venerdì 31 dicembre 2021

Una ballata speciale

Il K-libro di Dicembre
qui il mio intero 
Katalogo
BENEDETTO FERRARA
"La ballata di Sant'Orsola"
Edizioni Clichy

Per chiudere i dodici k-libri di quest'anno nel migliore dei modi mi sono tenuto il cosiddetto "meglio in fondo". Provare a commentare questo libro comporta per me come prima azione quella di provare a mettere da parte il rischio di "non essere troppo obiettivo" per la stima che ho di Benedetto. Impresa non facile ma voglio tentare. 
La Ballata di Sant'Orsola è un bel mix di cose che sono tenute insieme da un percorso che balla tra racconto, fotografia e copione teatrale. Ci sono flashback che diventano attuali ed attualità che si catapulta nel passato confrontandosi con esso. C'è la penna di Benedetto che riesce con ironia e sarcasmo a sfidare le evoluzioni anche meno divertenti della storia e soprattutto fa correre veloci le pagine senza far perdere interesse al lettore. 
Grazie allo stesso Ben ed a Writin' ho avuto l'onore di provare a presentare questo libro proprio insieme ad altri colleghi di corso e lo stesso autore. Superata la difficoltà iniziale mi sono immerso in quella presentazione provando a cogliere nelle risposte di Benedetto le sensazioni che avevo vissuto leggendo le pagine del romanzo. Non sempre ho avuto conferma delle opinioni che mi ero costruito, ed è stato bello anche per questo essere lì ad ascoltare e dialogare con lui. La principale "smentita" è stata quella che riguarda il fatto che il suo stile riesca a far sembrare ironico anche il lato più malinconico e nostalgico ma che proprio questo stato d'animo emerga prepotente come patrimonio caratterizzante dell'autore. Lui dice di non avere così pronunciato questo lato mentre per me esplode dentro ad ogni lettura, ed è di una bellezza notevole. 
In altri punti della presentazione invece ho ritrovato esattamente quello che mi ero immaginato immerso nella lettura. La principale conferma è stata quella che questo libro l'avesse dentro da tanto e l'abbia tirato fuori mettendoci tutto il cuore possibile nel momento in cui si sentiva pronto. Nel farlo ha cercato di metterci dentro il più possibile di se stesso ma mixando il tutto con storie parallele/convergenti. E' venuto fuori un riuscitissimo mix che lo ha portato ad uscire brillantemente dalla "comfort-zone" del precedente libro (Rock & Gol - clicca qui) senza perdere il suo marchio di fabbrica. 
Lo stile non si è infatti modificato e certe tracce lo identificano in modo evidente "...il Campione è uno Zarate della sintassi, porta a spasso una frase come l'argentino il pallone..." ma resta al servizio della storia e non se ne sostituisce. Ruolo centrale del libro (oltre il protagonista ovviamente) ce l'hanno quelli che compongono la "banda degli ottuagenari" che accompagna Francesco in ogni suo passo attuale. Il gruppetto richiama molto quello di Malvaldi ma è descritto con uno spirito diverso anche se il ruolo di vittima del protagonista non è distante da quello del protagonista del BarLume. Poi però Benedetto si gioca l'asso e fa apparire Pierabdul che è produzione protetta da copyright "Ferrara DOCG" e risulta un po' ad unanimità come il vincitore del premio per il personaggio del libro (seguito da Karma nel mio personale tabellino). 
In tutto questo il colore che Benedetto riesce a dare al libro è perfettamente inquadrato da un mix tra il raggio di sole che filtra in copertina e l'acquazzone descritto nella fase iniziale del libro. Un ironico e malinconico quadro di  "GENTE PERSA IN UNA PICCOLA CITTA' ETERNA" ed un tentativo di renderla vicina a chi legge raccontandone i più profondi dettagli personali con la leggerezza apparente dell'ironia. Tentativo perfettamente riuscito.
Il libro come si può intuire da quello che ho scritto è davvero consigliato, acquisto che vi suggerisco come modo perfetto per finire questo anno un po' così così e cominciare il prossimo nel migliore dei modi. 

CINQUE CITAZIONI

1 - "...io vi voglio bene ragazzi, siete la mia famiglia, ma anche ribellarsi alla famiglia fa parte del gioco. Quindi andate a fanculo e buonanotte..."
2 - "...non è un medico è il campione indoor di cazzate, un millantatore seriale e olimpionico di puttanate stile libero..."
3 - "...ogni tanto fermati e rifletti prendi un foglio e fatti uno schema del casino in cui ti sei infilato, se non esci fuori non sarà un problema, male che vada avrai fatto un bel disegnino astratto..."
4 - "...se non so cosa dire farò delle domande, che è un bel modo per non dire niente facendo una bella figura..."
5 - "...non sono un malinconico ma forse mi ci faccio vincere inconsapevolmente..."

Mia personale VALUTAZIONE: ***** - cinque stelle su cinque 

domenica 26 dicembre 2021

Ed anche

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 467
Numeri di positivi impennati, ci richiudono tutti, quarantenati più numerosi di una regione, ma c'è meno terapie intensive, disposizioni che si modificano e mirano a stringersi sempre di più, greenpass/supergreenpass/ipergreenpass, i cenoni con le convocazioni, i test rapidi più introvabili del panettone di Iginio Massari, i'zio è novax non lo invitiamo, Mario ha starnutito tre volte io accanto non lo voglio, i regali solo disinfettati, per l'ultimo ognuno per sè, il conteggio dei giorni dopo i quali sarai libero da eventuali sorprese, io son tranquillo son vaccinato, io un'voglio vedere nessuno, solo pranzo sporzionato, brindisi ma da lontano, niente abbracci se untuc'hai l' FFP2, i bambini son pericolosi, i nonni son da tutelare, cerchiamo di non essere troppi, ma i'biscugino va'invitato o rimane solo, si mette un tavolino in più, lui'unno voglio ha fatto tre aperitivi in settimana, il panettone ognuno si affetta il suo, vuoi assaggiare il mio piatto? Macchesegrullo, stasera si sta' leggeri, intanto apriamo un po' le finestre, c'hai mica l'Amuchina, disinfettiamo prima di cena, "ALCUNI SPUTANO TUTTE LE PROPRIE SENTENZE", alcuni si incazzano e ribattono, la dittatura dei vaccini, servono, 'unservono, quarta dose, nemmeno la prima, parte la tombola ma solo se a toccare i numeri c'è sempre il solito, ognuno coi fagioli suoi per segnare gli estratti, i "whatsapp" di auguri, le foto di piatti, bada tizio indol'è, oh dice Caio c'ha i'covidde, il panforte unmiva, stasera brodo, ma un giro di mercante in fiera?, io farei un monopoli, l'è palloso da morire meglio risiko, sieh si letica, guardiamo un film, bada i'zio come dorme, russa si sente da di là, che fo' apparecchio, i bicchieri avete tenuto ognuno il suo, via gli risciacquo, si ma lo spray apposta o si prende i covidde, che l'hai visti i numeri di oggi? - Riparti dall'inizio-post - 

Credo che raramente siano state così attuali le parole di Riccardo Garrone in Vacanze di Natale "beh...ed anche questo Natale....se lo semo levato dalle palle..."

PS: un pensiero speciale ed un augurio grande per giornate migliori a chi è in ospedale, a chi ha qualcuno di caro in ospedale, a chi ha passato questi giorni da solo, a chi è in isolamento, a chi è positivo, a chi è in quarantena, a chi ha perso qualcuno di recente (o meno) e non ha voglia di festeggiare, a chi banalmente è preoccupato. A loro il mio augurio sincero....di buone giornate....

domenica 19 dicembre 2021

Doveva arrivare anche il pari

La mia Viola
Campionato - 18^
FIORENTINA - SASSUOLO = 2 - 2
GOAL: Scamacca, Frattesi, Vlahovic, Torreira

La gara

Per l'ultima in casa prima della pausa natalizia il Mister si affida a quella che in questo momento è la squadra titolare in attesa dei ritorni di Drago e Castro con Maleh che vince il ballottaggio con Duncan. Nei primi minuti non c'è tregua: in sei minuti si contano due occasioni per parte e la sensazione che sarà una partita in cui non ci si annoierà. Fino alla mezz'ora poi la Viola tiene meglio il campo e non arriva al gol per un paio di deviazioni non riuscite con la giusta precisione e per qualche rimpallo di troppo. Il Sassuolo invece fa prima le prove generali poi piazza un "uno-due" che rischia di metterci al tappeto. Prima
Grazie Maso
Scamacca
poi Frattesi approfittano di una coppia centrale viola non brillantissima e vanno sullo 0-2 al 37'. Invece la reazione Viola c'è, eccome, facendo "IL PIENO DI SUPER" occasioni dove Consigli si supera mettendo in fila due miracoli e due belle parate e noi con Bonaventura ci mangiamo un gol clamoroso. All'intervallo siamo ingiustamente sotto di due gol. Nella ripresa con un Saponara in più proviamo a riaprirla ed in un quarto d'ora troviamo il pari. Grande merito a Torreira che recupera due palloni speciali e prima serve l'assist per il "solito" gol di Vlahovic e poi conclude una confusa azione sottoporta. E' 2-2 Sembrerebbe ad un passo il "ribaltone" ma arriva l'espulsione di Biraghi per un gomito largo. Sommando i due gialli presi diciamo molto/troppo fiscali ed espulsione un po' eccessiva. Qualche cambio affrettato ed un po' discutibile di Mister Italiano e una sensazione di "va bene così" porta a diversi duelli a metà campo ma poche occasioni se non un tiro neroverde da lontano su cui Terracciano risponde presente. Finisce così con il primo pari della stagione.
Prima o poi doveva arrivare anche il pari e siamo stati serviti. Fino all'espulsione è stata probabilmente la più bella partita vista a Firenze per occasioni e gioco. Abbiamo giocato meglio un primo tempo dove però anche il Sassuolo ha dimostrato di essere una squadra con identità e gioco notevoli. Pari che ci sta e che deve vederci soddisfatti anche se elementi di rammarico ci sono (le tante occasioni del finale di primo tempo e l'espulsione nel momento migliore). La strada però continua ad essere quella giusta.
FORZA VIOLA...sempre...

Grazie Galga
KappaPagelle

Terracciano 6,5
Odriozola 6
Milenkovic 5,5
Martinez Quarta 5 +
Biraghi 5 
Bonaventura 7
Torreira 7,5
Maleh 5
Callejon 5,5
Vlahovic 7
Gonzalez 6 - -
Saponara 6,5
Duncan 6 +
Terzic 5,5
Amrabat 5,5
Igor SV
All. Italiano 6,5
IL MIGLIORE: TORREIRA
Il peggiore: Maleh

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...bene no?!!? Guardiamo ora di rimontarla!! 100 azioni per un gol iolaeeeeee....andiamo.....andiamo iolaeeeee....qui si patisce ora....entra anche Amrabat....."

sabato 18 dicembre 2021

Questa volta ci riusciremo?

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 466
Purtroppo non ci sono storie di Natale più attuali di quella che oggi è stata tragicamente vissuta a Torino. Eppure si parla di un evento clamoroso per molti motivi: per la modalità, per i danni, per l'impatto. Chiaramente ogni tragedia sul lavoro "pesa" ugualmente, ogni ferito o  peggio ancora morto durante lo svolgimento del proprio "dovere" ha pari dignità e dovrebbe avere un risalto tale da far interrogare tutti in modo non banale e soprattutto efficace. 
Quella di oggi però arriva ancora di più dritta al bersaglio. Ancor maggiormente avendo un triste abbinamento al periodo di festa. Niente colori rossi o luci natalizie però ma solo il dramma di un evento improvviso e crudele. 
Una gru che improvvisamente si accartoccia su stessa crollando sul palazzo che doveva ristrutturare, portandosi dietro "TUTTO IL SANGUE ANDATO A MALE" dei lavoratori coinvolti che non ci sono più e dei passanti feriti dal crollo. Una scena da film drammatico che probabilmente anche gli sceneggiatori e gli autori più esperti avrebbero avuto difficoltà a rendere così impattante. Una delle città più importanti d'Italia, una zona non lontana dal Lingotto e dal Salone del libro, il sabato prima di Natale, un crollo, le persone che ci lavoravano che restano sotto alla gru, passanti coinvolti. Lo scenario di questo crollo ha certamente qualcosa di romanzesco ma anche di tragicamente consueto.
Parlavo infatti di storia attuale perché problemi, incidenti e tragedie sul lavoro sono argomenti tristemente sempre presenti nelle cronache praticamente quotidiane del nostro Paese, così come i commenti successivi.  "Dolore, sconcerto, cordoglio". Parole certamente "sentite" da chi le pronuncia ma che iniziando a rimbalzare su tutti i mezzi hanno addosso la consuetudine e la ripetitività delle considerazioni sentite mille volte ma che tornano di moda costantemente ritrovando tutto immutato.
Per certi versi sembra di ascoltare le considerazioni che seguono ogni femminicidio. Due tipologie di tragedie che hanno percorsi drammaticamente paralleli. La mobilitazione a parole quando arriva la notizia, le parole di sdegno/rabbia e vicinanza ai colpiti, la promessa che qualcosa cambierà, il triste oblio della cosa e il passaggio ad altro argomento. E poi di nuovo il giro riparte con la costanza tragica che niente si modifica nella concretezza di gesti e/o interventi. Che sia Natale, Pasqua o Ferragosto.
Le scene sono orribili, il pensiero di quei tre lavoratori angoscia, la rabbia cresce. Ma il passo successivo? Cosa viene davvero fatto perché per il prossimo Natale, o tristemente molto prima, non accada di nuovo qualcosa di simile? Come si accertano quelli che oggi piangono lacrime di commozione che è stato fatto tutto per evitare simili tragedie? 
Quando dall'esprimere cordoglio passeremo a rispondere a queste tre domande forse avremo davvero fatto qualcosa di nuovo e concreto per interrompere quel loop continuo di cui parlavo. Ci riusciremo questa volta?

domenica 12 dicembre 2021

Voce alta per le verità

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 465
Camminando verso Natale finalmente "TIRA UN PO' DI VENTO" buono ed arriva una bella notizia. E' di questa settimana infatti quella che ha annunciato la scarcerazione di Patrick Zaki, studente egiziano dell'Università di Bologna. Dopo quasi due anni trascorsi nelle carceri del suo Paese, Patrick è stato scarcerato proprio questa settimana. Era stato fermato con accuse di istigazione alla violenza, terrorismo e pericolo per la sicurezza pubblica. Accuse che son sembrate da subito deboli e frutto di un regime di polizia messo in discussione da un movimentista come Patrick, inviso al regime per le sue posizioni a difesa delle minoranze, così maltrattate dallo stesso paese egiziano. Da subito si è mossa la sua Bologna seguita da un po' tutta Italia che richiedeva a grande voce la scarcerazione dello studente e la chiarezza sulle accuse che erano alla base di quell'arresto. Sono serviti ventidue lunghi mesi fatti di richieste e solleciti per vedere la sua scarcerazione. Ed ancora la situazione non è chiusa. Tra pochi mesi infatti Patrick dovrà presentarsi davanti alla Corte per il giudizio definitivo.  
La sua vicenda ha seguito la dolorosa vicenda di Giulio Regeni ed in molti hanno "alzato la voce" proprio per evitare spiacevoli bis. Patrick dovrà difendersi sperando di poter trovare un processo giusto nel quale difendersi o probabilmente nel quale riuscire a far capire al mondo l'ingiustizia che ha subito. 22 mesi interminabili in cui è stato segregato nelle carceri egiziani in attesa di chiarimenti/giudizio/definizione esatta di quella che era accusa e relative eventuali colpe. 
Adesso la voce che si era alzata nei mesi scorsi deve rimanere bella alta, forte e decisa. Perché deve essere chiaro che tutti sappiamo che la situazione non è chiusa e che adesso serve che la scarcerazione sia vista solo come il primo passo verso qualcosa di ancora più bello e soprattutto definito. 
Quella voce che non dovrà mai abbassarsi neanche per un caso che è ancora tristemente aperto. Parlo di Giulio Regeni. Parlo della verità per il suo caso, per quello che davvero ha vissuto, per un processo vero e degno per i colpevoli della sua morte. Perché il caso di Giulio è precedente a quello di Patrick ma ad oggi non è ancora arrivata la parola che serve per definirlo totalmente e per dare una degna risposta ai suoi genitori ed a tutti quelli che gli volevano bene ma soprattutto a lui. Sarebbe bello se con la definizione del caso di Zaki qualcuno si degnasse anche di dare risposte certe e concrete a Giulio. Perché è tragicamente passato davvero troppo tempo. Perché di tragedie, oltre a quella della sua morte, i genitori di Giulio ne hanno dovuto sopportare fin troppe. Ed allora anche per lui è giusto tenere la voce ben alta e l'attenzione ancora di più. Nel frattempo stringo il mio braccialetto che dice "verità per giulio" e che da mesi è presenza fissa sul mio polso sperando presto di non doverlo indossare più. Quando quella verità sarà finalmente arrivata. 
VERITA' PER GIULIO. VERITA' PER PATRICK. E giustizia, per entrambi.

domenica 5 dicembre 2021

Per nulla banale

La mia Viola
Campionato - 16^
BOLOGNA - FIORENTINA = 2 - 3
GOAL: Maleh, Barrow, Biraghi, Vlahovic (R), Hickey

La gara

Non era per nulla facile. Né tantomeno banale. Dicono si tratti del "derby dell'Appennino" ma la difficoltà non si basava certamente sull'aspetto della rivalità. Il Bologna era infatti appaiata a noi nella posizione "ai bordi del campionato delle prime" in un buono stato di salute e di forma. Noi venivamo dalla tonificante vittoria con la Samp (clicca qui per leggere il post) e cercavamo conferme. Le abbiamo trovate. Con una formazione con novità (Maleh ed Odriozola titolari con anche Nico che tornava finalmente titolare dopo il Covid e la relativa assenza) abbiamo affrontato il match senza paura e sostanzialmente conducendolo sempre. Il tempo che Nico è rimasto in campo è stato devastante soprattutto negli episodi decisivi: suo l'assist per Maleh, suoi i falli subiti da cui sono nati i gol "da fermo" di CB3 e Vlahovic. Durante la partita è stato soprattutto il gioco a centrocampo a tener botta, non mollando mai intensità e supremazia. Da verificare ancora alcune cose, infatti "SE PER OGNI SBAGLIO" si dice che bisognerebbe imparare qualcosa diciamo che si può migliorare. Mi riferisco alla difesa scoperta sul primo gol ed al finale dove ci siamo abbassati drammaticamente troppo facendo temere un Empoli bis che onestamente sarebbe stato abbastanza ingiusto avendo avuto sempre pallino del gioco. Resta ancora anche da regolare meglio la capacità di innescare quel numero nove che è un po' un peccato veder con pochi palloni giocabili vista la media realizzativa davvero "di altra categoria". Ma la cosa bella di questa squadra è che tra gli alti e bassi avuti, tra le mancanze che continuo a vedere, tra le difficoltà incontrate abbiamo un marchio di fabbrica riconoscibile e riconosciuto. Giochiamo sempre e sappiamo che fare in campo. Roba "da stropicciassi gli occhi" tutte le volte. L'ho detto all'inizio che questa squadra partiva dall'ottavo posto e se qualcuna davanti bucava, giocando bene potevamo salire. Quindi......continuiamo così.....
FORZA VIOLA...sempre....

KappaPagelle

Terracciano 6 +
Odriozola 6 -
Milenkovic 6 -
Martinez Quarta 6 +
Biraghi 7
Bonaventura 6,5
Torreira 7 +
Maleh 7
Gonzalez 7,5
Vlahovic 7
Sottil 6
Duncan 6
Callejon 6
Saponara 6 - -
Amrabat 5,5
Terzic SV
All. Italiano 7,5
IL MIGLIORE: Gonzalez
Il peggiore: Amrabat

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...ma quando prolunga Italiano? Segna anche Biraghi iolaeeee.....questa volta ci si farà? Si durerà più di nove minuti?!? Amrabat no dai, dimmi di no....ecco basta nominallo......ora si che c'è da patire....pallonate in tribuna, finti infortuni, perdite di tempo stile rubentus....forza....e c'ha segnato Hockey!?!?! O chill'è?!?  Fischia la fine!!!! Fischia!!!!!! Quanto durano tre minuti?!?! Due.....Uno.....daiiiii iolaeee....nemmen a Padova si soffrì così.....via.......iolaeeee i tre punti di Empoli.....i tre punti di Empoli......i tre punti di EMPOLI IOLAEEEEE !!!!! ...."

sabato 4 dicembre 2021

Tutto cambia

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 464

Capita di guardare sbadatamente un servizio del telegiornale e trovarsi catapultati non si sa di preciso in quale anno.
Il sindaco di Benevento (sigh..) Clemente Mastella infatti ha organizzato per questi giorni una "convention" per la nascita di un nuovo partito politico (se ne sentiva in effetti la necessità) che dovrebbe raggruppare il famoso "centro ago della bilancia" della situazione politica italiana. 
In prima fila Francesco D'Onofrio, ex ministro di governi andreottiani e della Pubblica Istruzione del Governo Berlusconi noto per la sua capacità di non distinguere una congiunzione da un congiuntivo. Un paio di fuoriusciti da Forza Italia (Quagliariello noto per arringare la folla contro Peppino Englaro e Giorgio Lainati noto....ah no....) ed una serie di nomi improbabili di cui la mia ignoranza ha fatto tabula rasa nella memoria appena sentiti pronunciare.
Sarebbe un fattore secondario se attorno in realtà non si fossero mosse anche le attenzioni dei media e di qualche partito che pur di prendersi "I MIEI QUINDICI MINUTI DI POPOLARITA'" e collocarsi farebbe carte false con chiunque. Ogni riferimento alla presenza di Ettore Rosato, figura di spicco (ri-sigh....) di Italia Viva  non è puramente casuale. 
Ma soprattutto mi ha fatto riflettere sul fatto che poi alla fine, dall'epoca di massimo fulgore di Clemente, non ci siamo poi mossi molto. Sì sì per carità son cambiati partiti e (alcuni) nomi di riferimento, ma di fondo i ragionamenti sono gli stessi. "Il centro da aggregare" "l'elemento dirimente per il confronto politico", "gli equilibrismi da trovare tra partiti interessati a confluire" ma soprattutto il solito alchimista Mastella che è oscillato negli anni tra tutte le parti politiche che hanno calcato i terreni governativi.
Ed ovviamente abbinato a questo, per le dichiarazioni dello stesso Clemente ma soprattutto per quella sorta di costante dejà-vu che impregna la politica italiana, c'è anche quella simpatica boutade che ormai circola con una certa costanza da qualche tempo. Quella che vede la candidatura di Re Silvio (Berlusconi) alla Presidenza della Repubblica
Da sempre quando ho sentito parlare di questo ruolo ho sentito descriverlo con più o meno queste parole "figura che sia in grado di essere super-partes, che abbia una moralità/storia riconosciuta come intaccabile, che sappia essere di unione e non divisivo, che abbia la capacità di gestire i momenti di difficoltà con saggezza". Ecco basterebbe pensare a questo e verrebbe da ridere, a crepapelle se uno si prendesse la briga di leggere anche gli articoli della Costituzione sui compiti del Presidente della Repubblica (articoli da 87 a 91 per gli interessati). Ed invece la candidatura c'è. Non arriverà magari al Quirinale, ma c'è. Di uno indagato/coinvolto/processato/prescritto/condannato per p2/mafia/prostituzione/evasione/compravendita parlamentari/tangenti/corruzione in una sorta di abbina il verbo giusto al reato in questione. Si parla di candidatura di bandiera/di facciata. Direi che si commenta da sé che tipo di bandiera/facciata possa essere per chi la propone e che qualsiasi tipo di candidatura sia, se va oltre l'autocandidatura è una discreta vergogna aggiungerei impensabile. 
E qui il ragionamento del "alla fine è cambiato ben poco rispetto a 25 anni fa" (quando Mastella faceva il ministro) ha un sussulto. Perché forse una candidatura del genere era considerata eccessivamente di parte all'epoca, mentre adesso viene venduta come quella di uno statista (sì sì c'è anche chi lo chiama così) o di un leader in cui riconoscersi tutti (no comment). Siamo quindi messi peggio di 25 anni fa? Bella domanda. Non resta che aspettare gennaio per avere la risposta e capire se davvero ReSilvio avrà ottenuto l'ennesimo trono.