venerdì 31 maggio 2013

Il vestito migliore

Kiave di lettura n° 33

Settimane intense non c'è che dire, settimane evidenziate dalle scariche di adrenalina di una passione da 10 , dalle scariche di raffreddamento e tosse di un fine maggio quasi febbraiato, dalle scariche di stanchezza e di emozione intensa che può dare un meeting in un territorio che ricorda e commemora un anno dal terremoto e dalle  scariche molto "così" per notizie che non possono essere piacevoli.
Così alla fine di una giornata...un pò così appunto...ti ritrovi a sfogliare il libro (che è sempre in giro per casa) "tra palco e realtà" del Poeta e ti imbatti in...
"STRADE TROPPO STRETTE E DIRITTE PER CHI VUOL CAMBIAR ROTTA OPPURE SDRAIARSI UN PO', CHE ANDARE VA BENE PERO' A VOLTE SERVE UN MOTIVO"
e per uno strano percorso mentale questo ti spinge a guardare fuori e vedere un pò di tregua a livello climatico che ti porta a pensare ad una corsa, sentendo come il bisogno di scaricare "a terra" un pò delle emozioni e delle tensioni condensate. E così fai.
Cerchi la traccia Non è tempo per noi, perchè a questo punto puoi cominciare solo da quella, e ti avvii. E' qualche settimana che, tempo permettendo, cerchi di andare a correre e l'inizio quindi non è tra i più traumatici e ti ritrovi anche a canticchiare le parole del Poeta senza accusare troppo fatica.
Passi agevolmente il pezzo che ormai da sempre per te è diventato "e la risposta è sempre...Simi"  e ascolti le parole del Liga che in questa canzone racchiude tanto e fa tornare vivi ricordi e pensieri per quel trio Pi/Longhe/Simi che da sempre rappresenta questa canzone, tanto da fartela dedicare tante volte e tanto da farteli rivedere sempre davanti agli occhi quando il Poeta ti racconta quel tempo poco indicato per alcuni. Vedi il loro modo di prendersi in giro, la capacità di esserci sempre, la profondità di un'amicizia che il sentirsi poco o niente non può toccare ed intaccare ma anche un rapporto che non vedi l'ora di riaccendere rivedendoti perchè quella mancanza a volte un pò si fa sentire.
Mentre ci pensi le tonalità si modificano e con A che ora è la fine del mondo il ritmo si fa più forte e ti porta a spingere un pò di più, verso quella pagina 666 e quel canale 9 che racconterà quella giornata di fine del mondo che ogni tanto le tue situazioni ti fanno apparire paradossalmente come vicina ma che in realtà quando ci rifletti un attimo capisci di far tua in maniera impropria perchè i problemi veri sono altrove e ti rendi conto che spesso lamentarsi è un pò uno scivolo su cui si appoggiano un pò tutti.
Il ritmo sfuma ed il random va a pescare Ultimo tango a Memphis che resta uno dei pezzi meno conosciuti ma che ti continua a fare simpatia, lo ascolti mentre le gambe continuano a girare tranquille senza grandi problemi e per un attimo la testa si libera seguendo solo le note della canzone, il sole riscalda di più (o almeno sembra) e oltre che ascoltare scappa anche l'accompagnamento ed un bel sorriso. Il cambio di tono però è dietro l'angolo e dalla simpatia si passa alla riflessione quasi acida di Caro il mio Francesco. Il pezzo è bello, tra quelli rimasti un pò più in disparte uno dei preferiti; si rivedono tratti dell'Avvelenata espressamente manifestati e si picchia via tutto il veleno che si può aver accumulato. E' un buono sfogo, ed allora vengono alla mente tutti gli impicci, gli intoppi, le "palle" o gli stress di vario genere. Quelli noiosi, magari non fondamentali o vitali, ma che di importante hanno il fatto che ti succhiano tempo ed energia. Con questa canzone riesci a tirarli fuori e in qualche modo liberartene, un pò proprio come una corsa liberatoria.
Il pezzo successivo non è però così liberatorio, il destino presenta Il giorno di dolore che uno ha e su questa i pensieri non possono non arrivare. Fa venire alla mente giorni non felici che purtroppo questo 2013 ha presentato in buon numero e che hanno acceso la malinconia per persone che comunque un segno in te l'hanno lasciato (più o meno leggero, più o meno da vicino). Piano piano poi i diversi pensieri legati a questa canzone magicamente (o meno) si riuniscono e finiscono per far capo ad un pensiero solo, a quello che è sempre il primo e spontaneo. Pensiero unico che ha le sembianze di quell'uomo coi baffi e che nello specifico fa riflettere su quanto di suo ci sia sempre e comunque anche in una cosa "minima" come "una passione da 10"Pensare a quei "cromosomi ereditari", alla dedica spontanea del liibro ed a quel "chissà se gli sarebbe piaciuto" che non può non venire alla mente. Cerchi di tenere il passo, di non rallentare la corsa, ma non è facile; la respirazione è più difficile ed il raffreddore e l'allergia contano poco questa volta mentre ormai è sempre più evidente che questa canzone non ti permette di NON concentrare il pensiero lì.
Per fortuna il pezzo non è interminabile e si passa oltre, si passa ad una doppia scelta tratta da buon compleanno elvis con  Il cielo è vuoto o il cielo è pieno e Leggero. Il dubbio se il cielo è vuoto o è pieno è un dubbio costante, di quelli che ti fanno domandare se le tue azioni e quello che realizzi sia davvero la cosa migliore che puoi fare, se qualcosa può essere migliorato e come, se il tuo voto può arrivare alla sufficienza e/o superarla.
A questo si affiancano i vari amici Cico e Remo che cotti o meno cotti nei loro modi di essere ti hanno accompagnato od hanno attraversato il tuo percorso, quelli/e con cui sei uscito, hai condiviso una birra, una serata, una domenica allo stadio o una pizza ma che non sono andati molto oltre; ma anche quelli/e che invece molto oltre sono andati e si sono trasformati in "quel vestito migliore"leggero ma profondo. 
Ti viene naturale quindi pensare e immediatamente capire che questo è il tuo vestito migliore, quello fatto di quei volti che questo pensiero di porta agli occhi. Ti basta pensare a quei rapporti che sei riuscito a costruire fino ad oggi e che puoi considerare certi ed affidabili, quelli su cui mettere la mano sul fuoco e che ti fanno sembrare e sentire davvero migliore perchè prodotto certo di qualcosa che hai fatto di concreto, molto più sostanzioso di qualsiasi ebook pur pieno di importanza e così orgogliosamente tuo.
Quello è certamente il vestito migliore da indossare. Mentre leggero si allontana negli auricolari mi accorgo di aver corso un bel pò accompagnato da diversi pensieri malinconici e il random la fa di nuovo da protagonista facendo la scelta giusta e proponendo Taca banda ed il suo ritmo scanzonato, anche se poi il testo così superficiale non è. L'effetto è però quello giusto: quello di aprire il sorriso, di godersi la bella cosa realizzata con una passione da 10 che dal cassetto è uscito ed è "sul mercato", di godersi gli attestati di affetto (piccoli, grandi, enormi) avuti dal giorno della pubblicazione in poi e non solo, di godersi questo sole che, nonostante sembra abbia poca voglia di apparire con costanza in questa primavera, fa capolino e ha riscaldato questa corsa. Così come gli ultimi concerti del Poeta si chiudono proprio con questa canzone, anche il "fiato" comincia a far vedere la sua spia della riserva ed a segnare rosso fisso. Così al termine del pezzo cominci a rallentare e piano piano a fermarti.
Ti accorgi che sono poco più di 7 i km di corsa che hanno accompagnato questi pensieri...un buon risultato a livello sportivo (ovviamente tutto è relativo)....e forse anche a livello riflessivo....

giovedì 30 maggio 2013

Ciao Franca

Se ne stanno andando in tanti, troppi di quelli per cui hai davvero stima e rispetto.
Ieri ho trovato perfette le parole di Andrea Scanzi e la foto che ha pubblicato su twitter mi ha quasi commosso. Ieri se n'è andata una grande donna, una grande persona, una splendida figura di un mondo della cultura e dello spettacolo che sempre di più tende a scomparire, "UN NOME E COGNOME CHE COMUNQUE RESISTE DI PIU'" della sua vita vissuta.
Furio Colombo oggi sul FQ la definisce "una compagna di utopia" e credo che migliore definizione non ci potesse essere per salutarla.
Un ricordo profondo, come la sua arte. Ciao Franca ed un pensiero a Dario Fo.

ps. non commento, perchè non ce n'è davvero bisogno, quei (supposti)giornalisti che hanno avuto il cuore ed il fegato di mandare in onda il servizio sul TG2 di cui parla il FQ in questo articolo. Credo che tali persone meritino di essere commentate solo da persone del loro bassissimo livello, Franca merita altro.

venerdì 24 maggio 2013

Aperto tutta la notte....e da frequentare....

Kiave di lettura n° 32

Kiave di lettura che torna all'antico questa settimana con la personale "recensione" di un'interessante lettura fatta.
Come spesso accade i "bis" sono sempre da prendere con le molle e con i dovuti piedi di piombo per l'immancabile paragone con l'esordio positivo.
Devo dire che Trueba ha superato l'esame, magari non con lode, ma ha superato l'esame; sto parlando del suo secondo libro, ecco quello che ne penso.
DAVID TRUEBA - "Aperto tutta la notte" - Feltrinelli
Ho scoperto David Trueba per caso, un giorno di diversi anni fa tra gli scaffali della Feltrinelli con il suo primo romanzo "Quattro amici". Incuriosito dalla descrizione di un libro che sembrava la versione spagnola di una zingarata di monicelliana memoria sono rimasto molto ben impressionato dal libro, anche se il paragone riconosco essere troppo "alto". E' stato però un impatto positivo con l'autore spagnolo che mi ha lasciato belle sensazioni ed alcune frasi di quelle speciali da portare nel bagaglio personale. Da allora, non ho approfondito la conoscenza con Trueba leggendo altro, forse un pò spaventato dall'idea di rimaner deluso dal mancato bis che spesso c'è con autori per te nuovi. Invece di recente ho visto sugli scaffali il secondo romanzo e visto che non è che sempre "SERVE COMUNQUE UN MOTIVO" per scegliere un libro ho "rischiato" l'operazione bis.
Devo dire che non è andata male. Un pò l'effetto "non arriva ai livelli del primo" c'è stato, devo riconoscerlo, ma è comunque un romanzo che regge e si fa leggere. La storia da zingarata del primo libro si trasforma nel racconto di una famiglia con molti figli, mamma, babbo e nonni nonchè i relativi intrecci e rapporti reciproci. Come dice Trueba "non si può dire di conoscere una famiglia solo perchè se ne conoscono i componenti. E' il modo di vivere e stare insieme che dà un senso a ognuno di loro." e lui riesce a descrivere perfettamente il reciproco modo di stare insieme, quello di volersi bene, sopportarsi e conoscersi a vicenda. Nei rapporti tra di loro e con il mondo esterno fanno capolino il desiderio "aveva appena capito che il desiderio è il peggiore e il più crudele degli assassini", il dolore nelle sue varie forme di espressione "non esiste dolore che una buona favola non aiuti a sopportare" "il funerale risultò essere una frode al dolore autentico, come sempre accade", le varie rappresentazioni dei ricordi "dentro di lui era stato tirato il sipario di uno spettacolo già visto" ed i momenti di riflessione "il problema nasce quando uno si ferma a pensare".
La storia ha come filo conduttore l'unica protagonista non componente della famiglia, che in qualche modo condivide e si rapporta con tutti i maschi della famiglia, dal nonno ai sei figli maschi. Storie parallele, convergenti, diverse ma anche molto simili "la famiglia Belitre al completo unita in una sonora risata: questo è il più bel ricordo che serbo di loro"che passano dall'ironia alla dolcezza e dalla leggerezza alla profondità del dolore.
Trueba in questo è molto bravo, nel mescolare tutto senza perdere mai il percorso della storia; l'ironia apprezzata nel libro precedente emerge anche in questo, trovando probabilmente meno spazio ma uguale intensità. Riesce anche a far passare concetti ed espressioni non banali anche quando la storia rischia di rallentare un pò per una trama a volte non troppo scorrevole. I protagonisti si diversificano per milioni di aspetti e caratteristiche come nelle "migliori famiglie" e danno al rapporto con gli altri componenti una visione diversa, totalmente propria. A tutti però Trueba è come se donasse una bussola (alcuni la seguiranno di più altri di meno), un unico e vero punto di riferimento "la casa: l'unico posto aperto tutta la notte" (A. Bierce)
BIGNAMI: libro che consiglio, anche se ritengo che se non avete letto "Quattro amici" vi convenga partire da quello che a mio giudizio ha una marcia in più; resta comunque un libro da leggere, piacevole e per niente banale anche "Aperto tutta la notte"

giovedì 23 maggio 2013

Ciao Don Gallo

Non avevo voglia di scrivere niente, perchè mi accorgo che in giro sta diventando quasi un "lavoro" fare quelli che un tempo si chiamavano "coccodrilli" delle persone che non ci sono più (mi ci metto nel mezzo anche io che spesso ho scritto "colpito" da alcuni eventi di lutto).
Ma ho ri-ascoltato e ri-visto alcune sue interviste passate e mi son detto "VALE LA PENA" fare un'eccezione.
Era, è, uno di quelli che ho sentito chiamare "hombre vertical". Un uomo che realizzava quello in cui credeva, che ascoltava il suo cervello ed il suo animo e non le imposizioni di altri o quelle riconosciute come dovute. Era un partigiano che proprio essendo di parte arrivava a tutti. Era un uomo che sapeva mettere se stesso in ogni cosa che faceva, diceva o scriveva. Era, è, Don Gallo. Forse basta questo. Uno dei pochi per cui la Chiesa ai miei occhi acquistava un pò di fascino. Uno di quelli che ti lasciava in silenzio e ti faceva immagazzinare buone cose solo ascoltando. Era una persona di cuore, di cervello e di socialità. 
E' la migliore espressione della modernità, la persona che avrebbe significato "svolta" in qualsiasi ruolo fosse stato messo. Ma lui nei ruoli non poteva starci perchè non avrebbe ascoltato nessun altro interesse se non quello della sua amata gente.
Ciao....Don Gallo....tra le tante cose con cui potrei chiudere questo post quella che preferisco è questa:


BIGNAMI: un uomo che stimare, rispettare ed ammirare era il minimo si potesse fare.

domenica 19 maggio 2013

Una passione...anche da bere...

Per chi frequenta questo blog e/o per chi mi conosce personalmente la mia passione per "UN BICCHIERE DI VIGNA" (e/o di luppolo) non è una grande novità, la presenza quindi su un sito come Firenze da bere non è può che essere un grande onore sia per il nome della "città col giglio" sia per il riferimento al bere.
Non posso quindi che ringraziare Firenze da bere ma soprattutto Ilaria che ha segnalato e "sponsorizzato" l'ebook.
Trovate l'articolo su "una passione da 10" qui.
"Una passione da 10" edizioni goWare si può comprare nelle seguenti librerie digitali: 
Oltre all'acquisto, tutte le forme di pubblicità, promozione e diffusione della notizia sono MOLTO gradite.
GRAZIE davvero a tutti, continuate così....

venerdì 17 maggio 2013

Sarà vero?

Kiave di lettura n° 31

La Kiave di lettura di questa settimana è abbastanza scontata, lo riconosco, ma è anche vero che non mi pubblicano un ebook a settimana (e sento già la vocina del capo dire "e menomale...").
Non avevo pensato a cosa far riferimento di preciso, ma un sms mattutino mi ha dato la giusta indicazione. La mattina è infatti cominciata con la segnalazione del mio "rassegnistastampa" Bollins che mi manda il seguente messaggio "Tu sei anche su violanews. Più presente del nano :-)".
All'inizio penso alla solita burla dell'amico scherzoso ("siam toscani...ci piace giohare") anche perchè ormai è noto a tutti che lui  " 'unsicapisce quando scherza o quando dice su'ì serio" e penso "chissà ora per quanto farà i'fenomeno, domani mi dirà che sono sulla gazzetta ufficiale".
Con questa convinzione ho aperto la pagina "E REALTA'" invece ha voluto che Bollins 'a sto giro facesse sul serio, come testimonia la "foto" fatta al sito stamattina.
Quindi ringraziamento dovuto a violanews, al "rassegnistastampa" e soprattutto a tutto lo staff goWare per il lavoro di promozione, in particolare a Maria.
Fa uno strano effetto leggere il titolo del tuo libro e soprattutto il tuo nome, su un sito che controllo tutti i giorni per la "malattia" appassionata che mi contraddistingue.
Chissà come avrei reagito se avessi visto l'articolo "di botto" senza la mediazione/segnalazione di Bollins, probabilmente avrei pensato ad uno scherzo con relativa pagina non vera creata ad arte.
Invece....prima pagina....articolo....citazione dell'ebook....nome e cognome.....tutto vero!!!
Per chi vuol leggere l'articolo,
Ricordo che l'ebook è intitolato "Una passione da 10" edizioni goWare e si può comprare nelle seguenti librerie digitali: 
Ricordando per chi vuole leggerlo sul pc che può essere utile scaricare questo programma se che tutte le forme di pubblicità, promozione dello stesso sono ben accette.
Ancora GRAZIE di cuore a tutti.

giovedì 16 maggio 2013

Davanti ai gobbi

La soddisfazione non è scesa nemmeno di un millimetro e di conseguenza continuo a riguardare la copertina in continuazione anche per essere sicuro che sia tutto vero e per dirmi che è tutto vero e non è solo uno dei diversi "SOGNI DI ROCK AND ROLL" che si può fare.
Nel frattempo i valentissimi Lorenzo&Francesco (ANCORA GRAZIE) attentano alla mia stabilità (se mai ce ne fosse una) mandandomi una email con la seguente didascalia e la seguente foto:

Sopra Agassi, sopra fulvio massini, ma soprattutto sopra i gobbi!

Soddisfazione enorme, ma adesso davanti ai gobbi voglio restarci. Continuiamo così e chi ha già comprato può a questo punto passare parola. Lo so sono un rompimento....ed ho solo cominciato....

Nel frattempo le librerie digitali dove si può comprare l'ebook sono aumentate, ve le segnalo tutte:

BIGNAMI: sfida coi gobbi a parte, GRAZIE davvero a chi ha comprato "Una passione da 10", a chi mi ha fatto i complimenti, a chi mi fa da agente, a chi fa passare il messaggio. GRAZIE.

martedì 14 maggio 2013

Una passione da 10

"Ho visto il tuo blog e mi è venuta l'idea che forse potresti pensare ad un ebook, per questo ti ho segnalato" con queste parole il Ciccio un pò di tempo fa mi ha messo la pulce nell'orecchio. 
Da quel giorno ho conosciuto davvero goWare (e capito davvero....il lavoro del Ciccio)  che mi ha chiesto su cosa pensavo di poter scrivere. PANICO
Nel cassetto avevo (ho) sì dei racconti, dei pensieri scritti "a mano libera", ma di fronte all'idea di un ebook su un solo argomento, di più o meno attutalità e delle annunciate "20 cartelle"...beh tremavo un pò
Su cosa potevo pensare di mettermi alla prova? Serviva un argomento su cui andare "a colpo sicuro". Beh, risposta nota. Su quella passione che mi permettesse di non dover prima studiare per scrivere, su quella che mi bastava accendere memoria e cuore: la Viola. Come fare però per renderlo un ebook diverso da un almanacco di risultati? Un'idea c'era, ma poteva essere quella giusta? Grazie al prezioso aiuto di Francesco di goWare mi sono cimentato in un tentativo di scaletta e ricevuto il suo ok,  mi sono buttato dicendo "E CHE SIA QUEL CHE SIA".
E quel che è stato lo vedete nell'immagine di questo post. 
Ebbene sì quei pazzi di goWare mi hanno dato fiducia e l'ebook ha visto la luce. Quando stamani ho ricevuto la prima mail di conferma ammetto che son stati brividi. Belli forti. 
Ancora riesco poco a connettere....ho questa splendida copertina (opera di Lorenzo Puliti, il Ciccio di cui sopra) che mi guarda e riesco ad aggiungere poco.
Di che parla l'ebook? Ho provato a mescolare i dieci anni della gestione Della Valle con la passione che da sempre "la città del giglio" ha con la squadra Viola, un legame speciale, probabilmente unico. Di questo legame attraverso le vicende degli ultimi dieci anni ho provato a scrivere. Dalla partenza della C2 senza nemmeno i palloni alla Champions League con la beffa di Monaco di Baviera.
Cos'altro? Beh intanto accontentatevi....tanto vedrete che sull'argomento ci tornerò su. E poi adesso tocca a voi....della serie io l'ho scritto e voi dovreste comprarlo!!!
L'opera prima del sottoscritto è acquistabile negli store per gli ebook (come ho detto al Maso "se era anche cartaceo, oltre che i brividi svenivo per davvero"). Se proprio vi avanzano € 2,99 i link per l'acquisto sono questi:
acquisto da amazon ; 
acquisto per apple ;
per chi vuole leggerlo sul pc può scaricare gratuitamente questo programma
Lo sapete, a livello informatico sono un pò una capra, quindi riporto quello che mi è stato detto a livello di aquistabilità del prodotto, ma se avete dubbi o altro chiedete che provo a rispondervi....o meglio ad informarmi....
Per ora riesco a dire poco altro.....ma state sintonizzati......

domenica 12 maggio 2013

...questa nuvola l'è passeggera....

"A MENO CHE BUTTI VIA" tutti gli aiuti avuti in queste giornate e non vinca nessuna delle ultime due partite finali, il Milan ci arriverà davanti e per noi sarà "solo" Europa League. Ma è un'annata speciale. Un'annata che ci vede arrivare quarti giocando il più bel calcio del campionato e ribaltando due annate drammatiche. Per l'ultima partita il gruppo a dopo presentava due assenze importanti e la decisione finale di giocare all'ora di pranzo ha tagliato un pò le ali dei programmi alcolici di saluto. Nonostante questo siamo riusciti a fare un paio di giri lo stesso ed arrivare (con guest star Nanne al seguito) in ritardo e solo i posti tenuti dal duo d'imprenditori ci hanno permesso di goderci la partita dal solito posto anche a questo giro.
Un primo tempo partito un pò grigio, con una Viola che ha subito alcune iniziative palermitane e rischiato di subire in un paio di calci d'angolo, tanto che ben presto mi son rivolto a RomulEnry dicendogli "vai riscaldati, che oggi entro presto". Le occasioni sono arrivate anche per la Viola ma sembravano non voler essere concretizzate, fino alla giocata sontuosa di Borja Valero il solito inarrestabile Cuadrado ed il gol di Toni che sembrava mettere davvero nel migliore dei modi la parola fine alla sua seconda avventura viola.
La partita sembrava sbloccata, pronti a festeggiare, senza esagerare per l'arrivo dell'indispensabile giro d'Italia che già sapevamo ci avrebbe costretto a "farla poco lunga"Ma il tempo c'ha messo il colpo a sorpresa. A fine primo tempo si è scatenato l'inferno sul Franchi, temporale d'altri tempi per rinnovare subito la maglietta nuova mia e del Nanne ("o che comprate la maglia onore al padre il giorno della festa della mamma" cit. Enry) e per ricordarci quella di anno scorso ("Maso ti ricordi l'anno scorso/due anni fa che per un tempo faceva un caldo becco e poi si scatenò l'inferno" la mia profezia al trentesimo del primo tempo). 
inizio secondo tempo
Ovviamente, per essere in linea con la moda di quest'anno l'acqua è scesa a secchi ("quest'estate al primo che parla di siccità gli dò una testata" cit. Nanne) ed entrava da tutte le parti ("c'ho le mutande più bagnate del costume al mare" cit. Nanne). Abbiamo con fatica raggiunto un punto di riparo per una ventina di minuti, tra intervallo ed inizio ripresa, con la gente che si piazzava nel mezzo a chiacchierare ("che mi guardi dell'attro visto che son anche bellino tra l'altro o scendi un altro pò così passo") e vestiari di ogni genere, da i super impermeabili agli impermeabili di ripiego, dalle bandierine come cappucci ai torsi nudi dei più audaci con sullo sfondo la profezia del Maso di qualche ora prima al Nanne "te coi pantaloncini corti ci hai visto lungo, farà un caldo boia"
beccati dall'Andre fotografo
Come colonna sonora i soliti "questa nuvola l'è passeggera" "ora s'apre" "fa dù gocce e smette" "sotto l'acqua forza viola alè" ed i continui movimenti di trasloco di quelli del piano di sopra che però avevamo messo "l'avviso all'ingresso che avrebbero fatto canaio"
Nonostante il tempo non accennasse a modificare il suo andamento, siamo tornati ai soliti posti, dove però non abbiamo più trovato RomulEnry che era andato davvero a scaldarsi...ma al coperto della tettoia delle scale. Il secondo tempo è scivolato via come l'acqua sugli impermeabili, ma è sembrata non finire più tanto da invocare i tempi ridotti invece niente, anche quattro minuti di recupero. Poi l'annuncio "rimanete ai vostri posti che la squadra farà il giro di campo".....poi?! :-)
Comunque sia doccia improvvisata e intensa come mai vista a parte, la Viola ha messo oggi il suo punto esclamativo finale a questa stagione. Concreta e spumeggiante. Bella e pratica. 
"Siamo tornati" recitava la maglietta europea di Andrea Della Valle, primo protagonista e fautore di questa splendida stagione. 
Siamo tornati, godiamocela tutta.
Campionato - 37^ giornata
FIORENTINA - PALERMO = 1-0
GOAL: Toni
Viviano 6
Poco impegnato, salvato dalle imprecisioni palermitane
Roncaglia 6
Fa il suo senza strafare
Rodriguez 6,5
Dopo Siena si conferma a buoni livelli pur senza quella prestazione strepitosa
Savic 6,5
Probabilmente il migliore della difesa, come centrale nella difesa a tre è quasi sempre positivo
Cuadrado 7,5 
Il migliore devastante nelle accelerazioni e sempre in movimento
Fernandez 6,5
Una delle migliori partite da quando è a Firenze, anche su un campo/piscina del secondo tempo
Pizarro 6,5
Buona prova in cabina di regia e riesce anche nei dribbling nel campo impraticabile del secondo tempo
Borja Valero 7
Come al solito di un'altra categoria. Immenso ed ovunque
Pasqual 6
Sufficienza solo per la partita vinta e l'Europa conquista, per il resto....che ve lo dico a fà?!
Toni 6,5
Non disputa una grande partita ma la sblocca e trova l'ottavo gol personale. Annata ottima
Jovetic 6+
Trova lo spunto poche volte, ma è in crescita per questo il + (ed anche perchè sennò Matte ci resta male senza + e -)
Romulo 6
Hegazy 6
Migliaccio 6
All. Montella 7
Anche oggi squadra che risponde presente e mister che la tiene sveglia a livello di concentrazione.

sabato 11 maggio 2013

Manifestazioni e silenzi


Vergognosa e vomitevole la manifestazione del PDL a Brescia.
Pilatesco, imbarazzante e quasi peggiore il silenzio del suo alleato di governo PD.
Anticostituzionale e complice il silenzio del Quirinale.

venerdì 10 maggio 2013

Il giusto ricordo di Agnese

Kiave di lettura n° 30

Sono colpevole spesso di non tradurre su questo blog i pensieri o i ricordi di certe persone importanti che poi mi trovo a citare nei momenti del ricordo "istituzionalizzato". Purtroppo in questi giorni è accaduto un evento che ha spinto questo ricordo fuori dal periodo "solito"
Pochi giorni fa è venuta a mancare infatti Agnese Borsellino, la moglie di Paolo ed il pensiero a quella lontana tragedia del 1992 non è potuto passare in secondo piano o così senza lasciare traccia come accade giornalmente quando "TUTTO IL RESTO E' FRETTA" e si porta via i momenti di riflessione
Ora il destino vuole che a pochi giorni di distanza è venuto a mancare anche "il divo" Andreotti ed ovviamente il belpaese non ha perso l'occasione per fare la solita figura misera. Tutti al capezzale del signor Giulio, ad incensarne i meriti politici ed istituzionali ed a riconoscergli meriti di intelligenza ed arguzia. Minuti di raccoglimento per tutto il campionato di Serie A (per fortuna contestato dalla maggior parte dei tifosi) e sentite condoglianze piovute da tutte le parti del mondo. Ora fin quando il tutto è fatto da (supposti) giornalisti romanticamente attaccati al passato può essere ridicolo e deprecabile ma può passare, quando è fatto dalle istituzioni in prima persona, cadono un pò le braccia (e non solo) e per commentare mi affido a qualche riga di Travaglio che, come al solito, definirei perfettamente sarcastica e reale.
E così il destino ha messo insieme la morte della moglie di chi ha dato la vita per la lotta alla mafia con la morte di chi con la mafia ha avuto rapporti organici (non condannabili perchè reati caduti in prescrizione). E lo schifo dell'incensare il divo aumenta quando piovono critiche a quei pochi con la schiena dritta come Ambrosoli (apprezzato da subito) che escono dal coro e nel caso specifico dall'aula che commemorava Andreotti in onore e ricordo del padre fatto uccidere perchè (parole dello statista Giulio) "se l'era cercata". Criticato da Lega e PDL ed ovviamente non appoggiato e sostenuto dal PD, che si sà che quando ha una buona idea o fa una buona azione cerca sempre di mascherarla, anche perchè (sempre citando Travaglio) "se poi alzano la testa un pò troppo Berlusconi s'incazza e fa cadere il governo".
In tutto questo appunto, il destino beffardo sembrava diversi nell'aver avvicinato nella morte due persone lontanissime nella vita. E la casualità non poteva passarmi inosservata. Ancora più intenso il pensiero di Agnese che soltanto adesso finalmente riuscirà a farsi una ragione della morte del marito, sentendo da lui stesso le motivazioni e conoscendo (o avendo conferma) dal suo sorriso il nome dei colpevoli di quel barbaro omicidio che continua a sventrare le anime degli italiani perbene. 
A tutto questo si è aggiunto un commosso ricordo di Agnese da parte di Salvatore Borsellino. Per niente banale, come per niente banale è lui e la situazione. Denso di significato come sono sempre le sue parole ed i suoi pensieri. Pieno di moralità, integrità e dignità da commuovere dentro. 
Vi lascio con le sue parole, il miglior modo per ricordare Agnese, per onorare Paolo e quello che di bello il nostro Paese produce. I minuti di raccoglimento del belpaese per "divi" e prescritti per reati di mafia li lascio ad altri.
CIAO AGNESE
Ho chiesto a Lucia di metterle tra le mani una foto di Paolo e le ho messo vicino la foto del loro matrimonio perchè so che è così che avrebbe voluto affrontare il suo ultimo viaggio, al braccio del suo Paolo, quel giovane magistrato che aveva incontrato, per un caso non del tutto fortuito, appena sei mesi prima di quel giorno nello studio di suo zio, il notaio Furitano. 
Io la conobbi per la prima volta così, nel suo abito da sposa, il giorno del loro matrimonio. 
Quando partii per il servizio militare, nove mesi a Roma da allievo ufficiale e sei mesi in Sardegna da sottotenente, Paolo non la la aveva ancora incontrata. 
Allora lui non era nemmeno fidanzato e io , era il 1968, insieme a quella che sarebbe diventata mia moglie, eravamo fidanzati da anni, avevo fissato la data del nostro matrimonio per il 22 dicembre. 
Ma poi, appena tornato, seppi che Paolo aveva fissato il suo matrimonio per il 23 dicembre e allora io, ero il fratello minore, dovetti spostare il nostro al 4 di gennaio, al ritorno dal suo viaggio di nozze. Paolo avrebbe dovuto essere il testimone di mia moglie, ma lui e Agnese quel giorno arrivarono tardi e mia moglie dovette all'ultimo momento chiedere di sostituirlo a mia sorella Rita. 
Poi noi partimmo per il nostro viaggio di nozze, che fu in realtà soltanto il nostro trasferimento da Palermo a Borgofranco d'Ivrea, la città dove avevamo scelto di vivere per fuggire da Palermo, una città dove io, con la mia laurea in Ingegneria, non avrei mai potuto trovare un lavoro e dove non volevamo far nascere e crescere i nostri figli, e così rari furono poi i momenti e le occasioni in cui potei incontrare e conoscere meglio Agnese. 
I miei primi ricordi di lei restarono così legati a quel suo abito da sposa bianco con il quale la avevo intravista al braccio di mio fratello in quella chiesa della Magione nella quale si sposarono e nella quale si riusciva appena ad entrare, suo padre era il presidente del Tribunale, e in quel meraviglioso hotel di villa Igea a Palermo nel quale io, fino ad allora, non avevo mai messo piede. 
Poi, nei venti anni successivi, non troppe le occasioni di incontrarci, , tre o quattro volte l'anno, quando tornavo a Palermo, Paolo assorbito dal suo lavoro, io dal mio, fino al Natale del 91, quando, credo fosse la prima volta, passammo una settimana insieme in montagna, ad Andalo, nel Trentino 
E poi il 19 luglio del '92, quel giorno che portò via la vita di Paolo e cambiò per sempre la vita di tutti noi. 
Con Agnese e con i figli di Paolo allora tante più occasioni per vederci, con Paolo che, adesso più che mai, era al centro di tutti i nostri pensieri, di tutte le nostre parole, di tutte le nostre azioni. 
E Agnese che mi diceva che la verità sulla morte di Paolo non sarebbe mai potuta venire alla luce, perchè altrimenti sarebbe saltato in aria l'intero paese. E Agnese che mi diceva che tante cose non poteva dirle perchè aveva paura per i suoi figli, perchè aveva paura che dopo averle ucciso il marito potessero fare dal male anche a loro. 
Poi la morte di mia mamma che, dopo averci regalato ancora cinque anni della sua vita andò a raggiungere Paolo, come avrebbe voluto fare il giorno stesso che, dopo il suono del campanello, sentì quell'esplosione che le portava via il figlio, e i miei anni di silenzio quando, persa la speranza, non riuscivo neanche più a tornare solo per per qualche giorno a Palermo. 
E infine gli anni della rabbia quando, con le mie Agende Rosse , tornai nella mia città per impedire che via D'Amelio continuasse ad essere profanata dagli avvoltoi che venivano in quella via, ogni 19 luglio, per accertarsi che Paolo fosse veramente morto. 
Forse anche lei mi avrà preso per pazzo, all'inizio. Bisogna essere pazzi in questo nostro disgraziato paese per continuare a cercare Giustizia e Verità, per trascinare centinaia di giovani che alzano in aria un'agenda rossa e gridano RESISTENZA arrampicandosi su per le rampe del monte Pellegrino fino al castello Utveggio, per continuare a parlare di un trattativa che ha accelerato o determinato la morte di Paolo quando tutti la negavano, per ostinarsi a contestare le menzogne di un ex ministro fino a vederlo sul banco degli imputati in un processo proprio su questa trattativa, non più pretesa, non più fantomatica, con l'accusa di falsa testimonianza. 
Ma poi, a poco a poco, nella parole di Agnese che diventavano sempre più forti man mano che il tremendo male che l'aveva aggredita ormai da tre anni la consumava sempre di più condannandola ad un martirio che ha avuto fine solo alla mattina del cinque di maggio ho sentito, pur nel profondo rispetto delle Istituzioni che ha sempre ispirato i suoi gesti e le sue parole, di averla vicina come non la avevo mai sentita. 
La forza che ho sentito emanare dalla sua figura, dalla sua voce voce quando, nell'androne del suo palazzo, sulla sedia dalla quale il suo male non le permetteva più di alzarsi, ha voluto incontrare i giovani che, dopo avere manifestato per Nino Di Matteo, hanno voluto andare in via Cilea per manifestare ad Agnese il proprio affetto, era tale da farci tremare e riempire gli occhi di lacrime. 
Di questo volevo ringraziarti, Agnese, nella chiesa dove ti abbiamo salutato per l'ultima volta come ventuno annua fa avevamo salutato il tuo Paolo, della forza che potremo prendere da te, dalle tue parole, per le tante battaglie che dovremo ancora combattere. 
Volevo dirti soltanto poche parole, ma in quella chiesa, in un funerale che avevamo chiesto fosse soltanto per i familiari e per la gente che ti voleva davvero bene, c'erano delle persone che non avrebbero dovuto essere li e che avevano occupato i primi posti, quelli dove si viene meglio ripresi dalle televisioni. 
Se avessi parlato, tu lo sai, io sono pazzo, non sarei riuscito a tacere e ti avrei turbato e allora quelle parole te le dico adesso: Ciao Agnese, per la Verità e per la Giustizia, te lo promettiamo, combatteremo fino all'ultimo giorno della nostra vita.
S. Borsellino

giovedì 9 maggio 2013

Forza Viola, gli ultimi sforzi....

Non era facile recuperare testa e gambe dopo la mazzata subita sabato scorso ma questa Viola è davvero squadra. Merito di un grande mister che ha trasmesso a questa squadra la voglia di crederci sempre e di lottare in ogni partita partendo dal proprio marchio di riconoscimento: il gioco. Il Chievo ieri ci aveva dato una mano compiendo l'impresa a Roma ed allontanandoci lo spettro della rimonta e del sorpasso giallozozzo ma stasera toccava a noi ed i ragazzi han risposto presente. 
Cominciamo forte e per venti minuti i parenti poveri dei gobbi "NON CI PRENDONO" mai, con Cuadrado pronto a sprintare con tutti e Borja a fare il passo al centrocampo. Mancano Ljiaic, Aquilani, Pizarro e Tomovic ma non ce ne accorgiamo molto. Semmai come al solito sembriamo bravissimi fino ai bordi dell'area poi sembriamo perderci. Per fortuna Mati trova una gran giocata che permette all'omonero di fare l'assist a Gonzalo che trova il sesto gol di una grande stagione. 
Il Siena non prova nemmeno a reagire e solo nel secondo tempo ci metterà un pò in apprensione. Noi colpiamo l'ennesimo maledetto palo con Borja e ci divoriamo un paio di gol abbastanza facili, mai come quello che Toni si divora nel finale a porta vuota, nella stessa porta del gol sbagliato da Pazzini. Brutti fantasmi fanno capolino, mancano pochi minuti e sembra di rivedere il palo di domenica scorsa del Pek con relativa beffa. Questa volta il tiro finale del Siena viene respinto da Viviano e Montella può sbuffare di gioia questa volta a partita finita.  
Ormai il sogno Champions è praticamente andato ma siamo ad una sola vittoria dall'Europa League e da un quarto posto che ad inizio stagione sembrava solo una chimera. Crediamoci fino alla fine e poi un lungo, forte ed intenso applauso per tutti questi ragazzi che hanno riacceso il cuore viola di una passione che sembrava davvero compromessa dalle ultime stagioni. FORZA VIOLA, gli ultimi sforzi......
Campionato - 36^ Giornata
SIENA - FIORENTINA = 0-1
GOAL: Rodriguez
Viviano 6,5
Sembra poco sicuro quando accenna le uscite ma mette un paio di pezze importanti
Savic 6
Come terzino destro fa il compitino e poco più
Rodriguez 7,5
Perfetto negli interventi difensivi e puntuale negli inserimenti offensivi. Sembra quello del girone di andata. Il migliore
Compper 6,5
Preciso e puntuale. Qualche intervento deciso di troppo
Pasqual 6,5
L'assist gol a Rodriguez ed uno (quasigol) a Toni. Non troppo preciso negli appoggi ma buona partita
Fernandez 6
Bella giocata sul gol del vantaggio poi poco altro
Migliaccio 6+
Si sente la mancanza del Pek in impostazione, ma è un prezioso tassello a centrocampo in fase di copertura e di peso specifico
Borja Valero 7
Sfortunato sul palo del primo tempo e la solita anima del centrocampo viola. Immenso
Cuadrado 6,5
Sguscia via in continuazione e guadagna preziosi cartellini gialli per gli avversari
Jovetic 5,5
Girata iniziale molto bella e molto impegno ma ancora lontano dall'essere il giocatore decisivo
Larrondo 5
Non pervenuto, anzi sbaglia di due gol non impossibili
El Hamdaoui 6-
Meglio di Larrondo, si vede che ha un "passo diverso" anche se alla fine dei conti non incide troppo.
Toni 5
Sarebbe da sv ma si mangia un gol clamoroso ricordando quello di Pazzini di qualche anno fa
Romulo sv
All. Montella 7,5
Non era facile dopo la batosta con la Roma rianimare una squadra in crisi. La squadra comincia forte e potrebbe mettere in cassaforte la partita ma sbaglia troppi gol. Squadra che comunque fa essere orgogliosi.

mercoledì 8 maggio 2013

Siete irricevibili

Le dichiarazioni post elezioni erano tutte piene di "vogliamo il cambiamento" "abbiamo capito il segnale mandato dagli elettori" "o si cambia o si cambia" "dobbiamo dare una svolta". Ecco, la svolta di qua, quella di la, quella in alto e quella in basso esclusa da tutti. Il cambiamento necessario per non andare alla deriva.
Oh finalmente sù. E sentivi dire "a 'sto giro vedrai hanno capito" "'un c'è verso questa volta il messaggio è stato chiaro" e te che pensavi "UNA VITA FORSE NON BASTERA'" per farli cambiare davvero eri considerato negativo e qualunquista
Poi arriva lo stallo sul Governo. Tutti sanno che Bersani non andrà da nessuna parte dato che il M5S non lo voterà e lui l'accordo con il Re dice di non volerlo. Ma l'incarico a chi viene dato? A Bersani, giusto perchè si continua a dire che "bisogna far presto" perdiamo un pò di tempo con un tentativo inutile già in partenza. La logica, questa sconosciuta. Governo, governino, governissimo, governo debole, governuccio. Consultazioni su consultazioni e nulla, non se ne esce. Allora il grande saggio del Quirinale trova la novità dei dieci saggi. Oh, una bella bicamerale in versione ridipinta con persone tra l'osceno e l'oltre per elaborare un fondamentale documento in cui si dice "accordiamoci o non si governa". Notizia fondamentale, proposta shock di quelle da far tremare i polsi. "Ci vuole convergenza" è questo il nuovo motto seguito da "bisogna fare la legge elettorale" anche questo mai sentito e su quest'onda dei dieci saggi si arriva all'elezione del Presidente della Repubblica.
Ed è qui che il PD si dimostra fenomenale. Ha la splendida idea di fare un accordo con il PDL per la scelta del nome e ovviamente sbaglia, dato che con Marini gli si rivolta dietro quasi tutta la base. Poi fa retromarcia candidando Prodi e si spacca. Infine corre da babbo Napolitano, vero leader PD da circa sette anni e gran manovratore del Paese ormai di fatto repubblica presidenziale, a chiedere di rimanere perchè altrimenti non si sa come fare. Ovvai ed il gioco è fatto: il nuovo che avanza si traveste da Napolitanobis (nuovissimo) e da un accordo di fatto per un Governissimo democristiano guidato dal nipote del braccio destro di ReSilvio che per "parcondicio" però gioca dall'altra parte, o almeno fa finta di farlo. 
Letta, quello del mai con Berlusconi ma anche del meglio Berlusconi che il Movimento 5 Stelle, con gran caparbietà trova la quadratura del cerchio. Quello del "o si cambia o si cambia". 
Infatti, cosa c'è di più nuovo che un bell'accordo con il Re? Ma non di quelli di sottobanco fatti negli ultimi venti anni, di quelli alla luce del sole. Il Movimento 5 Stelle che aveva ovviamente detto no a Bersani (comprensibilmente ed ovviamente) ma che non si riesce a capire perchè non abbia presentato un suo nome mettendo in difficoltà tutti (come invece è stato fatto per Rodotà) è nel suo: si accordano PD e PDL come il M5S profetizza da febbraio e loro giocano di rimessa. Non capendo però che così hanno ottenuto, non facendo nomi, che gli altri avessero la scusa pronta e l'arma per colpire: "vogliono solo dire no"

foto fattoquotidiano.it

E così il gioco è fatto. Alfano, Lupi, Quagliariello, De Girolamo, Franceschini, Patroni Griffi, Lorenzin, Giovannini come Ministri. Nuovissimi, tagliandati, scintillanti. Bubbico, Pistelli, Santelli, De Luca, Miccichè, Biancofiore, Catricalà, Borletti/Buitoni, Archi come viceministri e sottosegretari. Un ventata di cultura e di buona e nuova politica al grido del "w il cambiamento". Ed infine Boccia, Capezzone, Cicchitto, Elio Vito, Galan, Realacci, Damiano, Finocchiaro, Latorre, Matteoli, Sacconi, Formigoni, Casini, Larussa, Nitto Palma come presidenti di commissioni parlamentari.
Un bel governo PD-PDL dalle larghe intese tanto apprezzate dal miglior Presidente della Repubblica esistente, l'unico possibile visto che siamo ricorsi per la prima volta nella storia al bis. 
Adesso però quando qualcuno dirà che sono tutti uguali non potremo dirgli che non ha ragione. Quando qualcuno dirà che non c'è differenza tra PD e PDL perchè alla fine si tengono in piedi l'un con l'altro non si potrà accusare di essere qualunquista. Adesso sono alla luce del sole. Vorrei che uscissero tutti alla luce del sole anche gli altri partiti/movimenti o altro dicendo a chiare lettere che con questo PD è impossibile pensare ad accordi o altro visto il naturale ed appassionato bacio della morte dato al Re. Vorrei che riuscissero anche gli elettori a dirlo, una volta per sempre. dicendo che sono entrambi ugualmente IRRICEVIBILI e che devono andare a casa, tutti. 
BIGNAMI: un livello di complicità così manifesto non può essere scusato con nessuna emergenza reale o ipotizzata dell'economia del Paese. Chi da vent'anni sostiene il Re non rientra nemmeno nelle mie analisi, chi fa finta di fargli l'opposizione mi fa rabbia perchè dovrebbe giocare nel mio campo ed invece "fa a mezzo con l'avversario"....

lunedì 6 maggio 2013

Andreotti


E' morto Andreotti
Posso anche capire chi esulta spontaneamente, ricordo solo che si libera un posto da senatore a vita e ReSilvio si sta già scaldando. Nel frattempo ovviamente Giorgino già riscalda la biro per firmare.

domenica 5 maggio 2013

Sabato "rubato"

Ho provato a dormirci su per sbollirla, ma l'impresa è davvero complicata; credo ne servirà diverse per farci passare l'incazzatura del post partita a questo giro. Una partita che rappresentava la possibile partita che eliminava dai giochi le rivali e ci faceva volare in Europa League quasi con certezza, invece. 
Era partita alla grande con un prepartita perfetto, di quelli che abbiamo purtroppo capito che "sono inversamente proporzionali al risultato della partita" (cit. Maso e Gabry), più le risate sono presenti e la birra scende a fiumi e più poi ne paghiamo il conto in termini di risultato
E' stato un prepartita che ha visto mescolare prove di apertura di birra acrobatica con caffè shakerato e cappuccini di latte di soia, zedda piras con birrai sempre presenti, racconti di trolley trasportati a forza, bicchieri di birra più numerosi delle mani a disposizione tanto che come ti avvicinavi a qualcuno per un brindisi ti sentivi rispondere "ancora? No, basta! 'Indolametto?" (cit. Enry) e la bellezza di un gruppo a dopo che annulla i fastidi o le ombre di periodi un pò grigi o di momenti pensierosi e ti libera la testa e ti fa andare "GIU' I PENSIERI" e dare un passo diverso all'umore. 
Era partita alla grande anche l'afflusso dei tifosi allo stadio, di nuovo esaurito dopo la partita col Milan ma dopo molto tempo e per una di quelle partite che con gli anni è diventata una delle più sentite da tutti per mille motivi.
Le numerose e copiose birre hanno fatto passare velocemente l'attesa ed annebbiato un pò tensione e visuale  dei primi minuti ed il primo tempo ci ha visto giocarcela alla pari all'inizio e poi prendere campo e dominare la Roma colpendo anche un palo con un JoJo apparso solo per quel tiro. Non era un assedio ma meritavamo. Nella ripresa abbiamo accellerato, un pò come il gruppo a dopo con le bud, ed abbiamo chiuso la Roma nella sua area. Tre-quattro palloni finiti fuori di un soffio, continui falli sul Pek e Cuadrado non sanzionati fino ad un rigore clamoroso non concesso che avrebbe significato anche giocare in undici contro dieci per l'espulsione di DeRossi. Invece niente per la gioa dello zio Fester a Milano. 
La Viola non si è abbattuta e ha continuato a crederci fino a colpire al 90' un palo clamoroso con il Pek. Brividi per quella regola "gol sbagliato gol subito" sono apparsi lungo la schiena quando la Roma è ripartita in contropiede e quando dall'angolo proprio Osvaldo è saltato più alto di tutti è calata sulla serata tutta la pesantezza dell'alcool bevuto. Clamorosamente immeritata la sconfitta, anche il pareggio avrebbe gridato vendetta. Il calcio purtroppo è questo schifo, quello italiano ancora di più: per vincere non devi essere più forte ma stramaledettamente più forte o in qualche modo paghi. E così è andata. La Roma esce con tre punti da Firenze e si avvicina pericolosamente per la corsa Europa League. Ci sono ancora tre partite, se le giochiamo così in Europa sono sicuro che c'andremo. Non bisogna farsi abbattere dalla rabbia per un sabato perfetto salvo che per il risultato, bisogna dar seguito a quest'annata speciale.
Forza Viola, ancora tre battaglie con questo spirito e questa voglia. FORZA!
Campionato - 35^ giornata
FIORENTINA - ROMA = 0-1
GOAL: Osvaldo
Viviano 6
Respinge di pugno una punizione all'inizio poi più niente, mai impegnato
Tomovic 6+
Non garantisce una grande spinta ma è presente è ben sistemato durante tutta la partita.
Rodriguez 5
Inizia male poi si riprende con il passare dei minuti ma al 94' si fa beffare da Osvaldo.
Compper 6,5
Ancora prova di sostanza e di maturità. Bella sorpresa.
Pasqual 5,5
Il suo ruolo è anche quello di creare pericoli con i cross e non ne azzecca uno.
Aquilani 6,5
Buon primo tempo poi cala nella ripresa, buona comunque la sua prestazione.
Pizarro 8
Il migliore. Se entrasse il tiro che colpisce il palo "sarebbe stato da 10++" (cit. Biondino).
Borja Valero 7
C'è sempre ed è ovunque, più pericoloso anche sottoporta.
Cuadrado 6,5
Non è devastante come al solito ma comunque positivo.
Jovetic 5+
Non c'è, ti aspetti prima o poi la giocata ma non arriva. Cambio corretto. Il più solo per lo spunto, unico, del primo tempo.
Ljiaic 7-
Gran partita ancora, sempre presente e sempre pericoloso. Il - per le due giornate che si prende per le proteste.
Toni 5,5
Entrato ma non pervenuto.
Fernandez 5
Anche lui non pervenuto con l'aggravante di un tentativo di rabona miseramente fallito.
Romulo sv
All. Montella 7
La squadra è pimpante e meriterebbe la vittoria, non sbaglia niente. Grande mister.

venerdì 3 maggio 2013

Cuffie e musica

Kiave di lettura n° 29

Più che una Kiave di lettura è una Kiave di scrittura questa settimana. Con gli auricolari nelle orecchie l'altro giorno mi è venuto in mente di aver scritto un pò di tempo fa qualcosa che è tornato ai miei occhi quando ho sentito quell'attacco del Poeta così noto.
Buona lettura....
.....
“PRENDE QUOTA IL RITMO DELLA NOTTE” chissà com’è, ma questo pezzo, così ignoto ai più, mi porta sempre a tamburellare le dita ed a vedermi un Liga scatenato nei suoi primissimi concerti, quando le canzoni nel suo repertorio erano poche e quando capitava di vedere i suoi concerti anche alla Festa dell’Unità
Mentre le “anime in plexiglass” continuano a farmi compagnia in cuffia salgono sul treno due ragazzi, ad occhi sui sedici anni forse qualcosa in meno magari qualcosa in più, che si tengono la mano e si vanno a mettere esattamente dall'altro lato del corridoio nella poltrona di fronte alla mia. Dopo poco però si accorgono che la signora che occupava il posto alle mie spalle si alza e se ne va ed allora prendono il suo posto per restare “nascosti” ai miei occhi e non solo dato che essendo l’ultimo scompartimento non avranno verosimilmente compagni di viaggio vicini.
"Siamo più tranquilli qui" mi sembra di sentir dire a lui mentre la musica stacca tra un brano e l’latro del LigaUn po’ sorrido per la dolcezza di quei ragazzi e poi mi perdo nei miei pensieri, nel motivo per cui sono su quel treno e sul fatto che all'arrivo ancora manda un po’. Il bello della compilation da “playlist” è che non ricordandoti l’ordine di “troppi pezzi” non puoi anticipare l’attacco del pezzo successivo e resti col dubbio di cosa ci sarà dopo quando un pezzo finisce. Il soggetto è noto ma le possibili soluzioni talmente tante che un po’ di suspance è d’obbligo.
E mentre con un salto triplo il Liga è passato dalle “anime” prima maniera ad un “centro del mondo” ben più recente i due ragazzi dietro di me continuano a parlottare fitto fitto, perlomeno così mi sembra.
E’ strano, il rock del Liga invade le orecchie, ma quel gesto che ha fatto lui prima mi è rimasto così impresso che sembra quasi che le orecchie cerchino con ogni mezzo di carpire qualcosa dei loro discorsi.
Quel prenderle la mano così dolce e quel “siamo più tranquilli qui” così pieno di protezione verso di lei mi hanno, chissà perché, colpito.
Sorrido della mia banalità e della mia curiosità sui loro discorsi ed alzo il volume per togliermi ogni residua curiosità e per non percepire nemmeno un brusio oltre l’assolo di Luciano.
Chiudo gli occhi come per assecondare il ritmo e lascio andare i pensieri. Tutto scompare e mi rilasso completamente per qualche istante fino a quando non mi sento toccare la gamba, apro gli occhi e d’istinto tolgo gli auricolari.
"Biglietti prego" mi dice con poco garbo il controllore.
Recupero un po’ di lucidità, cerco e trovo il biglietto e glielo consegno.
"Grazie" risponde meccanicamente lui dopo averlo forato.
Mi schiarisco le idee dopo aver recuperato il biglietto e guardandomi intorno vedo che son rimasto solo nello scompartimento, devono essersi spostati gli altri che erano poco avanti a me, magari un bagno o magari ho dormito per una fermata. Per fortuna devo scendere a fine corsa quindi non c’è pericolo.
"Eccoli" sento fare dietro di me
E penso che i ragazzi sono ancora al loro posto mentre il solito grazie accompagna il controllore verso l’uscita.
"Ti dicevo che se mia mamma sapesse che sono qui con te succederebbe l’inferno" sento dire a lei mentre ho solo un auricolare all’orecchio.
"Lo immagino, effettivamente siamo un po’ pazzi" sento rispondere lui in maniera dolce ma con un accenno di sorriso.
Rimetto anche l’altro auricolare ma volutamente abbasso il volume, ormai sono incuriosito.
"Quando fai così mi fai …" non riesco a capire cosa gli dice perché la sua voce si fa più bassa.
Silenzio carico di significato e poi sempre lei che gli dice:
"Dai, fermo che c’è gente"
"Ma che ci devo fare se sono perso quando mi guardi così?"
.....
Il racconto continua per poi concludersi con una testa scossa ed una calligrafia sul foglio bianco.....vi ho incuriosito abbastanza? Chissà magari completo il racconto in una prossima kiave di lettura sempre se questa vi è piaciuta....