venerdì 12 settembre 2014

E sono cento!

Kiave di lettura n° 100

Kiave di lettura speciale quella di questa settimana, la rubrica del venerdì arriva a cifra tonda: con quella di oggi sono infatti cento le kiavi di lettura scritte e mi va di festeggiarle con un pò di orgoglio. 
Avevo iniziato quasi due anni fa non sapendo di preciso cosa doveva rappresentare questa rubrica e soprattutto quanto sarebbe durata. "GIORNO PER GIORNO" o meglio venerdì dopo venerdì ho trovato la misura giusta o perlomeno quella che mi veste meglio. 
E' un appuntamento fisso per i libri che ho finito quello di pensare a come commentarli e postarli in una kiave di lettura (a volte immediata a volte da salvare in bozze e pubblicare successivamente), è un modo per "obbligarmi" a scrivere almeno una volta alla settimana quando la voglia scarseggia o altri impegni sembrano rendere "impossibile" la cosa, è il tentativo di coinvolgere altre persone a contribuire (e posso migliorare in questo aspetto), è una sorta di editoriale con la mia opinione sul "fatto della settimana" anche se il mondo poteva tranquillamente farne a meno, è la soddisfazione di lasciare lo spazio del venerdì a qualche ospite per la sua personale Kiave. Quando infatti ho lanciato questa idea avevo chiesto la partecipazione di chi poteva essere interessato ed invitato gli innumerevoli/infiniti/impagabili Klettori a partecipare nei vari modi che ritenevano più opportuni, molti commenti sono arrivati ed alcuni sono diventati anche protagonisti di questo e quindi non posso che ringraziare tutti, dagli ospiti ai commentatori dai visitatori ai lettori.
E non posso far altro che riproporre quanto scritto due anni e invitare di nuovo chi può essere interessato a far arrivare suggerimenti, kiavi personali, unirsi alla rubrica sul proprio blog, commentare, criticare, ecc. ecc.; invito non "proforma" e d'obbligo ma davvero sentito e speranzoso.
Per tornare al festeggiamento delle 100 kiavi mi sembrava la scelta migliore quella di scegliere e riproporre una kiave di lettura già scritta, non tanto la "migliore" (in base a cosa poi?) ma quella che mi sembrava più adatta; quella che riguardando l'elenco delle 99 kiavi scritte mi ha fatto dire subito questa è "a tempo"....visto anche il titolo del post.....eccolo qua, buona lettura, buona 100° kiave e grazie ancora a tutti....
Niente articoli, post, riviste o libri per questo venerdì. Kiave di lettura forse anomala, ma per chi frequenta questo blog, nemmeno troppo inattesa; spazio a qualcuno che conoscete bene. E' infatti nei giorni tipici dell'autunno, grigi e poco illuminati, che le parole del Poeta possono servire da giusta spalla. La sua Kiave di lettura da sempre si sovrappone magicamente alla mia, a volte però un pò di più. Succede per darsi la carica o per mettersi a riflettere, succede per cercare di darsi delle spiegazioni o delle motivazioni dove spesso queste non ci sono, succede per le lune non dritte e per assecondare i momenti in cui lo scuotimento di testa ti accompagna. A maggior ragione per un gruppo più ristretto di pezzi che in qualche modo senti "più tuo" tanto da "attaccarli" anche a chi non fa dell'adorazione del Poeta un vizio come il mio. Capita con uno dei suoi pezzi storici, uno di quelli che non invecchierà mai
Ci han concesso solo una vita 
Soddisfatti o no qua non rimborsano mai 
E calendari a chiederci se 
stiamo prendendo abbastanza abbastanza 
Se per ogni sbaglio avessi mille lire 
Che vecchiaia che passerei 
Non c'è molto da scegliere, questa abbiamo come vita e questa ci dobbiamo tenere, magra consolazione viene spontaneo pensare alle volte, ma sicuramente realistica. Il calendario ci ricorda gli impegni, gli appuntamenti e le scadenze che troppe volte finiscono per prendere il sopravvento rispetto alle cose vere e che contano, facendoci troppo spesso tralasciare un abbraccio o due chiacchiere solo nostre per rispettare una scadenza imposta da qualcun'altro. Ed in quel caso capita di accorgersi di aver sbagliato, a volte in tempo a volte tardi, e di provare a pensare a quanto tempo e benefici sono andati persi per colpa di quel virtuale calendario, troppo reale.
Strade troppo strette e diritte 
Per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po' 
Che andare va bene pero' 
A volte serve un motivo, un motivo 
Certi giorni ci chiediamo e' tutto qui? 
E la risposta e' sempre si' 
Nel percorso delineato dalle scadenze e dagli impegni, la strada spesso si fa stretta, di quelle in cui a stento riesce a passare una macchina ed invece molto spesso è a doppio senso. Ed allora, puoi anche continuare ad andare per forza di inerzia e lasciar correre ma in alcuni momenti servirebbe un obiettivo o un traguardo per metterti in moto nella giusta maniera, con il giusto spirito e con quella voglia di fare che rende il risultato sempre migliore e più apprezzabile. Quando ti accorgi che invece la risposta è il solito"andare senza farsi domande" cade un pò le braccia (per essere dei signori....) e l'inerzia sostituisce la passione come compagna di viaggio.
Non e' tempo per noi che non ci svegliamo mai
Abbiam sogni pero' troppo grandi e belli sai 
Belli o brutti abbiam facce che pero' non cambian mai 
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai 
La conclusione a cui arrivi è quindi quella che alla fine non è il caso di farsi troppe domande. Devi prenderla un pò come viene senza farti troppe domande o illusioni che qualunque domanda tu ti possa fare la risposta è quella e non puoi far altro che accettarla, senza scendere mai al livello più basso di modificare il tuo modo di vedere le cose e la tua faccia. Con i mille difetti che sai fanno parte di te, con le imperfezioni che non puoi negare di avere, con gli errori che sai di commettere ma con pensieri, opinioni ed idee che non sono acquistabili nè cedibili neanche quando tutto intorno dice che il mondo gira in un'altra maniera.
Se un bel giorno passi di qua 
lasciati amare e poi scordati svelta di me 
che quel giorno e' gia' buono per amare 
qualchedun'altro qualche altro 
dicono che noi ci stiamo buttando via 
ma siam bravi a raccoglierci. 
Durante il cammino lungo quelle strade strette capita di imbatterti in chi riesce a giudicarti con un solo sguardo e dirti che così non arriverai da nessuna parte, proprio per la tua ostinazione ad andare contro corrente. E non ci sarebbe niente di male se questo non "sotto-intendesse" un adeguamento a qualcosa che non puoi essere te stesso, quando te ne rendi conto come al solito preferisci metterti in un angolo e far passare l'onda anche a costo di passare per "buttato", che alla fine di esperienza per riprenderti e non finire spazzato via ne hai da vendere.
Non e' tempo per noi che non ci adeguiamo mai 
Fuorimoda, fuoriposto, insomma sempre fuori dai 
Abbiam donne pazienti rassegnate ai nostri guai 
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai 
Non e' tempo per noi che non vestiamo come voi 
Non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi 
Forse ingenui o testardi 
Poco furbi casomai 
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai 
In un mondo che ti vuole preciso, ingiacchettato e senza errori il tuo essere "obliquo" fa notizia ed un pò di scalpore. La tua scarsa propensione alla furbizia porta gli altri a definirti senza speranza perchè non vedono in te quello che sarebbe necessario per allinearti ad un quadro delineato. Non è tempo per noi e forse non lo sarà mai è la fotografia perfetta ed un elemento che contrariamente al comune pensare non fa altro che essere un vanto invece che un difetto.
TRATTO DA: Non è tempo per noi  - "Ligabue" - 1990

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