giovedì 31 marzo 2022

Passione e consigli

#Klibro Marzo 2022
qui il mio intero
Katalogo
STEPHEN KING
"On writing - autobiografia di un mestiere"
Pickwick

Nel libro di Stephen King la protagonista è una sola: la voglia di scrivere. Declinata in vari modi, ma al centro di un racconto travestito da autobiografia. Nella prima parte del libro infatti l'autore utilizza la sua storia per raccontare la sua passione. Attraverso le sue vicende descrive in realtà quanto è stato importante per lui scrivere e come questa passione l'abbia accompagnato nella sua vita. La sua storia diventa quindi quella di moltissimi innamorati della scrittura, con molte vicende personali al limite (crisi, alcool, droghe) e con un "piccolo" particolare che la contraddistingue: il successo ottenuto. Nella seconda parte invece prevale una sorta di raccolta di piccoli/grandi consigli che però non fanno mai sembrare l'autore uno di quelli che pontificano "PERCHE' SANNO TUTTO DI" qualcosa o pensano di saperlo. King riesce infatti a far passare il messaggio che quello che vuol dare al lettore è una sorta di libretto delle istruzioni per chi come lui ama lo scrivere e vuole mettersi alla prova. I consigli tecnici sul limitare gli avverbi, sul ridurre la paura di far sembrare tutto lineare sin da subito, sulle forme dei verbi. Quelli pratici sulla logistica della scrittura, della tempistica e della costanza. Infine una sorta di comandamenti generali da tenere come punto di riferimento costante quando ci si avvicina ad un foglio bianco che si vuol riempire. Primo fra tutti quello di leggere, leggere e leggere. E solo dopo aver letto ancora, scrivere.
Un libro che probabilmente ha un pubblico abbastanza preciso (credo infatti che a chi non ha troppo interesse alla scrittura potrebbe risultare non troppo leggero) ma che visto l'altro numero di scrittori/presunti tali/appassionati alla cosa non si può certo considerare "di nicchia". Chi me l'ha regalato, l’ha fatto conoscendo bene la mia passione per le penne ed i fogli da scrivere, basandosi su una fiducia troppo elevata rispetto alla mia capacità di farlo diventare un "manuale di ripartenza" nella scrittura. Intanto però l'ho letto e lo consiglio a tutti quelli appartenenti alla categoria suddetta. Poi vediamo se riesco anche ad utilizzarlo come base di produzione. Intanto GRAZIE.

CINQUE CITAZIONI

1 - "...il mondo è pieno di storie che aspettano solo di essere raccontate..."
2 - "...lei mi disse che era abbastanza bello da essere pubblicato, da allora nessun'altra frase mi ha mai reso tanto felice..."
3 - "...non accostatevi a una pagina bianca con leggerezza..."
4 - "...più leggerete e più eviterete figuracce con la penna..."
5 - "...scrivere in certi periodi è stato un atto di fede, un pugno in faccia alla disperazione e all'angoscia..."

Mia personale VALUTAZIONE : ***° - Tre stelle e mezzo su cinque

domenica 27 marzo 2022

Storie che non interessano

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 480

Tra la provincia di Brescia e Varese questa settimana si sono materializzati due episodi di quella che un tempo veniva definita cronaca nera.
La definizione credo sia sempre utilizzata e valida ma l'assuefazione a queste notizie forse porta tutti ad ascoltarle e viverle con un interesse ridotto, sempre che il riflettore comunicativo non ponga il suo interesse sul singolo caso ed allora cambia tutto. La vicenda viene spolpata in ogni suo dettaglio, illustrata e sviscerata anche negli aspetti secondari e non attinenti al caso. Purché se ne parli e diventi appunto una sorta di evento.
Quando invece ad illuminare la scena comunicativa/informativa c'è già altro, la cronaca nera perde il suo contorno black e d'interesse. Purtroppo però le notizie che si trovano in quelle "pagine" non perdono la loro drammaticità. 
All'inizio della settimana a Paline di Borno (provincia di Brescia) sono stati ritrovati i resti di una donna fatta a pezzi in diversi sacchetti di plastica. Un'esecuzione brutale da film e/o libro noir: il corpo ridotto in più di quindici pezzi, l'uso del fuoco per far perdere i connotati al volto, la pelle cancellata per non far riconoscere i tatuaggi, la conservazione del corpo al freddo per far perdere tracce temporali dell'evento. Un racconto da brividi quello del ritrovamento e quello dei particolari dei resti del cadavere "sminuzzati" in tanti sacchetti.
Ritrovamento ugualmente atroce ma forse anche più stringente alla bocca dello stomaco quello che è stato fatto a Mesenzana (provincia di Varese) da Luana Vivirito giovedì scorso. Andando a riprendere i figli dal padre da cui si stava separando da pochi giorni ha trovato Giada (13 anni) ed Alessio (7 anni) senza vita (così come il marito che dopo averli uccisi si è suicidato). "Me ne ero andata perché era diventato ossessivo", un tristissimo disco rotto in questi casi. Chissà se lui ha visto in questo gesto malato e violento un modo per punire Luana o per chiudere il dolore che la sua ossessione gli provocava. Quello che è certo è che Giada ed Alessio non ci sono più ed anche per la loro mamma da giovedì si sono spente moltissime luci, probabilmente quasi tutte.
Eventi di una sconcertante crudeltà e di un orrore di altissimo livello che sono andati a distruggere fisicamente e profondamente la vita di due donne. La prima facendola a pezzi sul piano fisico, la seconda per la vita. Ovviamente chi si occuperà di trovare responsabilità ed individuare le modalità con cui le cose si sono realizzate faranno chiarezza su colpevoli (nel primo caso) e motivazioni (se mai ce ne possano essere). Quello che è certo che queste due tragedie sono finite ben nascoste tra le notizie della settimana. Forse perché non accadute nella settimana della mimosa o in quella delle scarpe rosse, forse perché considerate minori e quindi nascondibili, forse perché banalmente son storie che alla fine non ci interessano. Ci fanno dire "mamma mia che tragedia" ma poi si scorre oltre nel giro di qualche secondo, con la scusa di non riuscire a sopportare l'orrore della cosa ma con la realtà che tristemente son vicende che devi leggere "SCORDANDOTENE PRESTO TANTO DAI" "son successe e succedono da sempre"
Intanto in quei sacchetti di plastica una donna ha visto la sua orribile fine ed in quella porta aperta la vita di Luana ha visto una tragedia immane da vivere, affrontare e superare. Come è successa ad un numero infinito di donne, quelle che hanno fatto il passo di uscire allo scoperto ed in qualche modo hanno "pagato il conto" e quelle che invece affrontano il tutto in silenzio per mille paure, timori o convinzioni di non essere in grado di affrontare quello che vorrebbe dire uscire allo scoperto. Certamente il continuare a vedere questi eventi e non riuscire in nessun modo a fermarli, limitarli o ridurli non dà, né darà forza né alle prime né alle seconde. Ed il vedere il sempre meno interesse per l'argomento e per queste vicende farà credere ad entrambe le categorie di donne di essere sole. Abbandonate a se stesse ed alla loro situazione.
E questo fa male. TANTO male.

domenica 20 marzo 2022

La sostituzione nella comunicazione

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 479
Mentre i giorni di guerra continuano ad aumentare e superano tristemente la ventina, sembrano spariti i giorni della pandemia.
"Menomale va" verrebbe da dire e da pensare seguito da un finalmente grosso come una casa dopo anni di sofferenza e pensieri.
Poi però capita di andare oltre nello scorrere le notizie e, con molta più fatica di prima, di incontrare numeri e realtà che dicono altro. Perché la pandemia ed il Covid sono spariti dalle prime pagine e dalle cosiddette notizie copertina ma i numeri non parlano la stessa lingua. Praticamente tutti gli indicatori lasciano intendere altro rispetto alla sparizione del problema ed alla normalità, ma la comunicazione ormai è concentrata su altro e la politica ha ormai aperto cordoni e porte all’opposto rispetto a restrizioni e limitazioni. "D'altronde non si può tenere chiuso un Paese in eterno" "alla fine per i vaccinati molto spesso è un'influenza" due delle frasi cult ma non per questo sbagliate, tutt'altro. 
E' innegabilmente vero che la situazione esistente è totalmente diversa a quella di pandemie precedenti nonostante i numeri alti. Curiosamente però un ragionamento appunto giustissimo che si concretizza solo adesso così, porta a qualche perplessità. Le mascherine da vitali sono state ridotte a cose non più fondamentali, gli ingressi per vaccinati nei posti vedi sopra, gli stati di emergenza son diventati vecchi ed obsoleti. Ed a fianco a questo l'emergenza e costanza comunicativa ha lasciato il passo ad altro, sicuramente e tragicamente importante e vivo sulla pelle di tutti ma che ha spazzato via ogni riferimento alle notizie pandemiche.
Però io "IN QUESTO MONDO CAMMINO COME SO" e la cosa un po' mi fa sorridere. Trovo infatti davvero curiosa questa magia che fa sparire e risolvere i problemi (e le pandemie) all'apparire di qualcosa di (tragicamente) nuovo. Chissà cosa ne pensa in generale tutta la gente "normale" che vorrebbe che questa magia fosse applicata anche alla vita concreta e vede invece tristemente da affrontare la somma delle situazioni e non la sostituzione delle stesse. Sarebbe bello, che ne so, per chi ha un problema legato al mutuo che all'arrivo di un problema di lavoro magicamente il mutuo venisse considerato come "concluso" e risolto.
Capita invece che i problemi si sommino e che molto frequentemente uno ne chiami un altro invece di cancellarlo. Anche per questo credo poco alla magica sparizione del Covid, pur essendo consapevole che la situazione sia meno drammatica. Ma meno non vuol dire sparita. Cosa che invece appunto sembra percepirsi da un po' tutti.
Ed allora speriamo davvero in questa magia, speriamo che non sia l'ennesimo singhiozzo vissuto in questi anni, speriamo che davvero si passi a catalogare come archiviata tutta questa infinita emergenza.
Che questa sostituzione sia reale e che presto qualcos'altro di meno pesante si porti via anche il nuovo unico drammatico argomento dai colori ucraini giallo azzurri e dalla conferma del rosso sangue che purtroppo non è stato sostituito.
Confidiamo in questa magia e nella prossima?

sabato 12 marzo 2022

Poche parole

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 478
Ospedali, luoghi di culto, abitazioni. Fughe, città svuotate, morti. Bambini, donne, anziani. Militari, civili, medici. Povertà, paura, ferite. Servizi, foto, parole. Tensione, apatia, terrore.
"QUELLO CHE MI FA LA GUERRA" è esattamente quello di far calare un telo pesante sulla capacità di formulare pensieri e discorsi che possono fluire.
Come se qualcuno avesse premuto il tasto "pausa" sulla capacità (se mai ci fosse stata) di elaborare e mettere in fila frasi e discorsi.
Dice sia tutto normale e naturale dopo una pandemia infinita e la difficoltà di riprendere il ritmo giusto ed ordinario. Per non farci recuperare per niente quello che poteva essere il ritmo giusto era giusto metterci in mezzo anche una bella guerra a due passi che sembra sempre più vicina ogni giorno che passa, ogni ora.
Le notizie, i video, le continue trasmissioni, le foto, le parole. Tutto forma un grandissimo masso che si pianta addosso e zavorra tutto. Voglia di seguire, capacità di parlarne, libertà di testa per poterne scrivere.
Per questo motivo questo post ha davvero poco senso (meno del solito).  Per questo non durerà a lungo. Per questo cercherà le parole di chi ce l'aveva giuste. Di chi doveva essere seguito di più. Da sempre.
Come sempre Gino Strada.

"Credo che la guerra sia una cosa che rappresenta la più grande vergogna dell'umanità. E penso che il cervello umano debba svilupparsi al punto da rifiutare questo strumento sempre e comunque in quanto strumento disumano"

domenica 6 marzo 2022

Pari sbiaditino

La mia Viola
Campionato - 28^
FIORENTINA - VERONA = 1 - 1
GOAL: Piatek, Caprari (R)

LA GARA

Pre-partita
Dopo due gare perse nei minuti di recupero, arriva il gemellato Verona per una gara fondamentale per ripartire. Il Mister decide di affidarsi all'ossatura della squadra che mercoledì ha perso (clicca qui per leggere il post) per colpa di quel tocco finale di Venuti che "BATTE IL RECORD DEGLI AUTOGOL" più sfortunati e decisivi. Gli unici cambi previsti sono infatti quelli "obbligati": Odriozola infortunato lascia il posto proprio a Lollo Venuti, Bonaventura squalificato a Maleh. Davanti confermato il tridente "anomalo" schierato in coppa. Il Verona invece nel reparto difensivo è guidato dall'ex Ceccherini mentre in quello offensivo si affida all'altro ex Simeone. Dopo gli scongiuri del caso vista la nostra storia con gli ex, si parte.

Primo tempo
  • 10' dopo un inizio di partita più di marca Verona ci distendiamo in contropiede lanciato da Terracciano, Ikonè si fa respingere il tiro, la palla ha uno strano rimpallo che finisce la sua corsa sui piedi di Piatek che si gira benissimo e trova il gol del vantaggio 1 - 0 
  • 18' dopo un paio di cross poco precisi la palla arriva in centro area, Milenkovic interviene in modo folle stendendo Lasagna. Rigore solare che Caprari trasforma centralmente 1 - 1
  • 25' ancora Caprari, imprendibile per Venuti, trova un velenoso cross che per centimetri non diventa un assist gol per Lasagna
  • 27' Lazovic salta di nuovo Venuti e crossa teso in mezzo senza per fortuna trovare nessuno pronto al tocco in porta
  • 40' stavolta un rimpallo lancia Lasagna a campo aperto, nessun contrasto fino a Terracciano che compie un grande intervento per respingere di piede in angolo
  • 41' ancora Lasagna che si beve Igor e prova a crossare tagliato ma senza trovare nessuno
  • Finisce un primo tempo bruttino dove la Viola si è mostrato slegata e senza ritmo
Secondo tempo
  • Triplo cambio subito per Italiano: Duncan, Callejon e Sottil per Maleh, Ikonè e Saponara
  • 47' Faraoni salta Biraghi ma per fortuna tira sull'esterno della rete invece che crossare
  • 49' Torreira recupera un gran pallone dopo tre contrasti appoggia a Biraghi che crossa bene proprio per lui che di testa manda fuori di non molto
  • 56' bel cross di Callejon, bello l'inserimento di Torreira che però spara altissimo da molto vicino
  • 59' Biraghi pennella per Piatek che anticipa il suo marcatore ma colpisce fuori
  • 63' Sottil punta l'avversario e crossa basso per Torreira che ancora si inserisce bene e si avvicina alla porta ma tira ancora fuori
  • 70' fuori Piatek e dentro Nico Gonzalez a fare il falso nueve. Mah
  • 75' fuori anche Torreira per Amrabat e di nuovo mah, anche più grande
  • Finisce al terzo di recupero con gli ultimi minuti che si segnalano solo per molta confusione, palle perse e restituite, falli e simulazioni
KOMMENTO

Nella partita che doveva essere del rilancio diciamo che ci siamo rilanciati una cosa "media". Primo tempo dove abbiamo trovato un vantaggio veloce su un rimpallo sfruttato benissimo da Piatek e poi abbiamo lasciato sostanzialmente il campo al Verona. Abbiamo regalato il pareggio con un rigore ingenuissimo e concesso sempre il fianco alle incursioni di Caprari/Lazovic sul nostro lato destro che hanno portato a tre cross che per pochissimi cm non hanno trovato il tocco vincente. Sul finale Lasagna poi si è trovato solo davanti a Terracciano che si è superato. Nella ripresa le cose si sono invertite con Torreira che pur inserendosi bene si è mangiato due possibili gol. Pari alla fine giusto ma sbiaditino soprattutto per una squadra apparsa molto slegata e senza ritmo nel primo tempo, un po' in ripresa nella ripresa (ok ok faceva schifo come definizione...).
Poco capiti i cambi, sia il togliere subito entrambi gli esterni e non lasciandoti armi in tal senso per il finale ma soprattutto Nico falso nueve e la sostituzione del motore del gioco (Torreira) nel momento più caldo. 
Peccato, la sensazione che resta è quella di non essercela giocata come potevamo. Altra opportunità domenica con una nuova partita in casa. Crediamoci.
FORZA VIOLA...sempre...

KAPPAPAGELLE

Terracciano 6,5
Venuti 5
Milenkovic 6 - -
Igor 6
Biraghi 5,5
Castrovilli 6 
Torreira 6 +
Maleh 5,5
Ikonè 5 
Piatek 6,5
Saponara 5
Duncan 6,5
Callejon 5,5
Sottil 5,5
Gonzalez 5 
Amrabat SV
All. Italiano 5,5
IL MIGLIORE: DUNCAN
Il peggiore: Venuti

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...zitto, zitto...gemellati con ex, bonaaaa, comunque pensavo peggio..."

venerdì 4 marzo 2022

Un minuto, quattro anni

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 477

Son passati quattro anni da quel minuto (clicca qui) eppure quei giorni sono ancora qui a farci compagnia. Maledettamente e lodevolmente presenti. "NESSUNO MAI E' PRONTO QUANDO C'E' DA ANDARE VIA" così. E probabilmente nessuno si riprende mai totalmente. Ma forse anche non vuole farlo.
Quarantotto mesi fa oggi, in un albergo di Udine, si è fermato il mondo di Davide e da allora qualcosa nel cuore di molti è un po' cambiato. Quel 4 marzo ed i successivi giorni furono delle prove durissime per tutti (ovviamene sempre sapendo che il vero prezzo è stato pagato solo dai genitori/fratello e da Francesca e Vittoria). Talmente segnanti che incredibilmente di quella settimana ricordo anche le virgole. Io come immagino moltissimi. 
La notizia, le prime reazioni, l'incapacità di crederci, il giorno del funerale, il muro di sciarpe allo stadio. Ricordo con chi ero, cosa pensavo, cosa vedevo. Sono sensazioni strane quelle che me li fanno rivedere tutti quei momenti.
E poi è arrivata la domenica successiva, in assoluto la botta più grande. Perché la notizia fu uno shock seguito da incredulità che in qualche modo tutelava. Perché il funerale fu pieno di lacrime ma subito dopo fu seguito da abbracci e gesti che aprirono il cuore e fecero mettere la testa su cose diverse e gratificanti. Quella domenica piena di pioggia invece no, non ebbe  elementi "attenuanti" il dolore. Fu un colpo e basta.
Quel minuto che non arrivava mai ma contemporaneamente non passava mai. Un minuto fatto di tanti minuti infiniti. Un tirare il fiato che non riempiva mai completamente i polmoni. Quegli occhiali scuri sotto la pioggia. Quel silenzio irreale mai "sentito" prima. I rumori di "vita" che diventavano protagonisti in uno stadio ammutolito. Una partita senza senso se non per quel minuto 13. Di nuovo le lacrime e la "processione" uscendo dallo stadio proprio sotto il muro di messaggi per Davide.
Arrivare alla macchina fu clamorosamente faticoso e sembrava di aver corso una maratona invece di aver assistito ad una partita. Davide era nella testa di tutti e paradossalmente nella bocca di nessuno in quelle ore. Tutti erano attoniti ad osservare quello che stava accadendo, tutti in ascolto di canzoni e video in suo onore, tutti a provare a non farsi trasportare dalle onde delle proprie lacrime.
Quel minuto di quel giorno torna oggi a far compagnia. Malinconico accompagnamento di un ricordo che non ha quattro anni perché vivo alla stessa maniera adesso. Davide ha lasciato emozioni, ricordi e sorrisi e non è un caso se per tutti è COSI' presente oggi. Nei murales, nella fascia da capitano che solo una Lega Calcio invereconda non ha permesso di continuare a portare, nelle dediche di compagni, nei racconti di tutti quelli che l'hanno conosciuto, in quel minuto tredici che ogni domenica viene scandito ed applaudito con il coro "Davide Astori, Davide Astori, Davide Astori".
Oggi, come quattro anni fa. Ciao Davide.

giovedì 3 marzo 2022

Non è bastato

La mia Viola
Coppa Italia - Semifinali Andata
FIORENTINA - JUVENTUS = 0 - 1
GOAL: Venuti (AUT) 

LA PARTITA

E niente. Non è bastato il pubblico delle grandi occasioni ,  una coreografia fantastica, un gioco nettamente superiore, non subire sostanzialmente neanche un tiro in porta, non lasciare neanche un'occasione (forse mezza), non aver problemi a gestire il gioco ed a dimostrare di essere quelli più organizzati, non averla praticamente mai fatta vedere a cosino, aver atteso questa semifinale con tanta impazienza e voglia.
Purtroppo, ed è quello che mi dispiace di più, non è bastato neanche uno splendido pre-partita, un ritorno del gruppo (quasi) al completo su quei gradoni. Un po' tutti a (ri)prenderci le misure, alla contemporanea comune presente, allo stadio vociante così intensamente come non accadeva da tempo, alla #juvemerda che "OGNI VOLTA E' SEMPRE UN COLPO ALL'ANIMA" poter infamare in una così bella compagnia.
Non è bastato. Perché alla fine con loro è (quasi) sempre così. O te la sottraggono con la spinta di qualcuno diversamente vestito o arriva quella ventata di culo che evidentemente è sempre in direzione contraria rispetto ai colori di questo blog. Così su un cross teso ad un minuto dalla fine del recupero, il tuo centrale sbaglia probabilmente il primo intervento della gara e la palla carambola sull'unico fiorentino doc in campo che in modo sfortunato regala gol e vittoria in trasferta ai gobbi. Perché tali sono e questa è l'ennesima dimostrazione.
A quel punto a livello di risultato finisce tutto nel cestino. Ma le cose da salvare ci sono. Prestazione, tifo, ritorno ad uno stadio vero, possibilità di ribaltarla "da loro" se giochiamo così. Credo ci sia anche da analizzare alcune cose per migliorarsi, ad esempio la poca incisività offensiva ed una produzione di occasioni (due nitide e due mezze) che rispetto al gioco è paradossalmente bassa. Questa cosa alla fine, alla prima distrazione/sfortuna la paghi doppio. 
Ma concentrarsi troppo su questo proprio oggi credo sia non giusto verso una squadra che è solo da applaudire per la prestazione e l'impegno. Allo stesso modo con cui c'è invece da imprecare contro la ventata di cui sopra e contro la #juvemerda.
Adesso testa al campionato e prepariamoci per il ritorno che non è finita.
FORZA VIOLA...sempre...

* non riuscire a fare il tutto esaurito dei posti a disposizione credo debba far riflettere molto seriamente chi gestisce biglietteria/accessi/costi/promozioni/ecc perchè se non riesci ad esaurire il Franchi in una stagione di voglia viola altissima per una semifinale contro i gobbi e nel giorno del ritorno di cosino vuol dire che è evidente che c'è qualcosa che non va.

KAPPAPAGELLE

Terracciano 6 + 
Odriozola 6
Milenkovic 6 +
Grazie Galga
Igor 6,5
Biraghi 6
Bonaventura 6,5
Torreira 7
Castrovilli 6
Ikonè 7 -
Piatek 5
Saponara 5,5
Venuti 5,5
Sottil 5,5
Cabral 5
Gonzalez SV
Duncan SV
All. Italiano 6 +
IL MIGLIORE: TORREIRA
Il peggiore: Piatek

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...partita strana, speriamo bene....brutte sensazioni, mi accontenterei quasi dello 0 - 0....ecco vedi?!?! iolaeeee...."