sabato 30 settembre 2017

Dall'82 un gran bel racconto..

Kiave di lettura n° 255
Scoprire nuovi autori e nuovi testi è sempre una soddisfazione. Tra i "procacciatori" più frequenti di nuovi spunti di lettura c'è il mio inviato giallozozzo che tra le segnalazioni fatte mi ha permesso di conoscere e leggere anche:
PAOLO RICCI - "Romagna '82" - Giraldi editore
La nuova conoscenza fatta con la penna di Paolo Ricci è sicuramente un "consiglio azzeccato". Il suo libro scorre bene e per chi è amante della palla che rotola sui campi come me, la lettura è ancora più interessante. Come dice il titolo del libro, la storia è ambientata nell'estate in cui "VINCI CASOMAI I MONDIALI" e vede il racconto degli stessi campionati del mondo spagnoli che si affiancano alle vicende delle spiagge romagnole, collegate col cuore con la Spagna.
Le vicende di un bagno romagnolo e del bagnino Colombo sono la strada parallela di quella principale che è il mondiale dell'Italia di Bearzot e dello stravolgimento di tutte le previsioni sulla stessa squadra azzurra "..ma va là Bearzot va là, vai a fare delle pugnette... - grazie azzurri, grazie Bearzot, ci abbiamo sempre creduto.." totalmente capovolte nel mese di percorso spagnolo.
Per Colombo, Lupo e gli altri frequentatori del bagno di Bellaria seguire le vicende del mondiale è una piacevole abitudine da condividere insieme intramezzata con le vicende ed i racconti di Colombo, perfetto "archetipo del bagnino romagnolo" che fa molto ma soprattutto parla ancora di più "..guarda Martino, tu non sai che fortuna che hai ad avere una moglie così brutta, con quel naso a canocchia.." "..le mogli come la tua le usiamo come spaventapasseri e ci salvano l'uva..". Ai suoi racconti ci si abitua divertiti e sembra di vederlo quel gruppo di bagnanti/villeggianti e non solo che si alternano nelle battute e nelle "prese in giro" "..Colombo ma le chiavi? un tempo le chiavavo tutte.. no, le chiavi del bagno.." "..c'abbiamo una maschera in due, dove vuoi che andiamo? Andiamo a far vento ai cefali..".
A quello a cui si fa più fatica abituarsi è alla grande cultura calcistica che emerge dai racconti che nel corso della storia intervallano le vicende romagnole. Si fa fatica, non per la loro pesantezza ma per la loro completezza e per il fascino che emanano "..prima di essere un giocatore della nazionale Albiceleste, la gloriosa nazionale di calcio argentina, ho il dovere di essere un uomo.." "..all'esterno della palestra..bombardamenti, massacri, stupri e pulizia etnica...all'interno gare di palleggi, tiri in porta e partitelle.." "..allegria per il gioco senza cui, per straordinari che siano i suoi giocatori, una squadra rare volta funziona..". La completezza appunto fa invidia e non fa altro che catturare l'attenzione e fa ammirare competenza e conoscenze dello scrittore.
In alcuni tratti ho anche rivisto elementi di somiglianza con i miei Sogni di Tricolor non solo per la condivisa "passione" per la maglia a strisce di Gobbiland "..ma la Juve? Oscia Madonna, qua bisognava fare uno sforzo che andava ben aldilà delle energie sessuali di un ragazzo quattordicenne.." ma per quella struttura del libro (tra il racconto appassionato di una vicenda calcistica ed una storia parallela) e per quel ricorso alle note musicali per accompagnare i capitoli da "..quello che non ho..." a "..se l'amore è cieco va e non guarda dove va..", da Vado al massimo a su di noi.
Percorso che si segue tra la condivisione della vita estiva e l'affascinazione del racconto calcistico, tra Maracanzo ed il fuorigioco in tono allusivo; ma che comunque non fa perdere la traccia e il filo. Dall'inviato romano, un nuovo consiglio davvero azzeccato.
BIGNAMI: mi permetto di estendere il consiglio, e di condividerlo. Libro che merita, soprattutto per gli amanti del calcio e quelli che dell' 82 hanno comunque un ricordo, più o meno sbiadito, ma vivo. Valutazione quattro stelle e mezzo e su cinque.

lunedì 25 settembre 2017

Uno guadagnato o due persi?

Kiave di lettura n° 254

Campionato - 6^
FIORENTINA-ATALANTA = 1-1
GOAL: Chiesa, Freuler
LE PAGELLE
Sportiello 8
Praticamente segna una tripletta, grandissima partita
Laurini 6
Compito non facile assolto con sufficienza, qualche sbavatura in fase di controllo e rilancio palla
Pezzella 6,5
Leader al pari di Astori, grinta e sostanza
Astori 6,5
Da capitano si fa sentire quando serve, comanda la difesa
Biraghi 6
Tiene campo e si propone, sembra in buona crescita anche se in qualche occasione perde lo scontro diretto con l'avversario
Sanchez 5+
Nella ripresa in alcuni momenti meglio, ma molto impreciso per la quasi totalità della gara
Veretout 6
Inizio ripresa da leader dopo un primo tempo più opaco
Chiesa 7
Gol eccezionale e corsa continua
Thereau 5
In calo netto rispetto alle precedenti partite
Gil Dias 5
Praticamente non pervenuto, meriterebbe meno se non fosse per quel rigore procurato (non fischiato)
Simeone 5
Poco poco, anche meno, se non la corsa
Babacar 4,5
L'errore finale è NON perdonabile
Maxi Olivera 5,5
Giusto il tempo di perdere l'uomo un paio di volte
Esseryc sv
All. Pioli 6
La squadra è compatta anche se continua a denotare limiti evidenti in fase di proposizione di tiri o pericolosità sotto-porta. Ha carattere e lo trasmette, così come la voglia di far bene.
IL MIGLIORE: SPORTIELLO
Il peggiore: Babacar
LA PARTITA
La sfida contro l'Atalanta partiva con qualcosa di speciale, una sorta di piccolo record, tutto personale: il mio personale esordio al Franchi. Speciale perchè, "NE SON QUASI CERTO", non credo di ricordare stagione iniziata con la prima allo stadio solo alla sesta giornata.
Ci presentiamo dopo quel grande "peccato" che ha accompagnato la partita contro la #juvemerda e per farlo il mister decide di cambiare un po' le carte sulla trequarti con GilDias e Thereau preferiti ad Esseryc e Benassi. Sanchez sostituisce lo squalificato Badelj e si parte.
Siamo più aggressivi e mettiamo in difficoltà un Atalanta che appare in soggezione di fronte a pressing alto e voglia viola. Poi arriva una palla lunga. Federico Chiesa si traveste da Enrico, controllo perfetto e botta sotto il sette. Il capitano che già aveva visto tutto esulta qualche istante prima al gol del pupillo "FedericoEnricoChiesa", lo stadio esplode e la partita si mette come meglio non potrebbe.
Purtroppo quella resterà l'unica fiammata in attacco per lunghi tratti (tutti?) della partita, l'AtalantaMerdaFognaDiBergamo prende campo e Sportiello comincia a diventare clamorosamente decisivo tra i pali, mentre nelle uscite alte vige il "o bene bene o male male". Andiamo all'intervallo con il vantaggio in tasca e la cipolla che aggressiva si ripropone come da copione del cibo stadiesco.
Nella ripresa l'Atalanta prende campo, si pensa a possibili cambi "proverei Gil Dias" o "almeno proviamo a giocare in undici" ma quel che arriva è un Baba per Simeone e la relativa proposta "forse si poteva provare a mettere una punta". Da qui in poi parte una gara Sportiello-Pairetto. Il primo continua a fare miracoli, Pairetto lo mette alla prova. Prima fischiando un rigore apparso inesistente o poco più all'Atalanta, Sportiello vola e respinge un bel tiro di Gomez. Poi nega due rigori sufficientemente solari anche a chi ascoltava alla radio, ma evidentemente non a chi era a sedere a vedere la fantomatica o il fantomatico VAR permettendo all'Atalanta di restare in partita e provarci ancora sbattendo sul muro Sportiello. Pairetto si rassegna ed entra in scena Babacar. Al 92' in piena sofferenza con Sportiello superstar parte in contropiede con tre metri di vantaggio. Solo. Ne perde due ma con ancora un metro di vantaggio, sempre solo al limite dell'area ha l'ultimo tocco ed il tiro. Non si capisce cosa succede ("terza gamba?" "hanno pigiato pausa?") perde tempo, palla ed occasione. Capovolgimento e rete del pareggio. "Gol sbagliato...." e così Baba batte Sportiello che aveva battuto Pairetto...."che al mercato mio padre comprò".
Se si guarda la prestazione, l'Atalanta avrebbe meritato la vittoria. Più squadra, più occasioni, più pericoli. Se si guarda la partita avremmo meritato di chiuderla, senza subire il rigore ed avendone due a favore. Viene fuori un pareggio.Resta il rammarico che a quindici secondi dalla fine eravamo in vantaggio e che "te dammi il mio poi si ragiona" (cit) che non è mai male.
Peccato, e due. Resta qualche dubbio forte sul fatto che questa squadra non dispiace, dà l'impressione di voglia e compattezza ma in due gare ha fatto un tiro in porta e salvo le magie di uno straripante Chiesa, davanti sembriamo davvero molto "anemici" per usare un eufemismo. Sì, lo so. Dobbiamo aver pazienza, dobbiamo crescere. Cercheremo di averla. Ma non ci chiedeteci di averla anche con "quel coso figlio di mamma ignota con la giacchina gialla" cit. Con Pairetto ("tale padre, tale figlio" cit) proprio no. E' riuscito nell'impresa di far rimpiangere suo padre. E ho detto tutto.
FORZA VIOLA....sempre...

giovedì 21 settembre 2017

Peccato

Campionato - 5^
JUVENTUS - FIORENTINA = 1-0
GOAL: Mandzukic
LE PAGELLE
Sportiello 6,5
Esce male nel primo tempo ma dopo indovina tutte le uscite e gli interventi, niente miracoli ma tanti buoni interventi
Laurini 6+
Tiene senza troppa sofferenza posizione e ritmo juventino specie in confronto al suo sostituto
Pezzella 6,5
Il più positivo dietro, roccioso e preciso
Astori 6,5
Comanda la difesa e si impone sugli attaccanti juventini
Biraghi 5
In sofferenza netta contro Cuadrado nel secondo tempo
Badelj 4,5
Errore davvero troppo plateale quello dell'espulsione, comunque sembrato in serata no
Veretout 6,5
Corre e lotta e quando c'è da picchiare è presente
Chiesa 5,5
Meno scintillante e qualche pallone perso di troppo
Benassi 4,5
Assente e fuori ruolo
Thereau 6-
Prova qualcosa nel primo tempo, si sacrifica e trova una giocata super nel secondo tempo. Poi sparisce piano piano
Simeone 5,5
Lotta e si batte ma zero pericolosità fino ad un colpo di testa alto oltre il novantesimo
Gaspar 4,5
In difficoltà da subito, la svolta negativa del match
Gil Dias 5
Fumoso, non porta praticamente niente
Sanchez 5
Non entra in partita
All. Pioli 5,5
Ha il merito di presentare la squadra compatta e pronta. Da capire i motivi del cambio di Laurini, in generale non brillante la gestione nella ripresa
IL MIGLIORE: PEZZELLA
Il peggiore: Badelj
LA PARTITA
Ripetitivo ricordare perchè, ma utile e doveroso perciò giusto ribadirlo e sottolinearlo perchè questa non sarà mai una partita "normale" (leggi cliccando qui).
Dopo questa piccola ma dovuta premessa e dopo un rinvigorente #JUVEMERDA si può anche parlare del match. La doppia vittoria dopo la doppia sconfitta ci porta a Torino con un pizzico di spavalderia. Non follia da pensare di giocarcela alla pari ma curiosi di vedere se i segnali di miglioramenti visti possono reggere anche di fronte ai sei volte campioni d'Italia. L'unica novità rispetto alla formazione diventata tipo è quella di Laurini, più difensivo, al posto di Gaspar. Partiamo belli compatti e per una ventina di minuti abbondanti l'unico rischio che corriamo è quello di una punizione di Dybala dalla sua mattonella che finisce fuori di poco. Siamo presenti ed anche quel filo cattivi che non guasta. Ci proponiamo poco ma non soffriamo nemmeno. Nella fase calda del primo tempo la squadra con la maglia da carcerati prende campo e ci mette un po' nel nostro angolo ma tranne un'uscita approssimativa di Sportiello non soffriamo.
Nelle ripartenze siamo poco pericolosi anche se una volta Thereau ed una Simeone sbagliano il passaggio pre-finale per un contropiede che sulla carta poteva dar gioia. Il semplice ma preciso "bel primo tempo" di Rone è l'esatta descrizione del pensiero comune alla metà gara. Poche emozioni, pochi tiri, ma squadra da apprezzare.
Si riparte con una giocata di Thereau "da stropicciarsi gli occhi" cit. anche se più o meno a metà campo. "QUANDO SEMBRA TUTTO FERMO" arriva la mossa che cambia la partita, il mister decide di togliere Laurini ed inserire Gaspar. Al 5' del secondo tempo senza una sofferenza del terzino in campo, in una difesa che funziona ed in una partita in equilibrio non si cambia la difesa per mettere un giocatore che per tue stesse scelte non sa difendere. Problemo fisico? Penso di si o non si spiegherebbe. Per un colpo di sfortuna, prima palla cade esattamente nel punto in cui Gaspar è debole: 1-0 e la partita si capovolge. Balliamo dieci minuti, Sportiello ci tiene in piedi e Pioli cambia di nuovo, più logico ma con fretta inserendo Gil Dias per Benassi. Balliamo sempre a destra e Badelj follemente interviene in ritardo plateale, secondo giallo e dieci uomini. Ultimo cambio ed entra Sanchez per Thereau. Mah sempre per i cambi. La Gobbandia di Merda tira un po' il freno ma noi continuiamo a non tirare in porta e l'unico tiro degno di nota arriva al primo di recupero con un colpo di testa di Simeone alto. Finisce così con un "Peccato" che rimane nell'aria a commentare una partita che sembrava davvero bloccata fino a quella svolta negativa. 
Abbiamo dato una buona impressione, quadrati e concentrati. Non abbiamo sofferto quasi per niente ed anche in dieci abbiamo tenuto bene campo e squadra. Abbiamo creato pocopoco, nulla azzarderei, ma non era così facile essere pericolosi senza scoprirsi. Peccato perchè l'impressione era che se non ci mettevamo a cambiare/eravamo costretti a cambiare qualcosa noi fosse ben chiusa come partita. Poi magari uno dei loro davanti trovava la giocata o lo stesso errore di Gaspar lo faceva Laurini, però sembra proprio che ci si sia cercata un po' da soli/venuta a cercare, la svolta in negativo.
Sempre #JUVEMERDA....e FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"..1 punto facile.... : -) .....pensavo peggio dai.."

martedì 19 settembre 2017

Una scatola a sorpresa

Kiave di lettura n° 253
Incuriosito dalla sua lettura il giorno dell'approdo di Sogni di Tricolor a teatro, ho deciso di comprare e leggere uno dei libri che insieme al mio sono stati presentati lo scorso gennaio al teatro del Cestello. Ed oggi quindi vi parlo di:
ELISA BORCIANI - "In una scatola di latta" - GoWare
Il libro è un esperimento riuscito di racconto parallelo, ma non troppo, tra il reale/attuale ed i racconti scritti/passato.
La protagonista del libro vive un momento di svolta, che il racconto piano piano descriverà nel migliore dei modi "..la verità è dura, ma non importa: esiste sempre una via d'uscita..", e si trova di fronte alla possibilità di ripartire.
Nel ripartire ovviamente è messa alla prova dai percorsi che la vita ti presenta davanti "..fai pace con la tua vita...accetta i suoi lati oscuri, i suoi scherzi, i suoi meccanismi incomprensibili e le sue ingiustizie, anche quelle che ti fanno arrabbiare a morte..", dai ricordi più o meno dolorosi "..il dolore è un fatto privato, anche se tutti cercano di dire la cosa giusta e dare il consiglio più sensato.." e dal "PESO DELLA VALIGIA" personale che può variare in base ai momenti "..non credo ci sia un disegno della sfortuna, a chi tocca, tocca.." ed alle situazioni "..ho sempre pensato che nella vita bastasse rimboccarsi le maniche per arrivare da qualche parte, ma non avevo mai preso in considerazione il fatto che esista una percentuale di imponderabilità..".
Aurora, la protagonista, si troverà a sperimentare queste nuove opportunità in un piccolo paesino della Lunigiana, quasi come da catapultata in una realtà virtuale/parallela dai contorni e le vite totalmente diverse rispetto a quelle che fino a pochi giorni prima erano il suo percorso "normale" "..la vita è piena di cose di cui potresti fare a meno...poi capita la bastonata e te ne liberi...". Questo le permette di analizzare le cose in modo più completo "..hai proprio ragione quando dici che a volte la realtà è molto diversa da come appare.." e mentre lo fa trova il classico elemento a sorpresa che l'aiuterà ad immergersi ancora di più nella realtà apparentemente ovattata di Nicola "..ho sperimentato la serenità e la bellezza dello stare bene con se stessi..", il borgo che vede la sua svolta.
L'arrivo della verità nella vita della protagonista, ma non solo nella sua, porterà ad illuminare ancora di più il percorso di quelle strade apparentemente parallele "..la puoi ignorare, seppellire, stravolgere ma alla fine lei pretenderà sempre di essere accettata per quello che è. Parlo della verità.." che porteranno a reazioni diverse ma ugualmente "nuove" "..l'essere umano non accetta che le cose vadano diversamente da come le aveva immaginate. E allora che fa? Adatta la realtà..".
Percorsi e storie reggono bene l'incidere delle pagine e degli eventi che una penna completa e descrittiva mette in fila nel racconto di Aurora. I personaggi sono ben descritti e la trama non risente mai di pesantezze o di difficoltà, ma anzi segue il buon ritmo di un racconto ben costruito.
Ad Aurora ed alle sue vicende è naturale affezionarsi così come a quella scatola di latta che da un certo punto in poi ruba quasi la scena alla protagonista.
BIGNAMI: libro molto consigliato per una lettura leggera e veloce, che merita quattro stelle belle piene su cinque.

domenica 10 settembre 2017

Sempre a Verona

Campionato - 3^
VERONA - FIORENTINA = 0 - 5
Goal: Simeone, Thereau (R), Astori, Veretout, Gil Dias
LE PAGELLE
Sportiello 6
Rischia la papera su un tiro da fuori e un paio di uscite cosìcosì, poi mette una pezza miracolosa su Romulo.
Gaspar 6+
Si propone molto ed abbastanza bene, soffre in fase difensiva perdendo una brutta palla. Nella ripresa piazza accelerazioni importanti ed un assist
Pezzella 6,5
Preciso nel suo ruolo difensivo e puntuale negli interventi
Astori 7
Comanda la difesa e trova un gol importante
Biraghi 6
Prestazione senza sbavature
Veretout 7,5
Mastino a centrocampo sempre sulla palla, buon tiro da fuori nel primo tempo, spettacolare gol nella ripresa
Badelj 6,5
Poco illuminato ma prezioso come sempre nel creare gioco e comandare la squadra
Benassi 7
Un altro rispetto alle precedenti occasioni sembra più in partita, un paio di giocate decisive sui gol e movimento continuo dietro le punte
Thereau 6,5
Si prende la responsabilità del rigore, cercandola. Prestazione importante fatta di movimenti e aperture
Chiesa 7,5
Strappi ed alcune imprecisioni ma anima di questa squadra e costantemente sopra ritmo
Simeone 7
Si sblocca e sblocca la partita, poi cerca il raddoppio anche con l'egoismo della punta
Gil Dias 6,5
Trova un gol molto importante soprattutto per la sua crescita
Babacar sv
Cristoforo sv
IL MIGLIORE: VERETOUT
Il peggiore: Biraghi
All. Pioli 7
Squadra più compatta ed ordinata, pur con la tara dell'avversario non apparso gran cosa, davvero buona la prestazione
LA PARTITA
La pausa arriva al momento giusto, si sapeva. Doveva far ricaricare le batterie dopo il doppio k.o. nelle prime due giornate e permettere ai nuovi di prendere contatto con la nuova realtà viola. Nessuno però, nemmeno il più ottimista, poteva immaginare che la sosta ci facesse così bene. La squadra messa in campo sembra molto molto vicina a quella battezzabile come tipo, con i tre (Benassi/Thereau/Chiesa) che fanno da elastico nei tre ruoli dietro la punta e modificando l'impostazione del centrocampo in base alle occorrenze. Sugli esterni difensivi conferma per Biraghi e prima da titolare per Gaspar. Nemmeno il tempo di dire "ovvediamo se si parte per bene" che Benassi punta la porta, Nicholas "fa rima con Crosta" (cit) e fa un invitante assist al Cholito: 0-1. Siamo aggressivi con molta gamba e corsa ed il raddoppio arriva dopo poco con una palla in profondità su cui Chiesa scommette e Nicholas ci fa il secondo regalo uscendo e stendendolo: rigore. Thereau chiede di batterlo, o meglio se ne appropria, prendendo la palla e la responsabilità e disegna un rigore perfetto. Sono due. Simeone prima, Veretout poi, sfiorano il tris prima di qualche giocata veronese mai onestamente pericolosa (primo tempo da spettatore per Sportiello). Su un angolo nostro invece, Astori passeggia solo in area ed arriva anche il suo gol: 0-3. E mentre ci viene qualche scrupolo per Pecchia "secondo me lo esonerano nell'intervallo" (cit), Chiesa continua a correre e sfiora il poker. Nella ripresa sembra tutto pro forma, ma a Firenze siamo bravissimi nel rendere complicato anche quello e proprio certi certi "unsipolemaiessere". Ma nella realtà, ci sediamo soltanto un po', rallentiamo  appena ed il Verona ci prova solo un po'; ma a parte una mezza papera senza conseguenze di Sportiello e un gol sgranocchiato da Kean non ci sono troppi campanelli di allarme. Chiesa prova il gol personale sfiorandolo, mentre Veretout decide di regalare un gioiello a questa già bella domenica con un gol capolavoro su punizione da una distanza notevole. Palla "ala foje mort" (cit) e nel sette. Simeone e il neo entrato Gil Dias provano il pokerissimo anche con un po' di sano (?!) egoismo, fino a quando lo stesso portoghese riesce con un tunnel al sempre più amico Nicholas a chiudere la manita. Cinque gol, tante occasioni, vittoria...vien spontaneo chiedere..."ma un si potrebbe giocare sempre a Verona!?!?" (cit).
La sfida è sembrata "MOLTO PIU' CHE FACILE" e quindi pareri e giudizi devono essere tarati con questa sensazione e la realtà di un avversario apparso davvero poca roba. La squadra è sembrata più quadrata, corta e compatta ma avversario e il vantaggio dopo un minuto e mezzo sono stati validissimi alleati per questa sensazione di crescita corale. Cinque gol, cinque marcatori diversi (sei contando Badelj della scorsa domenica), tante occasioni ed una squadra che non si è fermata. Se riusciamo a portare in forma alcuni giocatori e continuiamo a crescere come gruppo, la strada potrebbe essere quella giusta; ovviamente con le premesse fatte di pazienza e calma. Buone sensazioni quindi, con le dovute molle e senza esagerare nell'entusiasmo, e finalmente tre punti. Avanti così.
FORZA VIOLA....sempre...
TAKKO AI' GIRO - Spazio tecnico Bollins gestito
"...finchè vanno giù loro, teniamolo pure il gemellaggio...icchè si va di manita oggi?...ma loro uncel'hanno un figliolo da comprare? Fanna, Galderisi....ah già giusto semmai Di Gennaro così vale doppio ex...comunque manita....siamo simpatici per merito dei francesi...t'ho detto tutto...."

Razzismo latente

Kiave di lettura n° 252
Quando i commenti razzisti sono netti e dichiarati, magari è anche meglio. Sai con chi hai a che fare, magari ti fa schifo, ma almeno lo sai. Quando invece il razzismo si palesa latente, il doppiopesismo prende la mano, allora è più difficile individuarlo. La contabilità di violenze e orrori fa quasi orrore come le violenze stesse, ma spesso di fronte a certe frasi o altro viene voglia di urlare. Non partecipo alle discussioni sui social, alle liti o alle "guerre" tra parti, ma mi capita di leggere e spesso le mani mi prudono tanto, ma tanto, per la voglia di rispondere a diverse persone i cui commenti variano in base alla tipologia dell'utente da un latente razzismo sicuramente involontario a chi fa invece del razzismo bandiera fiera
Negli ultimi giorni tutti i decisionisti, i giudici non solo dei fatti ma delle categorie di persone, i pronti a condannare per sempre hanno cominciato a fare uscire i "se" i "ma" i "bisogna approfondire". E così, le vicende dei due Carabinieri di Firenze accusati di violenza sessuale da due turiste americane, hanno tirato fuori il garantismo ed i dubbi di tutti quelli che fino a ieri in situazioni purtroppo simili avevano gridato a pene di morte, castrazioni chimiche e non solo. Invece adesso tutto è diverso. C'è di mezzo l'arma e soprattutto non ci sono di mezzo immigrati/clandestini/persone di colore che, si sa, sono in automatico colpevoli. Per loro il "vediamo cosa stabilirà la magistratura" o il "sono solo due mele marce" non tiene, ovvio.  Cosi questo mio post "VIENE FUORI ANDANDO DIETRO" ai mille pareri apparsi, resi noti o evidenziati. Da chi dice che c'è qualcosa che non torna nei racconti delle americane a chi azzarda che in fondo un po' di divertimento lo cercavano anche loro, da chi dice che sicuramente hanno sbagliato ma lo stupro è un'altra cosa a chi si appella alla magistratura, da chi invoca la decenza di non catalogare "la divisa" con il comportamento di pochi a chi rapporta il parere di due carabinieri a quello di due turiste ubriache ed il peso sicuramente maggiore della bilancia che pende verso la versione "in divisa", da chi chiede prove certe prima di condannare due tutori dell'ordine a chi l'ordine lo vorrebbe fare togliendo alcool dalle strade e turisti dalla movida. Un po' nel piccolo come il "sai si era vestita provocante, è sicuramente sbagliato, ma un po' se l'è cercata". Ovviamente la sempre florida mondanità politica ha voluto dire la sua con Salvini che valuta il tutto molto strano, lui che ha sempre tutte le risposte e tutte le condanne prima ancora che i fatti succedano ora aspetta, e con Nardella che addirittura invita rettori ed Università straniere ad insegnare ai propri studenti che Firenze non è città di sballo. 
E' davvero umiliante leggere i pareri di tutti questi scienziati basati solo ed esclusivamente sulla razza di chi è accusato. E' questo il razzismo latente. Perché nella migliore delle ipotesi le parole di condanna sono seguite da un ma o da un però, da un vediamo o da un aspettiamo. E questo solo perché all'arma si deve rispetto. Ed è sicuramente giusto non fare di tutta l'erba un fascio, concordo. Altrettanto giusto aspettare a condannare in base alle indagini ed i giudizi che saranno necessari. Anche se, stavolta il ma ce lo metto io, mi piacerebbe sapere cosa ne potrebbero pensare le famiglie Magherini/Uva/Aldrovandi/Cucchi/Sandri/Giuliani/ecc ecc della scelta di erigere a razza eletta in questi giudizi, quella del semplice fatto della divisa. 
Il razzismo latente è quello che tocca sorbirci quando ad essere "accusati" sono quelli della razza eletta a cui si deve per magia un'inutile difesa e rispetto di tutta la categoria ed indicazione di semplice fatto isolato per arrivare a rettori universitari e lezioni di morale. Quando invece basterebbe avere un unico comportamento e principio "chiunque abbia sbagliato va condannato, senza se e senza ma" senza allargare a categorie, senza necessità di arringhe difensive.
Son banale, lo riconosco.

venerdì 1 settembre 2017

Mercato Random

Kiave di lettura n° 251
Come ad ogni fine calciomercato, mi piace fare il punto. Punto ovviamente che non può che avere il colore viola addosso e come premessa per poi buttarmi nelle previsioni più generali (della serie "tanto tu sei bravino....seguita dell'attro...").
Doveva essere rivoluzione in casa viola, e così è stato. Si preannunciava complicato, è così e stato. In una situazione in cui la premessa della proprietà ad inizio calcio mercato è stata "se qualcuno la vuole questa squadra venga a comprarla" era difficile poter pensare ad una rifondazione con investimenti stellari o anche solo importanti. Doveva essere autofinanziamento e così è stato.
Con questa premessa, ovvia ma non banale, è partito il tutto ed onestamente son stati mesi di improvvisazione neanche divertente tra tormentoni, certificati medici, trattative estenuanti anche per giocatori da pochi milioni di euro, "il mercato è chiuso" ripetuto come un mantra dopo ogni operazione e "non siamo territorio di conquista" dopo aver venduto praticamente di tutto e di più.
Sarà la stanchezza di una situazione rabberciata che continua ad essere sempre più strascicata, ma in tutto il percorso non ho visto nulla, ma nulla, di programmato. Raduno e preparazione fatta "CON UNA GIACCA SBAGLIATA" composta da chi già da mesi si sapeva sarebbe andato via, nuovi acquisti arrivati alla spicciolata/rinfusa a pochi giorni dall'esordio in campionato, cifre incassate investite solo in minima parte e per di più senza troppa logica. 
Esempio. Abbiamo capito che non c'era troppi "lilleri", ok. Ha senso e logica allora, spendere dieci milioni per Benassi ed otto per Victor Hugo che, tatticamente, sembrano essere solo riserve o giocatori non ben collocabili? Per poi ridurci a prendere un terzino destro, che è noto a tutto il globo terracqueo mancare dai tempi di Contratto, la domenica notte dopo che Tomovic ha piazzato la seconda doppietta in due giornate; per di più per prendere un terzino dell'Empoli in prestito con riscatto di due milioni tra un anno, operazione che potevi chiudere senza problemi il primo di agosto. Se ci aggiungi che ti fa acquistare un giocatore che, probabilmente, anno scorso avrebbe fatto panchina rispetto allo stesso Tomovic se l'Empoli avesse avuto il buon Nenad, il random è completo. Sia chiaro, non rimpiango NT40, e il 3,75 di KappaMediaVoto di queste prime due giornate ne è la prova, ma forse partire dalla sua sostituzione e destinare a questa buona parte dei 18 milioni che invece han portato a Firenze Hugo e Benassi poteva essere un'idea nemmeno così originale ma forse vagamente più logica e programmata. Ma questo è solo un esempio.
Benassi tra l'altro a me piace molto e credo abbia margini e caratteristiche per diventare un gran bel giocatore, spero si sia capito che ne critico la scelta "non programmata" e non le qualità.
E' sembrato un rincorrere il random del momento il mercato viola. Non entro nel merito di pochi investimenti, cessioni di tutta la vecchia squadra, acquisti più o meno noti. Parlo di una totale assenza di bussola programmatrice se non quella di radere al suolo la vecchia squadra e crearne una nuova......dando le chiavi del gioco a quello che doveva essere il primo ad andare via (Badelj) e che è rimasto solo per dodici mesi e per mancanza di acquirenti.
Le cessioni. Due per me dolorose. Di una ho già parlato, in bocca al lupo per tutto Borja, l'altra è quella di Vecino, di cui consideravo fondamentale forza e passo in mezzo al campo. I due signorini dal certificato medico finto e facile, Mr. Gastroenterite e Mr. Stress possono tranquillamente godersi la loro nuova panchina/vita professionale per quanto poco mi interessi la cosa. Per Gonzalo spiace, ma non mi pare abbia avuto tutto questo grande interesse nel rinnovare, così come la società nel provare a tenerlo.
Alla fine di questo improvvisato mercato la nostra rosa è così fotografata:
Come la valuto? Beh il mercato credo che non possa meritare più di 5 per quanto detto sopra. Come penso possa arrivare questa squadra? Bella domanda. Ci sono tantissime scommesse, vedo poca confidenza col gol almeno sulla carta, una difesa da assestare ed una squadra dove i soli Astori/Badelj/Chiesa erano titolari anno scorso. Ci sono però margini e spunti interessanti, Simeone e Chiesa che potrebbe diventare davvero tanta roba, qualità che emergono dalla tecnica di qualche nuovo arrivato (Dias ed Esseryc). Se tutto gira per il verso giusto forse potremmo rimanere agganciati/non lontani dall'ultimo vagone dell'ultimo treno europeo.
Passando alle previsioni generali, ripesco quanto scritto anno scorso:
Scudetto: Juventus
Piazzamento Champions: Roma, Napoli
Piazzamento Europa LeagueViola, Inter, Milan/Torino
Sorpresa: Torino/Cagliari
Retrocesse: Palermo, Crotone, Bologna/Empoli
per vedere che qualcosa ho beccato e molto altro no (anche se la soddisfazione di aver beccato la retrocessione dell'Empoli è DAVVERO notevole).
Ci riprovo quest'anno:
Scudetto: Juventus
Champions: Napoli, Roma, Milan
Europa League: Inter, Lazio, Torino
A ruota europea: Viola e Sampdoria
In lotta per non retrocedere: Chievo ed Udinese
In B: Benevento, Crotone, Verona
Aspetto il vostro parere/commento....poi vediamo tra un anno chi ne ha azzeccate di più...