lunedì 31 dicembre 2012

Ricordo volentieri....e voglio dimenticare....

E' così anche il 2012 "E' ANDATO COSI', SI E' BEVUTO, BALLATO QUALCUNO E' IMBARCATO IL PIU' SCEMO LE HA PRESE E HA UNA FACCIA COSI'". Prendendo spunto dal post di anno scorso provo a fare un riassunto di questo 2012.
Ricordo volentieri dell'anno VIOLA la rinascita da settembre in poi, il ritorno dello spirito fiorentino e la passione che sembra essersi riaccesa; voglio dimenticare lo 0-5 del marzo scorso contro i gobbi, gli schiaffi col Novara, una salvezza che puzzava di muffa e di apatia e la fascia di capitano all'omonero.
Ricordo volentieri i fiocchi rosa ed azzurri che sono apparsi quest'anno e le espressioni di contentezza e felicità viste in quelle sale maternità. I visi soddisfatti dei babbi, quelli stanchi ma forti delle mamme e gli attacchi improvvisi di congiuntivite. Fiero di aver allargato il mio elenco di nipotini e di aver vissuto con i relativi babbi/mamme i primi giorni di vita di quei fiocchi nuovi e splendidi.
Voglio dimenticare il senso di abbandono e rabbia del giorno dell'attentato alla scuola di Brindisi e la tristezza e le morti del terremoto in Emilia. Dimenticare quel dolore sordo per ricordare ancora meglio il diritto ad avere giustizia e ricostruzione.
Ricordo volentieri l'assurdo numero di donne morte per mano "amica", una cosa da stampare bene nella memoria di tutti e farci vergognare dello stato di arretratezza del nostro paese e del cervello di molti uomini.
Voglio dimenticare che in questo paese si finanzia la guerra, le armi e l'apparato militare a scapito di scuola, ricerca, assistenza sociale e pensioni.
Ricordo volentieri Rita Levi Montalcini e la sua immensa intelligenza e statura morale ed umana e voglio dimenticare che chi l'offendeva quando svolgeva il suo ruolo di senatrice a vita adesso ne tesse le lodi.
Ricordo volentieri un gruppo di balordi in gita a Londra in una delle trasferte più riuscite e voglio dimenticare la bruciatura presa ed il caldo nello splendido hotel.
Ricordo volentieri i bei ricordi di chi da quest'anno ci guarderà dall'alto e voglio dimenticare il dolore nei giorni del loro saluto.
Ricordo volentieri l'istituzionalizzazione della Guerrina e voglio dimenticare le serate che abbiamo dato buca.
Ricordo volentieri le sorprese dei posti nuovi visitati in buona compagnia e relative scampagnate culinarie voglio dimenticare il tempo sottratto a viaggi o altro per ostacoli superabili.
Ricordo volentieri Malvaldi, Jo Nesbo, Cattelan e Vichi e voglio dimenticare Carlotto e Nesi.
Ricordo volentieri Momenti Di Magia e voglio dimenticare paranoie e lune torte.
Ricordo volentieri chi ti conferma sempre che è una presenza certa, chi ti dice "oh, qualsiasi cosa io ci sono", chi ti vuole bene, chi ti vuole (molto più che) bene, chi ti fa sentire importante, chi scopri sempre più importante e presente, chi ti manda un abbraccione, chi ti dà un abbraccione, chi completa il tuo neurone, chi ti dà di boccia e divide la boccia, chi parla il brasiliano e non smette mai di farti sorridere, chi c'è da trent'anni, chi condivide con te il merito della creazione dell'istituzionalizzazione, chi c'è a modo suo, chi c'è a modo tuo. Voglio dimenticare che c'è anche qualcuno che è l'esatto opposto.
Ricordo volentieri che molti post senza Bollins non esisterebbero e voglio dimenticare la pazienza che entrambi facciamo per sopportarci.
Ricordo volentieri il Pescara di Zeman e voglio dimenticare il "trenta sul campo".
Ricordo volentieri che ci avevano fatto passare Mari&Monti come tecnico e voglio dimenticare chi ritiene lui ed il nostro presidente della repubblica degli statisti.
Ricordo volentieri la serata di Benigni in ricordo della Costituzione voglio dimenticare che gran parte di quella Costituzione viene calpestata ogni giorno da bieche figure.
Ricordo volentieri scommesse e giochi improvvisati, scambi di figurine, preparativi per regali e pensierini, foto  condivise, libri regalati, post scritti, post letti, post commentati, spirito di volontariato, persone disposte a darsi completamente per senso di appartenenza voglio dimenticare saputelli, arroganti, offese dirette ed indirette, cibi scadenti, vini acetosi e mancanza di riconoscimento dei meriti.
Ricordo volentieri Ingroia, Travaglio, Scanzi, Ligabue, ItaliaLovesEmilia, Silvestri, BorjaValero, la mano che gira di Toni, Facundo, Gino Strada voglio dimenticare.....troppa gente.
Ricordo volentieri le foto che ho salvate sul pc con il titolo 2012, quelle che ho sparse nel cellulare, quelle che ho in testa voglio dimenticare quelle foto che per qualche motivo hanno provato ad offuscarle.
Ricordo volentieri l'uomo coi baffi e la "santa donna della Vanna" anche se non sono ricordi o persone del 2012 ma di tutta la mia vita, però quando in giro c'è aria di festa, inutile negarlo il pensiero è abbastanza fisso.
E voi cosa ricordate volentieri e cosa volete dimenticare?
Aspetto i vostri commenti, intanto Buon anno nuovo a tutti....
BIGNAMI: ciao 2012, comunque sia da ricordare...

venerdì 28 dicembre 2012

Arroganza cotta bene

Kiave di lettura n° 11

Tralasciando volutamente le ignobili pubblicazioni di pontifex e del parroco di Lerici, dedico questa mia kiave di lettura a qualcosa di più leggero e divertente (grazie al "solito noto").
La TV italiana è ormai in preda ad una sola unica mania: la cucina. Non passa ora senza che, facendo un sano e normale zapping, tu ti possa imbattere in personaggi famosi, meno famosi, pseudo famosi, sconosciuti che dicono di essere famosi o proprio sconosciuti che ti deliziano con quanto deve cuocere la pasta, qual'è il condimento migliore per una scaloppina o quanto deve essere dolce un dolce. Lezioni di cucina da chef importanti, sfide a colpi di pochi minuti a disposizione e molta fantasia necessaria, tentativi di rendere piatti esotici anche due spaghetti al pomodoro. La deriva culinaria è ormai presente su ogni canale e l'avvento di sky nel mio salotto ha moltiplicato i canali a disposizione e conseguentemente gli scienziati di fornelli e dintorni. Io che da sempre sono un pò "FUORI MODA FUORI POSTO" trovo tutta questo esaltarsi in sfide culinarie esagerato al limite del ridicolo. Mi direte, non puoi cambiare canale? Beh certo, quando questa alternativa è possibile uno la prende in considerazione, ma molto spesso è tutto un soffriggere che si sposta da canale a canale e lo zapping non risolve il problema. Poi spesso il ridicolo o il trash su di me ha l'effetto calamita piuttosto che repulsione. Quando poi in trasmissione di questo genere arrivano anche gli "esaltati" beh, il mix diventa diabolicamente pericoloso e per certi versi "affascinante". Sto parlando di Master Chef e della follia che regna sovrana nelle puntate che ho avuto modo di vedere. Gente che parla di pesce o di carne come di un'opera d'arte e della relativa preparazione come di un'esperienza mistica. Per di più giudicate e guidati da tre personaggi pieni di sè che fanno dell'arroganza e dell'umiliazione altrui caratteristiche da evidenziare nei biglietti da visita.
rende secondo me perfettamente l'idea di quello di cui sto parlando. Con la solita capacità ironica e sarcastica invidiabile ed invidiata,  Scanzi riesce a dipingere perfettamente quella che è una trasmissione basata su cucina ed arroganza. Il paragone tra la trasmissione ed il Paese ("enfasi a badilate, assenza totale del senso della misura, frasi a caso") è perfetto così come la descrizione di giurati e concorrenti (dall'espressività di Cracco paragonabile ad un'orata alle similitudine dei concorrenti con personaggi pseudofamosi) e la definizione della trasmissione come un "plot di tipo militaresco: da una parte i generali, dall'altra le reclute su cui esercitare un nonnnismo ostentato".
La commozione delle eliminazioni o delle promozioni è quella tipica dei reality, della serie non ci facciamo mancare niente, quindi non troppo nuova, la cosa invece innovativa e delirante è vedere l'arrendevolezza dei concorrenti di fronte agli insulti, molto spesso nemmeno troppo velati,  che ricevono da questi cosiddetti scienziati della cucina.
Figuriamoci, non ho le competenze per mettere in discussione le qualità e l'autorevolezza dei tre giudici (Barbieri, Cracco, Bastianich), però qualsiasi siano i loro "titoli" credo che in un mondo normale uno che ti deride e prende il piatto che hai cucinato e lo butta tirandolo nel lavandino dicendo "questo è quello che meriti" come minimo si prenderebbe un vaff******, magari condito bene e cotto meglio ma comunque sia un vaff******. Invece lì è tutto un "sì chef, certo chef" proprio come Full Metal Jacket a cui Scanzi fa riferimento e le uniche alzate d'ingegno sono per dichiarazioni tra il mistico e l'estasiato nei confronti degli stessi giudici o degli ingredienti di un determinato piatto.
Della serie la contentezza di essere becchi e bastonati, ma da tre grandi chef....bah...contenti loro...
BIGNAMI: le frontiere della tv del dolore si sono talmente allargate da far provocare dolore ed invece che lamentele avere in cambio ringraziamenti, potenza di Master Chef.

giovedì 27 dicembre 2012

Il natale della chiesa


La condivisione di un sito abominevole come pontifex. L'idea che molte femmine si cerchino la violenza di assassini e violentatori. La modalità di considerare l'offesa peggiore quella di essere "frocio". Lo stile nel dare di bastardo e sperare che venga un colpo a chi fa domande sulla vicenda.
Tutto questo è il parroco di Lerici che viene così giudicato dalla curia: "ha sbagliato ma ci vuol altro per lasciare" ovviamente nel silenzio assoluto del Vaticano che intanto twitta sui gay ed appoggia Monti.
Ecco, non voglio pensare a cosa si intenda per "altro" e lascio a voi il giudizio.
Questa è la Chiesa: complimenti e mi raccomando buon natale. Buffoni.

domenica 23 dicembre 2012

E' fatto così


Su Raidue vai in onda un signore che tiene la conferenza stampa di fine anno. I suoi argomenti? 
"Noi abbiamo fatto il bene del Paese e risollevato l'Italia dalla crisi" infatti se giri tra gli italiani son tutti contenti e sentono proprio aria di rinascita.
"Noi stiamo attenti all'uso delle parole" infatti la Fornero è ministro di quale governo?
"Mi candiderei solo se qualcuno me lo chiedesse e appoggiasse la mia lista, ma essendo senatore a vita non mi candiderò però potrei guidare un governo appoggiato da forze politiche confluenti sul mio programma" ringraziamo tutti Giorgino per averlo fatto senatore a vita.
"Non capisco tutto questo scandalo se il presidente del Consiglio partecipa ad un evento di una potenza industriale che tiene fuori dai cancelli gli iscritti ad un certo sindacato, anzi è il sindacato ad aver alzato troppo i toni" lo stile democratico è il suo forte, niente da dire.
"Le sue vedo che sono domande di alta politica" a chi chiede conto di scandali che riguardano il suo Governo.
Alla fine di una conferenza stampa tutta basata sul personale "si ricandida non si ricandida" nessuno ha capito niente tra dichiarazioni, smentite, aperture, chiusure, possibilità.
Che volete fare ReSilvio è fatto così. 
Come? Non era ReSilvio?! 
Ah allora ringrazio davvero tanto chi ha trovato questo signore che riesca nell'impresa di non farci dimenticare totalmente il Re e che senza un voto che sia uno abbia potuto governare per un anno e si proponga di farlo eventualemente ancora, sempre rigorosamente senza prendere un voto.
Grazie mille davvero.

sabato 22 dicembre 2012

Buona fine anno Viola

Per l'ultima partita dell'anno Viola, formazione da divano già testata nella brillante trasferta milanese sponda rossonera, Bollins arriva giusto giusto per vedere che Pizarro non ce la fa e gioca Migliaccio e per esultare a modo suo alla notizia del commento tecnico di Di Livio. Ancora non ci siamo sistemati sul divano che Toni ci fa smadonnare per l'occasione svanita, e sarà solo la prima di una lunga serie"LA FORZA DELLA BANDA PER FORZA VIENE FUORI" e quindi ancora Toni, poi Jojo due volte, BorjaValero, da lontano Aquilani e l'omonero e poi ancora Luca ci fanno dominare un primo tempo di un solo colore.
E' un vero e proprio assedio che preoccupa per il fatto che non riesce a portare al gol perchè eccetto un'occasione tirata fuori da Giorgi, il Palermo non arriva mai oltre la trequarti. All'intervallo siamo 0-0 ed il "unnè credibile che si debba soffrire quando si doveva stare 4a0" che sentenzia Bollins fotografa perfettamente il match. 
Per fortuna la ripresa si apre con un'invenzione di Cuadrado per JoJo che ritrova la rete e da lì la partita si mette in discesa anche se il match si chiuderà solo verso il finale con un doppio rigore. Sul secondo Rodriguez macchia la sua perfetta partita con la richiesta di battere il rigore quando il rigorista doveva essere ancora JoJo. Piccole cose, non ingigantiamole.
Questa Viola vola alta e va al riposo natalizio ad un punto dal secondo posto. Ripeto un punto dal secondo posto. Impensabile a settembre e quindi da festeggiare ringraziando tutti i protagonisti di questa prima parte di un campionato davvero unico. Giochiamo come non ricordo di aver mai visto giocare la Viola, imponiamo sempre il nostro gioco e siamo costantemente pericolosi, cosa che sono sincero temevo fortemente ad inizio anno ritenendoci (sbagliando) troppo leggeri davanti. Mai così contento di aver sbagliato.
Forza Viola, Buon Natale e Buon inizio 2013, ci vediamo per Befana per ricominciare la corsa e questa magnifica annata.
Campionato 18^ giornata
PALERMO-FIORENTINA = 0-3
GOAL: Jovetic, Jovetic (R); Rodriguez
Neto sv
Mai impegnato, se non per giocare qualche pallone coi piedi. 
Savic 7
Preciso e impeccabile nelle chiusure, si trova a suo agio anche a destra. 
Rodriguez 7+
Elegante, tempestivo e dai piedi altamente tecnici. Ormai una certezza, uno dei migliori, voto un pò più basso per il gesto del rigore.
Tomovic 7
Torna titolare e rientra perfettamente. Non sbaglia niente e si propone spesso in avanti.
Cuadrado 7
Assist gol e continua superiorità numerica cercata e trovata. Prende molti colpi per il suo modo di giocare ma resiste ad alti livelli fin quando resta in campo.
Aquilani 6-
Il meno positivo ma in uno 0a3 fuori casa non ci possono essere insufficienze. Si vede per un tiro dal limite e per un pò più di presenza nel secondo tempo. Sa fare molto meglio.
Migliaccio 6,5
Buona partita pur essendo altro giocatore rispetto a Pizarro. Corre e lotta per due e sfrutta bene l'occasione di giocare da titolare.
Borja Valero  7,5
Immenso. Corre per due, forse tre e gioca un'infinità di palloni. Quando esce tremo sempre un pò perchè mi sembra davvero insostituibile, ma qualche volta deve pur prendere fiato anche lui. Il migliore con Jojo.
Pasqual 6
Becca due cross ad inizio partita che potrebbero essere assist se Toni avesse un pò più di buonasorte. Dopo non becca più un cross e pur correndo molto sbaglia molti appoggi e si conferma omonero.
Toni 7+
Fa a sportellate con tutti e vince sempre. Tiene alta la squadra ed è costantemente pericoloso. Se avesse segnato il gol dopo quella fuga da centrocampo "sarei andato a Palermo ad abbracciarlo" (cit. Andrea). Voto che risente in negativo di alcune occasioni non concretizzate.
Jovetic 7,5
Inizialmente sembra che corra un pò sul posto ("che c'ha sempre i fermi?") e la prima occasione non concretizzata sembra confermarlo. Poi crea dal niente una grande occasione e nella ripresa si sblocca definitivamente con gol e rigore cucchiaiato, con Borja il migliore. Bentornato JoJo
Pizarro 6,5
Dà la scossa alla squadra quando sullo 0a1 si poteva temere il rilassamento sbagliato, prende subito in mano redini del gioco e squadra.
Fernandez sv
Cassani sv
All. Montella 8
Son finite le parole. Anche a Palermo portiere mai impegnato e squadra che esce dal Barbera con una netta vittoria anche stretta per il gioco messo in campo e per le innumerevoli occasioni. GRANDISSIMO mister.

venerdì 21 dicembre 2012

Anche la Svezia fa gol

Kiave di lettura n° 10

Venerdì dai toni "classici" per la Kiave di lettura numero dieci. Libro finito da un pò di tempo ma recensione che non poteva mancare, visto che.....non voglio anticiparvi niente, andate a leggere. :-)
CAMILLA LACKBERG - "La principessa di ghiaccio" - Marsilio
Il percorso di avvicinamento alla penisola scandinava cominciato con la lettura di Jo Nesbo è proseguito grazie ad un azzeccato regalo del libro di Camilla Lackberg "la principessa di ghiaccio". La penna e lo stile sono ovviamente completamente diversi ma il genere è lo stesso: giallo/poliziesco. Per quanto riguarda il protagonista si passa dal poliziotto che non disdegna l'alcool alla scrittrice amante del thè, da Harry a Erica e dalla Norvegia alla Svezia. Il racconto scorre bene ed anche il numero di pagine che può spaventare inizialmente alla fine non rappresenta un gran problema. La calma assoluta e costante di una piccola cittadina svedese immersa nella neve è scossa da il ritrovamento del cadavere di una giovane donna amica d'infanzia di Erica. Dal ritrovamento che fa inizialmente pensare ad un suicidio parte il libro "no, non credeva neanche lui alla propria spiegazione. Qualcosa non andava: lo sentiva nelle giunture, come a volte percepiva l'avvicinarsi della tempesta.....l'unica stanza rimasta era il bagno. qualcosa lo indusse a esitare prima di aprire la porta. Regnava ancora il silenzio più assoluto. Rimase lì, incerto, ma poi si rese conto di essere ridicolo e spinse deciso la porta. Qualche secondo dopo stava correndo verso l'ingresso alla massima velocità consentitagli dall'età", dalla presa di coscienza che non sia un suicidio proprio così certo parte l'indagine della polizia e parallelamente di Erica che ben presto si incroceranno nel tentativo di dare un volto all'assassino "allungò la mano e la sfiorò. Il sangue sui polsi si era seccato da tempo. L'amore che provava per lei non era mai stato così intenso".
Indagando sulla vita dell'amica, Erica sembra sentirsi dire dalla stessa "NON MI HAI CONOSCIUTO MAI" davvero; escono infatti fuori importanti sorprese che fanno sì che il suicidio ipotizzato non regga proprio per niente come ipotesi plausibile. Da lì parte il vero "giallo" che intreccia diverse storie e tieni comunque ben alta l'attenzione del lettore; nelle diverse storie che si accavallano la Lackberg riesce a far confluire argomenti totalmente diversi ed a mescolarli bene nel percorso dell'indagine: l'amore che fa il suo arrivo all'improvviso per la protagonista "certo si era innamorato di altre donne, da allora, e quando si era sposato con Karin era convintissimo che sarebbe invecchiato con lei, ma Erica era sempre lì, come un adagio nascosto nelle pieghe della mente", il dramma delle violenze subite dalla sorella "di solito stava molto attento a picchiarla solo in punti che si potevano nascondere sotto i vestiti, ma negli ultimi mesi aveva smesso di usare qualsiasi precauzione e l'aveva ripetutamente colpita anche in faccia ... eppure non erano le botte la cosa peggiore, ma il fatto di vivere tutto il tempo sotto la loro ombra incombente nell'attesa della volta successiva", la psicologia umana "e comunque in tutti noi alberga l'esigenza di raccontare a qualcuno le proprie prodezze. Specialmente quando quel qualcuno non può prendere nessun provvedimento in merito." ed un concetto più generale sulle persone ed il modo in cui a vicenda ci guardiamo l'un l'altro "probabilmente è così per la maggior parte delle persone.Sorridono e sembrano felici, ma in realtà hanno tutte le preoccupazioni di questo mondo."
Nel succedersi delle pagine e delle storie, il libro tiene un buon livello, pur scivolando in alcuni casi su sviluppi non troppo sorprendenti ed abbastanza intuibili, dalla vicenda amorosa un pò stile romanzo rosa alla tipologia di colpevole non troppo difficile da immaginare, ovviamente parlo di tipologia di colpevole e non di diretta identificazione altrimenti come giallo non meriterebbe troppi complimenti, tutt'altro. Nel complesso però, l'impianto del romanzo legge e si fa "ben volere" anche se la voglia immediata di leggere una nuova puntata come per Nesbo è un pò meno accentuata.
Una lettura consigliata, magari in un periodo in cui il tempo a disposizione può essere un pò di più, viste dimensioni e frequenti riferimenti a vari punti delle diverse vicende. Dopo la Norvegia anche la Svezia realizza un buon esordio e la Lackberg, pur discretamente lontana dallo stile più avvincente di Nesbo, piazza un buon risultato.
BIGNAMI: ringraziando per il regalo fatto, non posso che dare un giudizio positivo sul libro, fosse solo per la possibilità che mi dà di smentire chi dice che apprezzo solo scrittori e letteratura italiana (ogni riferimento a capi esistenti non è puramente casuale).

mercoledì 19 dicembre 2012

Bene così

Al contrario di "CHI ALLA NEBBIA S'E' GIA' RASSEGNATO" quando si avvicina il fischio d'inizio degli ottavi di finale di Coppa Italia al Friuli, tento la tecnica Nanne e provo la fuga. Il dribbling non è mai stato nel mio forte e quindi non riesco esattamente a fuggire all'orario stabilito ed un pò di ingorgo verso l'Indiano non mi fanno essere in prima fila quando ad Udine cominciano la partita. Mi tocca Radio Blu con il sostituto del Guetta per un inizio di partita che ci vede in difficoltà contro l'Udinese del sempre simpatico Guidolin. 
Neto e Roncaglia ci tengono in gara fino al mio arrivo a casa, appena mi metto a sedere sul divano cominciamo a gestire la palla. Poi Mati azzecca....la scivolata giusta di Basta...e BorjaValero trova la giocata giusta doppio dribbling e sponda con un difensore friuliano, palla in rete per lo 0-1. 
Buon messaggio di benvenuto non posso certo lamentarmi.
Il primo tempo continua con un Udinese che prova il pareggio immediato ma non ci riesce. Nella ripresa resistiamo ai primi 15 minuti di assedio e troviamo un sicuro Neto che compie un'autentica prodezza su Di Natale e comunque "tiene botta alla grande" dando dimostrazione di un buon piazzamento ed una buona sicurezza. Sfioriamo il gol con la traversa dell'omonero su punizione e con un contropiede di Cuadrado ma onestamente sarebbe stato troppo. Soffriamo ancora un pò nel finale ma senza veri e propri grandi rischi. Non giochiamo la migliore partita, ma ci siamo con grinta e praticità che per una volta sono più presenti del bel gioco e della tecnica, con buona pace di lacrimafacile Guidolin che ci dà dei "superfortunati" e poco altro e ce la gufa paurosamente facendoci un pacco di auguri, da scongiuri immediati.
Andiamo avanti e ci prendiamo la possibilità di prenderci la rivincita all'Olimpico contro Zeman nei quarti di finale. Bene così.
Coppa Italia - Ottavi di finale
Udinese - Fiorentina = 0-1
GOAL: BorjaValero
Neto 7
Roncaglia 7
Rodriguez 6,5
Tomovic 6,5
Cuadrado 5,5
Fernandez 6--
Aquilani 5,5
Borja Valero 7+
Pasqual 6+
Ljiaic 5+
Seferovic 5,5
Jovetic 6
Migliaccio 6
Romulo sv
All. Montella 6,5

domenica 16 dicembre 2012

Pranzo col derby

La convocazione ad ore più da colazione che da ritrovo prematch limita il "gruppo a dopo" numericamente e in parte nell'assunzione alcolica, il rustico riscaldato poi mette a dura prova parte del gruppo presente ma  alla fine con un bud a fare da estintore improvvisato il pericolo viene scampato.
Il derby a pranzo contro il Siena è quello che propone il calendario del campionato Viola, la giornata giusta per riprendere la corsa dopo tre giornate di "non vittoria" ed il rientro di Jojo e del Pek ci mette anche più fiducia. Accomodati al solito posto in vetta, cerchiamo con lo sguardo la presenza di mr. Moccolo detto anche pontifex e ben presto più che vederlo lo sentiamo con un apprezzamento sulla tipologia equina delle origini di una santa donna senese e della sua presenza non può non essere avvertito subito il Nanne.
"HO MESSO VIA" da pochi secondi il cellulare che già la Viola va in vantaggio, Toni su cross dell'omonero piazza il quinto gol (e nella ripresa diventeranno sei ) della sua impensabile stagione. "Pradè ha fatto la mossa dell'anno quando ha capito che solo con Toni poteva le pallate sulla luna dell'omonero potevano diventare assist" questo il mio commento tecnico agli scappellotti per l'assist del 23nero. Per il resto il primo tempo è tutto in discesa con un rigore del Pek (da brividi la sua dedica) ed il gol del principino romano che non perde occasione per essere decisivo. Partita perfetta, mai in sofferenza e "belle queste partite che son già finite al 45', mi ci potrei abituare" sentenzia Bollins da casa...e come dargli torto. Nella ripresa un pò di cambi ed un pò di relax fanno avvicinare un pò il Siena con un gol del Reginaldo ribattezzato il "trepiedi" da pontifex in buona giornata, ma mai davvero con qualche rischio. Esce il 23nero con una standing ovation che mi fa risalire il rustico e la bud, esce jojo (presenza impalpabile) ed esce il Pek con un'ovazione meritatissima. Toni ci mette la testa su il solito assist di BorjaValero ed il principino spara alle stelle il secondo rigore di giornata, tanto che Bollins da casa sentenzia: "ma che c'è la regola che o batti bene gli angoli o i rigori?".
Ed alla fine si può urlare tranquillamente "e voi a cavallo in B" ai sudditi senesi. Tre punti incamerati e secondo posto lontano solo due punti, il viaggio è ripreso. Continua così Viola....
Campionato - 17^ giornata
FIORENTINA - SIENA = 4-1
GOAL: Toni; Pizarro (R); Aquilani; Reginaldo; Toni
Neto 6,5
Sostituisce Viviano, sicuro e decisivo con un bel intervento nel primo tempo a match ancora aperto.
Roncaglia 6,5
Buona prova del torito argentino che sfiora il gol nel primo tempo e non dà scampo all'attacco senese.
Rodriguez 6,5
Non sfavillante come al solito ma sempre preciso e puntuale.
Savic 6,5
Torna a fare una gran bella prestazione dopo aver sbagliato la partita di Roma.
Romulo 6+
Corsa e tanta generosità. Poca precisione ma un assist gol.
Aquilani 7-
Impressionante la sua incisività a livello realizzativo e di assist. Decisivo, il meno per il rigore alle stelle.
Pizarro 8
Torna dopo un grave lutto e mette in fila una partita impressionante per continuità, grinta e precisione. Il migliore senza dubbio.
Borja Valero 7+
Quando sembra in debito di ossigeno si fa tutto il campo e piazza un assist al bacio per Toni. Indispensabile.
Pasqual 7
Volevo dargli 5 e dare 7 a Llama tanto per aizzare la polemica col Biondino, ma non ce l'ho fatta anche perchè ricapiterà di rado di vederlo giocare bene, quindi.....
Jovetic 6
In un 4-1 senza storie come questo non ci possono essere insufficienze, ma sicuramente non al 100% e fuori partita. Comunque Bentornato.
Toni 7,5
Oltre ogni aspettativa: pimpante, combattivo e soprattutto spietato sottoporta. Un punto di riferimento per spirito e grinta.
El Hamdaoui 6
Cerca di lasciare il segno, ma non gli riesce come in passato. Meglio in trasferta che in casa.
Llama 6
Stesso discorso fatto per Jovetic, non si possono dare insufficienze ma lui ci va vicino. Sbaglia diversi appoggi e non entra in partita con la giusta grinta, anche se nel finale becca una giusta incursione.
Migliaccio sv
All. Montella 7
Primo tempo da applausi e secondo da amministrazione della vittoria. La sua viola chiude la partita dopo 45 minuti annientando il Siena.

venerdì 14 dicembre 2012

Il mio Olimpico

Kiave di lettura n°9

In casa Viola quelli dell'Olimpico "SON STATI GIORNI CHE HAN LASCIATO IL SEGNO": per la sconfitta, la prima vera musata nella nuova era Viola, lo strascico polemico (anzi "strasciho polemiho") su VivianoUnoDiNoi e la paura di essere ridimensionati dopo un brillante avvio. A fronte di questo continuo riferimento all'Olimpico di questi giorni, a me però viene in mente altro.
Un ricordo ormai datato, che va oltre i dieci anni fa e riguarda quel centravanti che mai avevamo avuto e che mai più avremo. Immagini ed emozioni ancora così forti solo perchè legate a qualcosa di enormemente forte come tutto quello che riguardava quel magico numero 9.
Lo so, sono malato, fissato ed anche un filino malinconico, ma la mia Kiave di lettura questa settimana non può che essere questa.
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L'ultima immagine che abbina il MIO bomber e la mia Viola che avrei voluto ricordare è quella di un centravanti che al momento dell'ennesimo record infranto si infrange (gioco di parole voluto e dovuto) contro la rete e stremato si mette a piangere. 
Rappresentava in modo evidente l'atto finale di una splendida storia d'amore durata nove anni, ma io sul momento non volevo crederci, non potevo crederci. Non poteva finire, non quella storia d'amore. E mentre praticamente tutta la curva mi diceva che dovevo cominciare ad abituarmi all'idea, io scuotevo la testa testardo rinchiudendomi nella mia convinzione.
Solo sentendolo parlare ho capito che era un'illusione sperare in qualcosa di diverso. Batistuta se ne andava e con lui per me svaniva il Sogno, quello più grande con la S maiuscola, di arrivare lassù dove sembrava solo un'utopia anche solo avvicinarsi con il pensiero. 
Oltre l'enorme danno la beffa. Bati andava non lontano, ma maledettamente troppo vicino. A Roma, sponda romanista, impensabile anche solo vagamente immaginarlo con quella maglia giallozozza, eppure. Eppure pochi mesi dubbi mi sarei tolto ogni dubbio sul fatto che la cosa fosse possibile. 26 novembre 2000. Olimpico. Posticipo. Come altre volte nel settorino ospite a cantare viola alè, ma per la prima volta prima della partita un brivido intenso per una maglia diversa da quella Viola.
Il suo saluto verso quei tifosi che per nove anni lo avevano idolatrato ed ora  si dividevano tra chi lo fischiava e chi lo applaudiva (potenza dell' irriconoscenza). Ed io quasi immobile, con il naturale applauso partito, una quasi lacrimina che faceva capolino, mentre il compagno di viaggio mi diceva "te tu sei tutto grullo, è voluto andare via e per me è un avversario. Che posso applaudirlo?!?!". Una botta allo stomaco dritta ed intensa. 
L'unica cosa che ebbe così forza come quella frase in quella domenica, avvenne circa due ore dopo, a pochi minuti dalla fine della partita. 0-0 abbastanza noioso, con il tentativo di non guardare troppo a quel 18 avversario tanto noto. Ed invece il destino ci mette lo zampino e il Bati la sua innata caratteristica: l'istinto da killer.
Palla che balzella poco fuori dall'area di rigore, un assist sporco palla che cala perfetta sul suo destro e come in un attimo avevo già visto tutto. 
Collo pieno e palla in rete. E l'Olimpico che viene giù per la gioia giallorossa.
Mi metto a sedere e sconsolato scuoto la testa e mi sale la rabbia acida di aver preso gol che tutte le volte che la mia Viola va sotto mi  rende amara la bocca. Ma questa volta accanto all'acido, spontaneamente si forma un sorriso amaro sulle mie labbra. Un mezzo sorriso che accompagna la mia testa a guardare verso il basso mentre i seggiolini tremano ancora dal botto romanista. Non riesco a farlo andare via e quindi, a costo di sembrare grullo per davvero, sorrido,  amaramente ma sorrido, come mai mi era capitato per un gol preso. 
Potenza del Bati, non solo nel tiro in porta. Potenza nel riuscire in qualcosa di impossibile. Esattamente come quello che rappresentava, l'impossibile.
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BIGNAMI: unico e grande numero 9 viola

giovedì 13 dicembre 2012

Analisi politica di linee camaleontiche


Ricapitolando. 
Bersani ci prova ad essere originale con una linea politica che può far invidia ad un camaleonte  ma non c'è niente da fare, ReSilvio ha un altro passo. 
Il segretariocrozzato infatti prova a vincere la contesa appoggiando il governo Mari&Monti da sempre ed in ogni battaglia per poi correre da solo alle elezioni e verificare dopo il voto se son possibili delle alleanze con il centro dello stesso Monti. Bisogna dargli atto che l'originalità c'è.
Ma ReSilvio resta il Re. Fa cadere il governo Mari&Monti ed annulla le primarie per ri-scendere in campo e candidarsi per l'ennesima volta. Poi però invita Monti a guidare alle prossime elezioni una coalizione generale di centrodestra dichiarandosi disponibile a farsi da parte, dando però per favorito come candidato premier Alfano (che avrebbe partecipato alle primarie da lui annullate con editto papale).
Non c'è gara, vittoria per k.o. tecnico. Ora però chiamate gli omini con la camicia alla rovescia ed accompagnatelo dove merita, grazie. Se poi di camicie ce ne fossero due..... 

domenica 9 dicembre 2012

Giornata no, sconfitta meritata

"Contro le squadre di Zeman o benebene o....." la frase che ci ha accompagnato per quasi tutta la settimana, purtroppo per noi ieri è stata valida la soluzione "o....". Abbiamo trovato probabilmente la più bella Roma dell'anno ed onestamente ci hanno fatto morbidi. Ovviamente non è un discorso che vuol essere disfattista o di critica generale della squadra ma riferito soltanto a questa partita, ci mancherebbe. Sinceramente hanno giocato meglio, meritato di vincere e probabilmente alla fine hanno anche sofferto troppo rispetto a quanto espresso. E' vero che siamo stati in partita fino a cinque minuti dalla fine, che sul 3 a 2 per i giallozozzi abbiamo avuto 3 occasioni nitide una di seguito all'altra ma l'eventuale punto sarebbe stato rubato, preso volentieri eh, ma immeritato.
Nel primo tempo praticamente abbiamo subito senza soluzione di continuità affacciandoci in avanti con una punizione (da cui il gol) ed un tiro da lontano. Stop. Nel secondo tempo un pò meglio ma tranne i due minuti delle tre occasioni sempre dominati.
La difesa in bambola quasi più per demeriti dei centrocampisti (quasi tutti da insufficienza) che per prestazione dei singoli difensori, formazione non azzeccata nel primo tempo e seratucciauccia di VivianoUnoDiNoi.
Il rammarico è che abbiamo trovato la Roma nella giornata migliore e che nonostante questo e nonostante la partita subita totalmente "SIAMO QUI" a dirci che senza gli svarioni di Viviano forse venivamo via dall'Olimpico senza perdere.
Battuta d'arresto che ci può stare visto che non perdevamo da nove gare e mancavano due giocatori fondamentali,  ma a Roma fa sempre più male perdere, quest'anno di più visto che potrebbero essere nostri rivali per qualcosa di importante. Domenica si riparte col derby, forza Viola mia riprendi la corsa.
Campionato - 16^ giornata
ROMA - FIORENTINA = 4-2
Goal: Castan; Roncaglia; Totti; Totti; El Hamdaoui; Osvaldo
Viviano 4,5
Purtroppo decisivo negli errori. Clamorosamente fuori posizione e senza reattività sul primo gol, senza forza sul terzo, in pratica taglia le gambe alla squadra. Sarebbe da 4 se nel secondo tempo non piazzasse un paio di buoni interventi.
Roncaglia 6
Non in grande serata, migliora la sua valutazione con un gol ed un pericoloso tiro nel primo tempo. Soffre troppo Totti, ma con un Totti così soffrirebbe chiunque.
Rodriguez 7+
Maestoso, evita due gol quasi certi vista la giornataccia di VivianoUnoDiNoi con due stoppate da basket su due tiri di Destro. E' l'unico a difendere con ordine e non lasciarsi andare, è inoltre il vero protagonista del gol del pareggio. Certamente il migliore.
Savic 5+
Pjianic gli fa passare una serataccia. Non trova la posizione ed i riferimenti e gira spesso a vuoto, esattamente il contrario di domenica scorsa.
Cassani 5
Non in giornata. Gara da dimenticare, ritorno da titolare da cancellare.
Aquilani 5+
Serata no per il principino, la prima da quando è a Firenze. Senza Pizarro si smarrisce più di altri e non trova mai la giocata.
Olivera 4,5
Meriterebbe il rosso per il fallo su Pjianic ed in 10 sarebbe stata davvero una "strage" temo. Alcune giocate le tenta ma non è Pizarro e soprattutto non può ogni volta rischiare di condizionare la gara lasciandoci in dieci.
Borja Valero 6+
L'unico centrocampista a salvarsi dalla seratuccia anche senza essere nella sua migliore giornata. Prova a dare la sveglia non sempre riuscendoci, ma trova i tempi per due assist dei due gol.
Pasqual 5
Onestamente diventa difficile capire perchè tutti vengono messi in discussione meno lui, che anche a Roma non trova un cross che sia uno, gioca un primo tempo da ala senza averne le qualità, soffre costantemente in difesa senza avere gli avversari più difficili.
Cuadrado 5+
Probabilmente risente della botta di domenica. Primo tempo fuori posizione, secondo lievemente meglio ma sempre al di sotto dei suoi standard.
Toni 5
Non dà la solita sensazione di poter far male da un minuto all'altro. Prova incolore.
El Hamdaoui 6,5
Trova subito il gol e prova a dare la carica. Trova anche un assist al bacio per Seferovic e prova alcune giocate. Uno dei più positivi.
Fernandez 5,5
Fa una gara quasi più da gregario che da fantasista, non totalmente negativo ma non porta quel colpo che si sperava.
Seferovic 6
Entra e subito si va a trovare l'occasione del 3-3, purtroppo Goicochea non era in serataViviano ieri sera.
All. Montella 5
Sbaglia onestamente tutto il primo tempo quando regala spazio e campo ad una Roma in serata. Non sembra la stessa Viola, giornata no.

venerdì 7 dicembre 2012

Una X obbligata

Kiave di lettura n° 8

Kiave di lettura basata non su articoli o letture ma sulle sensazioni scaturite da un discorso fatto domenica sera e che troverete "linkato" più avanti (tanto per obbligarvi perlomeno a scorrere il post).
Torno su un argomento di non troppa attualità, visto che è trascorsa quasi una settimana, ma queste primarie hanno avuto il successo di farmi avvicinare di nuovo a qualcosa di simile alla "passione politica". Certamente con dubbi e con mille scetticismi, ma alla fine devo ammettere che sono tornato a scrivere post di questo genere ed a parlarne con un certo interesse, merito che devo riconoscere al successo di queste primarie, qualcosa senza dubbio di "innovativo", spirito mio ma non solo, dato che in un periodo di crisi della politica e della fiducia dei cittadini nella stessa, portare tre milioni ad esprimere il proprio gradimento su delle candidature è un gran successo.
Sulle mie opinioni sui candidati ormai ho detto, sui dubbi circa la mia partecipazione al ballottaggio pure, mi soffermo sui risultati di domenica. Alla fine, quasi in omaggio ai risultati del sondaggio che avevo lanciato, sono andato a votare ed ho messo quella "X" sul cognome del sindaho. Lo so, non ne vado fiero, ma l'ho fatto. E' già la seconda volta che mi accade con lui, sempre ad un ballottaggio e sempre in una sorta di "ad occhi chiusi" (cit. Boccia). L'altra volta contro Giovanni Galli, questa volta no, ma questo parallelismo mi spaventa, molto. Ho infatti votato con la stessa logica, escludendo quello per me INvotabile ed ho scelto quello che era rimasto. Lo so che il paragone Galli/Bersani è forte, irriguardoso e forse da denuncia ed oggettivamente "UN PO' TROPPO PER" il segretariocrozzato (quasi cit. Marco) ma è quello che mi è venuto spontaneo pensare: "è troppo tempo che ci stiamo accontentando di votare il meno peggio" (cit. Leonardo) ma anche a questo giro è andata così. In questo purtroppo le primarie non hanno portato novità o ottenuti rilevanti successi, chi per uno chi per l'altro ma in molti hanno votato cercando di evitare il male più grande. Dalla mia piccola platea di conoscenze, in pochi sono andati a votare convinti di aver trovato DAVVERO chi votare, quasi tutti hanno dato un segnale opposto: il voto contro. Chi impaurito dal "pericolo deriva di destra" di Renzi ha votato Bersani, chi non sopportando più una dirigenza arcaica e dannosa ha votato Renzi.  Come me. Io di questa gente che ci ha governato per tutti questi anni non ne voglio più vedere nemmeno l'ombra e certamente il segretariocrozzato non potevo votarlo.....purtroppo dall'altra parte della scheda c'era il nome del "sindaho". Questo credo sia la vera clamorosa sconfitta di Bersani e di quello che rappresenta, aver portato persone che hanno nel dna la scritta made in sinistra (non parlo solo di me molti altri sono gli esempi ancor più lampanti, ma il voto è segreto e non infrango il segreto delle urene....) a votare per il sindaho, e per fotografare il tutto come sempre mi affido alla penna perfetta di Scanzi che in due frasi racchiude tutto: "in un partito normale di sinistra il fenomeno Renzi sarebbe durato due ore" "votare Renzi solo per votare tra un anno qualcuno migliore di lui, magari decente". Purtroppo, e sottolineo purtroppo, questa voglia di cambiare si è fermata all'uscio dei circoli. Alla fine ha spaventato di più la deriva a destra di un famigerato pericolo renziano e il "guarda come ci hanno ridotti" è stato dimenticato. Quindi ha fatto più paura la possibile deriva di destra che non l'obiettivo di fare un'alleanza con Casini, le prospettate politiche sul lavoro renziane che non  i voti a favore della Fornero, i sospetti sui finanziamenti di certi industriali piuttosto che Penati, le cene con i banchieri che non i finanziamenti da parte dei padroni dell'ILVA, il giovane rampante piuttosto che un ex tutto (ex Ministro più volte, ex Presidente di Regione, ex Consigliere Regionale). Da non renziano, dico peccato. Davvero peccato.
Detto questo a fine serata, mentre D'alema e la Bindi sorridevano giustamente per la vittoria di Bersani e per un futuro garantito, 
Sicuramente sarà un discorso prestampato, preconfezionato ed adeguatamente preparato dai vari comunicatori a sua disposizione, ma è stata una ventata di nuovo. Sorvolo sui passaggi oggettivamente mielosi e smielati del significato delle cicatrici e della carezza ai figli di cattolica memoria, ma vado al nocciolo del discorso.
Ha ringraziato (e qui era abbastanza scontato) chi l'ha sostenuto dichiarando di aver ricevuto più di quanto abbia dato, spronando gli stessi volontari/sostenitori a non smettere di crederci ed invitando altre facce nuove a non essere timide ed a mettersi a disposizione/in discussione. E fin qui, niente di clamorosamente nuovo.
Invece dopo qualcosa di innovativo l'ha detto. Mai sentito, ad esempio, dire ad un politico italiano "HO perso e con qualunque altra regola avrei comunque perso", ed invece è stata la prima cosa con cui ha cominciato il suo discorso. Si obietterà (già li sento) che aveva fatto carte false per cambiare le regole criticando anche ciò che aveva accettato, può anche essere vero ma vogliamo parlare della regola per cui serviva la giustificazione scritta come a scuola per andare a votare?
Il riconoscimento della vittoria di Bersani è totale, l'autocritica pure. Non più tardi di qualche mese fa, il segretariocrozzato dopo l'elezione a sindaco del rappresentante del M5S a Parma aveva commentato con un "non abbiamo perso, abbiamo NON vinto" che aldilà di essere una battuta fenomenale mi pare fotografi perfettamente differenze abissali. 
Ha ampiamente riconosciuto quali erano i suoi obiettivi, confermandoli anche dopo la sconfitta, cosa stranuova visto il gioco del salto sul carro dei vincitori presente in tutte le salse. Ha di nuovo dichiarato e confermato la lealtà al partito e il personale impegno per il vincitore ma sempre nel rispetto di quelle che erano e sono le sue posizioni, non appiattendosi a diventare vice di o diventando leader della milionesima corrente interna. 
Credo che il discorso di domenica sia il migliore sentito fare a Renzi da quando è in politica. Detto questo, resto non renziano e con una sorta di "non fierezza" nell'averlo votato, ma questo discorso mi ha confermato che non potevo fare altro domenica che mettere quella "X" dove l'ho messa.
Soltanto parole? Può darsi. Può darsi che si dimostri incapace di rispettare le promesse e le parole dette, ma è una possibilità. Dall'altra parte effettivamente ci sono le certezze, quelle date dal fallimento di una politica  immutata da venti anni.
BIGNAMI: peccato, credo sia stata un'occasione persa di testare qualcosa di nuovo/diverso per vedere se poteva essere ance qualcosa di migliore. Opportunità persa.....e per il PD anche voto perso, perchè se per il PD di Renzi avrei fatto davvero molta fatica a votare ma ci avrei pensato, per il PD di Bersani non mi pongo nemmeno il dubbio.....

lunedì 3 dicembre 2012

Ci si può stare

Che poteva essere una domenica non troppo fortunata si poteva immaginarlo dall'elenco degli assenti: Jovetic, Toni, Ljiaic e Aquilani non pronto per tutta la partita. Che poteva essere una serata piovosa si poteva intuire dall'andamento di tutta la settimana, anche se le ore precedenti al match lasciavano sperare qualcosa. Che il vento sarebbe stato compagno di domenica era chiaro dal posto in piccionaia a cui non abbiamo derogato vista la presenza anche a questa domenica del Nanne.
Un degno pregara, con un raddoppio di tutti i giri possibili, non è bastato a scongiurare acqua e una partita un pò incolore della Viola, forse la meno brillante di questo inizio stagione. Il primo tempo non regala un grande spettacolo e forse il divertimento è più nel Nanne che mi cerca sul cellulare mentre è a due cm di distanza o nello spettacolo di pioggia che sembra abbattersi solo controluce dei lampioni visto che "tranquillo Matte smette, anzi l'è già smesso"
Nonostante l'assenza di grandi emozioni la Viola alla mia invocazione della "rete" risponde presente con l'uomo meno previsto (Savic) ed andiamo in vantaggio, la Samp ha due occasioni con una parata non troppo sicura di Emilianounodinoi ed una traversa e così si va al riposo in vantaggio. Nel secondo tempo l'acqua aumenta il suo venir giù e l'illusione dell'ennesima vittoria è spazzata "VIA PERCHE' A SBAGLIARE" in maniera decisiva per ben due volte è forse il miglior giocatore di questa stagione: Gonzalo, prima perdendosi l'attaccante doriano che porta al pareggio e poi con un grande anticipo la mette al sette in pieno stile "soloooo" e ci troviamo sotto per 1-2. 'Ndui e il FumosoMati non sembrano averne più di tanto e la squadra non pare in grado di compiere l'impresa, provocando a più non posso il vicino di seggiolino che pare avere un conto personale aperto con santi, beati e tutto il creato, battendo ogni record di prolificità moccolesca
Quando sembra giornata NO in tutti sensi, Savic ci dà la gioia di saltare di nuovo in aria ad abbracciarci e personalmente si regala una doppietta che la Snai probabilmente quotava a 300/350. All'ultimo minuto di recupero il Principino avrebbe sul piede la palla del godimento totale ma il tiro è troppo debole e alla fine ce ne andiamo dal Franchi con un punticino che comunque ci mantiene imbattuti in casa e sempre al quarto posto. Ci si può stare, ci si può stare.
Campionato - 15^ giornata
FIORENTINA - SAMPDORIA = 2-2
Goal: Savic; Krsticic; Rodriguez (AUT); Savic
Viviano 5,5
Non sembra troppo reattivo nell'unico tiro nello specchio della Samp che non sia la traversa o i gol. Sul primo gol sampdoriano non sembra troppo reattivo.
Tomovic 5+
Prima gara negativa da quando è a Firenze. Fa rimpiangere la grinta e la spinta di Roncaglia.
Rodriguez 5
Nel primo tempo un paio di buone chiusure ma con appoggi sbagliati, nella ripresa diventa decisivo in senso negativo ed è un'assoluta sorpresa, ma se continua così 14 partite splendide ed una sbagliata ci si può accontentare direi.
Savic 7,5
L'eroe di giornata. Doppietta ed il migliore in campo anche per grinta e tenuta difensiva.
Cuadrado 6+
Azzoppato quasi subito (ovviamente senza cartellini per l'avversario) comunque continua a giocare ed essere il più pericoloso (oltre le zuccate di Savic) e l'unico a creare superiorità numerica.
Romulo 5
Chi l'ha visto? Corre a vuoto quasi tutto il tempo che resta in campo.
Pizarro 6,5
Uno dei più positivi. Geometrie e lanci perfetti anche quando la squadra è evidentemente con l'acqua alla gola.
Borja Valero 6+
Meno brillante del solito ma comunque sempre presente e utile alla causa. Poco comprensibile il suo cambio.
Pasqual 5+
Mai in partita, soffre in difesa e quasi mai presente in attacco. Il + per calciare la punizione da cui nasce il definitivo 2-2.
Fernandez 5
Altra prova incolore del MatiRabona. Non incide e sembra non gradire troppo il ruolo di seconda punta.
El Hamdaoui 5
Non incide e non graffia. Sembra un altro rispetto alla sensazione positiva data negli sprazzi visti a Milano e Torino.
Seferovic 5,5
Incide poco o niente però costruisce un paio di occasioni, un gol annullato per fuorigioco. Forse il meno "forte" della compagnia ma meno grigio degli altri due attaccanti.
Aquilani 6
Prova a dare la scossa vincente e per poco non ci riesce. Fondamentale per questa squadra.
Migliaccio sv
All. Montella 6
Ha la squadra con i giocatori contati in avanti. Forse sbaglia qualche scelta (Romulo, Tomovic al posto di Roncaglia, il cambio di Valero) ma questa squadra anche in una giornata no dimostra di avere un carattere.

sabato 1 dicembre 2012

Al sindaho il K sondaggio....

Nei giorni scorsi avevo lanciato un sondaggio per cercare di aiutarmi nella scelta di domani al ballottaggio delle primarie. "SCELTI DA CHISSA' CHE MANO" sono arrivati 17 voti e molti commenti al post relativo. I risultati hanno visto prevalere l'opzione "sindaho" mentre quasi pari sono arrivate (distanziate) le altre due quella del segretariocrozzato e quella di restare a casina. Nello specifico:
Renzi 8 voti
Restare a casina 5 voti
Bersani 4 voti
Adesso domani tocca a me, che fino ad oggi vi avevo lasciato la scelta. Non ne sono ancora sicuro, ho scartato l'opzione Bersani quasi subito ma le altre due se la giocano ancora. La notte porterà consiglio.
Grazie a tutti per i commenti, i voti......le prese in giro e tutto il resto. Sò di poter contare su di voi.

venerdì 30 novembre 2012

Aspettativa sbagliata

Kiave di lettura n° 7

Quando il libro che leggo non mi convince totalmente, ho delle difficoltà a scrivere qualcosa al riguardo. Certo se mi fa orrore, seppellirlo di critiche è più facile, ma se il giudizio è solamente "non buono" diventa più difficile. Spesso infatti sono sensazioni "a pelle" che sono difficili da spiegare e da condividere, che possono anche dipendere dal momento in cui certi libri si leggono oppure dalle aspettative. E credo che in questo caso sia successo proprio questo.
MASSIMO CARLOTTO - "Il fuggiasco" - E/O Tascabili
Peccato. Sì perchè riponevo molta fiducia nella penna di Carlotto ed invece sono rimasto un pò deluso dal libro il Fuggiasco. Ho letto con interesse le note sull'autore presenti nel libro e la sua storia mi aveva incuriosito e portato all'acquisto. Ma temo di aver sbagliato libro. Mi aspettavo un romanzo che avesse dei riferimenti alla sua storia, ma comunque un romanzo, invece lo definirei più un saggio sulla vita e le vicissitudini di un latitante. E superare la differenza di "genere" non è stato per niente facile. Lo stile di scrittura di Carlotto non mi dispiace, non cade nel retorico nè nel patetico nonostante la storia non sia per niente leggera. Cerca di dare al racconto ed agli aneddoti del libro sfumature ironiche, tanto da non dirottare mai la scrittura sulle vicende processuali ma concentrandosi su pensieri e sentimenti della persona in fuga, che cerca il modo migliore per mantenere il suo anonimato totale, tanto da far dire a chi lo circonda "FORSE E' UNO SNOB, FORSE UN BARBONE" e di fatto non avere ulteriori problemi.
L'obiettivo è quello di toccare gli argomenti in maniera vera ma senza esagerare con i particolari delle descrizioni che possono rendere retorici alcuni passaggi della trama. Si va da un tentativo di fotografare l'aspetto del fuggiasco "il look per un latitante è fondamentale, per questo la necessità di uno studio accurato dei particolari" al tentativo di creare personaggi diversi in base all'interpretazione del momento "poi venne Gustave; nel mio intento doveva essere la variante intellettuale di Bernard, ma venne sempre interpretata come la variante belga"; ovviamente restano bene presenti gli argomenti principali della storia, dalla linea politica che attraversa in secondo piano tutta la vicenda "aggrapparsi alla politica è un alibi, un muro dietro cui ti nascondi per non guardare la realtà" e soprattutto le difficoltà oggettive e soggettive di vivere una parte importante dei propri sentimenti e delle proprie emozioni  "l'amore è strano, ti nasconde la realtà e ti fa aggrappare alle speranze più assurde" "la cosa più straziante sarebbe stata quella di non vedere più i miei amici, quella che non sapevo come affrontare".
L'intento di Carlotto riesce a metà, almeno con me, perchè se è vero che la lettura scorre e non ne risente mai a livello di pesantezza è anche vero che la storia non riesce a prendere totalmente. Per questo dico peccato....perchè mi aspettavo qualcosa di molto meglio....ma credo che molto abbia fatto l'errore di aspettarsi un vero e proprio romanzo.....ri-peccato....
BIGNAMI: son convinto che con il genere giusto, lo stile di Carlotto mi possa piacere molto.....per questo sospendo il giudizio fino al prossimo "incontro"....su questo infatti vi direi....di cominciare da un altro libro.....

giovedì 29 novembre 2012

Regola numero uno


Effettivamente si sentiva proprio il bisogno delle polemiche di oggi sugli appelli al voto e le regole delle primarie che sfociano addirittura in un esposto.
Giudico il tutto con la semplice considerazione che per me sono tutti responsabili, dal sindaho che accetta le regole e poi le contesta a partita in corso al segretariocrozzato che dopo aver elaborato tutti gli ostacoli possibili cerca l'appoggio negli altri candidati ricorrendo ad un esposto per un invito di troppo a partecipare alle primarie.
Detto questo, dopo il riconoscimento di un bel successo delle primarie, entrambi (e non solo) confermano la regola numero uno del PD: "fare un fiore (rarissimo) e cacarci sopra".

lunedì 26 novembre 2012

E ora?!?

foto fatto quotidiano
E' da ieri sera che mi viene fuori spontaneo un commento circa le primarie del centrosinistra: "e ora icchè fo"?
Alla fine sono andato a votare ieri e la "X" è andata come dicevo nel post di qualche giorno fa a quello più vicino alle mie idee, ai miei principi ed al mio modo di vedere le cose. Ed ovviamente è arrivato terzo e quindi fuori dal ballottaggio prossimo.....ma a "non vincere" nelle scelte politiche sono abituato. Ora però si apre l'amletico dubbio che dicevo prima. Come comportarmi domenica? 
Sperando di trovare in voi "QUELLI CHE SANNO" e che ti possono quindi illuminare vi invito, visto che io non lo so (anche se l'opzione di scegliere Bersani l'ho quasi totalmente scartata..), a darmi una mano e votare il sondaggio che trovate in alto a destra.
Il sondaggio resterà aperto fino a venerdì, VOTATE VOTATE VOTATE.....e se volete qui argomentate!!!!
BIGNAMI: aiutatemi a capire quale delle tre opzioni scegliere: Renzi, Bersani o stare a casa.

venerdì 23 novembre 2012

Il giusto tempo

Kiave di lettura n° 6

Niente articoli, post, riviste o libri per questo venerdì.
Kiave di lettura forse anomala, ma per chi frequenta questo blog, nemmeno troppo inattesa; spazio a qualcuno che conoscete bene. 
E' infatti nei giorni tipici dell'autunno, grigi e poco illuminati, che le parole del Poeta possono servire da giusta spalla. La sua Kiave di lettura da sempre si sovrappone magicamente alla mia, a volte però un pò di più. Succede per darsi la carica o per mettersi a riflettere, succede per cercare di darsi delle spiegazioni o delle motivazioni dove spesso queste non ci sono, succede per le lune non dritte e per assecondare i momenti in cui lo scuotimento di testa ti accompagna.
A maggior ragione per un gruppo più ristretto di pezzi che in qualche modo senti "più tuo" tanto da "attaccarli" anche a chi non fa dell'adorazione del Poeta un vizio come il mio.
Ci han concesso solo una vita 
Soddisfatti o no qua non rimborsano mai 
E calendari a chiederci se 
stiamo prendendo abbastanza abbastanza 
Se per ogni sbaglio avessi mille lire 
Che vecchiaia che passerei 

Non c'è molto da scegliere, questa abbiamo come vita e questa ci dobbiamo tenere, magra consolazione viene spontaneo pensare alle volte, ma sicuramente realistica. Il calendario ci ricorda gli impegni, gli appuntamenti e le scadenze che troppe volte finiscono per prendere il sopravvento rispetto alle cose vere e che contano, facendoci troppo spesso tralasciare un abbraccio o due chiacchiere solo nostre per rispettare una scadenza imposta da qualcun'altro. Ed in quel caso capita di accorgersi di aver sbagliato, a volte in tempo a volte tardi, e di provare a pensare a quanto tempo e benefici sono andati persi per colpa di quel virtuale calendario, troppo reale.
Strade troppo strette e diritte 
Per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po' 
Che andare va bene pero' 
A volte serve un motivo, un motivo 
Certi giorni ci chiediamo e' tutto qui? 
E la risposta e' sempre si' 

Nel percorso delineato dalle scadenze e dagli impegni, la strada spesso si fa stretta, di quelle in cui a stento riesce a passare una macchina ed invece molto spesso è a doppio senso. Ed allora, puoi anche continuare ad andare per forza di inerzia e lasciar correre ma in alcuni momenti servirebbe un obiettivo o un traguardo per metterti in moto nella giusta maniera, con il giusto spirito e con quella voglia di fare che rende il risultato sempre migliore e più apprezzabile. Quando ti accorgi che invece la risposta è il solito "andare senza farsi domande" cade un pò le braccia (per essere dei signori....) e l'inerzia sostituisce la passione come compagna di viaggio.
Non e' tempo per noi che non ci svegliamo mai
Abbiam sogni pero' troppo grandi e belli sai 
Belli o brutti abbiam facce che pero' non cambian mai 
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai 

La conclusione a cui arrivi è quindi quella che alla fine non è il caso di farsi troppe domande. Devi prenderla un pò come viene senza farti troppe domande o illusioni che qualunque domanda tu ti possa fare la risposta è quella e non puoi far altro che accettarla, senza scendere mai al livello più basso di modificare il tuo modo di vedere le cose e la tua faccia. Con i mille difetti che sai fanno parte di te, con le imperfezioni che non puoi negare di avere, con gli errori che sai di commettere ma con pensieri, opinioni ed idee che non sono acquistabili nè cedibili neanche quando tutto intorno dice che il mondo gira in un'altra maniera.
Se un bel giorno passi di qua 
lasciati amare e poi scordati svelta di me 
che quel giorno e' gia' buono per amare 

qualchedun'altro qualche altro 
dicono che noi ci stiamo buttando via 
ma siam bravi a raccoglierci. 

Durante il cammino lungo quelle strade strette capita di imbatterti in chi riesce a giudicarti con un solo sguardo e dirti che così non arriverai da nessuna parte, proprio per la tua ostinazione ad andare contro corrente. E non ci sarebbe niente di male se questo non "sotto-intendesse" un adeguamento a qualcosa che non puoi essere te stesso, quando te ne rendi conto come al solito preferisci metterti in un angolo e far passare l'onda anche a costo di passare per "buttato", che alla fine di esperienza per riprenderti e non finire spazzato via ne hai da vendere.
Non e' tempo per noi che non ci adeguiamo mai 
Fuorimoda, fuoriposto, insomma sempre fuori dai 
Abbiam donne pazienti rassegnate ai nostri guai 
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai 
Non e' tempo per noi che non vestiamo come voi 
Non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi 
Forse ingenui o testardi 
Poco furbi casomai 
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai 

In un mondo che ti vuole preciso, ingiacchettato e senza errori il tuo essere "obliquo" fa notizia ed un pò di scalpore. La tua scarsa propensione alla furbizia porta gli altri a definirti senza speranza perchè non vedono in te quello che sarebbe necessario per allinearti ad un quadro delineato. 
Non è tempo per noi e forse non lo sarà mai è la fotografia perfetta ed un elemento che contrariamente al comune pensare non fa altro che essere un vanto invece che un difetto.
TRATTO DA: Non è tempo per noi  - "Ligabue" - 1990

giovedì 22 novembre 2012

Detti


D'Alema: "Quando ero Presidente del Consiglio avevo una maggioranza ingovernabile, composta da squilibrati degni di attenzione psichiatrica".
Solo a me vengono in mente i detti "chi si somiglia si piglia" e"ognuno ha ciò che si merita" ?