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giovedì 12 agosto 2010

Una caccia al tesoro a Vigata

ANDREA CAMILLERI - "Caccia al tesoro" - Sellerio

L’ennesima puntata delle vicende di Montalbano è arrivata giusta giusta per il periodo estivo, o meglio un po’ prima, ma me lo sono tenuta come lettura estiva per "berla" tutto di un fiato con più facilità. Lo stile non cambia ed il protagonista è ormai ben noto. Inizialmente sembra non decollare l’indagine di Salvo per un’improvvisa aureola che si è piazzata sulle teste di tutti gli abitanti di Vigata e dintorni “Niscì che era stuffato a morti. Possibile che non capitava cchiù un furto serio, ‘na sparatoria, un tintato omicidio? Com’è che erano addivintati tutti santi? ”. Ma come in tutti i libri di Camilleri il racconto cresce e monta pagina dopo pagina “ COME RIESCE A SUO MODO ” e cominciano ad affiancare il commissario nuovi personaggi e partner/amici/colleghi ormai noti con Catarella tra i protagonisti principali che regala perle di saggezza “La difinizione delle palori ‘ncrociate dice: ha l’oro in bocca. Cu è? Uno che è annati dal dintista al tempo ca mittivano i denti d’oro? Mè zio Giovanni, quanno tornò dalla Merica, ‘nni aviva dù, denti accussì.” Il libro è come al solito avvincente anche se ormai, dopo tante puntate, i lettori affezionati rischiano di anticipare indagine e sviluppi ed in questo caso non vengono colpiti dal finale a sorpresa, se si eccettua un paio di scene “molto pulp…pure troppo” come mi suggeriva la Maestra Di Montalbano. Un commissario che piano piano si vede invecchiare guardandosi allo specchio e che accanto a sé vede crescere i suoi aiutanti (Fazio) e con occhio severo ma amichevole deve tenere d’occhio le “alzate d’ingegno” di altri (Mimì), il tutto condito dalle solite “azzuffatine” con Livia che col passare degli anni si moltiplicano e si allargano come intensità e durata “finì che ficiro paci ma sulo verso le prime matinate, tanto che i dirigenti della società telefonica forsi stapparono, per l’occasioni, ‘na buttiglia di sciampagni”. Il giallo si mischia all’enigmistica (non quella di Catarella….) ed alla psicologia che induce il commissario a sfidare un misterioso giocatore di caccia al tesoro….con finte e trappole ovviamente presenti….la caccia è avvincente anche se alla fine….non troppo a sorpresa….

BIGNAMI: il mio parere su un libro con Salvo protagonista non può essere negativo e và comunque sempre ben oltre il giudizio sufficiente….forse questo non merita la “lode” di altre puntate del commissario più famoso, ma questo mi invoglia ancora di più ad aspettare impaziente la prossima vicenda….

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