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domenica 8 marzo 2020

Facciamo gli straordinari

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 378

C'è bisogno di tenere i nervi saldi e di rispettare le indicazioni. "Le catene di comando non si contestano in emergenza" è uno dei principali avvertimenti che chi ha frequentato realtà attive in settori emergenziali impara a conoscere. E senza dubbio questi giorni sono di emergenza.
Il senso è semplice: in periodi come questi non serve aggiungere altre complicazioni con comportamenti fuori controllo o che aumentino la difficoltà di gestione, già complicata per altri motivi.
Così credo che in questo momento il compito di tutti debba essere seguire quello che viene richiesto e "QUELLO CHE MANCA DEVI METTERCELO TU". Senza contrastare le indicazioni che vengono date da chi in quel momento di emergenza ha l'obbligo e l'onere di prendere decisioni, ma aggiungendo solo qualcosa che possa aiutare ed integrare.
La scorsa settimana ho chiuso il mio post (clicca qui) con "Restiamo Umani". Ecco. In questo momento non credo ci sia indicazione migliore. E questo vuol dire cercare di capire che le indicazioni che vengono date sono quelle che sono ritenute le più utili nell'interesse generale e per il bene di tutti devono essere seguite collettivamente o sono inutili. Ieri sera, la corsa al treno per lasciare le zone che sarebbero diventate rosse nel giro di poco secondo la bozza del decreto che girava, inanella una serie di follie inaudite. Dal far filtrare "la bozza" di comunicato e trovarsi impreparati alla reazione della cittadinanza, dal pubblicarlo prima che divenisse ufficiale ma soprattutto da inscenare la corsa al treno per lasciare Milano. Sarebbe bello che, ognuno per la propria responsabilità, potessero essere presi i dovuti provvedimenti per gli artefici ed i protagonisti della suddetta follia collettiva ma già sappiamo che non sarà così.
Alla stessa maniera è ormai riconosciuto e continuamente ripetuto che in questo momento è fondamentale evitare i contatti, la socialità, la possibilità di diffondere ulteriormente un virus che già da sé se la cava benissimo. Chi ritiene che chi è alla catena di comando stia sbagliando in organizzazione e/o comunicazione è più che legittimato a pensarlo (e ne ha purtroppo prove quotidiane...) ma non si può permettere di mettere ora i bastoni tra le ruote o di non fare tutto il possibile per assecondare le norme di contenimento del problema. Passata l'emergenza ci sarà tempo di valutare e far valere le proprie tesi. NON ORA però e soprattutto non mettendo a rischio l'incolumità di tutti. Se qualcuno ha voglia di far sentire la propria prenda esempio da chi si sta offrendo volontario, tanto per citare un caso, per fare la spesa per le persone anziane del proprio palazzo ed evitargli quindi di uscire come da disposizioni. "Senso civico, rispetto, umanità. Tre concetti che dovrebbero essere ordinari diventano fondamentalmente straordinari". Ecco, vediamo di fare gli straordinari nel verso giusto.

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