intense e piene di significato tanto da rianimarsi e dare modo a Simone stesso di trasformarsi, oltre che nell'archivista romano capitato per sbaglio nel magazzino, anche l'anima di uno/due/diversi esuli proprietari degli oggetti immagazzinati. Una serie di racconti, intervallati da pezzi musicali che condivido con il Ciccio e Bollins potevano anche essere più limitati, che mettono i brividi per il ricordo e l'emozione ad essi legati; tutte  storie che Cristicchi riesce a "rappresentare da dentro, vivendole in prima persona e non come narratore" (cit. Ciccio) diventando esule in questo caso, come era stato "romano in russia" o "minatore di Santa Fiora" o "sopravvissuto della guerra"Come sempre Simone riesce nell'impresa artistica di calarsi nel personaggio fino a trasmetterlo allo stomaco ed al cuore di chi lo osserva e non può non ascoltarlo anche quando dice cose non facili o difficilmente digeribili. Le foibe e quelle sedie vuote in fila alla fine dello spettacolo mettono i brividi ed aprono la mente. Per poi riunirsi in un lungo spontaneo applauso, sincero ed un filo commosso. Non fa sconti, come non devono essere fatti, ma racconta e fa luce mettendo in scena i fatti, non trascurando parti e non prendendo posizioni ma analizzando gli eventi ed i loro percorsi ma anche le vicende ed i loro relativi sentimenti e le loro emozioni. Chi ha contestato senza conoscere ed è andato via dopo l'invito a rimanere e valutare ha perso due volte, forse di più. Peccato, per loro
BIGNAMI: applausi sinceri a Cristicchi che riesce a raccontare storie non facili e non banali con la passione ed il trasporto di chi le sente davvero sulla pelle. Voto di nuovo altissimo per un artista con cui si va davvero "ad occhi chiusi".

mercoledì 5 febbraio 2014

Udine non ci porta bene

Evidentemente "E' PIU' FORTE DI" noi, se non ci complichiamo la vita non siamo contenti e regolarmente applichiamo questo nostro stile di vita anche nella semifinale di coppa italia. Obiettivamente il destino ed il sorteggio del "tabellone" ci vedeva abbastanza fortunati ed arriviamo ad incontrare in semifinale l'Udinese, che anche se ha eliminato Inter e Milan, è un avversario da accettare molto volentieri per una semifinale. Ma fortuna non vuol dire facilità
Infatti giochiamo questa gara di andata delle semifinali con un buon piglio per un primo tempo che ci vede pareggiare in maniera meritata mentre nella ripresa molliamo un pò fino a prendere il gol della sconfitta. Non entriamo infatti per niente cattivi nel secondo tempo e la zampata per chiudere il match e mettere l'ipoteca sulla qualificazione rimane in frigorifero anche se alla fine i tiri che subiamo sono due come i gol sul tabellino (ed un tiro ad inizio partita di Pinzi parato da Neto). Nel primo tempo abbiamo il pallino del gioco e giochiamo la nostra partita, incappando nel gol dello svantaggio grazie alla solita sofferenza sul lato del 23 che fa sembrare Widmer, ripeto Widmer, un incrocio tra Cafù e Denilson versione 15minutidigloria. Andiamo così sotto con il solito gol di Di Natale (ci segna sempre e comunque), con il solito rigore evidente ma non concesso non pareggiamo e ci "giochiamo" Borja per il ritorno dato che si becca il giallo per proteste (le nostre proteste le vedono sempre le altre a corrente alternata) e mentre sembra finire il primo tempo un intervento dubbio di Gonzalo (onestamente mi sembrava fallo) fa partire un contropiede che porta JuanCeresVargas a sfoderare il missile dell'1-1.
Il 23 ci fa prendere gol, JuanCeres rimedia: da quel lato si può riassumere il primo tempo. Nel secondo tempo caliamo e veniamo puniti dalla condizione non brillante di alcuni e dal troppo spazio che concediamo a Muriel che ci punisce. Non riusciamo a reagire, i cambi (poco capiti) non ci danno lo scatto in più che servirebbe e così Guidolin anche a questo giro ci gioca questo scherzetto non da poco. Udine, come Cagliari, sono campi che evidentemente hanno qualcosa di indigesto: è ormai un dato di fatto. Certo non pensavamo fosse una passeggiata ma questa sconfitta brucia e non poco. Niente è compromesso, è vero. Son partite che durano 180 minuti, altrettanto vero. Ma buttare via così l'occasione di quasichiuderla già all'andata fa rabbia ed anche un pò imprecare. Giusto un attimo. Poi ce la scrolliamo di dosso e guardiamo al trittico Atalanta, Udinese, Inter da sabato a sabato. Avanti VIOLA si entra nel vivo e non sono più ammesse amnesie come ieri e come sabato scorso. Ripartiamo.
Semifinali Andata - Coppa Italia
GOAL: Vargas
Neto 6
Praticamente non impegnato
Diakite 6,5
Buon esordio, grintoso e preciso
Gonzalo 6
Meno brillante del suo solito ma sufficiente
Savic 5,5
Soffre e non poco gli attaccanti friuliani lasciando troppo spazio a Muriel sul gol
Pasqual 4,6
Perchè 4,6? "Di solito lo infamo 23 volte, a questo giro il doppio" cit. Bollins. Il doppio di 23 --> 46 quindi 4,6
Mati Fernandez  5
In netta discesa rispetto alle ultime uscite, non incide e non sembra in serata
Pizarro 5,5
Detta i tempi ma spesso si perde rischiando molto
Borja Valero 6,5
E' la solita anima della squadra. Non scintillante ma preziosissimo come i suoi tocchi splendidi
Joaquin 6
Gara senza troppi squilli, cala nel secondo tempo
Matri 6+
Si batte e si sbatte cercando il guizzo giusto ma non gli arrivano troppi palloni
Vargas 7-
Il migliore per il gol ma non solo. Ci regala il pareggio con uno dei suoi missili e ci mette in condizione di andare all'intervallo in parità. Cala nella ripresa ma non meritava il cambio finale.
Cuadrado 5,5
Non entra in partita, in netto calo
Anderson sv
Matos sv
All. Montella 5,5
La squadra gioca la sua buona partita ma non chiude il match. Non convincono i cambi e la gestione del secondo tempo.

martedì 4 febbraio 2014

Calcio e non pallone

Kiave di lettura n° 68

C'è il gioco del pallone e c'è il calcio. Ecco quello visto stasera allo stadio all'Etihad Stadium è puro calcio, quello dove "LO SPUNTO DELLA PUNTA" o la giocata strappaapplausi è un mix continuo ad una velocità che sembra rappresentare un altro sport rispetto a quello che di solito vediamo giocare nel campionato italiano. A Manchester si sfidano City e Chelsea, che con l'Arsenal danno vita ad un vertice di Premier fantastico: in tre punti tre squadre con alle spalle, distanziate sei punti, altre tre squadre in tre punti: in undici punti sei squadre (per fare un paragone in Italia tra prima e terza ci sono quindici punti). 
Squadre diverse, distanziate tre punti a favore del City che ha anche dalla sua il fattore campo; ma il Chelsea ha un jolly prezioso nel suo mazzo: Josè, fattore determinante. Il City fa obiettivamente paura per la capacità di andare a rete (quasi tre gol di media) ed il Chelsea contrappone la miglior difesa della Premier. 
L'unico Special One piazza sulla carta David Luiz a centrocampo, mentre in realtà gioca da terzo difensore centrale lasciando liberi gli esterni e cercando di reggere l'urto. All'inizio sembra ballare il Chelsea con una ventina di minuti di attacchi del City pericolosi ma poi si accende Hazard (non credevo potesse essere così forte) e la partita cambia verso. Ivanovic (il buon Corvo ci aveva visto giusto....poi "unnà chiuso" ma c'aveva dato su quello che ora è uno dei difensori più importanti della Premier) sblocca la partita. Chi si aspetta a quel punto un unico catenaccio di Mou rimane sorpreso. Willian, Eto'o, Ramires e Matic prendono campo ed il Chelsea è padrone del gioco tanto da colpire tre legni
E' una partita che corre a mille. Attacchi e ripartenze, forza fisica e tecnica, tattica e fantasia. C'è tutto anche se non arrivano altri gol. Alla fine, senza troppi pericoli finali se si toglie una svirgolataccia di Nastasic nell'ultimo minuto di recupero, Josè trionfa ed aggancia il City a soli due punti dall'Arsenal capolista. L'attacco stellare di Pellegrini rimane imbrigliato nella splendida tattica dei Blues. Josè la studia perfettamente e la vince e rende ancora più intrigante e splendida questa Premier. 
BIGNAMI: partita che riconcilia con il calcio, fatta e piena di calcio vero, lasciando al nostro campionato (sempre più "ino" al confronto) pallone e calci.