Kiave di lettura n° 307 |
“Ah quindi andate in Veneto...e dove dormite?”
“A Spoleto”
“Spoleto ?!? Ma ‘unn’era in Umbria?”
“Appunto, di strada”
Vista la premessa lo dovevo capire subito che non sarebbe
stato esattamente un giro agevole. Ma alla fine come sempre "tu la porti a casa" ed insieme riporti anche nuove ed imperdibili conoscenze/competenze che faranno parte del bagaglio culturale per le prossime gite premio.
Non saranno infatti più misteriose le istruzioni del gratta&vinci ma soprattutto non potrai più fare a meno delle ciabatte "gayFriendly senza friendly" che sotto "unc'avevano nemmeno il resto a cinque euro". E se ormai sai per certo che "...ho scelto questo progetto perché io son particolarmente propenso ed adatto ad aiutare le persone, una sorta di passione da sempre...mai fatto volontariato?...no..." ed anche "...non so quali sono le attività che dovrò fare....quindi hai bisogno di chiarimenti?...no no tutto chiaro, sono pronto..." ci sono anche cose che impari come nuove. Ad esempio, anche se è ancora poco chiara, ti viene recapitata la correlazione naturale che specifica: "...sai sono laureato in scienze delle comunicazioni quindi la scelta del settore è stata abbastanza naturale....ma l'ambito è socio-sanitario....eh appunto..." e sai che non potrai più farne a meno.
E mentre ti chiedi "A CHE ORA E' LA FINE" della prima tappa ed a disposizione hai un orologio di questa natura:
ti rispondi che qualcosa vorrà pur dire e ti passa anche la voglia di tirare fuori il giachettibocciato (clicca qui) per il ragazzo con ciuffo e pantaloneapinocchietto con email cognomedelgobbo di Carrara numeroacaso@qualcosa.it e che si ritiene nubile.
Visto poi che le tappe della gita premio sono "limitrofe" si profila il passaggio zona Bologna alle sei, che si sa "lo consigliano per rilassarsi" per poi dirottarsi su una comodissima Cesena-Assisi che mette alla prova "il gomito del tennista" del guidatore con la sua ventina di cambi corsia per lavori e più che la versione lunga della marcia della pace Perugia-Assisi è l'inanellarsi delle Tre Madonne e della Madonuccia.
Tra un confine passato ed uno virtuale, la cena nella "bombardata cittadina abbandonata" è a portata di mano anzi di bandone visto l'orario più da conto finale che da menù iniziale, tanto da dire "peniamo poco a trovare il ristorante o ci fanno rigovernare perchè chiudono".
Nell'interrogarsi se nel "...mi hanno detto...mi hanno fatto fare questa scelta...mi hanno più o meno spiegato..." ci possa essere qualcosa di mistico passano sotto gli occhi, ma soprattutto gli orecchi, valutativi piccole scintille di genialità tipo un "...se ho esperienze di volontariato? non saprei, mi dica lei..." o un più ricercato "...si so guidare ma ancora la patente non ce l'ho...". Contenti e soddisfatti puntiamo verso casa con il navigatore che in zona Bettolle decide di andare per campi e ci abbandona nel rientro, lungo una strada che "forse non è riconosciuta per i mancati aggiornamenti": l'A1 di evidente recente costruzione.
E mentre su Viale Etruria ti senti di nuovo a casa, finalmente anche il navigatore si rianima e ti saluta così:
Uno...tendente a continuare...
Comunque io a Riccio Barullo ci voglio andare, si deve pigliare delle briache memorabili.
RispondiEliminaQuanto ci si starà ad andare davvero?
Elimina