Sommario

lunedì 27 gennaio 2014

Stranamente pilotata

Era già capitato e sicuramente capiterà di nuovo. "CERTE NOTTI SOMIGLIANO" ed hanno un sapore di presa in giro, furto ed ingiustizia tutto miscelato e shakerato bene. Come ho già detto non troppo tempo fa, ci sono delle partite in cui il fattore umano incide ed incide molto, ieri sera è stata una di quelle. Ci presentavamo con molte assenze, praticamente senza la spina dorsale (Gonzalo, Borja, Rossi, Gomez), con la voglia di tenerci agganciati al gruppo che corre verso la Champions e di avvicinare un Napoli opaco che aveva solo pareggiato. Ma a volte non basta giocare bene nonostante le difficoltà di rosa, se, casualmente, qualcuno comincia a sbagliare e continuerà a farlo a senso unico. Come dicevo, in alcune partite la spinta in un verso o nell'altro di un errore arbitrale si sente molto di più fino a diventare decisiva. In questo caso le spinte arrivano molteplici, tre, e tutte in un solo verso.
Rigore inventato per il Genoa, secondo gol del Genoa in fuorigioco, gol di Aquilani annullato che invece è valido. Vero che le ultime due sono decisioni non facili, ma vero anche (e "stranissimo") che lo stesso guardalinee nel dubbio prima fa una cosa, non segnala, poi l'esatto opposto, segnala. Ma son casiCome lo erano anno scorso i rigori per il Milan. Come l'ultima giornata tra Siena e Milan.Casi dovuti all'errore umanoCome no. Noi lasciamo, se si eccettuano i due gol graziosamente concessi dall'arbitro, al Genoa due tiri in porta: un palo ed un gol su distrazione da angolo. Questo il riassunto della tremenda giornata difensiva viola, così come l'hanno dipinta i giornali. In realtà non siamo forse troppo brillanti ma ad arbitro normale questa partita finiva 4-1. Quindi a poco servono i giri di aperitivo "ci si fida di te", "ma sicuri che Mati in questo periodo 'unsia meglio di Aquilani?", i giri di birra ordinati al solito, le collette per pagare che son sempre più alte del conto, gli ormai soliti meravigliosi spuntini di fine primo tempo, "icchè fa Burdisso" "lo devi ammoniscere" "da 4-0 come si fa a stare 3-3?" "corri sulle punte e non sui talloni" "fischia coì cazzo" "guardaguarda Burdisso", "pesciaioli che 'unvisiete attro". Non servono nemmeno troppo i tre gol (in realtà quattro) di Aquilani o la buona gara di Gioacchino e del centrocampo. Servono poco anche la non perfetta partita dei difensori perchè non la decidono loro la partita. Come non la decide nemmeno mister Montella che comunque dà anche oggi senza cinque titolari a questa squadra un'identità di cui andare orgogliosi e fieri. Purtroppo la decide la solita inutile pilotata arbitrale prettamente italiana. Guidata da un arbitro che casualmente in una partita decisiva ci dà contro. Arbitro della Federazione. Quella Federazione che a Giugno va in Brasile a fare delle ferie particolari chiamate mondiali. Ecco, Firenze, a Giugno di questa Federazione ricordatene bene.
Avanti orgogliosi di questa VIOLA!
Campionato - 21^ giornata
GOAL: Aquilani, Aquilani, Aquilani
Neto 5,5
Praticamente mai impegnato ma incerto sul terzo (unico regolare) gol genoano.
Roncaglia 6-
Chiusura da applausi nel primo poi balla un pò ma alla fine sfiora il quarto gol.
Compper 5,5
Poco preciso in balia del Gila
Savic 6
Chiusure a volte in affanno ma puntuali
Pasqual 5,5
Non ci ci siamo. Soffre Antonini e lo abbandona sul gol del raddoppio.
Aquilani 8,5
Il migliore per distacco. Segna quattro gol, convalidati tre. Inizia in sordina ma poi esplode.
Pizarro 6,5
Sta tornando ai livelli che hanno fatto innamorare Firenze anno scorso.
Ambrosini 6,5
Baluardo importante, sempre al posto giusto. Forse sostituito troppo presto.
Cuadrado 5,5
Brutta partita per la freccia viola. Appannato.
Matri 6+
Fa sponde e fa salire la squadra. Sfiora il gol subito poi ha poche occasioni ma è positivo.
Joaquin 6,5
Buona gara ed assist fondamentale.
Mati Fernandez 6+
Chiusura mancata sul gol genoano ma buon impatto sul match.
Anderson 6
Buon esordio
Matos sv
All. Montella 6,5
Questa squadra rende orgogliosi e grande merito è del mister. Purtroppo ancora non riesce ad allenare gli arbitri...

sabato 25 gennaio 2014

Un notevole capitale

Kiave di lettura n° 67

Gli ultimi due successi, anche se di dimensione diversa l'uno dall'altro, e tutto il suo CV precedente avrebbe fatto pensare ad un "cavallo sicuro", in realtà io qualche perplessità ce l'avevo.
Conoscendo infatti il soggetto e la trama di "Il capitale umano" avevo qualche dubbio, ovviamente non scaturita dalla polemica leghista (che merita solo un "no comment" seguita da una risata di scherno) ma dal non vedere un abbinamento automaticamente positivo tra lo stile di Virzì e la storia che avevo in parte capito sarebbe stata raccontata. L'ambiente che fa da sfondo al film infatti "SEMBRA UN POSTO IN CUI SI SCIVOLA" per rampantismo e mondo focalizzato su profitto e successo interpretato esclusivamente come percentuale di profitto e numero di macchine di lusso possedute.
Accanto a questo mondo, lateralmente, scorre la vita di una cittadina alle prese con teatri che crollano ed agenzie immobiliari dai titolari iper-ambiziosi che vorrebbero diventare parte integrante del mondo rampante e "vincente". La storia ovviamente si arricchisce di ulteriori fattori di condivisione e di contaminazione tra i due mondi, ma è soprattutto la modalità di racconto del film a renderlo particolare ed interessante. Strutturato come un libro diviso in capitoli, ognuno dei quali dedicato ai diversi protagonisti del film, che raccontano il percorso della storia con gli occhi diversi dei diversi soggetti interessati alla vicenda per poi confluire in un capitolo finale collettivo semplicemente perfetto.
Interpreti che recitano perfettamente la loro parte e fanno del film un grande racconto corale: Bentivoglio, Gifuni, Bruni Tedeschi, Golino ed un buon gruppo di giovani interpretano il capitale umano con precisione e capacità rendendolo un film davvero interessante e di spessore. La storia mostra l'aridità di un mondo che sempre più ha il sopravvento nel nostro paese e sulle difficoltà del resto del mondo di emergere rispetto al protagonismo sfrenato dei partecipanti del mondo suddetto. "Avete scommesso sulla rovina di questo paese ed avete vinto" è una frase che identifica perfettamente il tutto, la permanenza in quel mondo di chi pronuncia la frase rende ancora più centrato il quadro del tutto. I tic e la voglia di arrivare del personaggio di Bentivoglio mischiato alla spocchia altezzosa di quello interpretato da Gifuni sono una fotografia cruda ed aspra di un italiano medio, così tagliente da sembrare molto reale. Virzì riesce con una storia non banale ed una modalità di racconto particolare a fugare ogni mio dubbio iniziale ed a realizzare un film davvero da vedere, dall'inizio fino ai titoli di coda, raramente intensi ed esplicativi come in questo caso.
BIGNAMI: ancora un successo per Virzì che cambiando totalmente scenario e registro riesce a non perdere fascino e capacità di raccontare. Applausi sinceri.

giovedì 23 gennaio 2014

Avanti come da copione

La trama era davvero di quelle facili. L'unica squadra di B ai quarti di Coppa Italia, la prospettiva di una semifinale con l'Udinese e la possibilità di giocarci questa occasione al Franchi. Come sempre quando "SEMBRA TUTTO" già fatto poi qualche complicazione arriva. Due pali, due rigori non dati, qualche occasione non sfruttata ed alla fine il Siena resta in partita fino alla fine. La vittoria alla fine arriva ed è meritata ma è di minimo scarto e con Neto che nel finale diventa decisivo. Detto questo, la squadra gioca la sua partita anche stasera. Macina gioco, crea occasioni, anche se l'assenza di una punta si sente. Ilicicicicicic sembra in buona serata ed infatti trova il gol. Altre occasioni sono sprecate e nel secondo tempo, nel momento della nostra naturale flessione, arriva il gol bianconero ed appaiono fantasmi che l'uscita dell'omonero e l'immediatamente successivo gol di Compper fanno sparire. Potremmo dilagare ma un palo ed un paio di occasioni non concretizzate ci mettono in condizione di dover star all'erta fino al '95. Iliciciciciccic continua nella maledizione del centravanti uscendo in barella ed al triplice fischio finale la soddisfazione per la qualificazione apre un bel sorriso. Siamo in semifinale, ed alla fine abbiamo davvero sofferto e faticato poco per arrivarci. Adesso l'Udinese come ultimo ostacolo prima di una finale in partita singola; forse non vale i successi europei o del campionato ma il pensiero di una possibile finalissima vinta con coppa alzata quel sorriso lo spalanca. AVANTI VIOLA così...
Coppa Italia - Quarti di finale
GOAL: Ilicic; Compper
Neto 7
Salva il risultato nel finale mentre nel primo tempo aveva evitato il pareggio
Roncaglia 5,5
Non sembra in gran serata e rischia l'espulsione
Gonzalo 6
Comanda la difesa senza sbavature ma senza impressionare
Compper 7
Non sbaglia praticamente niente e regala il gol decisivo
Pasqual 5
Non azzecca un passaggio e praticamente nemmeno un cross, perde Giacomazzi sul gol. Torna ai suoi livelli
Mati Fernandez 7+
Il migliore. Detta i tempi e gioca milioni di palloni mai banali. In gran crescita
Aquilani 5,5
Poche cose fatte bene e in costante affanno
Borja Valero 6
Sembra stanco ma azzecca un paio di tocchi da lucciconi
Joaquin 6,5
Un paio di accelerazioni e due gol sfiorati di un niente
Ilicic 6,5
Trova il gol e qualche giocata poi si spegne ma sembra in crescita
Cuadrado 6
Poche giocate del suo livello. Meglio nel secondo tempo.
Pizarro 6,5
Un palo ed il pallino del gioco in mano
Vargas 6
Qualche buon affondo ed un buon impatto
Matos sv
All. Montella 7
Questa squadra risponde sempre presente. Grazie mister.

domenica 19 gennaio 2014

La R tra Mati e Matri

Siamo alla prima del girone di ritorno. Dopo il 50% del campionato siamo in lotta per le grandi piazze e con un fato che ci ha messo lo zampino a più riprese. Rispetto alla prima di campionato mancano le due nostre più grandi speranze offensive, la coppia gol più promettente della serie A è in corsia e davanti debutta il nuovo acquisto Matri. Da un'analisi senza preconcetti e prima di vedere l'effetto nuovo bomber "CHE NON CONOSCIAMO" se non per pochi giorni di allenamento, il confronto tra andata e ritorno sembra nettamente negativo, ma la Viola è fatta per stupire. E così dopo dieci minuti di studio prendiamo in mano la partita e per un Catania che appare davvero messo male è notte fonda. Sponda di Matri e Mati la mette a fior di palo. Passa poco e su un assist del 23 il buon Matri anticipa tutti e raddoppia. Siamo in vantaggio due a zero e dopo l'esultanza prendo il cellulare e ringrazio il veggente e buon Bollins che in settimana aveva preannunciato "avevamo Mati, hanno aggiunto una lettera e fatto la coppia con una sola consonante in più: Mati-Matri. Tu vedrai i risultati". La squadra con una punta che dà spazi e movimenti diversi sembra più distesa e l'inesistenza della squadra avversaria aiuta e non poco tanto che prima dell'intervallo Matri firma la doppietta personale e si chiude il match. Purtroppo un altro Rinaudo ("ma unson finiti i Rinaudo?!?" cit. Matte) ci azzoppa Tomovic e Matri esce per un dolore al polpaccio, sembra davvero una maledizione, specie per il ruolo di punta. Speriamo sia davvero roba da poco ed una sostituzione precauzionale, altrimenti davvero "unnècredibile".
Il secondo tempo è come non giocarlo ("mica male queste partite di un tempo solo" sentenzia Bollins) e i sussulti arrivano da Genova e Bologna dove Antonelli e Bianchi ci mandano a più otto dall'Inter e meno tre dal Napoli. "Che classifica stupenda" sentenzia il Maso ed a questo giro mi tocca dare ragione anche a lui. Avanti così viola.
20^ Campionato
GOAL: Mati Fernandez; Matri; Matri
Neto sv
Mai impegnato
Tomovic 6,5
Buon primo tempo di chiusura e spinta poi deve uscire
Gonzalo 6
Poco impegnato, ingenuo sul giallo che lo farà saltare il Genoa
Savic 6,5
Impeccabile su Bergessio
Pasqual 7
Le azioni dei gol partono dai suoi piedi. Buon match.
Mati Fernandez 7,5
Gran gol che sblocca la partita e gran prestazione di un Mati in netto progresso
Pizarro 7,5
Torna il Pek che detta i tempi e non sbaglia una palla
Borja Valero 6,5
Come al solito km e qualità. Non è il più brillante ma oggi va bene così
Cuadrado 6
Vederlo saltare gli avversari in dribbling è sempre un piacere ma oggi non incide.
Matri 8
All'esordio e con un polpaccio dolorante, due gol ed un assist in 45 minuti. Grande impatto. Il migliore.
Vargas 6
Tiene bene posizione e compiti tattici
Roncaglia 6
Matos 6
Giocano il secondo tempo più inutile della storia
Ambrosini sv
All. Montella 7,5
La squadra è un piacere per gli occhi, non sbaglia niente ed è totale padrone di un campo comunque non facilissimo.

venerdì 17 gennaio 2014

Crediti che fanno chiudere

Kiave di lettura n° 66

Viviamo davvero in uno strano Paese, dove i bei sogni e le belle speranze "SON TUTTE FAVOLE" che restano tali. Ed a questo purtroppo ci siamo tristemente abituati. Abituati al fatto che le favole, appunto, non si realizzano, ma non è tutto. Oltre a non realizzarsi ed a diventare lontane chimere a volte diventano delle vere e proprie beffe. Direte "e te ne accorgi ora?", in effetti avete ragione anche voi: ormai è chiaro ed assodato, quasi inutilmente ripetitivo portarne nuovi esempi alla ribalta. Ma come in tutte le cose ti capita a volte di non sopportare l'ennesima dimostrazione del triste e derelitto Paese in cui siamo.
Ci sono persone che dedicano la loro vita a fare del proprio lavoro un impegno di vita o perlomeno quando sono messi di fronte a complicazioni ed a non si spaventano o modificano una volta messi di fronte a situazioni difficili o pericolose. Ne è esempio Roberto Saviano ed il suo impegno nel raccontare realtà della propria terra con il suo stile, la sua onestà intellettuale ed il suo coraggio. Altro esempio è Renato Natale, ex sindaco di Casal di Principe ruolo per il quale era stato minacciato dalla camorra per una posizione rigida e da schiena dritta contro ogni forma di malavita, tanto da essere portato ad esempio nello stesso Gomorra di Saviano come esempio di un territorio martoriato. Oltre alla sua esperienza da sindaco, Renato è anche presidente dell'associazione Jerry Essan Masslo, associazione e presidente di cui mi era già capitato di occuparmi e per i quali faccio uno strappo alla regola volentieri all'abituale "silenzio" che utilizzo per il mio mondo lavorativo. L'associazione è infatti un'associazione ANPAS e nasce subito dopo l'omicidio del giovane sudafricano a cui è dedicata. Jerry Essan Masslo era in Italia per sfuggire alle persecuzioni razziali del suo Paese e venne ucciso perchè non volle sottostare ad un tentativo di rapina mentre stava cercando di accumulare (raccogliendo pomodori a Villa Literno) la dovuta cifra per raggiungere la famiglia rifugiata in Canada. Renato Natale con altri medici ed assistente sociali pochi giorni dopo provarono a modificare quella tragedia in opportunità creando un'associazione che dopo pochi mesi cominciò attivamente a curare bisognosi ed attivarsi per ciò che serviva alla comunità senza fare distinzioni di razza, sesso, cultura, ricchezza e nazionalità, affiancando i servizi pubblici fino a sostituirli.
Tra poco sarebbero stati compiuti venticinque anni, una conferma ulteriore che da quella tragedia era nata qualcosa di opposto. Qualcosa di cui andare fieri. Ma in questo Paese evidentemente le cose devono rovinarsi per forza. E così viene annunciato che l'associazione non ce la fa più ed è a forte rischio di chiusura. E sapete perchè? Per eccesso di crediti. Avete letto bene, eccesso di crediti.
Sì perchè in questo splendido paese, non solo lo Stato non aiuta il volontariato e non lo sostiene, non solo si fa sostituire dallo stesso volontariato nelle attività di (ad esempio) soccorso e di assistenza ma non paga le stesse associazioni per le attività che vengono svolte.e per i servizi che si realizzano.
Così le associazioni anticipano le attività ed aspettano i rimborsi che ovviamente ritardano e si accumulano e mandano in sofferenza, difficoltà e crisi chi si impegna e dovrebbe essere solo aiutato e coadiuvato. Così l'Associazione Jerry Masslo non ce la fa più. Nonostante l'impegno, le professionalità e le risorse anticipate anche personalmente da medici e volontari. Così nasce la rabbia dello stesso Saviano
così nasce la tristezza per un paese dove per un'associazione di volontariato del genere è possibile morire di troppi crediti. Non serve e non basta neanche la spontanea, sincerta, spontanea, totale ed immediata solidarietà all'associazione, la rabbia e lo sconforto vanno oltre. Complimenti, vivissimi, a tutti quelli che lo hanno permesso. E soprattutto come dice Saviano "come abbiamo permesso tutto questo?".

martedì 14 gennaio 2014

Ma son davvero cinque?

Ma vi rendete conto che oggi sono cinque, dico CINQUE, anni che vi "tassello i coglioni" (cit. il Capo e la sua oxfordiana capacità di sintesi) con questo blog?
A pensarci non mi sembra vero che da quel primo post e da quella prima spinta presa per cominciare la KappaStoria siano passati 60 mesi, 950 post, 3.015 commenti e 77.304 visualizzazioni di pagine.
Kappaviola è diventato un compagno di viaggio dove la mia vena scrittrice "TIRA FUORI" quello che riesce a produrre e dove mi piace anche rileggere percorsi fatti e storie viste. Avevo cominciato dicendo che "ci provavo", sono contento di poter dire che per cinque anni ci sono riuscito, non parlo della qualità ma del fatto che ho mantenuto l'impegno a pubblicare e soprattutto ho conservato il piacere di farlo. Cambiando argomenti e/o lasciandoli costanti. Modificando look al blog e/o mantenendo elementi fissi. Cercando di farmi leggere ma soprattutto non perdendo la voglia di scrivere. In questi giorni ho ri-letto alcuni vecchi post ed è bello rileggermi e ricordare cose lontane o vicine e come le ho vissute/descritte. Sono sincero, mi piace (ed è anche utile per la memoria che ogni tanto vacilla) avere un personale Katalogoavere un personale appuntamento ogni venerdì con la mia Kiave di lettura, lasciarmi andare alla mia vena più acida e dare libero sfogo alla mia passione viola.   Inoltre devo ringraziare questo blog anche della grande soddisfazione di #unapassioneda10 cioè della gioia di vedermi pubblicato davvero qualcosa di mio, emozione davvero intensa.
Ma non posso dimenticare tutti quelli che questo blog l'hanno ispirato, cercato, guardato, visto, letto, analizzato, commentato, seguito, sostenuto, criticato, preso in giro, rammentato, sponsorizzato, lasciato, ripreso, conosciuto. Grazie a tutti quelli che in questi cinque anni mi hanno "fatto visita", in qualsiasi modo lo abbiano fatto. GRAZIE davvero a tutti e buoni 5 ANNI kappaviola.

lunedì 13 gennaio 2014

Anderson

Oggi Vincenzo Guerini ha giocato di anticipo rubando la battuta al 90% dei fiorentini.
Memore di uno degli striscioni più riusciti della storia viola di curva:
oggi a chi in conferenza stampa gli chiedeva di Anderson per rispondere "TIRA FUORI" il perfetto: "Anderson? A me piace Pamela..."

domenica 12 gennaio 2014

Spuntati

La prima partita senza entrambi i componenti della coppia d'oro è un test impegnativo. Nell'orario da pranzo che resta il più incomprensibile della terra siamo infatti messi alla prova da un Toro che schiuma rabbia per l'ultima sconfitta e che è un impegno ostico per tutti specie tra le mura di casa, squadra tra le prime del "secondo blocco" con un ex sempre velenoso come il MessideNoattri Cerci che ha anche il dente avvelenato. 
Giochiamo la nostra partita e ci mettiamo tutto quello che abbiamo, il pallino del gioco è sempre in mano nostra e le occasioni per il Toro arrivano sempre o con tiri da lontano o con contropiedi di Cerci
Ma le occasioni le abbiamo noi, solo nel primo tempo, tre volte Borja, Facundone, Joaquin, Mati; ma senza "LO SPUNTO DELLA PUNTA" vera non siamo abbastanza cattivi. MotorinoCuadrado e Iliciccicicicicc sono sullo spento andante e specie dall'ala colombiana ci si aspetta nettamente di più. Non cambia molto nella ripresa con alcune occasioni ancora di Borja e Joaquin ma ci appanniamo un pò quando cambi non troppo comprensibili del Mister ci rallentano mettendo un Iakovenko che resta da applaudire solo per la moglie e facendo venire il mal di testa per il cambio di posizioni richieste a Cuadrado stesso ed a Gioacchino che alla fine si spegne anche lui. Rischiamo solo con qualche contropiede ma restiamo ancora con la porta inviolata per la quarta di campionato di fila mentre l'immenso Borja continua a provarci fino alla fine con la sua enorme tecnica e la sua classe di altra categoria. Ma non basta per sfondare. Pareggio. Consolandoci che in mancanza di brillantezza davanti in fase realizzativa ci siamo assestati difensivamente
Abbiamo giocato un buon match, contro un avversario chiuso a riccio in difesa con cinque difensori e tre mediani e su un campo poco favorevole per un terreno su cui scivolavano un pò tutti. Con uno dei due big, o magari entrambi, una delle sei/sette occasioni avute  sarebbe finite dentro, quasi certo. Dobbiamo imparare ad essere più cinici davanti e magari sperare nell'arrivo di un bomber "che la butti dentro" caratteristica perfettamente individuata dal nostro mister a fine partita. Nel frattempo non possiamo che rivolgere un gran saluto affettuoso alle mamme di Agazzi e soprattutto Rinaudo....e non riporto i commenti successivi di Neu e Rone per non farmi chiudere il blog....
19^ Campionato
GOAL:------
Neto 6,5
Due interventi importanti su Cerci dando sicurezza alla squadra
Tomovic 6
Ci prova anche in avanti, tiene la posizione
Gonzalo 6
Meno scintillante del solito
Savic 6,5
Non perde un contrasto e tiene bene la posizione
Roncaglia 6,5
Ruolo non suo per mezz'ora è entusiasmante poi cala e Cerci lo mette in crisi ma non si arrende
Mati Fernandez 6
Buon primo tempo cala nella ripresa
Pizarro 6+
Torna a buoni livelli e tiene bene la fascia da capitano. Qualche errore di troppo nei passaggi in profondità
Borja Valero 7
Il migliore. Ci prova in ogni modo, poco preciso ma l'unico a correre ed essere pericoloso per novanta minuti. 
Cuadrado 5,5
Da lui ci si aspetta tanto e comunque un cambio di passo che non gli riesce quasi mai
Ilicic 5,5
Non ha un compito facile in un ruolo non suo ma non brilla mai
Joaquin 6-
Parte bene ma cala nettamente alla distanza anche per i cambi di ruolo continui
Iakovenko 5
Non pervenuto ancora una volta
Ambrosini sv
Matos sv
All. Montella 6
Nonostante le assenze fondamentali mette in campo squadra volitiva e propositiva. Dominiamo ma ci manca il colpo del ko e non può essere colpa sua per le assenze ma decisioni dei cambi ed alcune scelte non mi convincono totalmente.

venerdì 10 gennaio 2014

La forza di una PresaDiretta

Kiave di lettura n° 65

Ci sono tanti argomenti per i quali battersi od alzare la voce. Argomenti che vengono proposti dalla vita quotidiana ed altri che vengono ogni tanto riportati alla luce da inchieste meritorie, spesso sul "CANALE 9" sconosciuto dai più, a volte da strumenti comunicativi più noti e diffusi. Così è accaduto domenica per la trasmissione "PresaDiretta" di Iacona che ha dedicato la puntata ai cosiddetti morti di Stato. Non c'è un motivo speciale o specifico ma su questo argomento, o su argomenti similari, mi si accende qualcosa. Vale per Stefano Cucchi, per Federico Aldrovandi, per la Diaz, per i soprusi che restano ignoti nelle manifestazioni, per le violenze di cui ogni tanto qualcuno si fa portavoce, per le ipocrisie sulle missioni di pace che sembrano argomento diverso ma alla fine hanno un comune denominatore. 
Per questo ho fatto subito mio il post che ha scritto alcuni giorni fa Andrea Scanzi su FB, perchè fotografa perfettamente il mio orrore ed il mio schifo per la puntata che domenica ho visto, e per una volta non parlo del programma TV. Sono riuscito a vederlo per la quasi totalità anche se in parte in diretta ed in parte a pezzetti su youtube. La tentazione di fermare i video è stata forte, devo essere sincero, poi ha prevalso altro: la voglia di non abbassare la testa di fronte a questo schifo.
Programma curato nei particolari e realizzato da persone che onorano la parola giornalisti; chiari, completi, crudi e diretti per quelle che erano e restano vicende dure e difficili da raccontare ma che hanno l'obbligo di essere ricordate e messe sotto i riflettori per cercare di dare giustizia a chi la giustizia l'ha vista calpestata sotto gli occhi prima di essere calpestato e non in senso metaforico. Mentre lo guardavo (cercando di resistere alla rabbia che montava dentro) mi tornava in mente il senso di acido alla bocca provato durante la visione di Diaz e la sensazione sembrava la stessa. Di ingiustizia totale e di sconforto, della voglia di un paese civile che troppo spesso su questo argomento, resta una vana speranza.
Consiglio a chi non ha visto Diaz e PresaDiretta di farsi forza e guardarlo. Certe cose sono un cazzotto allo stomaco. Dure, forti, quasi lancinanti. Ma non possono essere messe sotto silenzio. MAI.
Chiudo il post con le parole di Scanzi a cui facevo riferimento prima. Il perfetto BIGNAMI del mio post e del mio stato d'animo.
Chi ha visto la puntata di Presa diretta di lunedì sera non potrà mai dimenticarla. Aldrovandi, Uva, Cucchi, Rasman, Sandri, Brunetti, Ferrulli, Scaroni, Gugliotta, Morneghini, i fratelli de Michiel. Eccetera eccetera. Chi è morto, chi è sopravvissuto. Tutti pestati a sangue. Tutte vittime di settori deviati delle forze dell'ordine. Sequenze brutali, resoconti agghiaccianti. E poi c'è la Diaz, e poi c'è Bolzaneto. E poi c'è troppo altro. Mattanze, soprusi, misteri. E un'impunità generalizzata. L'Italia ha mille storture, ma questa è quella che più mi terrorizza. Nessuna violenza è più tremenda e imperdonabile di quella che agisce per conto dello "Stato" e della "legge".

mercoledì 8 gennaio 2014

Statistiche a gogò

Con statistiche "CHE NON CONOSCIAMO" i telecronisti di raidue provano a far diventare questo ottavo di finale interessante, non riuscendo però praticamente mai nell'impresa. Sono solo zibibbo e montenegro a tenerci svegli e la curiosità del "ma icchè sarà l'azione manovrata?" se all'80esimo la videata delle suddette imperdibili statistiche ne conta cinque per la Viola e zero per il Chievo. 
Per il resto il Chievo in versione coppa è poca cosa ed anche una Viola senza Gomez, Rossi, Cuadrado, Aquilani, Pek, Savic e Vargas ha vita facile. Partita mai in discussione soprattutto dopo che Gioacchino la sblocca e fa il torero. Pallino sempre in mano e raddoppio su una sponda della traversa per Ante dopo una punizione pennellata di Borja. La partita in pratica finisce qui anche se temendo le gufate delle imperdibili statistiche restiamo sul chi va là fino alla fine, più per abitudine a soffrire che per altro. 
In realtà salvo un rosso per parte ed un gol ingiustamente annullato a Matos nella ripresa non succede niente e la porta dei quarti si apre. L'importante era non avere beffe ed andare avanti in Coppa Italia che.......non dico altro, solo.....alla prossima.
Ottavi Coppa Italia
GOAL: Joaquin, Rebic
Neto 6,5
Dà sicurezza e compie due buone parate
Roncaglia 6,5
Sembra in recupero, disputa una buona gara in avanti ed in difesa
Gonzalo 6
Non è brillante come sa essere ma positivo
Compper 6
Compie una buona partita ma chiude coi crampi "ma se c'ha i crampi dopo 75 minuti col chievo se fa una partita di coppa icchè fa?" (cit. Bollins)
Tomovic 6
Buona gara anche in un ruolo non suo
Mati Fernandez 7
Buona gara, propositivo e determinante sfiora anche il gol con una traversa. Il migliore.
Ambrosini 6
Solita gara di energia e generosità, espulsione severa ma anche ingenua
Borja Valero 6,5
L'anima di questa squadra, gioca sempre anche "le partite del condominio"
Joaquin 7
Bella gara con il gol sblocca partita. Cala nel secondo tempo.
Rebic 6
Probabilmente il meno brillante, senza il gol forse sarebbe insufficiente. Speriamo che il gol lo sblocchi e che la botta alla caviglia sia cosa di poco conto.
Wolsky 6+
Buona gara ed assist del primo gol. 
Matos 6
Solita generosità ed un gol annullato ingiustamente
Pizarro sv
Vecino sv
All. Montella 6,5
Cambiano i protagonisti ma la squadra si esprime al meglio

Difensori


Sgarbi denuncia Salvatore Borsellino per vilipendio contro Napolitano ed etichetta Totò Riina come complice del pm Di Matteo. Quale spot migliore per Borsellino e Di Matteo? 
Certo se i difensori del monarca Giorgio sono questi......

lunedì 6 gennaio 2014

FORZA PEPITO

Campionato 18^ giornata
GOAL: Gonzalo
Neto 7
Grandi interventi nella ripresa a salvare il risultato.
Roncaglia 6
Partita sufficiente senza errori
Gonzalo 7,5
Il migliore per distacco. Un gol ed uno evitato più ottime chiusure e comando perfetto della difesa
Savic 6
Tiene la posizione e non sbaglia
Cuadrado 6
Primo tempo non alla sua altezza con poche accelerazioni, secondo tempo in crescita ma non ai suoi livelli
Aquilani 5,5
Con la fascia da capitano ma non al meglio
Pizarro 6+
Torna a buoni livelli e la squadra gira con il suo ritmo
Borja Valero 6
Non ai suoi livelli, ma dai suoi piedi partono un paio di assist importanti tra cui quello del gol
Vargas 5,5
Non brilla e fatica in difesa anche se sfiora il gol con un colpo di tacco
Ilicic 5,5
Gira a vuoto e non incide
Rossi 6,5
E' quello che mette in difficoltà il Livorno e tiena vivo il gioco davanti. Torna presto Pepito, ci mancherai.
Joaquin 5,5
Non entra in partita
Matos 6
Catapultato in campo dall'infortunio di Pepito si sbatte per lasciare il segno
Ambrosini sv
All. Montella 6,5
Al rientro dalle pause è sempre un problema per la sua Viola, in questa partita la squadra c'è e si fa sentire.
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Poca voglia di parlare della partita. Eppure c'era la prima dopo le feste, eppure c'era una squadra finalmente tornata al suo naturale 3-5-2 con l'omonero in panchina, eppure c'era da sfatare il tabù del rientro, eppure c'è una squadra che per 70 minuti trova difficoltà ma domina in lungo ed in largo e non sfonda solo per l'assenza di quel bomberone che sembra non voler tornare a farci sognare, eppure c'è la terza vittoria da festeggiare. 
Ma "LA FERITA BRUCIA" per l'infortunio a Pepito. Troppo forte e aperta la ferita per l'intervento ed il comportamento di tale fabbro che gioca nel Livorno (non voglio nemmeno nominarlo) che dopo il fallo si dimostra uomo più scarso del già scarsissimo giocatore che è, per il quale le definizioni al vetriolo di Della Valle (sempre molto leggero su parole e giudizi) sono perfetta fotografia della situazione. La partita passa in secondo piano, purtroppo. Ed il pensiero unico va a Pepito.
Oggi si sono escluse complicazioni e rotture definitive ma la situazione non è certa brillante, si parla di mesi e le previsioni sono molte e diverse, 5/6 settimane, 2 mesi, tutta la stagione. Adesso dobbiamo aspettare quelle reali e definitive e tenere le dita incrociate. Certo che il destino e la sfiga ci hanno preso di mira proprio nella stagione che poteva essere di lancio; ci deve rendere orgogliosi che nonostante le due mazzate ai due giocatori principali siamo ancor lì. Continuiamo a crederci, adesso è più dura certo, ma noi continuiamo a correre e batterci. Sempre a testa alta.
Forza Viola ora di più e FORZA FORZA FORZA FORZA FORZA FORZA PEPITO, tieni duro e torna presto, Firenze ti aspetta per esaltarsi di nuovo con te come per quella tripletta.

venerdì 3 gennaio 2014

C'è due senza tre....

Kiave di lettura n° 64

A volte capita anche di non riuscire a farti proprio piacere quello che leggi. Non è la premessa migliore per iniziare una Kiave di lettura su un libro, ma a volte capita. E tutte le volte che non riesco ad appassionarmi a quel che leggo mi vengono in mente le parole della mia maestra d'italiano "l'importante è leggere, anche se non riesci ad apprezzarlo adesso lo farai in futuro; qualsiasi cosa letta lascia qualcosa". Concetto molto "sindacabile" ma che non riesco ad abbandonare totalmente, quindi......
LARS BILL LUNDHOLM - "Quella brava ragazza" - Feltrinelli
Dopo il felice esordio con Nesbo ed il felice bis con la Lackberg non ho rispettato il "non c'è due senza tre".
Per la legge dei grandi numeri direbbe Bollins, era normale che ci potesse essere una frenata nella mia storia con gli scrittori scandinavi, e così puntualmente è arrivata la "scivolata". Leggendo questo libro mi son ritrovato di fronte al brutto interrogativo "che faccio mi fermo?" ma come sempre ha prevalso questa specie di abitudine che ho che "i libri non si lasciano a mezzo". Così sono andato avanti a leggere le storie di Hake, il commissario protagonista del libro, e di una storia molto intricata ma soprattutto molto lenta con "PIU' LIMITI" che spunti positivi. In molti momenti il libro sembrava davvero non scorrere e dava l'idea che storia e protagonisti girassero intorno alla vicenda senza muoversi più di tanto, quasi che alcune descrizione di personaggi potessero essere riutilizzate ed abbinate al libro stesso "non si sentiva semplicemente cotto, era svuotato" "mi sono lasciata trascinare nei labirinti della follia, su un terreno cedevole e lì mi sono trovata impantanata. L'unica possibilità era lasciarmi affondare". La tipologia di commissario si avvicina in parte alla fotografia di Harry Hole fatta dalla penna di Jo Nesbo "un'indagine su un omicidio è come uno scavo archeologico: ogni volta che si raggiunge il primo strato, c'è sempre un insediamento in quello sottostante" ma ne viene fuori molto meno potente ed affascinante; sembra quasi di vedere un film già visto non tanto per la trama o per le sorprese che può racchiudere ma per il modo in cui viene raccontata: troppo troppo lento e senza colpi di scena per troppe pagine, ed ad un giallo se togli un pò di azione o di vivacità.....
Gli spunti buoni non mancano "è così che bisognerebbe vivere pensò. Vicino a chi si ama e alla natura"  "nessuno al mondo vale la tua autodistruzione. Nessuno! Guardati intorno perdio! E' la legge della natura. Hai tutto il diritto di soffrire, ma non di farti male" "è sempre così le proprietà dei ricchi rimangono intatte, mentre le case dei poveri vengono demolite in fretta e senza problemi" ed alcune pagine sono da "orecchio" ma è troppo poco per definirlo un buon libro o comunque un libro da consigliare.
Credo proprio che per rifarmi di questa esperienza scandinava non esaltante tornerò a buttarmi sul sicuro....andando incontro alla terza puntata di Jo Nesbo e del suo Harry Hole....vi terrò informati...