venerdì 30 dicembre 2022

Un boh di sorpresa

#Klibro Dicembre 2022 
qui il mio intero
Katalogo
JOVANOTTI
"Il grande Boh!"
Feltrinelli

Quando mi è stato regalato mi è stato detto "lo so che lo consideri un po' troppo guru ma in questo libro letto un po' di tempo fa avevo trovato diversi spunti interessanti, magari se ti limiti a quelli piace anche a te". E la previsione è stata totalmente azzeccata.
Sono partito da questa premessa, oltre che per ringraziare del regalo, anche perché cercare di fare una recensione di un libro del genere non è affatto facile. Tutt'altro. E la definizione di raccolta di spunti molto interessanti invece mi piace molto e credo possa essere utile per provare a raccontare "il grande Boh!".
Il titolo è già una bella indicazione. Una sorta di ? messo come incipit a tutto il libro che avvisa il lettore che non troverà in quelle pagine qualcosa di troppo instradabile in percorsi precostituiti. 
In questo libro infatti Jovanotti banalmente prende la penna e scrive. Dei suoi pensieri, dei suoi viaggi, dei suoi dubbi, delle sue arrabbiature, dei suoi felici stupori. Dandogli più o meno la struttura di un diario, in parte etichettato dalle date di eventi che racconta, in parte dal luogo o dalle persone di cui racconta.
Alcuni capitoli hanno un percorso seguibile nel loro sviluppo "pezzo dopo pezzo", altre devono essere prese pagina per pagina. In tutte traspare una clamorosa voglia di comunicare ed in moltissime il segno che viene lasciato è bello intenso. Dal modo in cui scrive emerge la sua età più giovanile; nello stile e nei concetti che esprime emergono le passioni da quasi trentenne con tutta la loro forza. Coinvolgenti ed intense ancora adesso, anche più di quelle attuali.
Anche quando si tratta di raccontare viaggi e percorsi, in bici o con il gruppo per la realizzazione di un disco, le sue pagine non sono mai finalizzati ad "UN BEL SOUVENIR, UNA FOTOGRAFIA" . Visti i posti raccontati sarebbe stato anche logico: Sudafrica, Patagonia, Brasile, Cuba tanto per citarne alcuni. Il tentativo invece è quello di scavare oltre, quello cioè di trasmettere al lettore tutto quello che è arrivato a lui attraversando quei posti e vivendo quei luoghi, provando a tenerne traccia nel suo taccuino di pensieri. E leggendoli l'obiettivo è realizzato. 
In me infatti qualcosa si è smosso. Non solo per i racconti di viaggi, anzi principalmente per altro. Non tanto per lo stile. Spesso "arruffato" o con poca voglia di apparire preciso, consecutivo o elegante. Ma per la forza con cui certi concetti sono scritti, in certi punti quasi urlati. Quel richiamo a cercare di viverle davvero le cose che si fanno e/o le persone a cui si tiene perché altrimenti appassiranno o spariranno. La sicurezza che deve albergare in tutti di non guardarle e basta le belle "fotografie" ma di provare a scattarle ed a immergersi dentro altrimenti restano fini a se stesse. L'impegno necessario nel tentare di rendere concrete e reali le considerazioni poetiche e sentimentali che ognuno di noi ha dentro per non rischiare di trasformarle in vuoti esercizi di stile. Concetti anche forti che arrivano così diretti forse proprio perché non immersi in una storia o in un romanzo ma unici reali elementi protagonisti del "diario".
E' uno di quei libri che mi trovo a valutare più per quello che mi ha lasciato che per quello che propone sulle pagine. Probabilmente uno di quelli che mi ricapiterà di andare a cercare per sfogliarlo di nuovo in cerca di qualche pagina specifica. Un'alta valutazione, una bella sorpresa.

CINQUE CITAZIONI

1 - "...l'estetica vale solo se serve a comunicare. Sennò è vuota e piace a chi cerca il vuoto.."
2 - "...i rapporti umani si sviluppano con la conoscenza profonda, che è faticosa, e non è mai scultorea, anzi è una pianta che va seguita giorno per giorno, innaffiata, curata..."
3 - "...il viaggio è la forma più antica di realtà virtuale. Tornare a casa vuol dire affrontare il confronto con un progetto di vita e questo fa paura, specialmente quando non si è da soli ma bisogna organizzarsi pensando alle esigenze delle persone che sono con te..."
4 - "...oggi non ho più sicurezze, non ho più certezze, l'unica certezza è che la vita va vissuta, va affrontata, che la musica è bella e che una bella canzone può far molto..."
5 - "...non posso lasciarla bianca questa pagina..."

Mia personale VALUTAZIONE: ****°  - quattro stelle e mezzo su cinque

venerdì 23 dicembre 2022

Vittoria mondiale

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 519
Finalmente! Per l'Argentina. Per Messi. Ma anche per me. Era dal 1982 infatti che non assaporavo la vittoria di un mondiale e visto che anche la mia squadra di club non è così avvezza ad alzare trofei, direi che è una vita che non mi godevo la soddisfazione di urlare per un gol con relativo inserimento della squadra del cuore nell'albo d'oro.
Partito in sordina a livello di interesse (vedi post che ho scritto ad inizio manifestazione circa un mese fa), strada facendo, "VOLENTE O NOLENTE", il Mondiale è entrato di più nei miei radar, più o meno contemporaneamente alla speranza che l'albiceleste mi potesse regalare una gioia.
Non era iniziata benissimo da questo punto di vista. Proprio l'Argentina infatti aveva steccato completamente l'approccio al Mondiale, perdendo contro l'Arabia Saudita e regalando la sorpresa (negativa) più grande di questa edizione. Poi però la squadra si è affidata al suo capitano. E lo stesso, con un talento secondo solo a quello del D10S Diego, ha portato l'undici argentino in testa al girone. Una volta arrivati alla fase ad eliminazione diretta, scontro diretto dopo scontro diretto, la squadra è stata condotta alla vittoria finale passando da due sfide interminabili con Olanda e Francia in cui l'ultimo rigore ha premiato proprio Messi e compagni.
In particolare, la finale di domenica scorsa, è stata probabilmente la più bella partita della storia dei mondiali o almeno delle edizioni recenti. Settantacinque minuti di dominio assoluto per la nazionale argentina che, inaspettatamente per il divario in quel momento in campo, ha messo in un angolo la Francia. A quindici minuti dalla fine, un rigore di Mbappé, ha riaperto la gara e lo stesso campione francese l'ha pareggiata con un'altra magia; addirittura nei minuti finali proprio quello è stato il capocannoniere del Mondiale stava per portare la coppa a Parigi. Poi i tempi supplementari dove ci sono stati continui capovolgimenti di fronte con due squadre mosse dalla voglia di vincere e non con la paura di perdere, come quasi sempre accade in partite così importanti. 
Nel secondo tempo supplementare ancora Messi in gol ed ancora Mbappé a rispondergli fino alle occasioni finali. Clamorosa quella francese quando il portiere ha compiuto un vero miracolo. Sul successivo attacco argentino, nuova occasione per Lautaro Martinez, sprecata, poi il fischio finale. I rigori. E quella mano de D10S che questa volta non ha dato un pugnetto al pallone per fare un gol ma ha "annebbiato" la mira francese per la vittoria del suo erede. Per i festeggiamenti di un popolo. Per la realizzazione di una giustizia calcistica, quella di far vincere la coppa più importante al fenomeno "moderno" più grande e riportarla a Buenos Aires dopo 36 anni.
Così quello che è sicuramente stato il mondiale più sbagliato - per la modalità di assegnazione, per la scelta del Paese, per la rivoluzione delle stagioni dei campionati e dello spirito sportivo, per il non interessarsi della mancata presenza di diritti dei lavoratori e dei diritti civili nel paese ospitante, per la considerazione del pallone come solo macchina da soldi - ha avuto nel suo ultimo atto il risultato più giusto: far alzare all'erede di Diego quella coppa. Anche se si è tentato di macchiare pure questo unico bel risultato, con la "vestizione" dello stesso Messi con il bisht (la mantellina tipica del paese ospitante). 
L'esperienza quindi è da catalogare come una totale sconfitta della FIFA per tutta la parte organizzativa e realizzativa di un evento che è stato completamente svuotato del suo significato sportivo. Ma come grande vittoria del secondo giocatore (con distacco verso il primo - il suo padre calcistico - e con ancora più distacco verso il terzo) più forte della storia. Meritatissima ed attesissima. Quasi come la "mia" vittoria....mondiale. ;-)

sabato 17 dicembre 2022

Il costo di obiettare

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 518
Nei giorni scorsi ho avuto l'opportunità di ascoltare una serie di interventi di persone apparentemente lontane anni e chilometri ma vicine da quello che un tempo si sarebbe definito un ideale.
Storie di un tempo, storie di adesso. Uomini e ragazzi che hanno dato il testimone a donne e ragazze accompagnandole in un percorso di impegno. 
Si respirava aria di partecipazione, di condivisione, di volontà di sentirsi importanti per la collettività partendo dalla voglia di seguire i propri percorsi valoriali.
Dagli obiettori di coscienza che hanno preferito affrontare il carcere per manifestare il proprio diritto di svolgere un servizio diverso da quello militare alle prime volontarie in servizio civile che circa venti anni fa hanno partecipato ai primi progetti sperimentali basati sull'adesione volontaria. Da chi negli anni si è impegnato per vedere sempre di più riconosciuto prima il diritto e poi l'opportunità a chi oggi, non lontano da qui, rischia la vita nel proprio territorio ucraino o in quello del Paese invasore per la convinzione contraria a quella della difesa o l'attacco con le armi.
"I NOMI DI CHI HA MENTITO DI CHI HA PARLATO DI UNA GUERRA GIUSTA" è un concetto che negli anni ha percorso molti paesi europei e non solo e che qualche giorno fa ho avuto modo di ascoltare nei percorsi e nelle ragioni di chi di questo concetto ha fatto appunto ideale di vita. Con strade diverse in nazioni differenti ma tutti tornando alla radice di due parole: servizio civile.
A costo di "perdere mesi", a costo di passare processi, a costo di impegnarsi in attività di solidarietà per un basso rimborso invece che percorrere altre strade molto più redditizie, a costo di considerazioni non sempre lusinghiere per chi preferisce appunto parlare di obiezione all'uso delle armi e della violenza invece che farsi "rispettare" con la forza.
Giorni importanti che hanno evidenziato e ricordato che non sempre è utopia vedere lontano e non chinare il proprio capo. Che a volte impegnarsi in qualcosa di collettivo invece che personale aiuta tutti, per primo chi lo fa, fornendo formazione e competenze che non si trovano in altre attività o modi di affrontare altri percorsi. Che ricordarsi che una bandiera di pace non è solo un'accozzaglia di colori per far risaltare una maglietta o un balcone ma un ideale da difendere anche mettendoci del proprio. Non abbassando la testa ma tenendola alta ed alzando anche il tono, come da Kiev ha fatto un ragazzo ucraino in collegamento mercoledì facendo vibrare bene la sua voce ed il nostro cuore. "La soluzione è il disarmo. Totale. L'abolizione delle armi nucleari. Il divieto della guerra".
Facendo scattare l'applauso sincero ed i brividi veri. Ma soprattutto accendendo il ricordo di chi quelle cose le ha dette per tanti anni e tanti anni prima dell'inizio di questo conflitto. Per commentare altre guerre e cercare di evitarne ulteriori. Quel Gino Strada che manca sempre ed infinitamente sempre di più.
Questi giorni hanno scaldato il cuore ed evidenziato storie, intime motivazioni e passioni che potrebbero sembrare di un tempo ma che invece sono ancora attualissime ed ancora ben vive. Basta cercarle. Basta "curarle”. Basta farsele scorrere dentro e non sulla pelle, lasciandogli spazio e non scacciandole.

sabato 10 dicembre 2022

Tristezza mondiale

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 517
Durante la partita mondiale ricca di gol, emozioni, botte e sfottò dell'altra sera tra Olanda ed Argentina è andata in onda in realtà una tragedia. 
Non sportiva, ma di vita.
Mentre Messi e Van Gaal se le dicevano di tutti i colori e l'albiceleste metteva a dura prova le coronarie del paese sudamericano tutto e di Adani in telecronaca, nelle tribune dello stadio accadeva purtroppo un evento che ha fatto passare tutto in secondo piano.
Infatti, Grant Wahl, cronista americano della CBS, durante i tempi supplementari di questo quarto di finale è caduto in terra in tribuna stampa a causa di un malore. A nulla sono servite la mobilitazione dei colleghi e l'assistenza sanitaria chiamata ed arrivata. Evento tremendo che, oltre per la drammaticità dell'evento, mi ha colpito anche per un altro aspetto.
Lo stesso Grant infatti aveva fatto parlare di sé perché durante una partita precedente sempre di questo triste mondiale era riuscito a far valere la propria idea. Quella di difendere dei diritti. Quella di manifestare la contrarietà al regime "ospitante" attraverso un piccolo/grante gesto, quello di mantenere addosso la maglietta arcobaleno a sostegno dei diritti LGBTDopo le difficoltà a causa dei divieti della vigilanza era riuscito nel suo intento, andando però incontro a minacce per il suo sostegno alla causa.
Dal punto di vista clinico, Grant Wahl aveva accusato malesseri da stress (già evidenziati in passati evidenti particolarmente intensi) e difficoltà di tipo respiratorio che erano stati ricondotti (dall'ambulatorio presente negli stadi di riferimento) ad un inizio di bronchite da curare con sciroppo ed antinfiammatori. 
Il fratello ha commentato invece il fatto in modo molto diverso. Accorato e personale è stato il suo intervento per comunicare la vicenda, rivendicando il motivo della vicinanza alla causa da parte del giornalista come un gesto di sensibilità nei suoi confronti, gay dichiarato. Lo stesso Eric, fratello della vittima, ha anche aggiunto che aveva sentito Grant e che nonostante i malanni accusati era in salute, aggiungendo infine "non credo sia morto, credo l'abbiano ucciso"
Io non mi voglio accodare a quelli che "NE SANNO UNA LORO VERSIONE". Credo che le cause saranno evidenti a breve e voglio credere e sperare che sicuramente sarà stato solo un triste e tragico evento ed una casualità altrettanto drammatica. 
Comprendo però a pieno il dolore sordo del fratello che in un attimo ha visto spegnersi la luce di qualcuno che amava e che gli aveva dimostrato pochi giorni prima impegno e sostegno. Totale anche a costo di rischiare del proprio. Le sue accuse le motiverà, se ne avrà la forza. Ma quel dolore invece non lo consolerà nessuna motivazione che gli verrà data.
Per questo credo che ad Eric debba arrivare il nostro abbraccio ed a Grant, nel giorno di Messi, un sincero applauso ed un gran bel ricordo in un mondiale ancora più triste dopo questo evento.

sabato 3 dicembre 2022

Ma dai?!!?

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 516

E chi l'avrebbe mai detto?
Una vita di favori arbitrali fatti passare sempre come casualità che poi si compensano ma intanto partite e scudetti negli anni sono andati in un verso solo creando in tutta Italia lo stesso rammarico e la stessa sensazione di "sottrazione illecita". Da Graziani a Cagliari a Turone a Torino, da Ronaldo al Delle Alpi alla mancata espulsione di Pjanic nella partita decisiva che poteva lanciare il Napoli. E vado solo a memoria immediata.
Esempio di non sportività conclamata e fatta diventare motivo di orgoglio, dal "conta solo vincere" ai giri di campi e caroselli nella notte tragica dell'Heysel.
La protagonista principale del trasloco degli armadietti degli spogliatoi dai magazzini di abbigliamento sportivo a quelli farmaceutici.
Il coinvolgimento diretto a livello di organizzazione e coordinamento di un gruppo di potere e gestione di classe arbitrale e poteri decisionali, con relative conseguenze come dirigenti squalificati/radiati, penalizzazioni, scudetti revocati e retrocessioni.
Il riconoscimento delle scorrettezze realizzate con relativa accettazione con soddisfazione della condanna alla B con penalizzazione rispetto a sanzioni più pesanti.
La continua scorrettezza informale e formale di esporre nel proprio stadio due scudetti impropri perché revocati dalla giustizia sportiva per comportamenti riconosciuti come illeciti da tribunali e la stessa società.
Il tentativo di imbonire i giudici per far ottenere la cittadinanza italiana al possibile acquisto Suarez con il relativo percorso processuale successivo per frode.
L'attività come possibile fondatrice di una superlega di squadre europee dove il merito sportivo viene spazzato via e sostituito da parametri finanziari di riferimento. 
Continui scambi di mercato con alla base sopravvalutazioni di bilancio o favori societari e non interessi o meriti sportivi.
Ma nel "RECORD DI AUTOGOL" di sportività e decenza questi precedenti e questo CV evidentemente non erano sufficienti. E così di nuovo uno scandalo "inatteso" e di nuovo la stessa squadra protagonista. Intercettazioni che al solito fanno emergere il reale concetto di attività sportiva dei suoi dirigenti. Chat di gruppo che mettono per scritto accordi illeciti. Elenco infinito di operazioni di acquisto/cessione con alla base valutazioni di fantasia miranti solo a coprire buchi di bilancio creati da gestioni folli. 
Ed ovviamente già partito il distinguo "eh ma son operazioni che fanno tutti" "eh ma ci sono stati anni difficili" "eh ma punendo loro viene punito l'immagine del calcio italiano e ne risente il movimento". Anche questo molto nuovo, visto che è il solito ritornello ascoltato nel 2006. Sempre con loro nel mezzo. Sempre ad insegnarci la vita ed il mondo. Loro.
A sorpresa come allora. Curioso no?
ps. come avrete notato non ho citato la squadra nemmeno una volta perché anche solo scriverne il nome mi fa abbastanza orrore. #juvemerda

mercoledì 30 novembre 2022

Confraternita di vizi e rapporti

#Klibro Novembre 2022 
qui il mio intero
Katalogo
JOHN FANTE
"La confraternita dell'uva"
Einaudi Super ET

Per questo mese la scelta del #Klibro finisce su un romanzo di John Fante di oltre quaranta anni fa: "la confraternita dell'uva". Il romanzo è la rappresentazione di una famiglia di emigranti che ha al centro un doppio protagonista: uno narrante ed uno effettivo. Henry infatti è la voce del libro ma il soggetto su cui il libro si basa è il padre. 
Nick è un anziano muratore in pensione, appunto soggetto principale della trama del racconto, che vede una delle sue passioni raffigurata nel titolo del libro: l'uva. O meglio "IL BICCHIERE DI VIGNA" che rappresenta il suo sfogo ed il suo svago. Accanto a questo vizio, Nick ne unisce molti altri per la difficoltà di moglie e di figli tra cui lo stesso Henry che è costretto a correre a gestire l'ennesima crisi familiare annunciatagli dal fratello. 
Tornando a casa ritrova sia fisicamente che nei ricordi, lontani ma sempre vivi, i percorsi vissuti da ragazzo. Il tentativo di tenersi il più possibile in disparte viene spazzato via da quel legame familiare che nonostante tutte le evidenti difficoltà non si è lacerato del tutto. Dal farsi parzialmente coinvolgere al diventare vero soggetto al centro di nuovi sviluppi familiari il passo è brevissimo ed Henry non riuscirà ad evitarlo.
Il libro scorre nonostante la trama sembra in certi momenti ferma a ricordi o vicende che continuano a ripetersi quasi immutate. In tutto il libro resta sotto traccia ma ben presente la voglia di emergere e di portare ad orgoglio familiare il proprio percorso. La descrizione che Fante fa dei particolari delle vicende è molto simile ad una fotografia dai colori nitidi, anche quando i particolari sono in qualche modo accantonati. Resta ben impresso al lettore la morbidezza delle descrizioni dei personaggi femminili (dalla mamma/moglie dei protagonisti alle amiche di Nick) e gli spigoli di quelle maschili (oltre allo stesso padre, il fratello Mario e gli altri membri della confraternita). Risalta infine il potente mix di sentimenti del figlio e della mamma rispetto a quello che a tutti gli effetti adesso è un ubriacone inattendibile e che per anni è stato un capofamiglia despota. 
Libro molto consigliato per chi, come me, ancora non l'abbia messo nella proprio libreria di letture.

CINQUE CITAZIONI

1 - "...la faccia nello specchio mi pareva quella di un lunatico in fuga..."
2 - "...credo dipendesse dal suo furore nei confronti del mondo, dal suo desiderio di rivalsa sul sistema; che risiedesse nel suo sentirsi, in quanto immigrato, un escluso..."
3 - "...la sua voce era delicata come la brezza della sera e io mi immaginai quella sua bocca di ciliegia che mi mormorava..."
4 - "...viso di colomba e i movimenti dolci che mi ricordavano una vecchia fotografia di lei a vent'anni....preziosa allora, preziosa ora che avrei voluto prenderla tra le braccia come un'amante e farle attraversare così la porta della chiesa..."
5 - "...meglio morire di bevute che morire di sete...meglio morire tra amici che morire tra i dottori..."

Mia personale VALUTAZIONE: **** - quattro stelle su cinque

domenica 27 novembre 2022

Ah ci sono i mondiali?!?!

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 515
Ieri mi hanno chiesto se sto seguendo il mondiale (di calcio) e sono rimasto spiazzato. Si, perché oltre che non aver per niente seguito il pre (eccetto la FANTASMAGORICA bella figura della nazionale guidata da ciuffino) ed aver visto forse un mezzo tempo in una settimana, non ho proprio messo a fuoco che "ci sono i mondiali".
Eppure la sosta lunga ed inconsueta del campionato in qualche modo mi dovrebbe aiutare a tenere a memoria la cosa, ed invece.
"QUANTO SON DIVERSI I TEMPI" in cui l'attesa dell'evento era notevole e mettevo a memoria gironi, orari delle partite e classifiche.
Certo il tempo passa e forse anche la passione di un tempo tende a calare in modo inversamente proporzionale allo scorrere degli anni. Ma altrettanto con certezza questo mondiale non aiuta a tener vivo l'entusiasmo: periodo dell'anno certamente per nulla logico ed orari complicati per una visione con continuità delle partite.
Il tutto viene condito, e non è solo un condimento, da un'organizzazione folle della manifestazione da parte della FIFA. Partendo dalla scelta del Paese ospitante, frutto di una decisione su cui aleggia dal momento dell'ufficialità un'aurea fatta e fitta di corruzione. Passando per una preparazione del torneo con la costruzione degli stadi immersa nel sangue delle morti di un numero di lavoratori infiniti e sconvolgenti. Arrivando ad un mondiale dove le manifestazioni di vicinanza alle minoranze discriminate sono vietate per legge e per complicità della stessa vergognosa FIFA.
Ma il punto non è tristemente quello. Il nodo principale è quello di non aver minimamente considerato dove si andavano ad organizzare i mondiali. In quale paese privo di rispetto per i diritti civili, i diritti dei lavoratori e la tutela delle minoranze. Non solo. Si è chiuso la porta alla richiesta di prendere atto che il mondo è cosa diversa e quindi può manifestare il proprio dissenso. Infine, male minore rispetto ai precedenti punti, per rincorrere i soldi e gli introiti (legali e forse non solo quelli) si è buttato nel cesso il senso sportivo delle stagioni calcistiche, rovinando la stagione di club ed il senso stesso dei mondiali.
Ma come sempre accanto a chi si accorge solo ora di questo scempio c'è anche chi queste cose le denuncia dal momento della scelta e nonostante questo non ha nemmeno il record di essere stato il primo. Nel 1994 infatti qualcosa di simile accadde contro la scelta della FIFA di esportare il calcio ed i mondiali negli USA piegando la salute di giocatori, costretti a giocare ad orari e temperature assurde per tenere in piedi gli ascolti europei o richiamati di urgenza per dare lustro all'evento. All'epoca si alzò una voce in tal senso. Netta e chiara. E come spesso accade lasciata isolata. 
"Alla Fifa non hanno interesse né dei giocatori, né della loro salute, né del pallone in sé. Puntano ai soldi, costi quel che costi e questo è un pericoloso precedente" il succo di un discorso più articolato e complesso. Detto a petto in fuori, rischiando del proprio e diventando infatti vittima delle ritorsioni della stessa organizzazione. "Pagando di tasca" come si direbbe a Firenze. Uno che poteva tranquillamente accodarsi al silenzio accontentandosi della luce che a lui non sarebbe comunque mai mancata. Quella voce era quella di uno considerato "buono solo a giocare" e che invece aveva capito tutto. Come gli capitava in campo essendo stato il più grande di ogni tempo. Quanto ci manchi Diego. QUANTO.

domenica 20 novembre 2022

Nero resoconto

Tre donne uccise a coltellate a Roma.
Un'altra accoltellata a Salerno.
Una a Fano, sempre vittima di un armo da taglio.
Ancora un'altra in provincia di Cagliari, anche lei vittima di un numero imprecisato di fendenti.
A Bolzano una uccisa a martellate.
Una ancora a seguito di un'aggressione e violenti colpi vicino ad Ancona.
E poi una a colpi in testa e soffocata nella provincia romana.
Un'altra ancora a colpi di pistola vicino Cosenza.
Una quasi uccisa dopo essere stata ricoperta di alcool e fiamme e ricoverata in condizioni critiche a causa di ustioni di secondo e terzo grado.
Continui casi di violenze domestiche o in altri ambienti che in qualche modo vengono a galla e che per soltanto una casualità non allungano la lista sopra indicata.
Infinite segnalazioni di molestie, persecuzioni, minacce o soprusi che non hanno soluzioni di continuità.
Ad una settimana dalla giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, sembra che in molti abbiano avuto la voglia di festeggiare in modo assurdamente violento l'evento.  Come del resto accade, purtroppo, ogni altro mese dell'anno.
E pensare che questo "simpatico" elenco è chiaramente solo a grandi linee il riassunto dell'ultimo mese in ambito di violenza verso le donne. Sintesi per enorme difetto data l'impossibilità di tenere un vero e proprio archivio di "DONNE CHIAMANO DI NOTTE" o di giorno in preda alla paura di una violenza subita o minacciata o mostrata come possibile da un marito/compagno/amico/collega/sconosciuto e vagamente aggiornato solo per i casi che emergono al clamore comunicativo degli organi di stampa o similari. Ma anche in questo caso molto dipende dalle notizie presenti sul tavolo e dall'interesse che si ritiene di attribuire a questi fatti di cronaca che ormai sono sempre più triste contabilità. Elenchi "spersonalizzati" come riportati nel mio incipit. Non ci sono ormai quasi più dietro i nomi o le storie ma solo la numerazione e la cronaca dell'omicidio. Non esistono più Martha, Paola, Anastasiia, Ilaria, Naomi, Antonia, Dolores, Angela o Rossana ma solo "la donna morta a coltellate", "la signora uccisa dal marito", "la ragazza picchiata fino alla morte". E mai da questi fatti si parte per studiare davvero e profondamente la realtà concreta delle vicende e le problematiche che portano a non riuscire mai a prevenire vicende tristemente annunciate. 
Il fenomeno è quindi purtroppo quindi ben più esteso e distribuito di quello che i singoli casi di cronaca nera possono mettere in evidenza. Fa tristemente meno notizia ma clamorosamente e dolorosamente più male saperlo ed averne conferme continue. E non sarà la prossima giornata del 25 novembre a cambiare le cose dato che non scatta mai la molla che dovrebbe. Quella di percorsi mentali e sociali diversi. Quella di riconoscimento dell'ignobilità diffusa. Quella di un vero intervento. 
Concreto. Reale. Efficace. Che riporti i nomi e le storie in primo piano. Che faccia tornare rispetto e dignità in prima pagina facendo scomparire lo schifo e la vergogna che non può essere solo criticata una volta l'anno battendosi il petto. Prima pagina dei giornali ma soprattutto delle priorità di istituzioni ed organi decisionali di vario tipo e realtà territoriale. Senza dimenticare la cosa più importante, che la violenza di ogni genere sulle donne diventi DAVVERO una nostra priorità, di tutti noi.

domenica 13 novembre 2022

Polli e maltrattati

Campionato - 15^
MILAN - FIORENTINA  = 2 - 1
GOAL: Leao, BARAK,
Milenkovic (AUT)

KAPPAPAGELLE
Terracciano 5
Dodò SV
Milenkovic 5
Igor 5,5
Biraghi 6 
Amrabat 7 
Mandragora 6 -
Ikonè 6,5
Barak 6,5
Saponara 6
Cabral 5
Venuti 5,5
Duncan 6
Jovic 5,5
Kouamè 5,5
Terzic 5,5

All. Italiano 6,5
IL MIGLIORE: AMRABAT 
Il peggiore
: Cabral
Diciotto di domenica per l'ultima appuntamento del 2022. San Siro per un saluto di classe. Il Mister sceglie Igor in difesa per completare il quartetto con gli altri tre titolari. A centrocampo conferma per il trio con due centrocampisti più centrali (Amrabat e Mandragora) ed uno più "tra le linee" (Barak che prende il posto di Bonaventura che nel riscaldamento ha un problema fisico). Davanti, rispetto a mercoledì, vengono confermati Ikonè e Cabral e viene scelto Saponara al posto di Kouamè.
Giroud sulla palla per il calcio d'inizio, la parola viene "PASSATA IN CAMPO" agli undici viola (in maglia bianca) contro gli undici rossoneri.

minuto 1 Giroud esce dalla sua posizione di centravanti portandosi fuori Igor e Milenkovic e tocca per Leao che quindi si trova una prateria per arrivare in porta e la sfrutta al meglio 1 - 0
minuto 3 proviamo l'immediata reazione con Saponara che trova un cross basso per Cabral che di tacco prova ad indirizzare verso la porta ma prende in pieno Tatarusanu
minuto 7 gran giocata di Barak che girandosi di tacco salta la marcatura e trova la superiorità numerica nella sovrapposizione di Biraghi che appena riceve palla in area tira forte di sinistro ma trova il palo pieno
minuto 15 non ce la fa (ri-di nuovo) Dodò, entra Venuti
minuto 27 dopo diversi minuti di pressione, batti e ribatti in area, l'ultimo tocco arriva a Barak che si gira e tira verso la porta deviazione di Thiaw e palla sotto le gambe di Tatarusanu 1 - 1 
minuto 43 Amrabat perde una brutta palla in mezzo al campo scatta Tonali che per fortuna è bloccato in area da una bella scivolata di Milenkovic
minuto 45 Amrabat perde un'altra brutta palla in mezzo al campo (stavolta con un intervento sembrato fallo) la palla arriva a Diaz che salta in pallonetto Terracciano, sulla linea salva Venuti 
minuto 46 Giroud anticipa Igor e trova pronto Terracciano che in due tempi salva la porta viola
minuto 47 Leao punta dritto per dritto e lascia partire un bel destro sull'esterno della rete
minuto 63 potrebbe essere il minuto della svolta, Ikonè fugge via su Tomori che prova una scivolata "alla disperata" ed arriva con la punta del piede a toccare il pallone ma dopo aver abbattuto lo stesso Jonathan. Niente rigore e niente intervento del VAR nello stupore totale.
minuto 70 bell'azione Jovic, Barak, Jovic che però perde l'attimo per il tiro anticipato da Kalulu che impegna Tatarusanu
minuto 71  Leao svernicia Venuti e crossa per Giroud che in rovesciata trova solo parte della palla che finisce fuori
minuto 72 ancora Leao che punta di nuovo da sinistra e la respinta del tiro è di Giroud sulla traiettoria
minuto 77 Biraghi tiene in gioca Leao e poi gli offre un assist clamoroso che l'attaccante milanista spara altissimo solo dal dischetto
minuto 83 Terzic (entrato al posto di Saponara) vola in contropiede ma con due compagni lanciati preferisce un tiro molle di destro
minuto 87 Ikonè ha una grande occasione e trova un tiro che supera Tatarusanu che è salvato sulla linea da Tomori
minuto 92 nel secondo di recupero su un cross che appare innocuo Terracciano sbaglia l'uscita e viene a contatto con Rebic la palla finisce addosso a Milenkovic che firma l'autogol per il 2 - 1 finale

La mia Viola
Che dire? Probabilmente la migliore prestazione della stagione viene buttata nel cestino da una direzione di gara allucinante che ha sicuramente influenzato gara e risultato e con il VAR la cosa è ancora più insopportabile. 
Detto questo, cercando di concentrarsi sulla gara abbiamo tenuto testa al Milan e sofferto solo le parti iniziali dei tempi mentre in molte fasi siamo stati dominanti. Peccato che la supremazia spesso sia stata sterile e quando siamo arrivati a tirare abbiamo dimostrato molto meno di quanto abbiamo prodotto a livello di gioco. Ikonè e Biraghi sono gli unici che hanno portato pericoli seri alla porta avversaria, il gol di Barak è arrivato dopo una netta deviazione e dalle punte non sono arrivati particolari segni di vita. Peccato per l'uscita a vuoto di Terracciano che anche oggi non aveva per niente demeritato fino a quel momento. Anche in questo frangente siamo davvero stati polli, come nel non sfruttare la superiorità dimostrata in molti momenti.
Poteva essere un perfetto modo di salutare il campionato espugnare San Siro, un buon saluto portare via un punto. E' invece davvero un boccone amarissimo da tenere in bocca fino a gennaio. Speriamo che al rientro siano state fatte le analisi del caso e risolto nodi e problemi che comunque (indipendentemente dal furtarello di oggi) questa squadra ha. Buona pausa Fiorentina.
FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito
"...ma che arbitraggio l'è?!? Roba da radiare dall'albo...siamo calati ma un pallone a Cabralo quanto meno da calciare...che arbitraggio da schifo, rigore pieno, da vomito...oddio anche Italiano ma che ca**o di cambi fa? iolaeee eccoci ma vainculo vah, roba da manicomio..."

sabato 12 novembre 2022

Emozione Pura

Post particolare. Di quelli difficili da mettere in fila per la non abitudine ad essere al centro dell'attenzione. "TOCCHERA' CANTARE L'EMOZIONE CHE NON SA NESSUNO" al momento. Un po' per i motivi che dicevo prima, un po' per scaramanzia. Ma ora si può, si deve e mi fa piacere farlo. Quindi dicevamo. Emozione. Vera. Pura. 
Provo a spiegarmi.
Quando mi è stato detto "sto preparando una raccolta di racconti e potresti provare a scrivere uno anche te" onestamente non avevo immaginato che poi quel tentativo si traducesse in qualcosa di così emozionante. Perché?
Perché quel testo alla fine sono riuscito a metterlo giù, andando anche lungo una strada totalmente diversa rispetto all'idea che avevo avuto inizialmente ed uscendo in qualche modo da quella che chiamano "comfort-zone". Perché il racconto alla fine è piaciuto. Perché adesso fa parte di una raccolta sulla mia Firenze. Perché quella raccolta è diventata un libro. Perché quel libro è stato pubblicato ed in questi giorni è nelle librerie e negli store online.
Ed è per questo che oggi nello scrivere questo post sono appunto emozionato
Quella frase che ho riportato sopra me l'ha scritta un po' di tempo fa Giacomo illustrandomi il suo progetto di raccogliere dei racconti che avessero due elementi comuni: Firenze e la prima volta. Poche regole da seguire su lunghezza e riferimenti e piena libertà di muoversi all'interno dello spazio creato da quei due punti cardinali. Sapendo che con quel soggetto non possono che venire brividi a ripetizione e battiti accelerati. Scommessa vinta in partenza. Così come quella sul nome che poteva prendere la raccolta, anzi il libro, che non poteva che essere "La prima volta a Firenze"
La cosa che invece non era così automatica, anzi, era la presenza del mio nome tra gli autori dei racconti sul retro del libro. Ed invece scorrendo quell'elenco fino alla S si arriva anche a me.
Voglio ringraziare per questo la casa editrice - Edizioni della Sera - che ha portato avanti questa idea investendo in questo progetto ma soprattutto un ringraziamento davvero davvero davvero di cuore a Giacomo Cialdi, autore di uno dei racconti ma soprattutto curatore della raccolta e vero e proprio organizzatore dei testi presenti nel libro nonché colui che mi ha dato fiducia e proposto di provare ad unirmi al suo gruppo. 
"La prima volta a Firenze" è edito da Edizioni della Sera comprende tra gli altri anche il mio racconto ed è acquistabile in libreria ed on line, sul sito della stessa casa editrice (clicca qui per acquistaresu librerie online (clicca qui per acquistare ad esempio su Feltrinelli) e su Amazon (clicca qui per l'acquisto).
Adesso tocca a voi. Non siete curiosi? Si?! Allora acquistate il libro e poi fatemi sapere che ne pensate, di tutta la raccolta e del mio "La prima volta che Firenze si è presentata".
Conto sul vostro sostegno come sempre, grazie....
Buona lettura
La prima volta a Firenze

venerdì 11 novembre 2022

Carriera illuminata

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 512
Nell'assoluta assenza di interesse da parte di chi una legge vera e proprio dovrebbe farla da secoli ma "non è il momento adesso, ci sono altre urgenze", esiste in Italia la possibilità per alcuni studenti transgender di utilizzare nei percorsi scolastici ed universitari di alcuni istituti il genere nel quale si riconoscono.
La "carriera alias" infatti propone la soluzione di far scegliere a studenti transgender un nome ed un genere alternativo a quello previsto nei documenti ufficiali. Una soluzione che, anche se temporanea e limitata all'ambito di riferimento che la applica, resta comunque un tentativo importante di far vivere a questi ragazzi il percorso di crescita scolastica nel modo più consono e meno complicato per questo aspetto. Ovviamente non è un percorso legale al di fuori della scuola/università che applica questa possibilità, ci mancherebbe altro si facessero dei passi avanti, ma è un inizio. 
La modalità di carriera alias è uno strumento quindi che andrebbe preso come spunto e come elemento di diffusione con una specifica regolamentazione univoca a livello nazionale e soprattutto ministeriale per far sì che davvero una volta tanto la scuola operi la sua funzione di insegnamento ed esempio. Ma soprattutto sia una chiara indicazione anche a chi la carriera alias la deve rispettare nei fatti concreti di ogni giorno scolastico. Perché purtroppo anche le norme illuminate, anche nei rari casi in cui vengono alla luce, devono essere poi applicate. 
Come non è successo ad esempio al Liceo Cavour di Roma dove un ragazzo è stato preso di mira dalla grettezza culturale di un professore che non solo si è rifiutato di applicarla ma ha anche barrato in rosso il nome riportato su un compito dello stesso, aggiungendo poi le classiche spiegazioni di elevata ed illuminata cultura "ho davanti una donna e così mi ci rapporto". Disattendendo la possibilità prevista dall'istituto al ragazzo di determinarsi ed aggiungendo frasi ed allusioni discriminatorie nei suoi confronti. Ma soprattutto facendo cadere a pezzi la speranza dello stesso di essere finalmente in una realtà che lo riconoscesse e lo tutelasse. 
Ovviamente al professore ha dato pieno sostegno quella sottospecie di organizzazione chiamata "Pro Vita" o qualcosa di simile e forse anche per questo lo stesso docente si sarebbe sentito in diritto di aggiungere "adesso per voi è cambiata la musica", frase che sembra lo stesso professore abbia rivolto a chi ha sostenuto i diritti del ragazzo chiedendo educazione, rispetto ed applicazione di quanto previsto dal regolamento d'istituto. Invano. Ovviamente dopo sono arrivate le scuse. Curiosamente appena la cosa è diventata di dominio pubblico e si sono ventilati provvedimenti. 
Un peccato che non può però rimanere rammarico. La possibilità aperta dalla carriera alias è di quelle che potrebbe far essere orgogliosi di questo Paese e non possiamo prevedere che sia ostacolata da un'applicazione frammentaria e contrastata da chi fa di maleducazione ed arretratezza il proprio marchio di fabbrica. Deve invece rappresentare un modello, una sorta di tappeto rosso per cercare di aprire "LA PORTA DEI SOGNI" chiamata diritti civili riconosciuti.
Per questo le scuse non bastano. Servono provvedimenti. Severi per chi non rispetta regolamenti e persone e illuminati di estensione di questo esempio a livello generale e nazionale. 
Una volta tanto abbiamo un'esperienza corretta, non cestiniamola.

giovedì 10 novembre 2022

Tris di P

La mia Viola
E tris fu. Dopo le trasferte in terra ligure (prima a La Spezia e poi a Genova) e le relative vittorie abbiamo fatto terno con la vittoria di ieri sera contro la Salernitana al Franchi. Come "suggerito" dall'autore delle foto che ringrazio (copyright Matte), il tris di vittorie merita tre foto, tre post e tre pagelle. Ed io eseguo o almeno ci provo, rigorosamente con la P, per rispettare la vittoria ma soprattutto per non diventare un "Pagellista Paccaro" (cit.).

Campionato - 14^
FIORENTINA - SALERNITANA  = 2 - 1
GOAL: BONAVENTURA, Dia, JOVIC


KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Dodò 6 +
Milenkovic 6 -
Igor 6
Biraghi 6 - 
Bonaventura 7,5
Amrabat 6 +
Mandragora 5,5
Kouamè 5,5
Cabral 5
Ikonè 7
Jovic 7
Saponara 7
Terzic 6+
Barak SV
Duncan SV

All. Italiano 6,5 
IL MIGLIORE: BONAVENTURA
Il peggiore
Cabral
POST - PARTITA

Non c'è praticamente stata partita eppure fino a dieci minuti dalla fine il segno sull'ipotetica schedina era "X". "LO ZERO A ZERO PER" merito di una bella azione Jack-Ikonè-Jack è stato sbloccato presto ma nonostante i vari tentativi di raddoppiare, il gol della tranquillità non è arrivato. Buona la prova di Ikonè, grigia quella di Kouamè, da dimenticare quella di Cabral. La gara è dominata anche se per alcuni tratti sembra rivedere la Viola di qualche tempo fa, nel bene (padroni della gara) e nel male (poca incisività e possesso palla a tratti sterile). 
Nella ripresa il match è ripartito da dove si era fermato con varie occasioni non sfruttate mentre la Salernitana alla prima occasione ci ha subito fatto male con un triangolo che ha portato in porta ed al gol DiaJovic, entrato a venti dalla fine, dopo pochi minuti ha sfruttato la palla filtrante di un pimpante Saponara ed ha battuto Sepe con un bel tiro da vicino. Il gol è stato inizialmente annullato ma il dubbio sulla posizione di partenza è fugato dal VAR che ha convalidato la rete e di conseguenza la vittoria. La Salernitana non ha la forza di rispondere o provare una sorta di forcing finale e così il tris di vittorie si completa.


Percorso Campionato 5,5
Percorso Conference 5,5
Percorso Coppa Italia 10


POST - PERCORSO

Adesso la classifica si fa più vicina alla nostra realtà e lascia intravedere non lontanissimo anche la fascia di posizioni vicino all'accesso europeo.
Domenica chiudiamo questo primo spezzone di campionato a Milano sperando di confermare le buone sensazioni di questo ultimo periodo e magari strappare anche quel piccolo bagaglio di convinzione in più che San Siro (in caso di buona prestazione) riesce a darti.
Per il secondo (semi)post le pagelle prendono in considerazione il percorso fatto finora dalla Viola nelle competizioni disputate.
In campionato siamo un paio di posizioni lontani da quello che speravamo e pensavamo per il valore della nostra rosa, incappando anche in alcune giornate onestamente molto poco divertenti.  In Europa ci siamo complicati la vita da soli buttando via il primo posto in un girone onestamente tra il ridicolo e l'osceno. Ci siamo qualificati quindi la valutazione non può essere di grave insufficienza ma arrivare secondi contro avversari del genere non può nemmeno avere una valutazione sufficiente, visto tra l'altro anche il turno in più a cui ci costringerà a Febbraio. In Coppa Italia onestamente non potevamo far meglio, non abbiamo sbagliato nulla e quindi promossi a pieni voti.

La Sosta 7
Moma 8
Moonshine SV
exTrend 7,5
Tortellinaio 6+
Birraio 6
POST - PRE-PARTITA

Per chiudere il tris, in questo caso non di vittorie ma di post e pagelle, ecco la valutazione sulle varie tappe di avvicinamento alla gara. 
Piacevole sorpresa iniziale quello della Sosta, crescita nel servizio ed affinamento nella velocità di esecuzione al Moma, Moonshine da sempre ricco di belle emozioni stavolta non giudicabile per passaggio troppo rapido e senza elementi di valutazione, exTrend che ribadisce il bell'impatto della settimana scorsa. Novità tortellinaio da rivedere per quantità e stile di consegna anche se la qualità non è da disprezzare, birraio porto sicuro appena entrato ma senza picchi di qualità.
Mancati all'appello Villani, Maratona, Gastronomia "all'angolo lì 'untulovedi?" che torneranno certamente utili nella seconda parte della stagione.

domenica 6 novembre 2022

Tre punti molto utili

Campionato - 13^
SAMPDORIA - FIORENTINA = 0 - 2
GOAL: BONAVENTURA; MILENKOVIC


KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Dodò 6
Quarta 6,5
Milenkovic 7
Biraghi  6,5
Bonaventura 7
Mandragora 6
Duncan 6 -
Kouamè 6
Jovic 6 - - 
Ikonè 6,5
Cabral 6
Igor 6
Amrabat SV
Barak SV
Saponara SV

All. Italiano 6,5
IL MIGLIORE: BONAVENTURA
Il peggiore
JOVIC
Accantonata fino a febbraio l'Europa, torna il campionato per le ultime tre tappe prima dell'interruzione mondiale. Tappa in casa Samp con una formazione che prevede Mandragora e Duncan in mezzo al campo affiancati da Bonaventura che scivola anche tra le linee, davanti Jovic è confermato centravanti con ai lati Kouamè ed Ikoné. Conferma invece per la difesa attualmente titolare con cioè Igor in panchina.
Serve dare seguito alla vittoria di La Spezia (clicca qui per rileggere la cronaca di quella partita), alle 15 in punto si parte.

minuto 4 Kouamè parte dalla nostra area di rigore e crea la superiorità numerica, bello il lancio per Ikonè che con una bella giocata trova Dodò in sovrapposizione; Bonaventura si inserisce come da copione e ci porta in vantaggio alla prima occasione 0 - 1
minuto 12 Ikonè ruba una bella palla all'altezza del centrocampo e si invola, salta anche il portiere e serve a Kouamè che a porta vuota tira sull'unico difensore rimasto, occasione colossale sprecata
minuto 14 da un cross successivo a calcio d'angolo, dopo un doppio batti e ribatti la palla arriva alla testa di Colley che da dentro l'area piccola colpisce male e spara alto
minuto 30 cross di Kouamè per Jovic che è stretto tra Augello ed Audero in uscita spericolata. L'arbitro è convinto per il rigore che assegna ma il VAR gli fa cambiare idea. Rivedendola restano dubbi
minuto 36  Terracciano esce un po' fuori tempo è scavalcato dalla palla che recupera in presa, gambe fuori dall'area ma palla esattamente sulla linea, un gran colpo di......occhio
minuto 47 Caputo sfrutta l'ennesimo inserimento sulla sinistra della Samp, si libera di Milenkovic e spara in bello stile ma alto
minuto 57 Mandragora crossa per Bonaventura che si inserisce di nuovo bene ma il colpo di testa è da dimenticare
minuto 58 calcio d'angolo bis rispetto al gol a La Spezia, perfetto cross tagliato di Biraghi (anche se per DAZN è Mandragora che con il dono dell'ubiquità batte l'angolo e si apposta al limite dell'area dal lato opposto) ed altrettanto impeccabile stacco di testa di Milenkovic che trova il raddoppio 0 - 2 
minuto 86 Ikonè serve una bella palla a Bonaventura che in diagonale impegna Audero
minuto 92 Bonaventura perde una brutta palla in uscita e ci prova Caputo ma trova Terracciano pronto

La mia Viola
Buon bis della vittoria di domenica scorsa, arrivata senza i patemi della scorsa giornata e senza la necessità di ricorrere al cu...ore come contro lo Spezia. A dire la verità la Samp è parsa pochissima cosa, forse meno, ma quello che conta è il risultato ed il fatto che sia arrivato senza praticamente subire tiri in porta e/o complicarci la vita da soli. "ANCHE STAVOLTA NESSUNO" pensa si sia di fronte a qualcosa di clamoroso ma questi tre punti sono molto utili. I meccanismi in avanti restano ancora un po' da oliare ma con gli inserimenti da dietro dei due migliori in campo (Jack e Milenkovic) abbiamo ovviato al problema. Mercoledì dobbiamo chiudere il tris partendo dagli spunti positivi e dalle maggiori sicurezze che questi ultimi sei punti devono averci dato.
FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito
"...quindi teoricamente siamo sopra al grande Sassuolo, lo dice la classifica mica io...ora Salernitana, vediamo di rovinare 'gni cosa eh?!!? La terribile Salerno...iolae bombarolo..."

sabato 5 novembre 2022

Quanto ci manchi Mandrake...

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 512

Due anni (e pochi giorni) fa se ne andava uno dei più grandi uomini dello spettacolo, un immenso maestro che quel giorno ci ha fatto davvero piangere il cuore. Un uomo di spettacolo talmente GRANDE da sembrare uno di casa, talmente completo da far sembrare semplice ogni sua opera. Quello che ha lasciato Gigi Proietti in chi lo ha seguito è un infinito senso di ammirazione e condiviso stupore per la completa capacità di lasciare tutti con gli occhi pieni di "brillio" nel guardarlo. 
Quello stupore che da quel giorno si è mescolato all'incredulità ed alla rabbia per il percorso che purtroppo ha fatto la vicenda della sua sepoltura. Da quel 2 novembre 2020 infatti è iniziato una sorta di procedura interminabile per dare a Gigi la degna sepoltura dopo la cremazione. "LA PAZIENZA E' FINITA" da un bel po' e forse adesso lo è anche questo lungo e travagliato iter burocratico per creare il giusto "alloggio" per accogliere degnamente il ricordo di Proietti. Pare infatti che, secondo quanto dichiarato da Ama-Cimiteri capitolini, l'attesa possa essere in dirittura d'arrivo per la parola fine di questa attesa. Dopo due anni
Due lunghi anni in cui il cimitero del Verano che deve ospitare il grande Gigi non si è fatto trovare pronto a dare un degno spazio per la sua sepoltura. Inversione di tendenza che casualmente è arrivata dopo che è stato reso pubblico questo infinito peregrinare delle spoglie del grande attore, che attualmente sembra siano in Umbria dopo un iniziale attesa proprio nella Capitale ed un probabile ritorno al Verano in una condizione provvisoria in attesa della definitiva casa. Una sorta di gincana apparsa senza fine ma soprattutto senza dignità.
Banale ma giusto dire che purtroppo non è un problema o una situazione che riguarda solo Gigi e che quindi anche questo risalto non è corretto rispetto ad altri che vivono la stessa condizione ma non hanno la stessa attenzione. Resta però questo grande amaro in bocca a pensare quanto poco rispetto sia stato dato a chi di rispetto e riconoscimenti invece doveva essere oggetto. Per la sua grandezza, per la sua arte, per la sua maestria, per la sua umanità.
Sono due anni che ci manchi ogni giorno di più Gigi. Le tue infinite dimostrazioni di maestria, la tua naturalezza e straordinarietà, il tuo saper "tenerci appesi quando facevi tutto" (cit. Favino).
Sono due anni che non ti danno il giusto spazio e la giusta "casa" e questo davvero fa male. A te per primo, alla tua famiglia subito dopo. Ma credici, anche a tutti quelli che hai stregato con quel sorriso da "mandrake".
Ciao Gigi, come due anni fa senza troppe parole. Senza la capacità di trovarne degne della tua grandezza e dello sfregio che ti hanno fatto e ti stanno ancora facendo.

lunedì 31 ottobre 2022

Giallo non protagonista

#Klibro Ottobre 2022 
qui il mio intero
Katalogo
WALTER VELTRONI
"Assassinio a Villa Borghese"
Marsilio Lucciole

Esordio di Veltroni come giallista ed esordio per me come suo lettore. Come è facile intuire dall'autore e soprattutto dal titolo del libro, l'ambientazione dello stesso è la Capitale. Non solo. La città diventa ben presto vera protagonista delle pagine, alla pari dei personaggi e delle vicende che vengono raccontate. 
Oltre a Roma, il protagonista è un ispettore non esattamente nei primi posti dell'ipotetica classifica di rendimento degli investigatori. Al suo fianco "COME AL SOLITO C'E' QUELLO CHE" si potrebbe definire un gruppo di agenti dalle caratteristiche più da "film commedia" che da "film poliziesco": uno con improvvisi crisi di narcolessia, due gemelli dai tratti grotteschi, un agente vicino alla depressione, uno con forti problemi di vista. A questa squadra viene assegnato il nuovo commissariato istituito a Villa Borghese e ben presto sarà chiamata a trovare la soluzione ad una serie di omicidi e ritrovamenti dai tratti pulp. L'ispettore proverà a tirare fuori il meglio dai suoi agenti e da aiuti esterni che inizialmente sembrano più dei ricatti e che invece si trasformeranno in concrete offerte di collaborazione. 
Lo scenario di fondo del libro sembra un po' ispirarsi ad un mix di commissariati dai contorni ironici: da alcune estremizzazioni di Catarella al gruppo di agenti della squadra di Rocco Schiavone. Il protagonista, Giovanni Buonvino, tiene bene la scena con le caratteristiche di "simpatico perdente" dai guizzi investigativi.  Sono apprezzate anche le frequenti citazioni cinematografiche che arricchiscono le pagine del romanzo: da Nick Novecento (amico immaginario del protagonista) a C'eravamo tanto amati" passando per "Il buono il brutto e il cattivo". Il libro sostanzialmente tiene, la scrittura è piena e lascia una bella sensazione nello scorrere delle pagine. Ma qualcosa si perde un po' a livello di pathos. Il libro infatti, seppur piacevole, non risulta clamorosamente avvincente. Probabilmente qualcosa viene a mancare per il fatto che il percorso investigativo troppo spesso viene messo in secondo piano rispetto alla descrizione dei personaggi, alla Capitale ed ai riferimenti ad opere cinematografiche o artistiche. Le priorità infatti sono spesso riservate ad altri aspetti ed è per questo aspetto che a mio parere il libro tiene meglio come romanzo di "rapporti" o di aneddoti e citazioni che non come giallo in sé.

CINQUE CITAZIONI

1 - "...c'è anche nelle persone, una sottilissima linea di confine tra sentimenti opposti, come il pianto e le risa..."
2 - "...senza sapersi spiegare perchè chi era stato tradito fosse improvvisamente colpevole e chi aveva tradito fosse invece abilitato all'accusa e legittimato a scuotere le mura con la violenza della porta sbattuta..."
3 - "...le macerie di un'elegante gloria perduta, il senso, tra tutti, di una sconfitta.."
4 - "...sai come diceva Clint Eastwood in "il buono, il brutto, il cattivo"? "il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi"..."
5 - "...mi serve il passato da ricordare ed il futuro da immaginare. E ora faccio fatica, mi sento come un orologio digitale. E questo non mi rende felice. Soddisfatto sì. Ma non felice..."

Mia personale valutazione: *** - tre stelle su cinque