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lunedì 25 giugno 2012

In un paese civile e normale...

"BUONANOTTE ALL'ITALIA". Non a quella che dopo una bella partita (riconosco, meritava di vincere nei 90 minuti poi ai rigori è sempre un colpo di fortuna..) PURTROPPO va alla semifinale degli europei. No, non parlo di calcio. Parlo dell'Italia in genere ed il buonanotte non è riferito alla borsa di Milano che tende al ribasso o allo spread che fa il percorso inverso (chissà dove sono ora i soloni che dicevano che con i tecnici lo spread spariva ai livelli pre-crisi..). Non parlo di quello.
Parlo di un'Italia che non riesce a volersi bene. Questo paese proprio non ce la fa a fare una degna figura quando si toccano certi argomenti. Qualche giorno fa è arrivata la sentenza della Cassazione su una storia brutta da far paura e che si trascinava da anni. Quella che tutti invocano sempre, giustamente, come elemento sostanziale per poter esprimere un giudizio sulla colpevolezza. 
Ecco, la sentenza è arrivata e parla di omicidio. Da parte di poliziotti che finora avevano sempre definito visionaria la mamma di Federico che chiedeva giustizia e metteva tutta se stessa nella ricerca della verità, lottando contro tutti e tutto, da parte dei poliziotti ed i loro capi, nonchè gli allora ministri o sottosegretari come Giovanardi che all'epoca anche in interrogazioni parlamentari escludevano ogni qualsiasi relazione tra la morte del ragazzo e le violenze dei poliziotti. 
Invece è andata che i poliziotti hanno davvero abusato del loro ruolo fino ad uccidere Federico. Colpevoli secondo la Cassazione, sentenza passata in giudicato quindi accertata. Ecco è qui che l'Italia non riesce a fare una bella figura. Perchè in un paese civile e "normale" (se mai questa parola possa voler dire qualcosa) i quattro colpevoli, dopo questa sentenza, andrebbero accompagnati in una cella e chiusi lì per tanto e tanto e tanto tempo. Invece pare che con le leggi che abbiamo probabilmente non faranno neanche un minuto di cella, grazie ad indulti e cose varie create da questa splendida classe politica che abbiamo.
In un paese civile e "normale" le istituzioni andrebbero dai genitori di Federico Aldrovandi e chiederebbero scusa del comportamento omicida di quattro esponenti delle Forze dell'Ordine che le stesse istituzioni dirigono, invece il Ministro dell'Interno se ne esce con un "se ci sono stati degli abusi come sembrerebbe è giusto che vengano colpiti ma non cadiamo in giudizi sommari sulla polizia" e via lì ad incensare l'opera della polizia. Nessuno dà giudizi sommari sulla polizia, cara signora Cancellieri. La Cassazione sentenzia che quattro poliziotti sono colpevoli di omicidio, lei su questo deve parlare, togliendo il condizionale dalle sue frasi e chiedendo scusa ad una famiglia a cui le Forze dell'Ordine hanno tolto un figlio di 18 anni.
In un paese civile e "normale" ai quattro condannati non si permetterebbe di pubblicare su Facebook o da qualunque altra parte offese alla famiglia di Aldrovandi e qualora succedesse sarebbero immediatamente accompagnati là dove gli compete: in galera ma qui non succede niente dato che fino ad oggi questi "gigli di campo" hanno mantenuto il loro posto e tutt'ora non ci sono certezze sulla loro "fine lavorativa" dato che secondo la signora Cancellieri siamo ancora al Condizionale.
Infine in un paese civile e "normale" il signore al Quirinale che ogni pò si monita addosso, forse due paroline sulla vicenda e sulle successive cadute di stile, di educazione e di buon senso messe in file da Ministri e condannati era il caso le dicesse, tralasciando per un attimo di preoccuparsi di bavagli e similari.
In un paese civile e "normale"...eh....Buonanotte Italia...
BIGNAMI: tutta la mia solidarietà, la mia vicinanza ed un GROSSO abbraccio alla famiglia Aldrovandi...

2 commenti:

  1. La giustizia in Italia prova a funzionare nonostante la politica, sono le persone che ci lavorano e dovrebbero credere in questi valori che andrebbero messe in galera a vita!
    Roberto

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    Risposte
    1. Hai ragione Bob! I semplici lavoratori (che di semplici non hanno niente, anzi...) sono quelli che ci mettono "lacrime e sudore" (per citare il poeta) nonostante che chi li dirige poi gli possa far passare la voglia...visti comportamenti e dichiarazioni....

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