Sommario

giovedì 31 ottobre 2019

Ruoli ed alchimie

Campionato - 10^
SASSUOLO - FIORENTINA = 1 - 2
GOAL: Boga, Castrovilli, Milenkovic
LE PAGELLE
Dragowski 6
Impegnato poco o niente
Milenkovic 6,5
Grave errore sul gol di Boga, in sofferenza molto spesso nel primo tempo. Sale nella ripresa, anche in campo e trova un gol importantissimo
Pezzella 6,5
Menomale che c'è lui che regge la baracca difensiva nel primo tempo. Sempre presente e leader
Venuti 6 + 
Sofferenza costante in un ruolo non suo nel primo tempo, tornando nel suo ruolo cambia la sua prestazione ed arriva anche un assist notevole per il pareggio
Sottil 5
Sofferenza in difesa, imprecisione in avanti
Benassi 6
Torna e ci prova, sembra non avere il passo giusto ma impegno e posizione non mancano ed alla fine esce stremato
Pulgar 5,5
Soffre il ritorno in regia sbagliando molti palloni, nonostante la grinta non manchi mai 
Castrovilli 8
Esagera in alcune giocate ma capisce che è l'unico modo per provare a far qualcosa in un grigiore generale. Gran bel gol da giocatore di qualità, assist da stropicciarsi gli occhi
Dalbert 5,5
Praticamente nullo se si eccettuano i primi cinque minuti. Nel finale tiene la posizione difensiva con ordine
Boateng 5,5
Sembra partire bene colpendo un palo e con una bella giocata a chiudere un triangolo, poi soffre una posizione complicata
Chiesa 6
Si impegna e ci prova ma non gli arriva un pallone che sia uno e quando viene a prenderselo, deve farsi tutto il campo da solo. Spostato nel suo ruolo trova la giocata da cui parte il gol della vittoria
Ghezzal 6 - - 
Non si vede mai, ma il suo ingresso comporta il ritorno alla normalità nella struttura della squadra
Vlahovic SV
Badelj SV
ALL. Montella 5
Da quattro nel primo tempo, da sei nella ripresa. Buttato via un tempo in modo clamoroso ed incomprensibile. Nella ripresa riporta solo la normalità e la squadra, pur nei suoi limiti, almeno ha "un aspetto" decente. 
IL MIGLIORE: CASTROVILLI
Il peggiore: Sottil
LA PARTITA
Le varie assenze di varia natura obbligano il Mister a togliere il pilota automatico ed ad inserire qualche faccia nuova: Venuti, Sottil, Benassi, Boateng. "CON QUESTE FACCE QUI" giochiamo però con lo stesso modulo e si sommano un numero imprecisato di giocatori fuori ruolo: Venuti centrale di sinistra, Sottil praticamente terzino destro, Boateng e Chiesa a pestarsi i piedi fuori ruolo in avanti. Nonostante la partenza con handicap in tre minuti creiamo tre occasioni pericolose e colpiamo un palo con il Boa. Poi piano ci sgonfiamo e sale sul palco dei protagonisti Boga che si beve Milenkovic e coglie l'angolo lontano. Siamo sotto e continuiamo a soffrire la furia dello stesso Boga e le giocate di Berardi. Dragowski non è quasi mai impegnato ma noi non riusciamo a trovare il bandolo di un gioco che non c'è e risente di un'impostazione di squadra che non ha molta logica. Troviamo su una mischia post calcio d'angolo un gol di Benassi che viene annullato per un fuorigioco che si capisce poco se c'è o meno. Dopo è di nuovo il Boa (che nel frattempo non era più pervenuto) a farsi pericoloso davanti a Consigli ed a seguire Castrovilli cicca una palla importante al limite dell'area, in quello che sarà praticamente l'unico errore della sua splendida gara.
"Un terzino destro centrale di sinistra, un attaccante a fare il tornante e un, un, un boh di punta si pole bestemmiare giusto?" "...aggiungi anche che il più forte che hai è fuori ruolo da un campionato intero". Con questo commento al primo tempo, si va all'intervallo.
Nella ripresa serve un altro quarto d'ora di agonia prima che a qualcuno venga in mente un'idea rivoluzionaria: mettere la gente "nì'su'ruolo". Fuori un Sottil totalmente fuori partita in un ruolo non suo e dentro Ghezzal. Quest'ultimo praticamente sarà nullo per tutta la gara ma permette nell'ordine: di far uscire un rifinitore che giocava terzino, di far tornare un terzino destro nel suo ruolo e di giocare con due esterni di attacco nel loro ruolo. Mancherebbe una punta ma nel fratttempo Venuti tornato terzino crossa perfettamente per il migliore in campo per distacco (Castrovilli) che svetta e regala il pari. Entra anche la punta e magicamente la squadra trova profondità, pur senza un impatto diretto del centravanti visto che non si vede quasi per niente Vlahovic. Chiesa si accende e fa partire l'azione con una grande giocata, Castrovilli trova un assist perfetto e Milenkovic appoggia a porta vuota. L'abbiamo capovolta con la logica e con due magie di un giocatore che cresce esponenzialmente. Dopo la vergogna di cori beceri e stupidi da condannare senza se e senza ma per Duncan, nel finale Marlon ci grazia sbagliando un gol clamoroso da metri zero e Dragowski che respinge un tiro di Boga che però era in fuorigioco. Finisce 1-2 e Commisso finalmente (quasi in lacrime) festeggia la prima vittoria da "presente allo stadio".
Vittoria importantissima riacciuffata dopo aver regalato un tempo. La squadra mostra lacune e difetti e nessuno pretende che questi possano scomparire totalmente. Sappiamo che il nostro ruolo non è quello di andare a vincere e dominare ovunque e/o di puntare ai primi posti ma quando ci facciamo male da soli prima di provarci, la "vena un po' si tappa". Il Sassuolo è sembrato poca cosa e tranne aver trasformato Boga in Pelè per una mezz'ora abbiamo sofferto poco o niente. Castrovilli sta crescendo in modo clamoroso, la squadra ha dimostrato grinta e voglia. Godiamoci questi tre punti, questa vittoria, questo slancio importante.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...anche coi giocatori nei suoi ruoli tu fai cahare uguale....cmq tre punti pesi, per rivincere una partita del genere devi risalire ai bei tempi di Prandelli...comunque oggi ho ripensato a Serena centravanti..."

lunedì 28 ottobre 2019

Prevedibili....come la sconfitta....

Campionato - 9^
FIORENTINA - LAZIO = 1 - 2
GOAL: Correa, Chiesa, Immobile
LE PAGELLE
Dragowski 7 +
Sui gol non sembra troppo reattivo, pur non avendo grandi colpe. Si supera in un paio di interventi.
Milenkovic 5,5
In sofferenza su Correa quando passa dalle sue parti, prova a tenere alta la squadra quando serve
Pezzella 6 - -
Immobile lo fa ammattire ma non perde la bussola totalmente
Caceres 6
Rischia il rigore ma è il più positivo dei tre dietro fino all'infortunio
Lirola 5,5
Opaco non riesce a portare quella spinta che servirebbe
Pulgar 6
Qualche calcio in mezzo al campo e molta sostanza
Badelj 5
Lento, impacciato, troppe poche le giocate di qualità che partono dai suoi piedi
Castrovilli 6,5
Anima e gioco di questa squadra, ancora una volta conferma notevole
Dalbert 5
Arriva in ritardo sullo stacco di Immobile, in generale doppiato da Lazzari quasi sempre
Chiesa 7 -
Non è brillantissimo ma trova un gran bel e qualche giocata delle sue
Ribery 6,5
Assist bellissimo, corre molto e rientra a dare una mano
Ranieri 5,5
Purtroppo si nota la differenza con Caceres, provoca il rigore ma in generale non demerita troppo
Sottil 5
Aldilà del fallo che c'è sul gol, troppo leggerino per giocare certe partite solo su una fascia
Boateng 5
Come spesso gli accade, entra e fa rimpiangere chi ha sostituito
All. Montella 5
Non trova strade alternative alla solita impostazione che quando è letta bene viene bloccata dagli avversari; i cambi sembrano poco comprensibili
IL MIGLIORE: Dragowski
Il peggiore: Badelj
LA PARTITA
Parte contro "lequaglie" la settimana dalle tre partite. Il mister innesta il pilota automatico e non tocca niente e la squadra ricomincia dal primo tempo di Brescia. Si trotterella in attesa di un'illuminazione che possa "colpire" uno dei due fenomeni là davanti. FranckFranck torna molto indietro a cercarsi palloni giocabili che arrivano con il contagocce ed in una circostanza innesca Chiesa che colpisce un po' troppo centralmente verso la porta avversaria. La Lazio sembra averne un po' di più e Caceres commette un fallo su Lazzari in area che "ci viene abbonato". A seguire i nostri avversari prima ci provano e trovano una rete annullata per "offesaide", poi migliorano e ci colpiscono con Correa sul filo del fuorigioco: la VAR si fa attendere ma poi conferma il gol. 0-1 e subito dopo solo Dragowski ferma il possibile raddoppio dello stesso Correa che "...Correa....ma corre ancora...". "Servirebbe una giocata", ci vien da pensare. FranckFranck ci sente ed offre un ottimo assist a Chiesa che trova un gran bel gol. 1-1 partita riaperta. La Lazio torna, tra fine primo tempo ed inizio ripresa, ad essere padrona del campo e del gioco, pur senza creare troppe occasioni. Siamo chiusetti dietro e quando occorre "il nuovo acquisto Drongoski" ci salva. In mezzo soffriamo, ma non è una novità quando arriva la Lazio "è da quando c'era Pioli che si soffre con loro...ma quando allenava la Lazio eh...". Servirebbe "UN BUON CAMBIO" vien da pensare e da dire, sperando che l'invocazione sia ascoltata come nel primo tempo. Purtroppo accade il contrario. Il Mister infatti (dopo Caceres infortunato) decide di sostituire Lirola (anche lui un po' in panne) con Sottil scoprendo una fascia che il "ragazzino" non ha ancora il passo per dominare e sostituendo un ancora pimpante FranckFranck con un Boateng che al solito non incide. La Lazio prende campo e su una palla persa dallo stesso Sottil (con fallo evidente che solo il VAR non vede) parte e colpisce con Immobile. 1-2. Mancano solo gli spiccioli alla fine e l'occasione per un nuovo gol in realtà ce l'ha la Lazio che su rigore spreca il tris con Caicedo, facendo aumentare il voto in pagella a Dragowski. Finisce con FranckFranck già nervoso per il cambio che si fa espellere a partita finita e che salterà quindi qualche giornata.
La ferita più fresca è quella del non intervento VAR sul fallo da cui parte l'azione del gol al novantesimo per i laziesi. Ma nel primo tempo la stessa "moviola dei giorni nostri" ci aveva voluto bene per un fallo da rigore su Lazzari non sanzionato. La ferita invece più evidente è quella di una squadra che si è appiattita su uno schema che senza spazi per la ripartenza non ha alternative. Troppo poco gioco viene costruito da un centrocampo a cinque dove il solo Castrovilli ha qualche idea e soprattutto gambe e forza per provare a far qualcosina di pericoloso là davanti. Per questo "le due finte punte" soffrono di solitudine e gli avversari cominciano a conoscerci. Con gli infortuni di Caceres e Lirola e le squalifiche di Ribery e Ranieri, sicuramente negli uomini mercoledì qualcosa cambierà. La speranza sarebbe che cambiasse anche nel modo di giocare, vediamo. Ci sono due appuntamenti alla nostra portata per raddrizzare la settimana delle tre partite, cominciata male con il primo match. Cambiamo rotta e "perdiamo un po' di prevedibilità".
FORZA VIOLA....sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...Drongoski ovunque, può sempre diventare Drongosky o Drongoscai...comunque ora vu'sarete contenti, per la prima punta, gli fa spazio Ribery quelle 3/4 domeniche..."

venerdì 25 ottobre 2019

Codice Comico


Appare questa notizia:


Kiave di lettura n° 359
e sento anche qualcuno che fa polemica (in pochi rispetto alla pesantezza della cosa eh...) meravigliandosi del fatto che un codice etico possa accettare il saluto militare di un calciatore "in appoggio" ad una strage di civili. 
Io ragazzi sono una frana/capra in politica estera ma a voi mancano proprio le basi, di vita dico eh.
Uno. L'argomento è molto serio ed io come dicevo sono l'ultimo che può parlare di politica estera/conflitti/stragi, ma se in casa #juvemerda si danno un tono parlando di eticità siamo tutti autorizzati a considerarci segretari generali dell'ONU. 
Due. La rigidità e la rilevanza del suddetto CodiceComicoEtico della #juvemerda deve più o meno essere pari all'intransigenza e la competenza che avrebbero i frequentatori dell'Oktoberfest nell'organizzare la giornata mondiale degli astemi.
Tre. L'accostamento delle parole etico e #juvemerda nella stessa frase non è consentito né per legge né per la salvezza dell'Universo Mondo, dato che il conflitto dei termini oltre che illegale è tale da produrre vuoti spazio temporali ed esplosioni chimico/nucleari.
Quattro. Rispetto alla notizia/foto sopra, che c'entra la #juvemerda? In foto palesemente c'è Patty Pravo appena sveglia.

ps. ma #juvemerda è già stato detto?

martedì 22 ottobre 2019

Punticino

Campionato - 9^
BRESCIA - FIORENTINA = 0 - 0
GOAL: ---
LE PAGELLE
Dragowski 6
Poco impegnato, quasi per niente
Milenkovic 6
Sempre attento, qualche sbavatura quando si decentra
Pezzella 6,5
Comanda la difesa e sembra aver recuperato brillantezza come "centrale dei tre"
Caceres 7
Senza dubbio tra i più in palla, si gioca con Castrovilli il titolo di migliore in campo
Lirola 6 +
Parte forte anche se potrebbe far meglio su qualche conclusione/cross, cala alla distanza
Pulgar 5,5
Come al solito lottatore ma più impreciso del solito. Brutto il fallo su Dessena, rischia su altri interventi
Badelj 5,5
Lento non trova la misura su molti passaggi, cresce nel finale ma troppo tardi
Castrovilli 7+
Al solito sugli scudi. Partita davvero di livello. Quando diventerà più cattivo/fortunato sottoporta potrebbe diventare davvero un "crack" 
Dalbert 5
Nella prima parte non becca un cross nemmeno per errore, nella ripresa il suo apporto di spinta è minimo
Ribery 6 -
Forse la prima partita meno scintillante da quando è in maglia viola, comunque presente soprattutto nella ripresa. 
Chiesa 5 +
Prestazione sotto tono, imprecisa e ricca di nervosismo. Ce la mette come sempre tutta, ma oggi non basta.
Vlahovic 5,5
Entra male in partita e non trova posizione e ritmo
Sottil 6 +
Il contrario di Vlahovic, creando occasioni e problemi agli avversari
Boateng SV
All. Montella 6 - -
Il pilota automatico della formazione "solita" questa volta porta un risultato a metà. Primo tempo di attesa contro un avversario rinunciatario e secondo in cui manca la zampata contro un avversario praticamente in ginocchio. La squadra non soffre mai ed è quadrata ma manca incisività.
IL MIGLIORE: CASTROVILLI
Il peggiore: Dalbert
LA PARTITA
Eccoci di nuovo qua dopo la pausa ed ecco ancora il solito undici "CHE CI FA COMPAGNIA". Partiamo col freno a mano tirato mentre il Brescia parte, per fortuna, con la mano di Tonali troppo alta in un contropiede che porterebbe al gol di Aye ("'unnoquotavanonemmeno") se non ci fosse la VAR a darci una mano (prometto la smetto di scrivere mano) ed annullare il tutto. Lo stesso Aye inzucca pericolosamente da solo in area di rigore, alta la conclusione. Ecco più o meno il Brescia finisce qui, tranne qualche cross insidioso ed un paio di abbozzati contropiede. Noi nel primo tempo teniamo il pallino del gioco senza spingere troppo e siamo pericolosi solo con Castrovilli (altra prova da applausi) e Lirola che specie nella prima parte è molto propositivo e probabilmente l'attaccante più pericoloso in viola, dicendola lunga sulla serata non da ricordare dei nostri due fenomeni là davanti. Nella ripresa, dopo che Balotelli ci spaventa con un colpo di testa fuori di poco e Dessena con un brutto infortunio (in bocca al lupo e buon rientro presto), si aspetta il cambio passo che in realtà c'è solo nel finale con un'inzuccata di Pezzella fuori di un niente, un paio di spunti del neoentrato Sottil ed un tiro a colpo sicuro di Castrovilli a un respiro dalla fine respinto non si sa bene come e da chi. Finisce 0-0, strettino ma non un furto bresciano.
L'impressione è stata quella di una squadra viola quadrata che non soffre praticamente mai contro un avversario in realtà molto poco aggressivo e pericoloso. Il passaggio in più, un mix di fantasia/grinta sottoporta/concretezza, però è mancato e questo ha portato a non incidere più di tanto alla voce occasioni da gol o meglio ancora gol. Un punticino su un campo non impossibile è una via di mezzo. Prendiamolo e mettiamolo in cascina, magari torna comodo.
FORZA VIOLA...sempre...
FINE PARTE INUTILE
INIZIO PARTE FONDAMENTALE ("TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito - versione editoriale):
"...comincerei l'analisi del match da un'università stra-gremita...solo posti in piedi, nemmen coi'Tottenham....poi c'è da dire che un punto a Brescia l'è perfetta media inglese...non zuppa fenomeno, media....poi son du'domeniche siamo a zero gol subiti, tra tre domeniche siam la difesa più forte d'Europa valgono tutti 200 milioni....le pagelle unnè fo ma le son facili...
(ndr. le pagelle seguenti sono al 50% reali ed al 50% interpretate)
Dragowski: portiere che non prende rete vince quindi 6,5
Lirola: se l'era bono unnò davano a te, poi dal Sassuolo.... quindi 5
Milenkovic: lunedì scorso dopo il gol valeva cento milioni, oggi unn'ha segnato quindi l'è calato, però unnottantina ne varrà no? quindi voto 6,5
Pezzella: il capitano con la fascia sacra, intoccabile, come tu fai a dargli meno di 6,5
Caceres: te tu dici t'è piaciuto quindi mi fido 7
Dalbert: se l'era bono unnò davano a te II questo anche gratis quindi 4,5
Pulgar: se l'era bono unnò davano a te III e poi da'i'bologna, occhè si compra dal bologna voto 5,5
Badelj: 'unmipare che la versione 2.0 di badengj per ora abbia portato grandi cose eh voto 5,5
Castrovilli: l'è come Caceres, te tu dici l'è bono quindi 7
Chiesa: visto e non visto eh oggi..bah fai 6menomeno come tu dici te
Ribery: vedi chiesa 6menomeno come tu dici te
poi chi c'è Vlahovic te lo fo giudicare a te che tu volevi la punta SV
Sottil SV
Boateng SVB B perchè giocava nì Barcellona....e quindi parliamoci chiaro....se l'era bono occhètelodavano a te?..."

sabato 19 ottobre 2019

Expo che supera l'esame...

Kiave di lettura n° 358
Questa Kiave di lettura aggiunge un nuovo (per questo blog ovviamente) autore allo scaffale del mio Katalogo. Sto parlando di:
JONATHAN COE - "Expo 58" - Feltrinelli
Scelta dettata da una copertina che si è fatta notare e dalla curiosità di conoscere un autore solo sfiorato in alcune circostanze ma mai letto. Il libro si ambienta in piena guerra fredda con i rapporti tra i due blocchi che ne conseguono. Si sta organizzando l'Expo di Bruxelles e quello che sarà il protagonista viene destinato, nel suo stupore, a gestire il padiglione Britannia presente all'evento. Thomas è abituato alla vita ordinaria ed un lavoro normale e si troverà nel mezzo di nuove conoscenze provenienti da varie parti del mondo e soprattutto una serie di circostanze che lo faranno rapportare con sorprese ed intrighi "...non deve indovinare, perdiana. Sto cercando di assicurarmi che lei non possa vedere dove stiamo andando. Non siamo qui per giocare agli indovinelli. Quante dita vede adesso?..."dovuti a rapporti internazionali tesi, travolgendo quindi il suo "SIAMO CHI SIAMO" ed il suo andamento regolare "...possono succedere strane cose qui se non teniamo la testa a posto...". Troverà il modo di farsi brillare gli occhi "...la sola vista gli faceva battere forte il cuore..." e di vivere più intensamente tutto quello che l'Expo gli pone davanti "...dobbiamo tutti goderci il nostro tempo qui, finché possiamo. Perché potrebbe finire da un  momento all'altro e nessuno di noi può sapere quando o come...". La penna di Coe tratteggia bene la storia senza esagerare con il ritmo e con i colpi di scena, che arrivano sempre un po' alla volta e mai troppo di sorpresa. I personaggi sono descritti bene e nei loro atteggiamenti emergono tutte le loro caratteristiche e la storia, anche se in alcune pagine rallenta un po', scorre ed è piacevole da seguire. L'ironia dell'autore è leggera ma presente e in certi tratti la penna tende al profondo  "...dopo allora ho sempre creduto che quando si tratta di difendere le cose che sono più preziose per te...non può esserci alcun limite a quello che sei disposto a fare..." ed al romantico "...un lungo bacio tenero, struggente...e quando poco dopo finì...gli sorrise e disse...lo vedi? non è poi così complicato dopo tutto. E' la cosa più facile del mondo...". Percorso interessante e non banale per il protagonista, con un finale che mantiene comunque positivo il giudizio generale del libro. Si esce dall'Expo con una buona sensazione e con la piacevolezza di una storia che non risente del "gelo" della guerra fredda che circonda l'ambiente del libro.
BIGNAMI: esordio positivo ed anche se in alcuni punti il racconto della storia rallenta un po', il giudizio resta ampiamente positivo: per me vale tre stelle e mezzo su cinque.

giovedì 17 ottobre 2019

Cinque parole

Ieri sera mi è capitato di soffermarmi sul nuovo programma "L'assedio" , "SU CANALE NOVE" direbbe il Poeta, ed ascoltare parte dell'intervista di Daria Bignardi a Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch. La profondità degli argomenti e la loro vitale importanza rendono difficile ogni tipo di commento (almeno per me) che non vada oltre ammirazione e commozione. Oggi on-line è diventato virale il video con il momento di commozione della stessa Linardi durante l'intervista e non ci sono molte parole da aggiungere.
Volevo soffermarmi su altro.
Ad un certo punto, verso la fine dell'intervista la Bignardi ha chiesto "chi vuole aiutare l'attività della Sea Watch cosa può fare?". E' passato un paio di secondi e Giorgia Linardi ha risposto: "Ascoltare le storie delle Persone" calcando la voce e la pesantezza di quello che stava dicendo sulle parole ascoltare e persone quasi a dire "ascoltare davvero" e "son vite, percorsi, emozioni, diritti". Mettendo al centro quello che riteneva importante davvero. Cinque parole che a molti saranno sembrate banali e semplici ma che in realtà, dette in quel momento con quella profondità e quel tono, sono diventate più pesanti, chiare e comunicative di ogni altra risposta che il 90% delle persone avrebbe dato in quel momento a quella domanda, iniziando a snocciolare regolamenti etici, finalità, numeri dell'ente, riferimenti bancari per donazioni, slogan di plastica e linee guida sulla centralità delle risorse umane.
Cinque parole"Ascoltare le storie delle Persone". Anche per queste, grazie.

sabato 12 ottobre 2019

Repertorio vincente

Kiave di lettura n° 357
Un quasi ritorno per la kiave di lettura di questa settimana. Dopo infatti la "puntata" dedicata alla capitale (clicca qui per leggere le mie impressioni su quel libro) ecco la nuova tappa dei matti.
AA.VV. - "Repertorio dei matti della città di Prato" a cura di Paolo Nori - Marcos Y Marcos
Il repertorio pratese dei matti ho avuto la fortuna di vederlo presentato un po' di tempo fa direttamente da Paolo Nori, in quel del Gradisca che ha avuto il coraggio anche di ospitare la presentazione di un altro libro....quello dalla splendida copertina (clicca qui per quella serata da sogno per la quale non ringrazierò mai abbastanza).
La bellezza e la stranezza di questi libri che fanno il  "giro d'Italia dei repertori" è che pur conoscendone la traccia "tranne me e te, tutto il mondo è pieno di gente strana. E poi anche te sei un po' strano" e più o meno la struttura di quello che puoi trovare aprendo il libro "una ventina di persone diverse che scrivono tutte nello stesso modo come se fossero dei cronisti medievali", quello che poi davvero ti trovi a leggere è sempre nuovo e sempre capace di strapparti un sorriso. A volte pieno "uno faceva il portiere e quando entrava in campo, al Lungobisenzio, si portava un pacchetto di sigarette e lo appoggiava per terra dietro il palo della porta, che se l'azione era lontana poteva farsi due tiri", a volte a metà "uno che faceva l'elemosina, invece di chiedere qualche spicciolo come altri, chiedeva direttamente "un tu c'hai mica cent'euro?"", a volte dalle venature romantiche "ce n'era uno che quando guidava se incontrava un piccione sulle strisce pedonali si fermava per farlo attraversare""TRA REALTA' E FANTASIA OGNUNO C'HA IL SUO NOME" o meglio il suo "e poi c'era quello" che introduce ogni nuova storia che parte in questo caso dalle manie o particolarità specifiche "aveva un sacchetto per ogni cosa e l'apice lo raggiungeva col sacchetto per i sacchetti" dall'accento noto "ma allora perchè tu li metti tutti questi asciugamani? E son per belluria" ma soprattutto dallo spirito toscano "uno sosteneva che maggior fortuna sarebbe se in Italia ci fossero meno italiani e più toscani; pensava anche il solo difetto dei toscani fosse quello di non essere tutti pratesi". Se al tutto viene aggiunto anche un omaggio che è una vera chicca "la mortadella è buonissima, un c'è niente da fare è proprio bona. La mortadella è comunista. Il salame, socialista. Il prosciutto, democristiano. La coppa...liberale. Le salsicce, repubblicane. Il prosciutto cotto è fascista. E la finocchiona....(dopo lungo dibattito)....radicale" beh allora il gioco è fatto e non resta altro che scorrere tutto il repertorio pieno di "c'è uno" e "c'era uno" lasciandosi trasportare da stile e immaginazione e con la voglia di individuarne contorni più o meno noti e più o meno vicini a personaggi o storie di altri repertori o vite.
BIGNAMI: nel repertorio di Roma c'era la ciliegina sulla torta del pezzo (più di uno) dell'inviato romano, questo repertorio senza quella ciliegina arriva comunque a 4 stelle e mezzo su cinque.

lunedì 7 ottobre 2019

...tra marketing e realtà...

Kiave di lettura n° 356
Può succedere che il percorso "TRA PALCO E REALTA'" si trasformi in un più profano tra marketing e realtà.  In questi casi, sarebbe bello avere la penna carica, la qualità necessaria e la testa giusta per raccontare in modo organico e neanche troppo romanzato quello che la trasformazione può comportare (e qualche idea in testa sul possibile autore già ce l'avrei).
In mancanza di ciò non ti rimane che osservare e di cose da guardare ce ne sono davvero tante. Il "mirador" speciale a cui sei destinato ti permette di partire da un numero di colli che nemmeno un'idra mitologica, numero che tra l'altro non è nemmen buono da giocare al Superenalotto perchè a tre cifre. E menomale che c'è chi, eletto come te, non si tira indietro nel darti una mano "ad osservare" e non sta a controllare cosa è dovuto e cosa no, ma semplicemente c'è. Il tutto è invece allietato dal solito grande classico "oh mi raccomando salutamelo tanto eh" mentre te sei lì a tentare l'equilibrismo con un mezzo di trasporto sufficiente come un autobus trasformato in minicar che passa nella periferia più affollata nell'ora di punta oppure dall'ancora più classico "sai ho un problemino sennò ti davo una mano ad osservare". Mentre con il rinforzino di mascettiana memoria arrivano ulteriori colli per l'idra di cui sopra, ti viene da analizzare i potenti mezzi a tua disposizione e vedi che per fare la spedizione sulla Luna ti hanno riservato un Atari e che per far passare il messaggio  moderno ti hanno fornito un film muto ed in bianco e nero. Ma siamo solo all'inizio e già lo sai che alla fine per la tua difesa potresti perfino rimpiangere Laurini come terzino. 
Quando la sfida entra nel vivo partono le vere giocate di classe, quelle che ti illustrano che il loro bagaglio personale è quasi al completo perchè "hobbell'ècomprato i 4/3 dicchèv'avete" che sei accusabile di razzismo "opperchè solo quattroX io che vesto cinque devo essere discriminato?" o di mancata tutela delle categorie più deboli "scarpe no, ma nemmeno quelle per bambini?" che il messaggio su chi sei è passato pienamente "è da molto che siete aperti come ditta di abbigliamento?" che i prodotti ipotizzati non saranno mai avvicinabili ai desiderati "mi serviva quella polo con la zip che ho visto in vetrina" per non parlare ovviamente delle taglie "no la l è piccola...la xl?!?! ti sembro così grassa?!!?" delle linee nuove "ma per lo sci possibile che non ci sia proprio niente?" e delle novità proposte "di nuovo abbiamo questo che è arrivato ieri....ma questo l'avevobell'ècompratol'annoscorso...". Mentre la luce da discoteca ti accompagna delicatamente con la strobo proprio davanti agli occhi incessantemente per quei due/tre minutini che sei lì, ti accorgi che forse la tua vista può averne risentito dato che ti sembra addirittura di veder intraprendere percorsi opposti rispetto agli obiettivi dichiarati, un po' come se uno volesse instaurare un rapporto di amicizia chiamando #gobbodimerda il possibile amico; ma la soluzione è dietro l'angolo, sono stati solo invertiti sinonimi e contrari nelle funzioni di word, figurati se non rimedieranno. Tirato il sospiro di sollievo capisci che è l'ora di affrontare nuovamente l'idra ed i suoi colli (che nel frattempo magicamente sono figliati). Ma siccome l'idra non viaggia mai sola, anche le perle di saggezza son dietro l'angolo e così ti appare quella che prevede che il problema con il mostro dalle mille teste di cui sopra è dato dalla tua scarsa praticità con i giochini elettronici di un tempo che avrebbero dovuto formarti. Ed è proprio in quel momento che, accanto al tatuaggio del tuo riferimento corretto così difficile da imparare evidentemente, vorresti tatuarti la massima sentita da una ventata di fresco che poco prima è venuta dall'Ardenza "dè, invece che gratis fatecele pagare le birre, ma non ci togliete anche l'alcool". E sia. Magari continua, magari anche no.