sabato 30 marzo 2024

Per nulla perdenti

#Klibro Marzo 2024 
qui il mio intero
Katalogo
JOE MUNGO REED
"Magnifici perdenti"
Bollati Boringhieri

Leggendo l'argomento del libro si potrebbe pensare al racconto sportivo di un ciclista in una delle sue occasioni più importanti, la partecipazione al Tour de France. Cercando di interpretare il titolo, ci si immaginerebbe le vicende di un atleta alle prese con il tentativo non riuscito di aggiudicarsi la vittoria più importante della carriera o almeno un successo in una tappa della corsa. Ipotizzando il racconto giornaliero della vita di corsa si può anche temere il rischio di sentirsi ripetere le stesse azioni e gli stessi eventi per diverse pagine. 
In realtà il libro "Magnifici Perdenti" prende solo alcuni spunti da queste supposizioni ma le lascia come base della storia. Certamente è l'occasione della vita di un atleta ma che non gareggia per vincere. Sol infatti è un gregario del capitano della propria squadra ed il suo compito è quello di proteggere Fabrice e provare a lanciarlo nelle tappe che contano. Nel racconto del loro giornaliero ci sono certamente "I SOGNI PIU' AGITATI" di successo, i riti quotidiani e  ripetuti ma la struttura del racconto è ben alternata tra le descrizioni tecniche e molto altro, che prende il sopravvento.
Perché il libro ci parla sì di sport ma soprattutto di vita. Perché al centro c'è il ciclismo ma soprattutto i percorsi personali dei protagonisti. Ed allora a prendere il sopravvento ci sono sentimenti come la voglia di emergere ma soprattutto il timore di perdere tutto. A far compagnia a scalate, volate e discese ci sono le vite costruite su rapporti solidi e coltivate sulle debolezze umane. 
Sol è un protagonista che mischia coraggio da ciclista a paure da uomo, resistenze ad intemperie e chilometri di salita a fragilità e pensieri rispetto al proprio futuro ed a quello della propria famiglia. Nei suoi percorsi in bicicletta e nella vita, gli aspetti si mescolano fino a non essere sempre distinguibili come diversi ed in questo lo stile del libro è perfettamente cadenzato su questa alternanza: ciclismo e vita, vita e ciclismo. 
Ci sono i giusti momenti di cronaca sportiva ma anche quelli altrettanto adeguati di storia personale e familiare. La tecnica ciclistica si alterna con i caratteri del protagonista e di chi gli ruota attorno. Non mancano le "vicende a sorpresa" che scuotono il libro ed il lettore tenendolo sempre attento ed interessato a ciò che accade tanto da correre o affaticarsi insieme alle tappe del libro. Ma mai in modo banale.
Una vera sorpresa. Davvero molto piacevole e quindi altamente consigliato.

CINQUE CITAZIONI

1 - "...vuole cogliere il senso, il senso della storia che tu racconti a te stesso..."
2 - "...lei era così, pensai: sempre proiettata verso ciò che deve venire. A volte sembrava sapere quello che avrei detto prima ancor che aprissi bocca. Era pronta al mondo, persino per scontrarcisi..."
3 - "...mi piacciono i risultati, e sono bravo a rimandare la gratificazione. Sono capace di aspettare, di controllare le mie energie. E' il mio carattere, e mi ha plasmato..."
4 - "...considera soltanto come ti senti e non perché..."
5 - "...c'è una verità dietro ogni verità...se la gente vorrà capire, capirà..."

Mia personale VALUTAZIONE: ****° - quattro stelle e mezzo su cinque

venerdì 29 marzo 2024

Fantasia Viola

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 585

Poco meno di un anno e mezzo fa (clicca qui per il post di allora) vi raccontavo di una grande soddisfazione arrivata quasi improvvisa. Avevo infatti partecipato ad una sorta di sfida di scrittura e ne ero uscito vincitore. Nel "La prima volta a Firenze" (qui per acquistare), il libro che raccoglieva i racconti sulla prima volta nella mia città di alcuni autori, faceva infatti bella (spero) mostra di sé il mio racconto "La prima volta che Firenze si è presentata". Durante la presentazione del libro Giacomo Cialdi (che già dovevo ringraziare per avermi coinvolto in quella sfida) mi "accennò" che aveva in programma un'altra sfida a cui, se volevo, potevo unirmi.
Mi son sentito da subito molto gratificato del fatto che pensasse a me ed incuriosito quando mi ha spiegato che si sarebbe trattato di provare a mettere insieme un collage "DEL DIECI CHE" hanno fatto la storia della Fiorentina e di quelli che "non l'hanno fatta". Perché Firenze, oltre che patria del bello, è anche territorio ben rappresentato di quel "sembrava potesse essere ed invece...."
Così nella distribuzione dei calciatori che quel numero hanno indossato, ho condiviso con Giacomo la scelta di puntare su qualcuno appartenente a questa seconda categoria. Ed il suo "sai stiamo provando a contattare anche delle firme importanti quindi a loro lascerei i dieci più splendenti della storia viola" oltre che trovarmi totalmente d'accordo mi ha messo addosso anche una sorta di "ansia da prestazione". Mi chiedevo se potessi essere mai all'altezza di far parte di una raccolta con firme importanti e quanto potessi attrarre chi avrebbe letto il mio racconto raccontando di un dieci non così scintillante alla prova del campo viola. Ho scritto però lo stesso il mio pezzo ed inviato: Giacomo mi ha rassicurato sulla qualità ma poi i tempi si sono allungati, dilatati ed io non ci speravo quasi più.
Ed invece, mai arrendersi.
Così il mio "Il piccolo Maradona: il talento a maniche corte" è stato magicamente inserito nel riepilogo dei giocatori che sono raccontati in "FANTASIA VIOLA" libro di racconti curati appunto da Giacomo Cialdi ed edito da Edizioni della Sera.
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L'emozione è stata grande quando ho visto l'email con "inviate il vostro ok a stampare" ma ancora più grande quando ho letto sul libro "gli altri colleghi di racconto": il mio maestro Benedetto Ferrara, Marco Bucciantini, Mario Tenerani, Alberto Polverosi, Angelo Giorgetti, Raffaello Paloscia e la prefazione dell'unico dieci Giancarlo Antognoni. Questo lungo elenco di scrittori e giornalisti di livello e poi un intruso come me. Ma davvero con un sorriso totale.
E niente....quindi adesso se avete voglia di scoprire chi è quel piccolo Maradona di cui ho scritto non vi resta che immergervi nella Fantasia Viola.
Io mi godo questa GRANDISSIMA soddisfazione ed aspetto i vostri commenti.

sabato 23 marzo 2024

Il passato per il futuro

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 584

Una delle "lezioni" che maggiormente ha segnato il mio risicatissimo bagaglio culturale e che più mi porto dentro costantemente è quella che recita più o meno così: "bisogna conoscere il passato per vivere bene il presente e non ripetere nel futuro gli stessi errori".
Con questa considerazione, mi sono ritrovato spesso a dovermici confrontare in vari campi della vita quotidiana ed è tornata di tremenda utilità anche per una notizia di attualità.
E' notizia infatti rimbalzata qua e là nei giorni scorsi quella che riporta la disposizione di un sequestro preventivo da parte di un giudice per le indagini preliminari. Notizia che in molti mezzi di informazione è passata sotto silenzio e che ancora di più ha rappresentato un'inezia per analisti e politici. Cosa che invece così "ininfluente" non mi sembra.
La decisione riguarda Marcello Dell'Utri e sua moglie e la cifra in questione supera i dieci milioni di euro. L'accusa in questo caso riguarda il mancato rispetto della norma che impone ai condannati in via definitiva per fatti di mafia, di comunicare le variazioni del proprio patrimonio per i dovuti controlli. Dalle indagini, ovviamente da confermare da processi e sentenze, quanto non dichiarato ammonta ad una variazione pari ad oltre quaranta milioni, quindi ben di più di quanto sequestrato preventivamente. Per la differenza è arrivata benedetta (ma tu guarda...dove l'ho già sentita?) la prescrizione di controlli arrivati oltre i limiti di tempo della stessa. La parte principale della suddetta somma (ben oltre i dieci milioni) è legata a bonifici con causali "prestiti infruttiferi" e "donazione di modico valore" che i coniugi Dell'Utri hanno ricevuto, dopo la condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa dello stesso Marcello, da un unico mittente. Babbo Natale? Associazione di sostegno dei condannati per mafia? NO. Il mittente era quel grande statista che per trent'anni è stato considerato il Re d'Italia: Silvio Berlusconi. "FIN TROPPO ALLA LUCE DEL SOLE" che di prestito e di donazione ci fosse solo la causale dei bonifici? E chi lo sa (....) lo stabiliranno i processi e le sentenze.
A me però la vicenda ha riportato alla mente quanto si sia azzerata completamente tutta l'analisi di quello che certe vicende hanno davvero significato per i percorsi politici e storici del nostro Paese. Quanto certi coinvolgimenti siano stati amabilmente trascurati nella concreta analisi valutativa di alcune figure e come le stesse siano ancora oggi raccontate con un curriculum di cui si buttano via le pagine più "complicate" da analizzare. 
Quali fossero i motivi poi si vedrà, ma è tracciato che dopo la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, lo "statista" Berlusconi ha versato alla famiglia Dell'Utri in circa cinque anni oltre dieci milioni di euro, prima di riconoscere parte della sua eredità in suo favore. Altrettanto evidente che di queste "donazioni" lo stesso condannato non ha fatto parola come invece doveva. Ma su questo il mio interesse non è molto presente, valuterà la magistratura se ci sono i termini per (ulteriori) condanne o altro.
E' la prima parte che conferma ancora una volta che purtroppo il passato in questo paese interessa solo a me ed a pochi altri. Ma anche il presente. Di conseguenza, figuriamoci il futuro.

sabato 16 marzo 2024

Parole spazzate via dai numeri

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 583
Venerdì scorso era l'otto marzo. La festa della donna.
Tutti ad incensare, festeggiare, proclamare la loro importanza e la necessità di adoperarsi per tutelarle sempre e comunque.
Anche io non sono stato "da meno" sperando di non apparire banale o peggio attento solo alla ricorrenza. Come scrivevo proprio venerdì, ogni parola purtroppo rischiava di essere superflua e vecchia. Non per il grado di ipocrisia (comunque presente in buone/cattive quantità), non perché non importante (anzi tutt'altro), non perché non sarebbero state attuali (costantemente moderne da quel punto di vista).
Quel grande rischio era dettato da un semplice aspetto matematico purtroppo. Come se fosse solo quello. Un  calcolo di media nazionale, tra quelle più brutte. Una cadenza numerica che parla di una donna uccisa ogni tre giorni. E così è stato, "C'E' SOLO DA METTERSI IN PARI COL CUORE"
Nel Salento infatti è andato in scena proprio oggi il ventunesimo femminicidio dell'anno (dati di femminicidioitalia.info). Con il solito copione: lei che vuole uscire dalla storia, lui che la uccide. Aneta il nome della donna in questione. Quello attuale. Quello che purtroppo tra qualche giorno sarà sostituito da un altro nome di donna come il suo ha sostituito oggi quello di Brunetta
Un continuo alternarsi di nomi che ogni settantadue ore porta a modificare quello sotto i riflettori, quando questi ultimi si degnano di accendersi per l'evento, perché spesso altre notizie hanno più attrattività mediatica rispetto alla solita trama che porta al solito finale. In fondo sono "solo" vite umane no? E' solo una strage continua da 120 donne morte l'anno, che volete che sia.
La festa della donna è dietro l'angolo, ormai superata. La media matematica ha ripreso a camminare e fare il suo corso ed il suo dovere. Qualche lacrima di coccodrillo cala anche oggi, ma con meno riflettori rispetto a quelli donati dal giallo della mimosa. Ed allora avanti così, con le parole che vengono spazzate via dai numeri. Con il rosso del sangue a fare da sfondo ed ad oscurare le luci di cui sopra.

giovedì 14 marzo 2024

Senza sussulti

Conference League - Ottavi Ritorno
FIORENTINA - MACCABI HAIFA = 1 - 1
GOAL: BARAK - Khalaili

KAPPAPAGELLE
Terracciano 5,5
Faraoni 6 +
Martinez Quarta 6
Ranieri 5,5
Biraghi 6
Bonaventura 6
Mandragora 6 +
Gonzalez 5,5
Barak 6,5
Sottil 6 +
Belotti 6 +
Dodò 6
Ikonè 5,5
Maxime Lopez 6
Beltran 6
Parisi 5,5

All. Italiano 6
IL MIGLIORE: BARAK
Il peggiore: Terracciano

Nel silenzio di uno stadio tristemente semivuoto ecco il ritorno degli ottavi di Conference. #KappaDecaViola dal divano di casa. 
  1. Mister Italiano, in tribuna perché squalificato, decide di far riposare anche oggi  Beltran e sfruttare la vena europea di Barak. Torna Faraoni esterno basso a destra, mentre a sinistra comanda ancora Biraghi. Nel mezzo Jack si abbassa ancora davanti alla difesa con accanto Mandragora.
  2. Si pisola abbastanza per tutto il primo tempo. Ma non a livello di gioco bensì di entusiasmo/attenzione ad una partita che pare aver molto poco da dire. Teniamo palla ed il comando del gioco lasciando poco o niente agli israeliani. Unico pericolo su una punizione laterale e colpo di testa con successivo tap-in in gol ma il gioco era fermo per fuorigioco. Noi creiamo qualche presupposto per essere pericolosi ma non lo concretizziamo praticamente mai, Barak arriva tardi su un paio di cross invitanti e Mandragora fatica a non far finire in fallo laterale un suo diagonale. Credo (potrei essermi distratto, lo ammetto) finisca il primo tempo senza tiri veri in porta.
  3. All'intervallo la convinzione che prende campo è quella che dice "il secondo tempo 'unnò reggo sveglio se l'è come il primo".
  4. Incredibile! Arriva un tiro in porta ed arriva il vantaggio: buon cross di Faraoni e bello stacco dell'uomo di coppa (previsione e nome azzeccato) Barak e gol del vantaggio. Potremmo anche raddoppiare ma Sottil spara altissimo da posizione vantaggiosa. Il resto del tempo scorre come il primo fino agli ultimi cinque minuti. Errore difensivo tra Ranieri e Parisi con Terracciano che finisce l'opera: gol del pari. Gli ultimi minuti sono un po' di ansia tra il motivato e l'immotivato ma grossi pericoli per fortuna non arrivano.
  5. Tra gli sbadigli per circa 85 minuti e l'ansia per gli ultimi cinque accantoniamo questi ottavi di finale. Sofferenza praticamente non pervenuta, come il gioco. Abbiamo più o meno gestito il vantaggio ed ottenuto la qualificazione senza troppi rischi. Va bene così, almeno per oggi.
  6. Bentornato a Dodò, rientrato dopo un lungo infortunio. Sarà dura scalzare dal ruolo il capitano comprato a Gennaio ma sono convinto che ci proverà.
  7. Rientra anche Parisi il cui accantonamento ha ragioni fisiche ma non solo. Non esaltante il suo ingresso, in pochi minuti subito al centro.....dell'occasione del gol preso.
  8. Invece non è del tutto tornato davvero Nico che ci mette volontà e tocchi di buon livello ma non è ancora quello determinante del pre-infortunio.
  9. Anche oggi - come all'andata, vedi qui"badaBarak, ma indòt'eriandato? è una delle frasi del match, sarà l'aria di coppa che gli fa bene.
  10. "TUTTO LO SCENARIO" intorno a questo match è stato talmente assurdo e triste pensando agli argomenti inutili (il calcio) e seri (i genocidi in atto) che c'erano alla base, che trovo davvero superfluo anche solo commentare. Basta un triste ed incazzato SIGH.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...divertimento puro? preciso...ahahah basta dirlo....Italiano mi pare ci sia dal 1993...dalla noia e dai coglioni che mi ha fatto questo di sicuro ha allenato anche Cois e Bigica..."

lunedì 11 marzo 2024

La sfortuna di essere dei brodi

Campionato - 28^
FIORENTINA - ROMA = 2 - 2

GOAL: Ranieri, Aouar,
Mandragora, Llorente

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Kayode 6,5
Milenkovic 6
Ranieri 7 - -
Biraghi 5 +
Maxime Lopez 6
Mandragora 7
Gonzalez 6 -
Bonaventura 6,5
 Sottil 6,5
Belotti 7 +
Ikonè 4,5
Duncan 5,5
Barak SV
Nzola SV
Arthur SV

All. Italiano 6,5
IL MIGLIORE: BELOTTI
Il peggiore: Ikonè
Continuano le sfide dirette per l'Europa e dopo i piccioni laziali (clicca qui) arrivano al Franchi i loro cugini giallozozzi.
Dalla Fiesole,  #KappaDecaViola di posticipo domenicale.
  1. Il comando del gioco viene affidato alla coppia Lopez-Mandragora mentre Bonaventura torna nel suo ruolo di "sottopunta". Sottil è sempre più il titolare di una delle due corsie "alte" e la difesa è confermata in toto. Il gallo Belotti, oltre che l'ex della gara, è il nostro riferimento in avanti.
  2. Parte meglio la Roma e Lukaku impegna subito Terracciano, ma dopo è un nostro monologo. Giochiamo meglio e mettiamo in un angolo gli avversari trovando il gol con Ranieri (che l'esultanza tra lo spiritoso ed il polemico poteva evitarsela) e varie occasioni con Belotti (un paio), Sottil e Mandragora che per poco non portano al raddoppio che sarebbe ampiamente meritato.
  3. All'intervallo è tutto un "iolaeeee si doveva stare almeno 3 a 0".
  4. Come da copione allentiamo un po' la presa, la Roma riordinata in campo dopo un primo tempo un po' alternativo, prende campo ed i primi venti minuti ci capiamo poco. Infatti prima rischiamo il pareggio e poi lo subiamo con un colpo di testa di tal Aouar. Nel momento peggiore però il Gallo alza la cresta e prima manda in gol Mandragora poi procura il rigore che potrebbe chiudere la gara. Dal dischetto va Biraghi che si assume la pesante responsabilità ma calcia male e sbaglia il quinto rigore della stagione viola. Subiamo un po' il ritorno della Roma che però sembra averne poche, di cartucce da sparare. Ed invece al quinto di recupero palla in area nostra dopo averla persa a pochi istanti dal fischio, assist di Ndicka e gol di Llorente. Ovviamente al primo gol in A, ovviamente che ci fa perdere due punti che avremmo clamorosamente meritato.
  5. Buttiamo via un'occasione d'oro. Prendere tre punti alla Roma, dopo averne presi tre alla Lazio, sarebbe stato così importante e pesante da farli diventare magicamente sei. Lo avremmo meritato per gioco ed occasioni ma siamo stati davvero dei brodi per la gestione del vantaggio e degli ultimi minuti. Un peccato clamoroso: di brodaggine più che di ingenuità.
  6. "LO SPUNTO DELLA PUNTA" del Gallo ha davvero fatto capire, in più occasioni, quanto sia importante avere un vero nove in avanti. Non è sempre sufficiente ma sempre necessario lo è senza dubbio.
  7. Bella la gara anche di Sottil, con un primo tempo che ha lasciato davvero buoni segnali negli occhi. Secondo tempo molto meno ma bisogna sapersi accontentare in certe occasioni e soprattutto per certi giocatori.
  8. Brodi, brodi, brodi ed ancora brodi per il quinto rigore in stagione buttato alle ortiche, per la gestione degli ultimi palloni del match, per la concessione del calcio d'angolo finale e per la non marcatura della coppia di difensori romanisti arrivati all'arrembaggio.
  9. Ma di preciso Ikonè che avrà capito di essere entrato in campo?
  10. Prossime tre di campionato (con nel mezzo anche gli impegni di coppa) che propongono Atalanta, Milan ed Juve. Il ciclo di ferro continua. Speriamo.......che non ci siano dati più rigori, magari con le punizioni dal limite, hai visto mai....
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...prenderne un ballino stasera può convenire?!!? Mah....quanto si durerà così?... Siamo le solite fave, andate a fa****o tutti..."

venerdì 8 marzo 2024

Otto marzo ogni giorno

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 582

Di nuovo otto marzo. Ci risiamo. 
Ogni parola detta in queste ventiquattro ore sembra sempre di più superflua o ipocrita, così come ogni augurio o gesto di "festeggiamento". Guardandosi intorno sempre di più questa giornata sembra un "parafulmine" per chi durante gli altri 364 giorni (o 365 per quest'anno bisestile) tutto fa o dice meno che rispettare quello che oggi con così tanto cuore proclama o pubblica.
"CERTE DONNE BRILLANO" infischiandosene ed indipendentemente da tutto. Ma non basta. Perché non tutte ci riescono e non tutte possono permetterselo, e doverle mettere in condizione di non riuscire a farlo è davvero umiliante: purtroppo nell'ottica generale per le donne stesse mentre lo dovrebbe essere per chi ne è la causa.
Sempre di più arrivano notizie di mancato rispetto, violenze di vario tipo, diseguaglianze, soprusi, vere e proprie politiche di disparità dirette e/o indirette. E questo solo guardando in Italia. Non oso pensare dove oltre alla mancanza di uguaglianza di diritti ed opportunità incidono anche altri fattori. Fondamentali e vitali.
Così, oggi, per cercare di sognare ad un otto marzo valido ogni giorno per ogni donna ho deciso di aprire uno dei miei siti preferiti (clicca qui) e fare un piccolo gesto in tal senso. Goccia nel mare eh, lo so. 
Ma è almeno un tentativo. Perché possa essere uno 08/03 che in qualche modo lascia una traccia vera e non la solita considerazione ipocrita e/o il consueto post con lo sfondo giallo mimosa.
A tutte le donne, che ogni giorno sia l'otto marzo. Per tutte proprio.

giovedì 7 marzo 2024

Portata a casa

Conference League - Ottavi Andata
MACCABI H. - FIORENTINA = 3 - 4
GOAL: Nzola,
Seck, Kinda, Beltran
Khalaili, Mandragora, Barak

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6 -
Kayode 6 - -
Milenkovic 5
Ranieri 5
Biraghi 6
Mandragora 6,5
Duncan 6 -
Ikonè 5,5
Beltran 7 -
Gonzalez 6 -
Nzola 6,5
Bonaventura 6 +
Belotti 6
Barak 6,5
Sottil SV

All. Italiano 6 +
IL MIGLIORE: BELTRAN
Il peggiore: Ranieri

Sul campo neutro di Budapest sfidiamo il Maccabi Haifa per l'andata degli ottavi di finale di Conference. #KappaDecaViola per il ritorno delle sfide europee.
  1. Davanti viene scelto Nzola al posto di Belotti e il periodo fisico e di forma fa diventare titolari Duncan e Mandragora. Torna Ikonè al posto di Sottil poi per il resto è la formazione che ha pareggiato a Torino (clicca qui).
  2. Nemmeno il tempo di mettersi sul divano che Nzola - su cross di Kayode - inzucca senza saltare ma portandoci in vantaggio. Gli avversari sembrano accusare e soprattutto poco precisi nelle trame ma riassestati dopo lo svantaggio prima pareggiano su una nostra dormita dal calcio d'angolo in cui arriviamo per tre volte secondi e dopo siamo imbucati centralmente. La partita è ribaltata e rischiamo anche di prendere il terzo in un paio di occasioni. Qualche cross e qualche serpentina troppo di Ikonè sono gli unici segnali di reazione.
  3. Nell'intervallo tra il perplesso e lo stupito ci si chiede "ma che, davvero siamo sotto dopo averla sbloccata al secondo?!!?!?".
  4. Si riparte con la stessa squadra ma con un piglio diverso che ci porta al pareggio di Beltran che di punta stile calcetto trova l'angolo. Sembrerebbe dalla nostra l'inerzia della gara ma prima loro si mangiano un gol fatto poi tal Khalaili si beve Ranieri e trova il diagonale vincente. Di nuovo sotto non ci disuniamo e troviamo il triangolo giusto sulla sinistra Biraghi-Nico-Biraghi che libera Mandragora in area per il meritato pari. A quindici minuti dalla fine restano in dieci i nostri avversari per un fallo folle di uno degli undici. "MI HAN DETTO DI GIOCAREMI IL TUTTO PER TUTTO" sembra dire il Mister che mette Barak e Bonaventura in mediana dietro a tre mezze punte ed il gallo. Dopo qualche mischia e/o tiro respinto troviamo lo spunto vincente proprio con Jack che trova Barak ed il ceco che trova la deviazione di un difensore per il definitivo 3 - 4.
  5. In una partita dall'andamento folle portiamo a casa la vittoria che serviva. Forse abbiamo faticato troppo contro una squadra apparsa davvero mediocre ma non abbiamo mai mollato e ci siamo sempre riportati avanti e davanti. Gioco da rivedere soprattutto a livello di filtro di centrocampo e difesa ma molto incisivi in attacco. Bella base per la qualificazione, meno bella la prestazione in generale ma ci si può stare.
  6. Molto generoso e l'ultimo a mollare anche quando è impreciso. Doveva essere un centravanti e non mi pare lo sia, ma Beltran sta dimostrando di essere un giocatore su cui si può provare a scommettere in modo importante.
  7. Due fiammate di Nzola (gol ed assist) in una partita che per il resto è andata sulla sua solita (scarsa) media. Però prendiamo questo bicchiere mezzo pieno che non era scontato per nulla.
  8. Coppia centrale difensiva in giornata davvero davvero no, sembrava giocassero a chi ne "bucava" di più...
  9. Bentornato Antonino Barak....."'oindotueriandato?!!?!?"
  10. Un campo del genere non lo vedevo dai tempi del sussidiario della Fides Sesto.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...ahhaha....se si perde dopo questa c'è l'esonero vero?!?! A me mi viene da ridere...si fa pena..."

domenica 3 marzo 2024

Gioco di specchi

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 581
Nemmeno sulle evidenze si riesce ad avere uno straccio di posizione unica e vagamente di buon senso.
Sembrava che dopo i fatti di Pisa ci potesse essere una sorta di riconoscimento generale di sdegno e voglia di chiarire al mondo che quello non era stato ordine pubblico ma violenza gratuita purtroppo autorizzata.
La sensazione, evidentemente sbagliata, è durata un attimo. Forse meno. Così sono partiti i distinguo, i "ma però", le richieste di "attente analisi". E purtroppo non solo. Il sempre lucido ministro delle Infrastrutture ha puntualizzato la sua posizione ammonendo un "guai anche solo a sfiorare la possibilità di criticare le forze dell'ordine". Il premio Pulitzer conduttore di rete 4 (perchè onestamente definirlo giornalista è troppo poco) parla di ovvia reazione della polizia a reati e provocazioni. Diversi politici (oddio....) di schieramento governativo parlano di evento da non generalizzare e da analizzare con la giusta prospettiva ma sempre con la premessa "giù le mani dalla polizia". Ed alla mente tornano le analisi successive alle tragiche vicende di Stefano Cucchi o Federico Aldrovandi quando si stigmatizzava l'attacco agli agenti colpevoli dei due omicidi con le stesse parole.
Già, perché "ALLA FINE E' UN GIOCO DI SPECCHI" quello che viene messo su. Un simpatico, sempre per modo di dire, modo di destabilizzare il lettore o l'ascoltatore con un tentativo di sponde e riflessi che partono da considerazioni di responsabilità annacquate, di giustificazioni campate in aria e di apparizione di motivi o pseudo-motivi inesistenti o costruiti.
Banalmente il motivo è che, chi è in divisa, per buona parte di chi parla e si mette in mostra, è sostanzialmente intoccabile, sempre nel giusto e soprattutto autorizzato alla qualunque per far rispettare un vecchio concetto sempre tanto caro anche quando non citato: ordine e disciplina. Ed anche quando sia l'ordine che la disciplina sono garantiti, si tenta (purtroppo avendo le suddette sponde "giuste") di far diventare manifestazioni di opinioni diverse e di banale umanità come disordinate ed indisciplinate.
Ed a chi prova a mettere l'accento sull'uso sbagliato di manganelli in certe circostanze si chiude la bocca con un "è molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra". Che detto da chi ha in mano il potere più grande e largo d'Italia, sa molto di avvertimento più che di opinione. Anche se rivolto a chi in teoria dovrebbe essere la figura più super partes del Paese e soprattutto quello che rappresenta tutti.
Ma in fondo, nei riflessi degli specchi, anche le distanze spariscono. I ruoli si moltiplicano o si nascondono e le angolazioni diventano punti di vista. Ovviamente basta che ad esserne interessate non siano le forze dell'ordine, in quel caso sarebbe "molto pericoloso". Per ora, a dire il vero, in pericolo ci sono stati solo gli studenti caricati e manganellati per aver manifestato pacificamente le proprie opinioni, ma questo evidentemente non conta, non interessa e soprattutto non fa "audience". Le divise invece sì. Da sempre.

sabato 2 marzo 2024

Un po' troppo poco

Campionato - 27^
TORINO - FIORENTINA = 0 - 0
GOAL: ----


KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Kayode 6 
Milenkovic 6 +
Ranieri 5
Biraghi 5,5
Arthur 5,5
Bonaventura 6,5
Gonzalez 6
Beltran 5
Sottil 5
Belotti 5
Maxime Lopez 5
Barak 5
Mandragora 6
Ikonè SV
Nzola SV

All. Italiano 5,5
IL MIGLIORE: BONAVENTURA
Il peggiore: Sottil
A Torino sponda granata ci giochiamo la possibilità di confermarci dopo la splendida partita di lunedì scorso contro la Lazio (clicca qui). #KappaDecaViola per il match "gemellato".
  1. "Clamoroso al Cibali" si sarebbe detto un tempo. Mister Italiano per la prima volta nella sua storia viola conferma la formazione della partita precedente. Trazione anteriore anche per questa giornata.
  2. Non partiamo come lunedì scorso ed i primi venti minuti sono sostanzialmente tra lo studio ed il sonno. Poi il Toro ha tre occasioni quasi in fila con Zapata che di potenza si crea un'occasione, un tiro non impossibile di Vlasic e Sanabria che lanciato da una buca di Ranieri si mangia un'occasione importante. Noi rispondiamo soltanto con un bel colpo di testa di Nico fuori. Nel finale, dopo un gol del Toro viziato clamorosamente da un fallo di Zapata visto solo dal VAR che annulla ovviamente il suo gol, arriva il colpo di scena finale con Ricci che in due minuti prende due gialli (uno netto uno eccessivo per sua ingenuità e fiscalità arbitrale) e ci regala per il secondo tempo la superiorità numerica.
  3. Il pensiero dell'intervallo è "ma 'unbastavano quarantacinque minuti? Anche dieci di recupero per questo spettacolo? 'unsarà troppo?!"
  4. Un po' per aprire il Toro in dieci un po' per evitare "il rosso pe'fa'pari" il Mister toglie i tre ammoniti: Beltran, Arthur e Ranieri. Troviamo un colpo di testa di Jack su bel cross di Nico per il quale serve un mezzo miracolo di Milinkovic-Savic per toglierci il gol. Altro cross tagliato di Nico non sfiorato da nessuno e tanto sarebbe bastato per far gol. Nel finale sempre Nico da fuori con un tiro più plastico (come il tuffo del portiere) che non pericoloso.
  5. Poco convincenti nel primo tempo, poco di più nel secondo. Qualche occasione nella ripresa è arrivata ma visto che eravamo in superiorità numerica per tutti i quarantacinque minuti c'era da sperare in qualcosa di meglio e/o di più. Peccato perché era davvero un'occasione ghiotta per dare spinta alla vittoria contro la Lazio e salire un altro po' in classifica.
  6. Pochissima roba davanti come se la scorpacciata di occasioni dell'ultima giornata ci avesse in qualche modo saziato.
  7. Se "LI' NEL MEZZO" non gira Arthur il gioco rallenta di molto e molto i suoi giri.
  8. Tra i pochi brillanti di nuovo Jack che sembra rifiorito rispetto ad un ultimo periodo un po' appannato. Anche per questo non ho capito il suo cambio.
  9. Di nuovo un'occasione per incidere sprecata per Maxime Lopez e Barak. Su Sottil anche superfluo ribadirlo.
  10. Non capisco perché non sia entrato il nuovo esterno alto quando Sottil stava appunto dimostrando per l'ennesima volta che non avrebbe apportato nulla.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...la Lazio è stata un fuoco di paglia, menomale c'è il VAR...il famoso Ricci dell'Empoli....aspetta perchè Sottil è capace di fare qualcosa di simile..ma Sottil?!?! : -)) nemmeno l'uomo in più....si fa pena..."