Campionato - 31^
ROMA - FIORENTINA = 0 - 2
GOAL: Benassi, Simeone
PREMESSA
Pagando profumatamente un inviato in quel di
Roma, ho deciso di sfruttarlo un po' e sapendo che non avrebbe saltato l'impegno
"olimpico" gli ho chiesto di dare al mio post
postGara anche il colore degli avversari. Per farlo ho deciso di chiedergli , per la
parte giallozzozza (mi sa che ora che legge questa cosa disconoscerà questo post), le pagelle che di solito faccio io per i
viola e creare quindi un post
a quattro mani....e due mezzi cervelli. Come ospitalità impone spazio a lui per primo, che giocava pure in casa.
dall'inviato romano Andrea Cardoni (autore testo e foto...ecometesbaji)
Eccole...sono citazioni perchè "non ciò parole"...spero ti facciano divertire come i due gol...ti mando pure qualche fotarella magari ti serveno... (NDR - ho scelto la foto meno compromettente per il color viola di questo blog, spero che l'inviato capirà...)
ALISSON – se il giocatore più tecnico dei ventidue in campo ha
i guanti e il numero uno sul groppone allora «No, è che tutto sto caldo io non
lo sento», «Ma infatti, ma poi cioè fino a ieri ve lamentavate del freddo e
oggi già rompete er cazzo co sto callo? Ma nve va mai bene gnente» «Certo
davero» - “A volte, quando una cosa è
veramente orribile, non i riesce a distoglierne lo sguardo e si rimane quasi
incantati”. Ero inebetito, sopraffatto, paralizzato. Roald Dahl, Le streghe.
Bruno PERES – #ioseportavoacasauncinqueagrecoerocontento. Dice
il prof accanto a me che «Oh, mettila come te pare, ma era il giocatore più a
suo agio al Camp Nou» e però non è che questa cosa la dica in modo proprio del
tutto priva di ironia - “Non c’è bisogno di troppo cervello per essere
un bravo ragazzo. Qualche volta mi pare anzi che il cervello faccia l’effetto
opposto. Prendete uno che sia davvero in gamba,
difficile che sia una brava persona”. John Steinbeck, Uomini e topi
Kostas MANOLAS - Al
minuto quarantotto fa un’incursione centrale palla al piede e poi la perde ed è
proprio grazie a questa cosa che vedo per la prima volta da quando mi sono
seduto al mio posto, sarà quindi passata poco più d’un’oretta, che quello
seduto al seggiolino sotto al mio è venuto in pantaloncini corti e superga
bianche e comunque anche se le giornate si sono allungate sono le sette e tre
minuti e quasi quasi mi metto la felpetta che m’ero portato – “Quando
lei, in un momento di depressione, si chiede che senso abbia la sua vita, Čechov
le risponde: “Che cos’è la vita? È come chiedere che cos’è una carota. Una
carota è una carota, di più non si sa” - Fausto Malcovati, Il medico, la
moglie, l’amante.
58’ Alexandar KOLAROV – “Negli anni Sessanta i bambini romagnoli, istruiti dai genitori,
andavano incontro ai turisti in arrivo
alla stazione con dei mazzolini di fiori di campo. Qui a Pesaro i bambini si
arrampicavano sugli alberi della stazione per centrare i turisti con la
fionda”. Roberto Livi, La terra si muove.
Federico FAZIO - Quando l’unico movimento da prima punta lo fa
il centrale difensivo tuo all’ottantantanovesimo e sotto di due allora «Vabbè
ma comunque quest’anno è record de pali e traverse eh»– “Vorrei sapere dov’è l’uomo nelle macchie d’olio di motore, nei
biglietti della metro, nelle balle di fieno o nei bastoncini dei lecca lecca”.
David Thomas, Non ho ancora finito di
guardare il mondo.
JUAN JESUS - cioè alla fin fine non è che... – “Ero diventato l’animale domestico di me
stesso e troppo spesso mi lasciavo fuori dalla porta a mugolare. La sensazione
che provavo più spesso era quella di essere diventato un angolo”. I
Camillas, La rivolta dello zuccherificio
Kevin STROOTMAN [a prosecuzione del dialogo della pagella di
Alisson] «ma se avemo parcheggiato qua oggi, figurate dove toccherà lascià la
macchina martedì (Roma-Barcelona, ritorno dei quarti di finale Champions
League, ndr)» - “Il signor Egon, che
vendeva in farmacia polverine, supposte e pomate, e che aveva due rughe
profonde in fronte a forza di leggere ricette”. Christine Nöstlinger, Il
bambino sottovuoto
FLORENZI - “Ciò che facciamo in segreto riesce,
così Roithamer. Ciò che rendiamo pubblico è distrutto nel momento in cui è reso
pubblico. Dire ciò che facciamo equivale a distruggerlo”. Thomas Bernhard,
Correzione
Maxime GONALONS - «certo però che un biglietto per andare a
vedere gli internazionali di tennis in tribuna premium al campo centrale non si
può pagare settantotto euro» - “C’era un signore che lavorava lontano da
casa |Tutte le mattine prendeva il treno | Odiava prendere il treno | Tutto
quel tempo sprecato| Non gli andava proprio giù | Allora inventò un congegno
pazzesco | Era come un armadio | Un armadio pieno di pulsanti e manopole | Ci
entrava dentro e dopo qualche secondo usciva direttamente in ufficio | Una
rivoluzione senza precedenti | Era molto orgoglioso della sua invenzione | La
donna della sua vita invece | Aspettò il suo treno per sempre | Fine” Favola
con dentro la morale, Dente, “Favole per bambini molto stanchi”.
Radja NAINGGOLAN - ore 18.48 P. sta scrivendo...Ma chi, ma
come.. Ma che ca.... - “Come ladro, da piccolo, promettevo
bene. Intorno agli otto-nove anni ero imbattibile nell’arte di sfilare adesivi
dei Puffi dalle confezioni di dentifricio al mentolo. Ancora oggi, quando torno
a casa dal supermercato ed estraggo il tubetto dalla scatola, immagino di
trovare un bigliettino con la frase SO CHI SEI, scritta con il sangue”.
Francesco Muzzopappa, Dente per dente
Stephan EL SHAARAWY - Sabato 7
aprile, due ore e mezzo prima dell’inizio ore 15.28 Simone sta scrivendo…. Cmq
è er compleanno de Delvecchio. Qualcuno un giorno lo dovrà dire che cazzo di
giocatore era… – “Non pensare troppo a
quella faccenda. Non è a prima volta che falliamo; e nemmeno l’ultima, lo sai
meglio di me. Non diventeremo migliori o peggiori per questo. Dobbiamo
diventare qualcosa, del resto?” Maj Sjöwall e Per Wahlöö, Roseanna
Edin DZEKO - Il gol che ha fatto al Camp Nou contro il
Barcelona qualche giorno fa lo ha dedicato ai cittadini di Sarajevo con una
foto e questa cosa: "In una città in cui non sapevi se avresti visto il
tuo migliore amico il giorno dopo, se avresti abbracciato tuo padre o tua madre
di nuovo, se avresti aperto gli occhi io ho passato ogni giorno di quei 1.425
sotto assedio”.
Gregoire DEFREL - «Dice che Diabate del Benevento ha fatto er
fenomeno contro la Juve»
«Ma chi è Diabatè?» «Vabbè che stavi addì de Del Vecchio?» - “Chi ha fede, smuove le montagne. Per questo
sono sempre lì” Ratman, La salita
Patrik Schick - «Ma ancora co Del Vecchio? Allora ritiramo fori
tutti proprio. Allora volemo parlà de Salah? Mo ce stanno pure le vedove de
Poggi» - Si può supporre che la
fortuna funzioni più o meno come la sfortuna, nel senso che possiamo
attirarcela. Non è raro che i giorni sfortunati ce li prepariamo con le nostre
mani. Fredrik Sjöberg, L’arte della
fuga.
All. Eusebio DI FRANCESCO - Ore 22.30 M. sta
scrivendo..."Valverde (l’allenatore del Barcellona): Con la Roma non sarà facile,
vogliamo la semifinale"... Perché sembra una presa per il culo? – “E io
penso che il mondo | È solo un sogghigno | Che brucia appena | Sulle labbra di
un impiccato..” Velimir Chlebnikov, 47 poesie facili e una difficile.
LE K-PAGELLE
Sportiello 8
Inizio da brividi per un quasi liscio coi piedi ed uno con le mani. Poi infila uno dietro l'altro interventi sicuri, uscite tranquillizzanti, buone parate e miracoli
Laurini 6 -
Il più in affanno in difesa, rischia spesso di fare la frittata nel primo tempo, meglio nella ripresa quando va oltre anche le difficoltà fisiche
Pezzella 7,5
Capitano e leader. Sbaglia poco o niente ed è miracoloso nella ripresa con un salvataggio da applausi
Vitor Hugo 6+
Nel primo tempo gira un paio di volte a vuoto, rischiando un po'. Cresce nella ripresa
Biraghi 6
Bruno Peres lo mette in difficoltà all'inizio, capisce che non è una giornata facile e si applica cercando di non far danni
Benassi 7
Corre tanto e trova un gol preziosissimo
Dabo 7
Tecnicamente lontanissimo parente di Badelj ma fisicamente è il vero vincitore del confronto a centrocampo
Veretout 7+
Leader carismatico oggi più nel far legna che nel creare occasioni ma comunque imprescindibile
Esseryc 5
Brutto dare insufficienze per partite del genere ma inevitabile per un giocatore praticamente non pervenuto
Saponara 7
Due assist e la qualità che mancava con anche rincorse e applicazione
Simeone 7 +
Fino al gol poco presente ma il gol merita applausi importanti così come la dedizione della seconda parte della gara
Milenkovic 6,5
Entra subito in partita dando forza e sostanza alla difesa in affanno
Gil Dias 5
Spreca tre quattro ripartenze sanguinose, onestamente un pesce fuor d'acqua
Falcinelli SV
All. Pioli 8 +
La squadra non gioca da 8+ ma è un vero gruppo, una squadra compatta ed intenzionata a non mollare mai nemmeno un cm. La clamorosa svolta di questa squadra ha molto del suo
IL MIGLIORE: SPORTIELLO
Il peggiore: Esseryc
LA PARTITA
Prova del nove. Dopo una serie di partite tra l'abbordabile ed il facile arriva una trasferta tosta. E se è vero che la
Roma ha giocato in
Champions, anche noi (meno abituati e con meno rosa) abbiamo avuto l'impegno infrasettimanale. In più alla ormai consueta assenza di
Thereau si aggiungono quelle ben più pesanti di
Chiesa e
Badelj. Pronti via e si comincia con un
Bruno Peres che a destra sembra aver voglia di ritrovarsi proprio con noi e piazza un paio di spunti importanti e cross pericolosi. Ma siamo a noi che al settimo, prima occasione in cui mettiamo la testa fuori, facciamo subito male ai
giallozzozzi. Punizione dalla trequarti palla che arriva a
Saponara assist preciso per
Benassi che in corsa trova il vantaggio. La
Roma accusa il colpo e tranne una giocata spericolata coi piedi di
Sportiello (che bisserà l'errore con una uscita disturbata da
Vitor Hugo che
Dzeko sfrutta solo con un tocco sull'esterno del palo) grandi rischi sembriamo non correrli. Col passare dei minuti in realtà i padroni di casa vengono avanti e per qualche minuto provano a metterci in un angolo: tiro da fuori di
Strootman alzato dal portiere viola e gran giocata di
Dzeko, su un
Vitor Hugo in difficoltà, che lo stesso
Sportiello disinnesca con una gran parata. Soffriamo la pressione e ci mettiamo tutti ben coperti nella nostra metà campo e tranne un'uscita spericolata di
Alisson non siamo mai pericolosi. Alcune mischie, molti errori in uscita del nostro centrocampo, scarso peso davanti fanno sì che stiamo col fiato sospeso anche se clamorosi pericoli non li corriamo. Poi,
improvvisamente come ad Udine,
Saponara appoggia un buon pallone al
Cholito sulla tre quarti che resiste ad un paio di cariche gioca a sportellate tra
Manolas e Bruno Peres ed in scivolata trafigge
Alisson. Andiamo sullo
0-2 alla seconda occasione che creiamo. E tranne un altro paio di cross dei padroni di casa, non succede altro fino all'intervallo.
Si ricomincia e l'ingresso di
Schick dà alla
Roma un'altra carica e sostanzialmente ci mettono alle corde.
Dzeko gira dopo un paio di minuti e
Sportiello deve fare un miracolo vero e proprio. Pochi minuti e serve
Pezzella in versione scivolata miracolosa a bloccare di nuovo
Dzeko che poi nell'ennesima occasione in cui supera
Vitor Hugo spara anche alto. Neanche tiriamo il sospiro di sollievo che
Nainggolan si trova davanti a
Sportiello e per fortuna nostra lui tira centrale ed il
nostro portierone grida ancora presente. Dopo questi dieci minuti di assedio la
Roma si calma, ma solo per un po' per poi tornare a farsi pericolosa attorno alla mezz'ora con quattro colpi di testa di pericolosità crescente:
Schick alto, Dzeko angolato, Schick traversa a Sportiello battuto e Fazio ancora traversa nella parte alta con Sportiello presente. Sostanzialmente i pericoli finiscono qui anche se la Roma continua a provarci ma noi riusciamo a mantenere la squadra compatta e ferma nell'impostazione di chi
"NON HA MAI TIRATO GIU' LO SGUARDO". Finisce così
0 - 2 con la squadra sotto il curvino a festeggiare ed a portare la mano tesa alla fronte in segno di saluto verso l'alto.
Una partita difficile, un impegno tosto contro una squadra che non è apparsa inerme anzi. Ha creato molto e probabilmente avrebbe meritato di più considerando i due pali ed i diversi miracoli del migliore in campo cioè
Sportiello. Ma c'è altro. C'è un gruppo che si è trasformato e si è cementato in una cosa sola. Sicuramente ci saranno cadute ma già quello che è stato creato merita un grandissimo ringraziamento ed un lunghissimo applauso.
Grinta, voglia, determinazione e orgoglio. Certi limiti c'erano prima e non possono certo essere spariti. Non siamo diventati certo fenomeni e nessuno vola con i
sogni, ma l'essere così squadra rende davvero orgogliosi di vederli vestire quella
maglia (azzurra) viola.
FORZA VIOLA...sempre...
COMMENTO TECNICO direttamente dall'inviato romano
"...er barcellona cià nardella sindaco?!?!? Tanta voja dè morì..."
p.s. a testimonianza che sta succedendo qualcosa di particolare, speciale, ieri sera al rientro dalla capitale, al Centro sportivo viola, il pulmann dei giocatori si è visto accolto da centinaia di tifosi. Per una vittoria importante e speciale ma "ininfluente" non è così frequente. Ma era la sesta di fila in un periodo particolare ed allora è quasi venuto spontaneo. Così come è stato spontaneo per i giocatori scendere e con i tifosi intonare un saluto, insieme, per Davide. Giocatori e tifosi a cantare "c'è solo un capitano" (clicca qui per vedere il video). Beh qualcosa di speciale, qualcosa di grande. Qualcosa di cui andare orgogliosi.