giovedì 31 gennaio 2019

Fino a sette...

Kiave di lettura n° 323

Coppa Italia - Quarti di finale
FIORENTINA - ROMA = 7 - 1
GOAL: Chiesa, Chiesa Kolarov, Muriel, Benassi, Chiesa, Simeone, Simeone
LE PAGELLE
LAFONT 6
MILENKOVIC 7
PEZZELLA 7
VITOR HUGO SV
BIRAGHI 6,5
BENASSI 7 +
EDIMILSON 7
VERETOUT 7,5
MURIEL 8
MIRALLAS 8
CHIESA 9
LAURINI 6 +
SIMEONE 7 +
GERSON 6 +
ALL. PIOLI 7,5
IL MIGLIORE: CHIESA
Il peggiore: LAFONT
LA PARTITA
E cosa vuoi dire? Non ci sono troppe cose da aggiungere a quel tabellone che indica lo splendido e CLAMOROSO risultato finale. C'è solo da godersi momento, soddisfazione e la spettacolarità di una serata davvero impensabile in queste dimensioni. Il mister decide di giocarsi il tutto per tutto con la formazione che sente più vicino al suo modo di vedere la squadra, con il solo Mirallas al posto del Cholito. L'inizio è promettente, anzi entusiasmante. Almeno così sembra dai racconti della voce di Guetta, che mi tocca tirare fuori dalla naftalina visto "IL TEMPO DEL PERCORSO" verso casa che si allunga per il ritardo lavorativo. Chiesa sembra imprendibile e la doppietta è davvero velocissima quasi come un suo allungo. Entro in casa e Kolarov si beve il nostro lato destro e trova "il suo tiro". 2-1 ed io (dopo aver pensato di ri-uscire subito) che immagino l'ennesima rimonta avversaria, ma dal Franchi dall'altro lato della barricata mi dicono "tranquillo". Ed in effetti pochi attimi e Biraghi diventa imprendibile: palla in mezzo e Muriel non perde l'appuntamento costante da quando è arrivato, gol ed incredibilmente si va all'intervallo con un 3-1 incredibile anche grazie ad un colpo involontario di Lafont che respinge un colpo di testa ravvicinato, dopo che un palo aveva salvato il risultato su un angolo: elemento comune le uscite a vuoto del portierino.
Nella ripresa, il timore della risalita gialloZozza è alto e sembriamo iniziare un tempo di sofferenza ed infinitamente lungo. Lafont si riscatta con una bella parata (ingigantita dalla respinta scenica che ne accentua l'importanza) su un bel colpo di testa di Zaniolo che ci sta facendo diventare matti in questa fase. Piano piano però riusciamo a ripartire e da una di queste Benassi è lanciato in porta e trova il poker. Ufficialmente non è chiusa ma quasi, Dzeko decide di togliere il quasi facendosi espellere. Chiesa ne approfitta di nuovo per portarsi a casa il primo pallone della sua carriera: tripletta grandiosa. Nella girandola entra anche il Cholito con una doppietta in pochi minuti e si arriva a contare fino a sette con la colonna sonora generale fatta di "il pallone è quello giallo" "sembra Manchester" "ma che siete venuti a fà?" che si mescola con un più ristretto "si sarà noi a portare male visto che siamo rimasti a casa?" "secondo me ti strappano l'abbonamento".
...fino a sette...il numero del mio Poeta è quello che marchiamo a fuoco sul tabellone della partita. Un quarto di finale che speravamo potesse lanciarci in una semifinale contro la #juvemerda ed invece esplode in un match che resterà nella storia per le dimensioni della vittoria e che tra l'altro ci porta a trovare in semifinale l'Atalanta e non i gobbi. Il risultato è esaltante, ma lo è soprattutto e di più quel grandissimo fenomeno che sta crescendo sempre di più partita dopo partita. Chiesa spacca sempre di più partite e resistenze avversarie e sta trovando la porta con crescente precisione, davvero davvero clamoroso il suo "passo", molto di più della roboante vittoria.
Accantonando per un attimo il pensiero che definiva "quando è amicizia" (clicca qui), la partita è veramente da evidenziare e salvare in memoria. Resto dell'idea post treAtre con la Samp che, senza esaltarsi e coi piedi ben piantati in terra, Muriel potrebbe aver portato qualcosa di particolare/speciale. Sta a noi sfruttarlo nel migliore dei modi e far crescere quella scintilla che sembra aver portato l'attaccante colombiano in questa squadra. Adesso appuntamento a Febbraio ed Aprile per andata e ritorno delle semifinali (si...Febbraio andata ed Aprile ritorno...roba da programmazione comica...), nel frattempo....campionato, sperando che il "cambio competizione" non comporti altri cambi.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...ma perchè 'unsigioca sempre così?!?... : - ) "

mercoledì 30 gennaio 2019

...è quando...


Amicizia è quando, in una serata 7BELLEZZE come questa e con uno sfondo come la foto qua sopra, dopo “gl’urli” per i gol, la gioia smodata, i mille messaggi con la tua personale curva, l’esultanza sfrenata, i salti sul divano...improvvisamente...
...ti viene alla bocca un pensiero davvero sincero “ma proprio stasera dovevamo fare così tanto i fenomeni?”...pensiero da “UN SORRISO ED UN SOSPIRO” di fronte ad un portabadge ed a quelle quattro parole che ti sembra siano la cornice perfetta della serata ...
Poi l'istinto riprende il sopravvento e riparte il giro istintivo dei festeggiamenti di cui sopra. Ma quel pensiero e quella frase restano a farti compagnia, sinceri come quando sono arrivati.

venerdì 25 gennaio 2019

Certe Cose

Kiave di lettura n° 322
Resto sull'argomento "dono della sintesi" dell'ultimo post, anche se oggi è riferito a tutt'altro.
In questi giorni infatti, prima a voce, poi ripetuto in altro modo ed infine ricevendo un messaggio, c'è stato un curioso accumularsi di significati comuni, nonostante partissero da persone diverse e fossero a commento di situazioni diverse. Riassumo con il messaggio, di sole sei parole 6, ma capaci di spiegare...tutto...ed aprire in un certo senso un "piccolo mondo"
"...perché certe cose sono più importanti..."
Spesso a commento di queste/certe frasi ti sembra di sentire il "sotutto" di turno che commenta: "bella scoperta" , magari con aria un po' sostenuta ed un successivo filosofico ragionamento sul "niente applicato al nulla" (autocit.) di un quarto d'ora.
Andando oltre il fastidio del filosofico ragionamento, viene da riflettere sul perché sempre di più certe parole non siano affatto banali ma si trasformino in fondamentali. E trovi mille risposte che non stanno e non possono stare in un post; per la complessità e per la lunghezza, ma anche perché....alla fine su certe cose mica è così male essere banali.
So benissimo che questo mio intrecciarmi nei discorsi finirà per farmi "diventare cervellotico nella scrittura" ma tornando alla sintesi di cui sopra, certe cose sono più importanti
Quel messaggio era diretto e riferito ovviamente ad una cosa in particolare, ma declinandolo più in generale è davvero un'utile bussola. Ed allora l'ho salvato tra i messaggi importanti, lo uso con piacere per questo post e mi serve come spunto per "far circolare" una cosa bella nel suo essere terribile. Era ed è davvero difficile trovarci qualcosa di vagamente definibile come bello in una vicenda del genere, ma conoscendo "la mano da cui esce", dubbi sul fatto che potesse emergere nel migliore dei modi "il cuore della vicenda" non esistevano, viste le prove lampanti sotto forma di post/tweet/articoli/video che da quella mano sono  costantemente prodotte (e che sarebbero da replicare e far circolare senza soluzione di continuità). Ovviamente parlo dell'inviato speciale di questo blog e nello specifico di quello che ha postato ieri, per il quale non c'è bisogno di "DIRE COSE CHE" spieghino ulteriormente qualcosa di terribilmente chiaro. Grazie per ricordarcelo, nel modo migliore possibile.

martedì 22 gennaio 2019

Sintesi


Sempre più spesso apprezzo chi riesce ad esprimere i propri concetti in poche parole. Chiare, nette, senza necessità di interpretazioni. Non rientrando in questa categoria, sempre più invidio il dono della sintesi quando mi capita di incontrarlo. E trovo che Gino Strada (oltre agli altri mille meriti noti) sia davvero da invidiare per la dimostrazione pratica di lucidità, sintesi e chiarezza.
"Quando si è governati da una banda dove la metà sono fascisti e l'altra metà sono coglioni non c'è una grande prospettiva per il Paese"
Gioco. Partita. Incontro.
P.S. per fare il "precisino" le percentuali non sono così nette e i gruppi in cui suddividere la suddetta banda sono tre. Ci sono anche i FascistiCoglioni.

lunedì 21 gennaio 2019

Tre follie

Campionato - 20^
FIORENTINA - SAMPDORIA = 3 - 3
GOAL: Muriel, Ramirez, Muriel, Quagliarella (R), Quagliarella, Pezzella
LE PAGELLE
LAFONT 6
Non troppo impegnato, incolpevole sui gol
MILENKOVIC 5
Non accompagna mai l'azione e commette un grave errore sul gol del vantaggio doriano
PEZZELLA 6,5
Anche lui non impeccabile sul gol del vantaggio doriano, ma rimedia con il gol del pari finale
VITOR HUGO 4,5
Buona gara fino al clamoroso errore sul pari doriano
BIRAGHI 5,5
Poco pericoloso in avanti
GERSON 4,5
Cos'altro aggiungere?
EDIMILSON 4,5
Compromette la gara con due gialli in trenta minuti
VERETOUT 6,5
Corre e si rende pericoloso e prezioso giocando in più ruoli
CHIESA 7 +
Impressionante nel primo tempo dove fornisce assist senza soluzioni di continuità
SIMEONE 5
Due occasioni importanti sprecati
MURIEL 8
Esordio gigantesco per giocate, importanza ed impatto sulla partita. Gol da applausi e standing ovation
DABO 6,5
Dimostra di essere nettamente più utile dei colleghi di reparto (Veretout escluso)
LAURINI 5,5
Entra e magicamente la partita si ribalta a favore della Samp
MIRALLAS SV
ALL. PIOLI 4,5
Perde i contatti con la realtà insistendo su Gerson per novanta minuti e togliendo chi aveva spaccato la partita per mettere un terzino di riserva come esterno alto
IL MIGLIORE: MURIEL
Il peggiore: EDIMILSON
LA PARTITA
Riparte il campionato e ci ripresentiamo subito con una novità importante. Il mister decide di schierare dall'inizio due punte più Chiesa. E la novità sembra dare una scossa a tutta la squadra: Chiesa trova tre assist preziosi non sfruttati (Simeone infatti non sembra aver cambiato molto passo rispetto all'anno precedente) e Muriel sembra poter far male puntando in continuazione gli avversari. La Samp è poco pericolosa ed a centrocampo qualche fallo di troppo da entrambi i lati tiene la partita accesa, come spesso accade la severità dei cartellini sembra punirci più del dovuto ma la partita però rimane in equilibrio. Serve un guizzo per sbloccarla ed infatti da una giocata della nuova punta viola si passa in vantaggio dopo una bella galoppata fatta di tecnica e velocità. Gol davvero di qualità quello del colombiano debuttante in maglia viola e siamo in vantaggio e con una partita che sembra in mano nostra. E' a questo punto che arriva il colpo di genio al contrario, una vera e propria follia, la prima e non sarà l'ultima: Edimilson decide di beccare il secondo giallo in trentacinque minuti e lasciarci in dieci. Più o meno il tempo di copiare Mario che "IMPRECA E TIRA FUORI" tutti i santi del paradiso e Ramirez decide di prendere il sette su punizione e siamo pari all'intervallo.
Parte il toto cambi e Pioli decide di lasciare il Cholito in panca per rinforzare il centrocampo con Dabo mentre Giampaolo gioca la carta dell'ex Saponara. Si teme di soffrire l'uomo in meno ma in realtà grandi pericoli non ci sono, la Samp cerca di metterci in un angolo ma con pochi risultati. Riusciamo a ripartire abbastanza bene e da una super giocata di Muriel troviamo un vantaggio insperato. Il colombiano parte dalla nostra metà campo ne salta due in partenza con uno stop orientato e non si fa più prendere, quando arriva in area avversaria guarda il portiere e la mette sul palo lontano. Gol da lacrime ed applausi. Dopo pochi minuti di una giocata e corsa del genere, Pioli decide che il giocatore non ne ha più (....) e stabilische che il cambio più logico è mettere Laurini (...). Dicesi FOLLIA. Casualmente perdiamo metri, la Samp spinge e Hugo decide di dargli una mano in tutti i sensi. Rigore sciocco (follia numero tre) e pari di Quagliarella. Nemmeno il tempo di scuotere la testa ed ancora il centravanti Samp ci fa male, si beve Milenkovic e colpisce. Incredibilmente siamo sotto. Il fegato fa malissimo, mentre siamo convinti di averla regalata, Pezzella ci crede ancora e su un mezzo assist di Chiesa si allunga e colpisce. Un clamoroso 3a3 è il risultato finale.
L'esordio di Muriel è da spellarsi le mani. Tecnico, concreto e decisivo. Credo che con Chiesa possa essere davvero una coppia esplosiva ed anche Simeone ne può trarre giovamento (se mai riuscisse ad uscire dal torpore dell'ultimo periodo). Due punte direi d'obbligo ed avevamo scelto la cosa migliore, schierandoli insieme dall'inizio. Peccato poi che clamorosi abbagli dei singoli (Edimilson, Hugo, Pioli) ci hanno fatto buttare nel cesso due perle di rara bellezza di Muriel. Ed in casi del genere, quando ci autodanneggiamo in modo così marchiano, non ce la faccio proprio ad appellarmi a qualche errore arbitrale; ce ne sono stati eh, evidenti e più di uno, ma non mi sono parsi al livello dei nostri: tre follie che hanno (quasi) annullato due magie. In un campionato mediocre come questo, basterebbe poco per correre verso l'alto; buttare via quindi così una giornata del genere fa davvero male. Le nostre tre follie sono gravi, molto. Il rosso ha condizionato tutta la partita, il fallo di mano ha invertito l'inerzia ma sono state le scelte del mister a dar fiato a loro e toglierlo a noi,. Veder sostituire Muriel con Laurini a venti minuti dalla fine è davvero un colpo basso, molto basso. Troppo basso. Ti fa perdere entusiasmo, metri in campo e convinzione. Il colpo di reni finale della ditta Chiesa-Pezzella ci ha fatto prendere un punto che però odora clamorosamente di sconfitta e non cura minimamente la ferita di errori che quella doppietta aveva nascosto. Non ci possiamo permettere questi errori dei giocatori, non ci possiamo permettere ancora di vedere pascolare sul campo Gerson, non ci possiamo permettere di togliere dal campo chi gioca una spanna e mezzo sopra e meglio degli altri. Ecco partiamo da questo assunto caro Mister, partiamo dal facile, dalle basi. Che se quel 29 ha questa voglia, possiamo (senza illuderci) divertirci. 
FORZA VIOLA...sempre...
Takko ai' giro - Spazio tecnico Bollins gestito
"...ci s'ha Ronaldo, ma ci s'ha anche Vitor Hugo...e forse anche Pioli...al posto di Hugo forse forse anche un Faccenda qualunque bada..."

sabato 19 gennaio 2019

Un calcio andato a segno

Kiave di lettura n° 321
Con il ritorno del campionato di serie A, ho deciso di far tornare anche la Kiave di lettura DOC che aggiunge un altro mattoncino al mio personale Katalogo.
Ed allora mi sembra particolarmente adatta la scelta di raccontare le mie impressioni su questo libro:
AA.VV. - "Il calcio in giallo" - Sellerio
Il libro è una delle tante puntate di un filone di libri dipinti di giallo, di cui avevo letto un "capitolo" un po' di tempo fa con il Capodanno in giallo (clicca qui per leggere la mia recensione).
Questo nuovo capitolo è stato regalato (tocca dirgli grazie...) da chi aveva poca voglia di cimentarsi con un libro "a racconti" ed ha deciso di usarmi come "cavia" per capire se gli episodi calcistici in giallo valessero il sacrificio di una lettura non troppo gradita come quella a racconti. Quindi eseguo il nemmeno tanto indiretto ordine e provo a dire la mia sul pallone dipinto di giallo.
Le penne messe insieme per realizzare il libro sono importanti e sono dei buoni ingredienti per provare a dare il giusto tratto allo splendido gioco del pallone. Fa capolino il barLume di Malvaldi dove ad essere protagonisti non sono solo gli anziani del bar ma giocatrici di una squadra di beach soccer "boia dè penza che da bimbetti se si gioàva a pallone sulla spiaggia di giorno i vigili te lo foravano" che ovviamente sorprendono il lettore ma soprattutto gli stessi protagonisti abituali dei racconti di Malvaldi "cioè, ora le donne le pagano per gioa' a pallone?!". Ovviamente per la conoscenza e familiarità dello stile, il suo "Donne con le palle" è uno dei racconti che spicca per ironia e novità. Non ci sono solo i racconti "tirrenici" di Malvadi ma ci si trova di fronte anche a periferie catalane dove un arbitro di categorie inferiori viene assassinato e dà luogo ad un'indagine che porta a pensare e dire "il calcio non è uno sport ma una cosa da ignoranti". Ci sono spunti del calcio giovanile e/o minore in altri racconti (Costa) che fanno i conti "COI RICORDI PER DIRSI TANTO" ed anche di più rispetto ad aneddoti vissuti più o meno direttamente, anche se ovviamente non con quei riflessi di giallo. Savatteri addirittura mette i brividini con il "Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore" e con l'abbinamento tra calcio, romanticheria ed amicizia. Tutto i racconti si leggono abbastanza agevolmente e con interesse, ma "la puntata" che arriva di più è quella di Manzini che regala davvero pagine di divertimento puro disegnando una sfida tutta amatoriale tra questura e tribunale dove Rocco Schiavone regala perle in continuità assoluta. Tra le tante, quella magari non divertente come altre ma che meglio sintetizza forse tutto il libro, per la capacità di ironizzare e scherzare ma anche di non dimenticarsi mai che si parla di una cosa "SERIA" quando si parla di pallone recita così (immaginatela pronunciata dalla voce di Giallini, ed il gioco è fatto) "...neanche per scherzo, neanche come boutade, neanche per gioco. Certi nomi restano fuori da questa stanza e da questa pagliacciata. Il capitano della AS Roma non va neanche citato...il suo nome non deve essere sporcato in questa stronzata che dobbiamo fare e che chiamate partita di calcio.."
Il gioco del libro è proprio quello: instillare il ricordo o la condivisione appassionata in chi del pallone è da sempre amante/seguace e la curiosità in chi magari quel mondo lo conosce poco. Il racconto incentrato, in varie declinazioni, su ambienti meno illuminati dalle luci del successo dei campioni e/o della Serie A permette l'uso più semplice di ironia e di umanità, arrivando probabilmente in modo più diretto a chi legge. La struttura ad episodi ovviamente fa sì che ci siano alti e bassi dati dalle diverse affinità con i diversi stili, ma il filo conduttore rimane abbastanza costante e gradevole; si legge bene e non si scivola mai nel banale. Tocca dire che il regalo...è andato a segno.
BIGNAMI: con la premessa che non può essere una valutazione valida per tutti i racconti, il libro secondo il mio giudizio merita una valutazione di quattro stelle su cinque.

giovedì 17 gennaio 2019

Tra miopia e trasparenza


La clamorosa e supponente miopia di certe persone fa sì che il tuo essere per loro trasparente, in un atteggiamento di superiorità basato sul "niente applicato al nulla", sia un titolo di merito di cui vantarsi così tanto da metterlo orgogliosamente nel proprio CV.

domenica 13 gennaio 2019

Noiosi ma qualificati

Coppa Italia - Ottavi di finale
TORINO - FIORENTINA = 0 - 2
GOAL: CHIESA, CHIESA
LE PAGELLE
LAFONT 6 - 
Poco impegnato, lascia qualche dubbio sui cross quando non esce mai
MILENKOVIC 6
Presente a livello difensivo, spinge poco o niente
PEZZELLA 6
Si perde Belotti un paio di volte ma per il resto come sempre presente
VITOR HUGO 6
Leggi Pezzella
BIRAGHI 5,5
Non spinge mai e soffre De Silvestri, un paio di buone coperture
BENASSI 6 - 
Ci prova a lasciare il segno da ex, ma è molto nervoso
EDIMILSON 5,5
Primo tempo di sostanza, nella ripresa quasi scomparso
VERETOUT 6+
Fa una migliore impressione avendo qualche metro in più di autonomia
CHIESA 7,5
Come sempre l'unica nostra arma, firma vittoria e qualificazione
MURIEL 5,5
Esordio in sordina, gli arriva poco o niente e poco o niente inventa salvo un cross/assist
MIRALLAS 5 +
Totalmente assente, si nota per una zampata che Sirigu respinge
GERSON 5
Mai vista una giocata così imbarazzante
SIMEONE 6 +
Poco o niente fino alla corsa in contropiede da cui nasce il gol, peccato per il tiro strozzato 
DABO SV
ALL. PIOLI 6
Sufficienza per la qualificazione, per il gioco lasciamo perdere
IL MIGLIORE: CHIESA
Il peggiore: GERSON
LA PARTITA
Il 2019 viola riparte con gli ottavi di Coppa Italia, che "'unsicapisce perchè" ci tocca giocare a Torino. "Giocano in casa quelle messe arrivate dopo in classifica....quindi tra Inter e Benevento è arrivata dopo l'Inter?". Il mister decide di schierare un undici "UN PO' PIU' NUOVO UN PIU' UGUALE" riportando Veretout più avanti, confermando Mirallas e lanciando dal primo minuto Muriel. In realtà si riparte da dove s'era lasciato. Gioco nullo, possesso palla e difesa abbastanza compatta. Il nuovo centravanti si nota per una buona giocata con tiro/cross su cui Chiesa arriva un po' in ritardo. Salvo questa giocata, ci sono un paio di tiri da fuori ed uno snervante accesso al VAR su tiro di Chiesa ribattuto "'unsicapisce da quale braccio". Per il resto prevale la noia, gli sbadigli ed il Montenegro post pranzo.
Nella ripresa il Toro parte spedito e Belotti ha due occasioni in serie, una simile all'altra: una si perde a destra una a sinistra. I granata spingono ma non creano tantissimo, noi tranne un colpo di testa di Vitor Hugo fuori non produciamo niente. "Non scherziamo, ma davvero mancano ancora 25 minuti" ci viene da dire quando la partita torna ai suoi livelli di noia. Addormentarsi sarebbe davvero la soluzione più naturale, poi però ci pensa Gerson che si fa trenta metri di corsa in direzione Lafont e lancia l'attaccante sbagliato. Per fortuna il tiro è centrale e lo stesso portiere respinge facile. Per il resto nulla fino a meno di dieci di minuti dalla fine, quando la partita si anima ed il livello di animazione è in linea con la partita. Servono infatti quattro/cinque minuti di VAR per confermare l'annullamento di un gol di De Silvestri (che nel finale si sta mangiando Biraghi) apparso a tutti con qualche km di fuorigioco. E mentre ci viene da dire "forse ci conviene che glielo diano buono il gol sennò ci toccano i supplementari" Simeone corre in contropiede per poi sprecare tutto con un tiro centrale, sulla respinta Chiesa "fa la foto" come a calcino su una deviazione di un difensore e ci porta in vantaggio. Sembrava impossibile ed invece riusciamo anche a raddoppiare su un altro contropiede sempre di Chiesa dopo ovviamente qualche altro minuto al VAR. Finisce 0-2 ed appare davvero impossibile. 
La formula della partita secca, dovrebbe dare alla Coppa Italia fascino ed alle partite vivacità. Ecco, a Torino non hanno avvertito nessuno della cosa evidentemente. La noia ha vinto ampiamente ma per fortuna nei minuti finali la nostra unica arma offensiva si è sbloccata ed ha regalato qualificazione ad una squadra che ha iniziato l'anno nuovo come ha finito quello vecchio: ordinata ma senza gioco, compatta ma noiosa e spenta. Ci qualifichiamo, prendiamo questo lato positivo che non è poco per niente.
FORZA VIOLA...sempre...

venerdì 11 gennaio 2019

Bentornato Poeta

Kiave di lettura n° 320
Da sempre mi ritengo ripetitivo e poco originale e "QUANDO SAI COM'E'" e come si mantiene costante questo tuo aspetto, vai anche indietro con la memoria a vedere se trovi conferme utili solo per farti sorridere e (auto)prenderti in giro.
Così è successo negli anni con il primo post di gennaio, diventato a questo punto una sorta di rito/abitudine e messaggio di buon augurio per chi davvero se lo merita (leggi Emergency). 
E così in fondo succede oggi con questo post. Sono andato a ritroso nei post, cercando tra quelli archiviati con l'etichetta del mio poeta preferito ed ho ritrovato lo stesso post che sto scrivendo adesso (clicca qui per leggere a cosa mi riferisco).
All'interno di quel post scrivevo, tra le altre cose, questo: 
...cambiano i mezzi che passano dalla cassetta al cd per arrivare all'mp3...
e fedele anche a questa frase stamani ho preso il cellulare, infilato gli auricolari, cercato sullo store e fatto partire....
come sempre, il primo giorno appena uscito. Come sempre, sicuramente da riascoltare e riascoltare ma come spesso accade, già "a colpo" almeno un paio di frasi sono già entrate dentro abbondantemente e so che mi rimbomberanno un bel po', come se... "mi leggesse dentro" (cit. costante). 
BENTORNATO POETA.

martedì 8 gennaio 2019

Articoli


In effetti è davvero incomprensibile come venga rinfacciato a chi ha usato come ipotetici articoli del proprio ipotetico atto costitutivo/statuto organizzativo "servono politici diversi", "servono politiche diverse", "servono persone con competenze", "serve rispetto per le promesse fatte e le parole date", "serve trasparenza verso i cittadini" il fatto che degli stessi siano rimasti soltanto......gli articoli veri e propri, intesi in senso grammaticalmente stretto.

venerdì 4 gennaio 2019

Il miglior inizio possibile

Kiave di lettura n° 319
Per iniziare al meglio questo 2018 ho pensato di ripetere una sorta di tradizione con quello che negli anni passati avevo già fatto. Penso infatti che non ci sia nessun merito nell'essere nati dalla parte più fortunata del pianeta e credo che per dimostrare che "SIAMO CHI SIAMO" ogni tanto questa fortuna dobbiamo riconoscerla e cercare di metterla in parte in circolo. Anche solo con un piccolo, minimo, gesto.
Se volete cominciare il 2018 con lo stesso gesto, trovate qui tutte le indicazioni:
Buon anno a tutti.

Non è un errore di battitura o un non essersi abituato a "scrivere" il numero giusto del nuovo anno. E' solo una conferma rispetto al primo post dell'anno scorso visto che sottoscrivo ogni singola parola ma soprattutto il gesto. Quindi copio ed incollo.
Come ormai da tradizione, comincio l'anno del blog così. Mi sembra il migliore inizio possibile. Se vi va, anche l'invito è sempre lo stesso, così come il sito di riferimento. BUON ANNO.