domenica 1 marzo 2020

Scaffali vuoti

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 377

Giorni in cui è difficile uscire dalla notizia unica che invade giornali, TV, social, siti...ma anche bar, supermercati, vicini di casa e colleghi. Difficile andare oltre gli aggiornamenti delle diverse situazioni, i provvedimenti, i casi e le raccomandazioni.
Facilissimo invece notare come per giorni la comunicazione tutta ha massacrato lettori e frequentatori della rete con numeri di contagiati, morti, allargarsi di zone e regioni colpite per poi urlare "fermi tutti niente psicosi da Corona Virus". Libero in tre giorni è passato dal titolare "prove tecniche di strage" a "virus ora si esagera" ma testate più "nobili" non hanno fatto molto diversamente titolando per giorni con un clima da apocalisse ed invertendo d'improvviso il taglio rendendo ora faticosa anche sola la ricerca del numero di contagiati o purtroppo defunti. "NESSUNO PUO' FERMARE LO SHOW" comunicativo, lo capisco. Ma poi meravigliarsi delle sindromi della fine del mondo è ammesso solo in parte o meglio solo da qualcuno.
Non entro nel merito dell'epidemia, perchè a differenza degli altri 60 milioni di connazionali non sono nè un virologo nè un esperto di gestione dell'emergenze. Mi limito ad osservare quello che ha scatenato questa settimana di mari mossi con onde alternate tra un "moriremo tutti in un paio d'ore" ed un "niente panico ma lavatevi le mani" che si mescolano con un "ah no ci siamo sbagliati moriremo tutti poveri" ed un "moriremo tra un po' tra il malato con le mani lavate ed il povero". Non valuto nè sottovaluto la gravità dell'emergenza per la mia ignoranza dichiarata, osservo però gli schieramenti che si combattano a suon di dati e di notizie esclusive. E sorrido pensando a che fortuna abbiamo in Italia ad avere così tanta scienza, che dibatte dichiarando inattendibile e folle chi dibatte e dichiara inattendibile e folle la sua posizione. Entrambi però si accalorano nel chiedere, rigorosamente all'altro, di abbassare i toni.
Nel frattempo la gente è corsa ai ripari, facendo diventare più ricco di Bill Gates il signor Amuchina e svaligiando i supermercati. Martedì mattina mi è capitato di passare da una Coop alle otto (è una tappa fissa un paio di volte a settimana, non ero tra quelli della corsa all'acquisto) ed ho trovato scene da fine del mondo. Parcheggio pieno e scaffali vuoti. Entrando non capivo. Ancora a Firenze non erano stati scoperti casi di contagiati (non che la cosa potesse in qualche modo autorizzare al saccheggio eh..) e la notizia dell'assalto ai supermercati l'avevo vista passare di sfuggita riguardo ad altre città, quindi mi è servito qualche istante per realizzare. Scaffali della pasta con l'eco, pareti dove di solito ci sono le casse d'acqua che luccicavano nel loro bianco di solito coperto dalle bottiglie, scatolette introvabili al pari dei tesori delle favole. Uno dei ragazzi che lavora lì, che spesso trovo a prendere il caffè al bar di fronte, mi ha detto scuotendo la testa: "Non hai idea di cosa c'è stato ieri. Non facevo in tempo a riempire il frigo della carne bianca che me lo ri'votavano. Finite anche le scorte di magazzino una signora mi ha anche detto, in tono risentito e puntiglioso "E' una vergogna che la Coop sia impreparata di fronte ad un evento del genere"....a certa gente ikkètuglivoidire? "lo segnali all'informatore signora" le ho detto....e non sai quanto mi son trattenuto".
Altri invece hanno pensato ad altro rispetto alla corsa all'accaparramento. Ho trovato infatti in altri scaffali, quelli di twitter, qualcosa di totalmente diverso. Una serie di piccoli annunci che formavano una bacheca virtuale, di mamme che si offrivano come improvvisate baby sitter gratuite di condominio/gruppo per quei genitori che avevano difficoltà a sistemare i figli rimasti senza scuola nei luoghi dove la chiusura si è resa necessaria per il rischio contagio. "Visto che comunque io sono a casa con il mio, se qualche mamma in difficoltà mi vuol lasciare suo figlio può suonarmi". Questo quello che mi ha colpito di più. Piccoli raggi di sole. Che portano il sorriso. Forse non potranno essere la cura o il vaccino per fermare il contagio, certamente allargano un po' il cuore. Ed in questo momento è aria pura da respirare a pieni polmoni. Vittorio Arrigoni chiudeva i suoi pezzi con "Restiamo Umani". Ce ne sarebbe davvero un grande bisogno.

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