domenica 31 marzo 2019

Una croce qui..

Campionato - 29^
FIORENTINA - TORINO = 1 - 1
GOAL: SIMEONE, Baselli
LE PAGELLE
LAFONT 6
Fa il suo senza grosse responsabilità sul gol
LAURINI 6 -
Spinge poco, magari è un bene
MILENKOVIC 6,5
Da centrale, forse uno dei migliori
VITOR HUGO 6 
In difficoltà raramente, qualche appoggio errato
BIRAGHI 5,5
In difficoltà in fase di spinta, cross arrivati col contagocce
BENASSI 5
Doveva essere la sua partita, doveva....
VERETOUT 6
Gioca in modo molto prevedibile ma non demerita
GERSON 4,5
Ribadisco per l'ennesima volta che è allucinante insistere su di lui
MIRALLAS 5
Fatica tremendamente a mettersi in luce e creare occasioni
SIMEONE 6,5
Timbra il cartellino alla prima occasione, poi si perde l'occasione della doppietta
MURIEL 6 +
Primo tempo con un paio di assist interessanti, poi la stanchezza si fa sentire
VLAHOVIC 6,5
MONTIEL 6,5
Mi fido per entrambi di chi mi dice che hanno fatto più in pochi minuti loro di Pjaca in tutta la stagione
ALL. PIOLI 5,5
La squadra è senza gioco e con poco mordente
IL MIGLIORE: MILENKOVIC
IL Peggiore: GERSON
LA PARTITA
La voglia di commentare un altro pareggio è davvero poca. 
Provandoci a farlo c'è da dire che l'occasione d'oro creata da Vitor Hugo (ma soprattutto dalla difesa granata) dopo pochi minuti aveva fatto sbloccare il Cholito e la partita. Meno di dieci minuti e la partita si era così indirizzata nel verso giusto per cercare di non sentire la mancanza dei nostri due capitani (Pezzella e Chiesa). 
Il Toro sembrava accusare il colpo e qualche occasione creata da Muriel per qualche attimo ci ha fatto sperare nel raddoppio ed invece. Su un'occasione simile a Ferrara (dubbio fallo di mano in area Toro e ripartenza) i granata trovano il pari con un bel tiro di Baselli. Aspettiamo speranzosi il VAR che però questa volta non ci dà una mano. 1-1. Con le ultime gocce di benzina del serbatoio di Muriel rientrato dalla Colombia da pochi giorni arriviamo ad impegnare Sirigu un paio di volte. Poi sostanzialmente la partita svanisce. Si giochicchia, trotterellando, noi e loro con poche occasioni per non dire punte. "X FAI UNA CROCE QUI" è lo spot della partita e nell'aria c'è solo la sensazione che sarà l'ennesimo pareggio. Ed infatti ci sono pochissime occasioni per far cambiare il risultato e tutte senza troppo clamore. Dovendo uscire prima per qualcosa di molto più importante di questa "squadretta" mi affido al commento di chi è rimasto in Fiesole: "si ronfa" "si fa cacare tatara tatara" "vlahovic ha già fatto abbondantemente più di pjaca". Ecco, mi pare non ci sia altro da commentare.
"L'ultima occasione per rientrare in corsa, faremo tutto il possibile per giocarcela". Questo il proclama della settimana. Non ho visto questa clamorosa grinta o voglia. Non ho visto il furore necessario per riprendere in corsa un treno già partito. Il solito tramtram con qualche giocata di classe. Finisce lì. Ed anche noi siamo ("da mo'...") finiti. O qualcuno vorrà dirci che a -7 punti dal nono posto, con questa incapacità cronica a vincere ed ad avere un gioco tutto sommato possiamo giocarcela?
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...altro che guardarla, io mi vergogno anche a guardare solo i risultati finali di certe partite..."

venerdì 29 marzo 2019

Se ne sentiva il bisogno..

Kiave di lettura n° 331
Oggi a Verona comincia una splendida iniziativa a "favore di amore e bellezza", come dicono gli organizzatori. Finalmente, se ne sentiva il bisogno in una ventata di "bello", penso io. 
Il convegno che è appena iniziato infatti ha radici così profonde che è rimasto a quelle. Alle radici. Secolari. Ed a quelle, gli organizzatori, i relatori ed i partecipanti vorrebbero ritornare e riportarci un po' tutti, al "millequattroquasimillecinque" anzi molto e molto ed ancora molto prima. Perchè in fondo, visto che ora ci sono preoccupazioni e problemi, perchè non tornare a secoli/millenni fa?
E con questo principio di fondo, accompagnato da una totale linea di principio dove "SI SMETTE QUALSIASI PUDORE", ecco la scelta dei relatori: fedelissimi di Putin e della sua politica ligia al rispetto dei valori "tradizionali" e dai metodi antidemocratici e violenti contro le minoranze, antiabortisti che definiscono omicidio l'interruzione di gravidanza e lo paragonano a vere e proprie tragedie e stragi ("uccisi sei milioni di bambini" tra le cose più carine), omofobi che bollano l'omosessualità come una malattia degradante da curare e simbolo dell'intervento di Satana, cultori dell'arte che si affidano al paragone matrimonio uomo/donna l'unica possibile famiglia perchè opera d'arte di Dio.
Il tutto con gli applausi scroscianti di partecipanti di altissiMISSIMO livello. Prima fila ovviamente per vescovi e similari, perchè quando c'è il bello loro "'unmancanmai". Ma anche le altre file riservano chicche e gioie per gli occhi: parlamentari dai decreti leggi aberranti, ministri dalle innate e note inclinazioni all'apertura ed alla democraticità, forze politiche anticostituzionali.
Oh. Finalmente un po' di bello, no? Non se ne sentiva FORTISSIMAMENTE il bisogno?
E non si sentiva anche il bisogno di vedere istituzioni pubbliche dare patrocini (in alcuni casi poi tolti ma facendo comunque partecipare ministri ed esponenti delle stesse istituzioni) e visibilità all'evento?
Sì, sì. Se ne sentiva FORTEMENTE il bisogno. Ma davvero tanto. Menomale va, ogni tanto una buona notizia. Piena appunto di amore e bellezza. 
ps. ma l'asteroide a colpirci in pieno quando arriva??? 

sabato 23 marzo 2019

Arrivi

Kiave di lettura n° 330
La sera in cui "è ancora troppo presto ma a te non potevo non dirlo" è lontana diversi mesi ma allo stesso è così vicina da toccarla. Quel sorriso felice, quell'espressione raggiante, quell'immancabile abbraccio ancora più forte. Per tutte queste sensazioni la distanza temporale è ridotta clamorosamente e quelle emozioni sono ancora talmente vive da riviverle alla stessa maniera appena ci torno su con "IL MIO PENSIERO".
Stamani quando ho letto "...ha deciso di non farsi dare regole...e di fare come meglio gli pare..." ho sorriso e le ho risentite tutte quelle emozioni. Quelle e quelle che qualche anno fa mi avevano provocato un forte attacco di congiuntivite per un arrivo dai colori rosa come il fiocco
Oggi il fiocco ha il colore diverso ma l'emozione, il "brividino" (chiamalo ino..), la voglia di correre in quell'abbraccio è tutto completamente intatto ed immutato. Anzi. Negli anni, con la maturità che tende "all'anzianitudine", la certezza di alcune cose e di alcune persone subisce percorsi diversi. In questo caso la certezza di quell'abbraccio e di chi c'è in quell'abbraccio è sempre più costante, immutabile come le emozioni di questa giornata. Son passati mesi da quel sorriso totale, ci sono state alcune salite da affrontare, alcuni km da macinare. Tutti senza lamentarsi, tutti con la voglia di andare oltre a testa alta. E se sono arrivati "tentennamenti" sono stati superati alzandosi sui pedali ed alzando ancora di più la testa, con la giusta compagnia di chi su quei pedali si è alzato ancora di più e direttamente, dimostrando e confermando che quel "ina" nel modo di chiamarla si trasforma nella vita reale, ingrandendosi a dismisura.
Oggi si taglia il traguardo. Lo striscione dell'arrivo e contestualmente il via di una tappa ancora più lunga, bella e piena di mille emozioni è lì. Ma soprattutto è lì quel frugoletto che ha voluto fare "come gl'è parso". Allora ben arrivato Lorenzino, l'emozione del tuo arrivo e quei tuoi occhioni già vispi ed aperti sono il più bel successo per un babbo e una mamma che meglio non ti potevano capitare. Quindi fidati, sei davvero in buone mani. Ed in migliori abbracci. Complimenti veri Chiarina, complimenti veri Capitano mio. Vi abbraccio. 

sabato 16 marzo 2019

Vento e tradizioni

Kiave di lettura n° 329
Campionato - 28^
CAGLIARI - FIORENTINA = 2 - 1
GOAL: Joao Pedro, Ceppitelli, CHIESA
LE PAGELLE
TERRACCIANO 5 +
Due mezze frittate sui due gol annullati e su un rinvio sballato. Due belle parate e due uscite importanti annullati dall'immobilità sul gol
MILENKOVIC 4,5
Colpevole sul gol iniziale, sbaglia tutto in impostazione e soffre in copertura
PEZZELLA 5,5
Lotta ma sembra non avere il solito smalto
CECCHERINI 6
Lotta con un cliente non facile e non demerita
BIRAGHI 6 - - 
Mette un bel cross nel primo tempo, poi poco altro se non una grinta comunque apprezzabile nel finale
BENASSI 5
Poco in fase di copertura, mai propositivo in avanti
NOORGARD 5
Per il suo passo compassato non era la partita giusta
GERSON 5 +
Il più per il lancio a Chiesa nel finale, fino ad allora la solita partita inutile
CHIESA 6,5
Non brillante e spesso falloso. Ma accende un briciolo di speranze e soprattutto lotta in modo incredibile
MURIEL 5
Serata proprio no
MIRALLAS 5 +
L'unico tiro in porta fino a due minuti dalla fine è il suo. Tranne quello poco o niente.
SIMEONE 5
Non entrato in partita e forse nemmeno in campo
DABO 5,5
Non fa granchè se non dare un po' di peso in mezzo al campo
ALL. PIOLI 4,5
Primo tempo nullo, secondo tempo in balia delle onde. Cambio marcia non pervenuto.
IL MIGLIORE: CHIESA
Il Peggiore: MILENKOVIC
LA PARTITA
L'assenza di Veretout fa togliere la naftalina a Noorgard. Gerson ovviamente non si tocca, ci mancherebbe e davanti Mirallas completa il tridente offensivo relegando il Cholito in panchina. Dopo un gol annullato per ingresso cagliaritano in area anticipato rispetto al possibile, il primo tempo è fatto di noia e vento. "Pare si sia a favore di vento" ma nessuno se ne accorge. Un tiro di Cacciatore ed uno di Mirallas, due belle respinte dei portieri e finisce il primo tempo. Anzi no, dimenticavo la cosa più importante. attorno al ventesimo il telecronista Sky ci racconta che "a Joao Pedro manca il gol da tre mesi". Da conoscitore di "VITA MORTE E MIRACOLI" della tradizione viola, mi segno la cosa convinto che potrebbe tornare utile.
Nella ripresa bastano cinque minuti per capire che il Cagliari il vento a favore lo sfrutterà. Terracciano prima risponde presente, poi rischia di regalare l'assist agli avversari. Soffriamo l'intensità e non reggiamo l'ondata cagliaritana tanto che da un cross tagliato sbuca dietro Milenkovic....indovinate chi? Bravi. Joao Pedro che rompe il digiuno trimestrale.Non contenti prendiamo gol dopo altri due minuti da centrocampo da un altro bomber (Cigarini) che però fa l'errore di avere fretta e di tirare "di prima" una punizione "di seconda". Ma solo questione di tempo. Dopo una decina di minuti in cui praticamente non la vediamo mai, Ceppitelli stacca più alto e colpisce. Famoso bomber Ceppitelli al primo gol stagionale e quarto in A. Basta così? No. Terracciano ci mette un paio di pezze e JoaoTrimestrale colpisce la traversa. Non perviene nessuna reazione fino a due minuti dalla fine quando, in contropiede, Chiesa brucia tutti in velocità, si fa tutto il campo e trova il paletto interno lontano. Potrebbe riaprirsi la partita se solo avessimo idea di cosa vuol dire provarci. Tranne qualche strappo del solito immenso Fede (che anche quando come oggi la vede poco non puoi non applaudirlo) non troviamo lo spunto che potrebbe portarci un impensabile pareggio, ed onestamente, fosse arrivato, sarebbe stato un furto. Finisce 2-1 e non ci va neanche male "al ritorno la ribaltiamo".
Le nostre speranze europee (se mai ne avessimo avute) vedono scrivere probabilmente la parola fine oggi. Era obbligatorio vincere ed invece dobbiamo "esser contenti" (SIGH) di non aver preso una sonora "riballata".  Affrontare una squadra di carattere e fisico con un centrocampo a tre, leggero ed anemico è consegnare la partita in mano avversaria. La mancanza di un gioco a cui appellarsi e la serata no degli unici due in grado di "far male" agli avversari ha fatto il resto. Tranne il gol di Chiesa (minuto 88) abbiamo tirato verso la porta due volte: Mirallas nel primo tempo (ben respinta) e Muriel nella ripresa (ampiamente fuori). In una partita che doveva essere decisiva e che per quaranta minuti ci vedeva a rincorrere la squadra avversaria, che è bene ricordare era il Cagliari e non il Barcellona. Il rammarico è che in questo campionato basterebbe davvero poco, gli ultimi due minuti di questa partita l'hanno dimostrato: totalmente nulli per tutta la gara, poi una giocata del nostro Fenomeno e qualche palla "in the box" e il pari sembrava alla portata. Il tutto con solo caos e due minuti. Pensa con organizzazione di gioco e abitudine a giocare. Anzi, meglio non pensarci.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...oooh guarda 'unvedevo l'ora...in tempo per vedere uno spettacolo indegno...comunque 'unnera facile indovinarlo Joao Pedro, prova con il prossimo vediamo se tu ce la fai...anche Ceppitelli, son numeri forti..."

lunedì 11 marzo 2019

Stranamente pareggio...

Campionato - 27^
FIORENTINA - LAZIO = 1 - 1 
GOAL: IMMOBILE, MURIEL
LE PAGELLE
TERRACCIANO 7
Esordio davvero notevole. Sul gol non è perfetto ma dopo compie almeno tre interventi salvarisultato che ci fanno rimanere in partita
MILENKOVIC 6
In difesa c'è quando spinge meno, partita sufficiente
PEZZELLA 6 -
In difficoltà in alcune giocate avversarie, lo salva l'esperienza ed il piazzamento
CECCHERINI 6
La solita gara fatta di grinta e qualche sbavatura
BIRAGHI 5
E' appannato da un po' forse dovrebbe tirare un po' il fiato
VERETOUT 5,5
Non riparte quasi mai coi tempi giusti, prova a portare ritmo e corsa
EDIMILSON 5 
Gara difficile e non sufficiente
BENASSI 5,5
Ritmo ridotto, solo in un paio di occasioni riesce a ripartire col passo giusto
CHIESA SV
Peccato ed ancora peccato per l'infortunio, speriamo che non sia niente di grave
MURIEL 7
Ha un'incidenza pazzesca sulla nostra produttività offensiva
GERSON 5
Sono finiti i commenti possibili o meglio sono sempre gli stessi
SIMEONE 6,5
Entra bene in partita e ci prova in tutti i modi
MIRALLAS 7  -
Come il Cholito ce la mette tutta per dare il suo apporto, riuscendo a piazzare un assist fondamentale. Il meno perchè sull'assist di Simeone si poteva far meglio
VITOR HUGO SV
ALL. PIOLI 5,5
La squadra reagisce con lo spirito che ha ma resta un grande assente: il gioco
IL MIGLIORE: TERRACCIANO
Il Peggiore: GERSON
LA PARTITA
Ed alla fine arrivò il pareggio. Sembra davvero incredibile, ma ci siamo riusciti. Prima o poi doveva succedere anche a noi no? 
Così come non ci ci capitava da "TANTO ORA E ALLORA E ANCORA" ci ritroviamo a mettere quel segno X sul risultato finale.
Il problema è che anche la partita ha detto più o meno quello che da tempo dicono le partite in viola. Abbiamo cuore, ci mettiamo spirito e gambe ma quando si tratta di giocare la partita siamo quasi sempre schiacciati se troviamo di fronte chi ha un gioco o un'idea di schema tattico da seguire. Nel primo tempo la Lazio ha dominato ed avrebbe meritato un vantaggio maggiore, che solo il grande esordio di Terracciano ha impedito. Chiamato a giocare da titolare infatti, il nostro "numero 12" è stato un po' titubante sul gol avversario ma poi ha messo in fila tre interventi davvero decisivi impedendo ai laziesi di dilagare. Davvero notevole l'intervento che una splendida deviazione fa battere il pallone calciato da Immobile sul palo. Di gioco viola nemmeno l'ombra, di reazione poca o punta. Facciamo parlare di noi solo con la sostituzione di Chiesa "in che senso esce Chiesa? 'unsipole mica...." che fa scuotere la testa a tutti, vedendo nei suoi scatti le uniche arme a disposizione. Non ci affacciamo mai nell'area avversaria e sembra molto più vicino il colpo del ko che non il pareggio.
Nella ripresa con l'ingresso di Mirallas qualcosina sul piano della velocità migliora e proprio da un suo sprint sulla fascia Muriel riesce a riportarci in parità. Sull'entusiasmo Simeone bissa l'azione di domenica a Bergamo e mette un assist perfetto per lo stesso Mirallas che come Laurini domenica scorsa spreca malamente. Due lampi in un secondo tempo più equilibrato che sostanzialmente legittima il pareggio, anche se forse "a Lazio" non sarebbero molto d'accordo con questa valutazione viste le occasioni avute.
Il tredicesimo pareggio (record della Serie A) ci conferma al decimo posto ed a sette punti dall'ultima piazza europea e da quel settimo posto visto come prestigioso obiettivo stagionale da parte della proprietà. E' un peccato vedere come lo straordinario impatto avuto da Muriel in questa squadra sia vanificato da un gioco che non c'è e da una solidità difensiva che è solo un lontanissimo ricordo. Come per i pareggi, i commenti alla fine si assomigliano. Ma spunti diversi è difficile davvero trovarne.
FORZA VIOLA....sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...tu vorrai dire che non mi aspettavo proprio Terracciano...ma 'un c'era Lupatelli con Sepe....?!?! Ivan invece l'ho rivisto anche sabato al mercato...se 'un tu sai che l'è lui non lo riconosci....peggio di Pasqual, lui si riconosce(va) sempre... : - )"

sabato 9 marzo 2019

Più che un fan...

“...più che un fan, uno stalker...”
Con questa definizione del Capitano che mi girava in testa (una delle più azzeccate e di cui sono più orgoglioso), giovedì ho aspettato mezzanotte come i bambini aspettano Natale. Come un tempo aspettavo mezzogiorno per la consegna del corriere allo Yellow di turno. “QUELLA CHE FACCIA CHE HO” è sempre la stessa, invecchiata ma sempre in trepidante attesa.
Ascoltato la prima volta con un occhio aperto ed uno chiuso, ascoltato meglio in macchina. Riascoltato con calma. Avviso ai naviganti, OCCHIO che potrebbe essere molto “pericoloso”
Come sempre, BENTORNATO Poeta. Ci vediamo presto, in giro, anche questo come da tradizione, come scrivevo ieri. Diversa ma anche questa sempre rispettata.

venerdì 8 marzo 2019

Ripetere le tradizioni

Kiave di lettura n° 328
Ci sono piccole tradizioni. Come un ramoscello di mimosa, come un semplice ma sentito augurio.
Ma anche come quella di non avere troppa fantasia nell'inventarsi parole di accompagnamento, quasi come che il fatto che "LE DONNE LO SANNO COMUNQUE PER PRIME" in qualche modo auto-giustificasse dal trovarne di nuove, uniche, originali.
Ma le piccole tradizioni sono tali perché ti permettono di ripeterti e non sembrare banale (si spera) se oltre alle parole già usate ci metti qualcos'altro. Un pensiero, vero e sincero
Quello non dovrebbe mancare mai e questa giornata dovrebbe far da buon promemoria e da spunto per andare oltre.
Come ogni volta, lego a quel rametto giallo della tradizione qualcosa di rosso, purtroppo dell'attualità. Troppe cose rosse, quelle scarpe che sembrano infinite e nonostante questo sembrano lo stesso aumentare sempre di più. E davanti a questa immagine dobbiamo capire tutti che quella tradizione colorata di giallo finisce nella banalità se il pensiero non va oltre, ogni giorno che accompagna oggi. Per evitarlo, dobbiamo tenerlo come promemoria costante. Sempre.
Nel mio piccolo "riciclo" (di nuovo) qualcosa che ho scritto un po' di tempo fa. Come dicevo, rispettando una piccola tradizione per allargare lo sguardo.
.....
al limite del piacere
al limite dell'orrore
conoscono posti in cui non vai
non vai
le donne lo sanno
che niente è perduto 
che il cielo è leggero
però non è vuoto
le donne lo sanno
le donne l'han sempre saputo
Magari portandosi e portandoti al limite, arrivano e ti portano in posti in cui da solo non arriveresti mai, facendoti capire che il cielo che immaginavi vuoto e perduto in realtà era soltanto mancante di altre presenze che lo illuminassero, un cielo che quindi si trasforma da senza piacere ed un pò vuoto ad un cielo semplicemente LEGGERO
.....

lunedì 4 marzo 2019

Un anno...ed ancora in silenzio...

Non servivano tutte le manifestazioni di questi giorni per ricordarmi di te caro Davide. Per tanti motivi ovvi (e per alcuni meno) la tua vicenda e la tua scomparsa hanno lasciato un grande segno dentro ed è "SEMPRE LI' LI' NEL MEZZO" a farsi sentire. Ieri, scrivendo le mie solite bischerate sulla partita della nostra Viola, arrivati al tuo minuto ed al tributo che ti hanno riservato a Bergamo ho scritto che "non c'era altro da commentare". E non è stato solo Bergamo a tributarti quel giusto e commosso saluto. Ogni campo d'Italia. Ed io continuo ad aggiungere, che non c'è altro....da aggiungere. Un anno fa, al ritorno da Piazza Santa Croce ho provato a scrivere qualcosa. Quel post l'ho intitolato "in silenzio" e se ci pensi bene è un controsenso, dire di non aver parole ed invece provare a scriverle. Un controsenso come quella maledetta domenica mattina di un anno fa. Come quel vuoto innaturale nei giorni successivi. Come quel nodo alla gola quella mattina, in una piazza piena ed in lacrime per salutarti per l'ultima volta. 
Come allora sono fermo ed in silenzio, oggi davanti ai video che in questi giorni ti omaggiano in ogni modo. Un "silenzio fermo" interrotto, come un anno fa, solo dagli occhiali scuri e da fazzoletti ad asciugarmi la congiuntivite di troppo. Chi le parole giuste è riuscito a trovarle dice "...difficile riprendersi. Puoi aver visto tanto o tantissimo sulla strada dei tuoi viaggi, ma questa storia resta un pugno violento all'altezza dello stomaco...".
E' Benedetto Ferrara a cui lascio il perfetto saluto e le giuste parole.
Qua, come puoi vedere, il segno che hai lasciato è indelebile, oggi come un anno fa e come allora ti saluto senza aggiungere altro. Ciao Davide. Fai buon viaggio. 

domenica 3 marzo 2019

Senza partita...

Campionato - 26^ giornata
ATALANTA - FIORENTINA = 3 - 1
GOAL: Muriel, Ilicic, Gomez, Gosens
LE PAGELLE
LAFONT 6,5
Prova a tenerci a galla con qualche parata interessante
MILENKOVIC 4,5
Non prende mai Gomez ed è colpevole sul gol del vantaggio, spesso fuori ruolo e molto falloso
PEZZELLA 5
Al rientro, ci prova di esperienza ma fatica molto
CECCHERINI 5,5
Molto grintoso forse anche troppo ma il meno peggio in difesa
LAURINI 4,5
Non è giocatore da serie A si vede con l'errore sul gol mangiato e sul gol del tre a uno subito
EDIMILSON 5
In costante inferiorità numerica non riesce mai a dare equilibrio al centrocampo
VERETOUT 6
Ci prova a non mollare anche con qualche calcione per farsi sentire
BIRAGHI 5
Da difensore balla tremendamente, in avanti non si vede mai
CHIESA 7 +
Fischiato costantemente fa una partita eccezionale, con giocate "da grande" pur nel deserto generale
SIMEONE 5 +
Ci prova con un assist bellissimo nel primo tempo e con tanta corsa, ma ci riesce poco o niente
MURIEL 6,5
Bellissimo gol e tanti tentativi quando riesce ad avere lo spazio per andare in profondità
VITOR HUGO SV
DABO SV
PJACA SV
ALL. PIOLI 4,5
Squadra poco comprensibile e soprattutto costantemente senza un gioco al cospetto di una squadra vera
IL MIGLIORE: CHIESA
IL Peggiore: Laurini
LA PARTITA
Il mister decide di affrontare nuovamente l'Atalanta con cinque difensori (stavolta puri con Laurini al posto di Dabo) con la variante di una punta al posto di un centrocampista inserendo infatti il Cholito dall'inizio. Nemmeno il tempo di incazzarsi per gli assordanti fischi preventivi a Chiesa per le dichiarazioni del sempre simpaticissimo Gasperini e De Roon decide di farsi male da solo: palla a Muriel a difesa scoperta. Il colombiano salta l'avversario diretto e prende il punto più lontano della porta. Due minuti e siamo avanti. L'Atalanta sembra non trovare il bandolo della matassa e Chiesa decide di fare tutto da sè con una sgroppata di mezzo campo conclusa con un bel diagonale che Gollini responge con la punta del piede. Sul capovolgimento di fronte Ilicic cerca giocata importante ma la risposta della difesa c'è.
Poi arriva il minuto tredici. Palla fuori ed applausi per quel sorriso di Davide sul tabellone. "Davide Astori" si alza da tutto lo stadio per tutto quel minuto. Non c'è bisogno di aggiungere altro.
Purtroppo bisogna ricominciare. E Gomez si prende la ribalta attorno al minuto venti con un tiro da fuori centrale ma forte, un tiro da fuori a rientrare non impossibile ed un angolo dalla traiettoria pericolosa. Con i minuti che passano sembra che l'Atalanta prenda campo e Ilicic con il destro impegna Lafont. Poi su una punizione dal limite ci scordiamo di coprire la palla che viene recapitata allo sloveno che trova la deviazione di Biraghi ed il pareggio. Avremmo l'occasione per riportarci avanti ma la palla buona capita a Laurini che credo non abbiamo mai tirato (e quindi segnato) in vita sua ed infatti con mezza porta aperta e con nessuno davanti trova il corpo di Gollini. Mentre siamo ancora a imprecare per questo, il Papu decide di andarsene dalla propria tre quarti Milenkovic è altissimo e non lo può prendere per il passo diverso, servirebbe un fallo. Niente e quindi subiamo lo stesso gol di mercoledì solo questa volta il Papu fa tutto da solo e tira angolato. Da questo punto in punto è un monologo con un gioco atalantino che non fermiamo mai. Gomez da fuori, Mancini di tacco da angolo, Djimisiti di testa alto. Salvo una magia vera e propria di Chiesa che aveva regalato un pallone di platino recuperato dal fondo con un allungo spaventoso, non produciamo niente ed andiamo all'intervallo sotto ma ancora in partita.
Si riprende da dove avevamo lasciato con l'Atalanta padrone del campo e noi che sulle marcature dei tre davanti avversari ci capiamo poco o anche meno. Così attorno al quarto d'ora non c'è da meravigliarsi se con i nerazzurri che "SPINGE SUL GAS" balliamo clamorosamente. Così punizione di Ilicic respinta, testa del solito impronunciabile Djijmsiti che per poco non porta al gol Zapata, poi Gosens e Gomez fanno i brasiliani sulla fascia di nuovo Zapata in ritardo ma Ilicic la recupera rimette in mezzo e testa di Gosens solo. Tre a uno più che meritato. Onestamente non sembriamo rientrati in campo e solo il solito fenomeno può darci una mano. Come sempre risponde presente alla chiamata e trova la giocata ma la traversa dice no. L'altra speranza è sperare in qualche cambio: Vitor Hugo e Dabo. Vabbè, scherzavo. Così è ancora l'Atalanta a sfiorare il gol con Gomez e Freuler soli davanti a Lafont che ci graziano. Finisce 3-1 e sinceramente non ci va neanche male.
"Stesso discorso di mercoledì, loro hanno un allenatore noi ci affidiamo ai colpi dei singoli (quasi sempre del singolo)" con questa perfetta frase di Matte si potrebbe anche non aggiungere altro come commento. Abbiamo fatto dieci minuti di strappi con un Chiesa sempre più leader. Poi la squadra vera in campo ha preso il pallino ed arrivederci. Non sapevamo come ribattere e ci siamo legati mani e piedi con lo stesso schema di gioco che mercoledì ci aveva messo in difficoltà. La pochezza nostra a confronto della loro organizzazione di gioco è stata davvero evidente. Ci allontaniamo ulteriormente dall'Europa, siamo decimi, ma non mi riesco neanche a meravigliare troppo. Purtroppo. Siamo grintosi, anche ordinati. Ma il calcio è altro. Ed allora o ci salva il solito (al limite Muriel) o siamo praticamente nulli. E con queste premesse, anche in un campionato sostanzialmente ridicolo come questo, si va da poche parti. E pensare che basterebbe davvero poco.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...muah, visti 10 minuti..di più non ce la faccio...ma quei dieci minuti...uhhh di nulla..."

venerdì 1 marzo 2019

E' inquietante...

Kiave di lettura n° 327
E' incredibile come ogni volta che sembra arrivato il punto massimo, o meglio minimo, della vicenda si riesca sempre ad andare oltre.
E' un mix ben riuscito "FRA DISTRUZIONE E MERAVIGLIA" la sensazione che arriva quando di nuovo vedi salire alla ribalta con novità orribili, una vicenda che comunque per la sua oscenità già sapevi non si sarebbe mai chiusa nella tua testa e soprattutto nel tuo cuore.
E' l'insieme di schifo e vergogna che ti assale ogni volta che vedi che di quella pentola di obbrobri che è il caso di Stefano Cucchi non si arriva mai a vedere la fine ed ogni volta che qualche coperchio si sposta un po' filtra orrore e rabbia.
E' inquietante la nuova pagina di questa vicenda: "quello che sta emergendo fa rabbrividire, fa paura" ha dichiarato Ilaria Cucchi dopo la deposizione del generale Tomasone (clicca qui per leggere le parole di Ilaria Cucchi e qui invece per il resoconto degli ultimi sviluppi della vicenda). Credo che come sempre sia stata molto chiara, ma anche fin troppo gentile nei confronti di istituzioni e stato (rigorosamente minuscole) che hanno scritto sulla pelle della famiglia Cucchi una delle pagine più vergognose della storia di questo paese.
E' proprio SULLA MIA PELLE che ho sentito e sento ogni volta l'orrore e penso (ma non posso capirlo ovviamente) a come debba essere per la famiglia. SULLA MIA PELLE proprio come il titolo del film che invito (di nuovo, visto che ne avevo già scritto qui) tutti a farsi forza e guardare.
E' troppo importante non abbandonare questa storia, neanche adesso, soprattutto adesso. Chi pensa di poter giocare/scherzare/coprire/violentare ancora Stefano ed il suo ricordo deve capire che non potrà farlo nel silenzio, come purtroppo invece è già stato fatto. Ogni volta ripeterlo fa più male, fa più rabbia, fa più schifo. Ma non dobbiamo smettere di farlo.
E' solo chiedendo giustizia per Stefano, chiarezza per tutti (TUTTI) gli aspetti della vicenda e condanne per chiunque (CHIUNQUE) abbia violentato il senso di umanità giustizia che si può sperare di non continuare a torturare Stefano e la sua famiglia.
E' forte e immenso il mio abbraccio per Ilaria e la sua famiglia.